Prologo

Lei era bella, libera, sicura di sè e terribilmente testarda; quando si metteva in testa qualcosa, anche di fronte all'evidente possibile errore, continuava a testa alta a sostenere la sua opinione.
I capelli biondo ramato lasciati lunghe sulle spalle, perchè più di ogni altra cosa al mondo amava sentire la brezza leggera della mattina trapassarle i capelli.
Occhi rigorosamente verdi, che lei odiava; la rendevano infatti la tipica biondina da 'passarsi' a tutti i costi.
Amava definirsi diversamente alta, ma non era troppo bassa per la sua età; corpo snello,
coperto sempre da jeans scuri aderenti e felpe enormi, non indossava altro. Odiava con tutta sè stessa le gonne e i leggins.
Questa ragazza si chiama Emelie, Emelie Stuart. Originaria del Conneticut, America, si è da poco trasferita in una piccola cittadina dell'Inghilterra, che già odia, Bradford.
Odia perchè si ritrova nuovamente sola, sola contro il mondo; apparentemente infatti vive con sua madre,
Cloe Stuart, ma realmente è sola, sola perchè sua madre, essendo single,
deve spaccarsi la schiena in turni di lavoro snervanti e disumani, lasciando scorrere tra le sue dita la vita della sua unica bambina, come ama chiamarla lei, malgrado Emelie abbia 17 anni, appena compiuti ad Agosto.
Emelie quindi non si sorprende affatto di ritrovarsi ad andare da sola a scuola, senza neanche uno di quei 'buongiorno' che ti riscaldano il cuore, o senza una colazione decente, sostituita da un misero caffè.
Non si sorprende di arrivare a scuola in ritardo, per via dei troppi incroci tutti uguali di Bradford, di entrare in classe il suo primo giorno con già gli occhi glaciali dell'insegnante puntati addosso,
o quelli sorpresi dei suoi nuovi compagni, di cui non le interessa minimamente l'esistenza.
Non si sorprende di ritrovarsi costretta a sedere ad uno dei primi banchi, rigorosamente vuoti, avendo quindi il piacere di poter sfiorare la cattedra allungando semplicemente un dito.
Non si sorprende dell'insulsa presentazione che le fa quel prof di fisica, che già personalmente odia, e che non ascolta nessuno.
E non si sorprende neanche di essere sbattuta già fuori dall'aula, semplicemente per aver risposto male a quel prof.
Accade però, che si sorprende. Si sorprende per un nonnulla, come lo chiamerebbe lei, ma già il fatto che si sorprenda le deve far intuire qualcosa.
Uscendo infatti dall'aula, ha potuto godere per un attimo dell'intera panoramica della classe e, ignorando palesemente tutti quelli attorno, ha incrociato uno sguardo, il suo sguardo.
Occhi nocciola, in cui ti puoi perdere all'istante e in cui ti vorresti perdere per l'eternità.
Ma Emelie non è rimasta colpita da quello,no; l'ha toccata il fatto che non la stesse degnando neanche di quello sguardo color nocciola,la prima volta, nella sua vita, che si sentiva inosservata da qualcuno.
Il ciuffo nero e la carnagione olivastra del ragazzo poi, avevano fatto il resto.




Ciao a tutte! Allora, che ve ne pare del prologo? Lo so, lo so, è cortino e orribilie, prometto che dal primo capitolo mi impegno a fondo, giuro!
Nell'attesa di questa mia futura rinascita ahaha vi andrebbe di lasciare una piccola recensione? Magari con qualche consiglio o parere :)
Vediamo se avete capito chi sarà questo ragazzo misterioso asfgdhgs
Se non avete voglia di immaginarvi Emelie, beh, vi lascio un'immaginetta giù c:
Un bacio e alla prossima
Lou_