Nobody said It was easy

"Non ce la faccio più" grugnì Stiles e si portò le mani alla testa. Pian piano, scivolò lungo il pavimento di camera sua, a ridosso del letto sfatto. Dall'altra parte della stanza, Derek Hale lo guardò come si guarda un fenomeno naturale di poca rilevanza, ma che attira inevitabilmente lo sguardo. Non si avvicinò - non ne aveva mai avuto intenzione, in effetti. Aspettò semplicemente il fiume di parole che ben presto il ragazzino avrebbe vomitato.
"Non ce la facc - siete tutti pazzi!" strillò.
"Sembri una checca isterica" lo avvisò, sibillino.
"... pazzi, psicopatici" continuò, come se non l'avesse sentito. "Non potete, non potete davvero andare così ad affrontare degli Alpha brutti, grossi e dannatamente cattivi! Non pote - e fare tutte quelle finte mosse di karate, mi spiego?, che non sono servite a niente. Ma chi crederete di essere? Potevano farvi fuori, oh si!, potevano eccome. Arrivati a questo punto non so se mi sarebbe davvero dispiciuto. Senza questo dannato branco - di cui non faccio nemmeno parte, quindi non so perchè continuo a venirvi dietro, forse sono masochista - io sarei molto più felice. Magari mi troverei una ragazza e mio padre non penserebbe più di avere un figlio omosessuale..."
Il sopracciglio di Derek saettò verso l'alto.
"... i miei voti a scuola migliorerebbero, potrei prendermi un gatto senza aver paura che tu, o Scott, lo sbraniate..."
"Gatto?" Derek soffocò uno sbuffo divertito.
"... farmi una cerchia di amici normali, imparare la breakdance - sarei bravo, con la breakdance, mi sento le ossa sciolte e quelli di American Best Dance Crew hanno un sacco di donne. Oddio, potrei girare per la città senza avere attacchi di panico ad ogni ululato o roba del genere. Senza di voi la mia vita sarebbe un sogno, un vero sogno"
"Nessuno ha detto che sarebbe stato facile" sussurrò Derek. Stiles si irrigidì e alzò la testa nella sua direzione: se ne stava, come al solito, in un angolo oscuro della camera. Maledetto.
"Ma nemmeno che sarebbe stato così difficile"
Derek sorrise, di nuovo. "Ammettilo, che un po' te la sei cercata"
Stiles spalancò la bocca, in una perfetta espressione offesa e, insieme, esterrefatta. "Stai scherzando, vero?"
"No. Corri dietro al branco come un cagnolino"
La maggior parte delle volte è per guardarti il culo, in verità pensò l'altro, ma non disse niente. Si limitò ad arrossire e i battiti del cuore aumentarono a dismisura.
"Sono felice che la cosa ti infastidisca" ringhiò Stiles, in una pessima imitazione di un lupo vero. "Perchè da oggi in poi ho chiuso, ok? Chiuso! Basta licantropi, basta branco, basta tutto. Basta anche Derek Hale" gli lanciò contro una t-shirt. Dopo quattro secondi si rese conto della pessima mira, perchè Derek l'afferrò con uno scatto della mano. Stiles lo vide prima impallidire, poi diventare rosso porpora.
"Tu sei morto, Stiles" scandì, ringhiando. Gli corse incontro, lo afferrò per la maglia e lo sbattè al muro.
Dèja-vu ridacchiò tra sè e sè Stiles. "Oh-oh" deglutì. "Scusa, lupastro, io..."
"Tu non dici basta proprio a niente, Stiles. A niente" e lo baciò. Così, dal nulla. Senza nemmeno aver avuto la decenza di avvisarlo. Lo fece aderire al muro, lo obbligò a schiudere le labbra, a divaricare le gambe. Stiles sentiva le sue mani dappertutto - e forse erano davvero dappertutto. 
"Io... tu... " balbettò il ragazzo, ancora schiacciato al muro.
"Chiaro?" borbottò Derek.
"Cristallino"






































Maia says:

Oh, cielo. Che schifo >.< Vi giuro, potrei fare di meglio. Credo. Ma sono appena approdata in questo fandom, abbiate pietà <3