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Autore: CowgirlSara    01/07/2007    8 recensioni
Squib ripercorre le tappe che lo hanno portato verso Cody.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cody Meyers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Photo Girl

Rieccomi. Se devo dire la verità non pensavo che avrei avuto l’ispirazione per scrivere altre cose su 15/Love. Penso che alla fine questa serie mi abbia colpito più di quanto credevo… Ad ogni modo, quando ho finito di scrivere l’altra, ho pensato che era giusto mostrare anche il punto di vista di Squib e, quindi, eccoci qua.

Non è niente di speciale, solo una specie di percorso a tappe del ruolo di Cody nella vita di Squib. Forse lui mi è venuto fuori anche leggermente OOC. Fatemelo sapere, nell’eventualità.

Ho visto che l’altra storia ha avuto molte letture, ma poche recensioni. Io ci terrei davvero a sapere cosa ne pensate di entrambe, quindi se fate uno sforzino ve ne sarei grata (magari c’è anche un piccolo premio, dato che sto lavorando ad un’altra cosina…).

Ora buona lettura e arrivederci alle note finali!

 

Ah, dimenticavo! I personaggi della serie appartengono ai legittimi autori. Questa storia è scritta senza scopo di lucro.

- The Photo Girl -

Quando l’ho vista la prima volta era la ragazza coperta di fango che, con la sua incompetenza, ci aveva fatto vincere contro le femmine.

E io ero un ragazzino coperto di fango, i cui unici obiettivi erano prevalere sulle ragazze e essere il numero uno nel tennis.

Lei, poi, è diventata la ragazza carina coi capelli rossi che fa le foto. Sì, quella un po’ strana, che non gioca a tennis.

Io ero il burlone della scuola, quello che nessuna ragazza prenderebbe sul serio. Ma, diciamoci la verità, non che me ne fregasse poi un granché delle ragazze.

Un giorno ci siamo presentati e lei è diventata Cody Myers, quella tipa strana, coi capelli rossi, che fa le foto. Cody, quella ragazza simpatica e carina che fa le foto.

E io… beh, io sono diventato uno dei soggetti preferiti di quelle foto. Chi l’avrebbe mai pensato di essere fotogenico. Eppure, il suo obiettivo me lo sentivo arrivare addosso come se ce l’avessi appiccicato alla pelle, era un istinto girarsi e sorridere.

E allora ho cominciato ad osservarla, a passare più tempo con lei. Ho capito che Cody era la prima ragazza che mi piaceva davvero. La mia amica Cody, quella che fa le foto a me.

Il tempo passava e a lei ci pensavo sempre più spesso, ma non volevo certo darlo a vedere. Ero proprio un bambino.

E quindi litigavamo. Eccome se litigavamo. Discutevamo per delle cavolate incredibili. Oh, come mi divertivo! Cody, la ragazza con cui adoravo litigare.

Allo stesso tempo, però, forse volevo che lo capisse. Che capisse che mi piaceva. Ma non volevo rischiare impegni che non desideravo. Insomma, a quel tempo l’idea di avere una ragazza mi spaventava parecchio.

Ero un po’ ingenuo, credo, perché altrimenti non avrei potuto inventarmi una storia inverosimile come quella del mostro nel lago…

Non so ancora spiegarmi come lei abbia potuto crederci. Però, alla luce di quello che è successo dopo, forse ha solo voluto crederci.

Perché Cody, alla fine, ha confessato che le piacevo. In un modo talmente tenero che ho finito per fare il passo più lungo della gamba e… l’ho baciata.

Cavolo, avevo una sicurezza degna dell’eroe di un film romantico. Probabilmente era data dall’incoscienza. Sì, perché mi sono alzato, su quella barchetta traballante, e l’ho baciata. Come fossi esperto, come se non fosse stata la prima volta che baciavo una ragazza.

Non le dirò mai che avevo le budella attorcigliate per l’emozione.

E tutto questo, poi, perché? Dopo abbiamo fatto finta di nulla per mesi.

Cody e Squib, i migliori amici che, per sbaglio, si sono baciati.

Ma io avevo paura e quindi meglio pensare ad uno sbaglio. Lei non so cosa pensasse, non glielo ho mai chiesto. Forse pensava che fossi un cretino. Aveva ragione.

E abbiamo attraversato i mesi come due amici, che un po’ si piacciono e un po’ si perdono nei battibecchi. Senza sapere che gli altri, con ragione, le ritenevano nient’altro che schermaglie.

Poi la botta.

Quando ho saputo che sarebbe partita per New York l’ho presa piuttosto male. Una specie di tradimento. E pensare che l’ho spinta io a fare domanda. Forse pensavo che non ci sarebbe andata davvero.

E invece era felice, mentre me lo diceva.

Io avrei spaccato il mondo.

Ho reagito chiudendomi in me stesso, fingendo che non me ne importasse nulla. So che le ho fatto del male così, ma non sapevo come comportarmi.

E ho finito per fare la figura del perfetto imbecille.

Almeno finché non ho capito qual era la cosa veramente importante: Cody, la ragazza di cui ero innamorato.

In un attimo ho mandato al diavolo tutto: la Cascadia, il tennis, probabilmente il mio futuro. Sono salito sul quel pullman solo per stare con lei, per dirle, una volta tanto, la cosa giusta.

E lei è diventata Cody, la mia ragazza.

Il periodo seguente, nonostante i miei casini, i bastoni tra le ruote messi dal preside e le rinunce, è stato una specie di paradiso.

Eravamo troppo giovani e troppo innamorati per pensare che anche le cose belle finiscono. Eppure avremmo dovuto saperlo.

E a far finire tutto sono stato proprio io. Sì, l’imbecille di prima.

La causa è stata la mia stupida, immotivata e assurda gelosia.

Pensavo che se Cody aveva attenzioni per un altro, allora io non le interessavo così tanto. Meglio tagliare subito, allora, prima che fosse lei a lasciarmi. Stupido, inutile orgoglio.

Mentre la lasciavo credevo di morire. Sarei morto lì, su quel campetto, avrebbero trovato la mia mummia appoggiata alla rete…

A quanto soffriva lei non ci ho pensato neanche per un secondo, in quel momento. Anche se era sempre Cody, la ragazza che ancora amavo.

Che piccolo ragazzino egoista sono stato.

Le ho spezzato il cuore.

A Cody, la ragazza che mi scattò un’ultima foto.

Quanto sono stato cretino l’ho capito solo dopo. Quando l’ho vista baciare davvero Nate.

Siamo rimasti amici, ad ogni modo.

Come se a noi due, a Cody e Squib, fosse bastato essere amici.

Ma non lo sapevamo, allora. Eravamo troppo giovani per capire che la nostra storia è un circolo potenzialmente infinito.

Cavolo, come sono diventato filosofico ultimamente, non mi riconosco. Devo pensare subito qualcosa di frivolo!

No, l’incazzatura nel sapere che Cody stava con Nate, quando tornai alla Cascadia non è esattamente l’ideale…

Sono stato via un po’, sì. Per cambiare aria. Per inseguire i sogni.

Quando voli alto non pensi ad atterrare, ma quando t’impallinano precipiti. Io sono caduto e lei era lì.

La mia amica Cody, che mi urlava contro che non si può tornare indietro.

No, è vero, non si può. Ma si può andare avanti.

E noi due ci siamo andati.

Provare abbiamo provato, a cercare altre strade, altri amori. Si torna sempre lì.

A Cody e Squib.

Come girare intorno ad una panchina e risedersi nel solito, comodo posto.

Ci siamo incontrati, siamo cresciuti, ci siamo innamorati e lasciati. Siamo stati lontani e vicinissimi. Siamo stati stupidi e ciechi. Ci siamo girati intorno e studiati dalla distanza. Abbiamo provato a finirla per sempre.

Una cosa non siamo mai riusciti a fare, in questi anni: smettere di amarci.

E allora sono qui, stanotte.

Perché oggi ci siamo rimessi insieme e mi ha dato un bacio, così dolce e appassionato che non poteva finire come finiscono i baci, riprendendo fiato con un sospiro.

E il bacio è continuato finché non è calata la sera. Finché non siamo arrivati in questa camera. Finché i nostri vestiti non sono caduti a terra.

Questo mancava al nostro rapporto. Eh, sì, lei non sa quanto mancava a me. Ma perché non lo abbiamo fatto prima?!

La stringo e le bacio la fronte. Cody mi abbraccia e struscia il naso contro il mio collo. Spero che suo padre non torni ancora.

“Perché non lo abbiamo fatto prima?” Mi domanda lei e io la guardo sorpreso.

“Eh?!” Rispondo allibito.

“Sì.” Continua Cody cercando i miei occhi nel buio. “Sedici anni non è presto…”

“Già…” Faccio cullandola contro di me, poi mi fermo e la guardo. “Certo che potevi dirmelo, che eri pronta.”

“Ma non lo ero.”

“E allora?”

“No, è che…” Mormora allora, nascondendo il viso contro la mia spalla. “È stato più bello della mia prima volta e allora… ho pensato che avrei potuto aspettarti, per lo meno…”

“Ma se lo hai fatto…” E solo l’idea di lei e Nate che lo fanno mi fa star male. “…forse era il momento giusto, e poi… anche io… non è che mi sono ritirato in un monastero…”

“Chi lo avrebbe mai detto…” Ironizza lei; io guardo altrove, imbarazzato.

“Sai, potrei anche perdonarti di non avermi aspettato…” Le dico dopo un po’, girandomi di nuovo verso di lei.

“Ah, sì?”

“Smettila di fare la sarcastica!”

“Eheh, è divertente!” Ammette ridacchiando. “Ma dicevi, come posso farmi perdonare?”

E allora la guardo di sbieco, con un sorrisetto sornione. “Siamo già sulla buona strada…” Sussurrò spingendomi su di lei. “…e c’è molto tempo per recuperare quello che abbiamo perso…”

“Spero che mio padre faccia mooooolto tardi…”

E ridiamo, prima di baciarci ancora, e ancora, e ancora…

Perché potremo girare il mondo, stare lontani anche anni, cercare quello che manca altrove. Ma, alla fine, torneremo sempre qui. Al punto di partenza. A noi due.

E lei sarà per sempre la ragazza che mi scatta una nuova foto.

Cody, la ragazza che amerò per sempre.

NOTE: sento che qualcuno sta già preparando i manganelli per picchiarmi (e qualcuno magari è contento, so che Nate ha molte fan). Mi riferisco, ovviamente, al fatto che Cody non ha conservato la sua virtù per Squib o che loro due non hanno consumato quando stavano insieme (capite cosa intendo per consumato, vero?). Allora, vi spiego. Secondo me, ai tempi in cui Cody e Squib stanno insieme per la prima volta (mi riferisco all’inizio della secondo serie), sembrano ancora piuttosto immaturi, da quel punto di vista e la storia dura relativamente poco. Quando, però, Squib torna alla Cascadia e Cody sta con Nate, non so come spiegarlo, sembrano più “esperti” e quindi ho pensato che potevano aver fatto quella fondamentale esperienza separatamente. Da qui Cody che affronta la “prima volta” con Nate e Squib con qualche anonima tennista russa, alta, bionda, disponibile e dalle gambe chilometriche.
Ora mi offro inerme al vostro fuoco incrociato… ma ricordatevi che, nonostante questo, sono una Squody-sta selvaggia!
Grazie a tutti, lettori e soprattutto commentatori. Arrivederci, spero a presto!


   
 
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