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Autore: Black_Sheep    14/12/2012    1 recensioni
"Annie si sveglia di soprassalto.
Un altro incubo.
Da quando Finnick è partito per Capitol City, la sua mente sembra aver trovato un nuovo gioco con cui tormentarla..."
Flashfic nata dal bisogno di superare il terzo libro che mi ha lasciata semplicemente sconvolta.
[Annie/Finnick]
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Incubi

 
Annie si sveglia di soprassalto. Il cuore che batte forte, la fronte imperlata di sudore e le lenzuola umide e attorcigliate alle gambe.
Un altro incubo.
Da quando Finnick è partito per Capitol City, la sua mente sembra aver trovato un nuovo gioco con cui tormentarla: trasformare i pochi ricordi felici in incubi senza fine.
Guarda il cuscino accanto a lei – il suo cuscino- e ci immerge il viso. Ha il suo profumo.
Mare, sole, felicità, casa.
Solo da qualche settimana è partito per il fronte, ma sembrano passati anni.
Senza di lui tutto è così freddo, sconosciuto, e i suoi incubi e le visioni sembrano tormentarla più del solito. Come se ne avesse richiamata una, tutto ad un tratto Annie non è più nella sua stanza nel Distretto 13, ma è di nuovo nell’arena.
E davanti a lei una gigantesca onda travolge tutto ciò che incontra sul suo cammino, e si dirige nella sua direzione.
Non riesce a muoversi, paralizzata, i vestiti stracciati e imbrattati di sangue.
Dov’è Finnick? In questo momento lui dovrebbe afferrarle forte la mano e sussurrarle parole dolci, vellutate come il suo tocco sulla pelle.
Solo lui sarebbe in grado di riportarla alla realtà, lontano da quell’inferno che si è trovata ad affrontare non solo una volta, ma centinaia.
Ma lui non è lì con lei.
È a centinaia di chilometri di distanza, con la Ghiandaia Imitatrice, di nuovo a fare l’eroe, di nuovo a rischiare la vita.
Annie vorrebbe stringerlo a sé, farsi cullare dalle sue parole e trascorrere finalmente una notte tranquilla, ma sa che in quel momento è più importante a Capitol City.
E lui le ha giurato che sarebbe tornato, e se lo ha promesso, lo farà.
Lei crede in lui, l’ha sempre fatto, anche quando era nelle mani di Snow e dei suoi Pacificatori.
Colpi alla porta la riportano bruscamente alla realtà.
L’orologio indica le 4.19 del mattino, e un tremendo presentimento le si fa largo nel cuore.
Si alza lentamente e barcollando si dirige verso la porta, la apre non curandosi del fatto che indossa ancora la camicia da notte che le hanno consegnato quando è arrivata nel 13. È Plutarch in persona.
Solo incrociando i suoi occhi capisce che il suo Finnick non tornerà più.


















Piccolo Angolo Autrice:

Salve! Ho scritto questa fic per sfogare tutto ciò che la saga mi ha lasciato dentro, e devo ammettere che non è servito a molto, anche se devo dire che sono abbastanza soddisfatta del risultato.
Ammetto che i tempi non sono stati controllati, nel senso che non ho controllato esattamente verso quale ora il palazzo viene fatto esplodere ecc. e spero che questo non crei problemi di nessun genere. 
Ringrazio tutti quelli che leggeranno questa fanfiction, in particolare ringrazio la mia cara Beta che tenta sempre di farmi pubblicare ciò che scrivo. Beh, ci sei riuscita!

Un bacio, Black_Sheep

  
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