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Autore: Isaka chan    14/12/2012    8 recensioni
Dal testo: "Ora avrebbe voluto dirgli quanto bene gli volesse, avrebbe voluto dargli almeno un’ultima carezza, un’ultima scompigliata di capelli, ma era troppo tardi." [...]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jiraya, Naruto Uzumaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Da quando si era messo in viaggio per allenare Naruto capitava spesso che dovessero dormire all’aperto, non sempre riuscivano a trovare un villaggio in cui fermarsi dopo gli allenamenti. In quei momenti, quando vedeva il suo pupillo rotolarsi nella coperta mormorando apprezzamenti verso il ramen, Jiraiya non poteva fare a meno di notare quanto il biondo somigliasse ai suoi genitori: stesso carattere di Kushina, stesso aspetto di Minato, stessa voglia di giustizia di entrambi. Era in quei momenti che l’eremita esprimeva tutto il suo affetto verso Naruto, quando lui dormiva e non poteva essere visto. In fondo era uno dei tre ninja leggendari, non poteva farsi vedere così premuroso, così debole e sentimentale.
Però sorrideva Jiraiya, sorrideva e gli passava affettuosamente una mano sulla testa, sentendo mugolare il biondo in risposta. Per lui, Naruto era come il figlio che non aveva mai avuto, era un ragazzo speciale che sarebbe diventato un ninja speciale, proprio come lo era stato suo padre, forse anche di più.
Lo guardava mentre sbavava indecorosamente sul cuscino improvvisato e non poteva fare altro che sorridere, immaginandolo un giorno, da grande, seduto dove ora c’era Tsunade, in veste di Hokage.
Era sicuro che sarebbe stato un’ottima guida per gli abitanti del villaggio e per i ninja, lo aveva nel sangue e nello spirito. Non vedeva l’ora, si ripeteva ogni sera, di vederlo investito di quella carica, di vedere il suo viso scolpito nella roccia insieme a quello dei “grandi” del villaggio, insieme a quello di suo padre.
E lo stringeva a sé Jiraiya, perché Naruto gli si accoccolava vicino in cerca di calore, perché a volte  aveva incubi e si lamentava nel sonno chiamando Sasuke, perché gli voleva bene e non poteva dimostrarglielo in altro modo.
E Jiraiya continuava a sorridere, anche mentre sentiva la vita fluire via dal suo corpo, anche mentre affondava lentamente e inesorabilmente e i suoi occhi si facevano sempre più pesanti. Non avrebbe mai visto il suo adorato pupillo diventare Hokage, non lo avrebbe visto felice e commosso mentre un intero villaggio acclamava a gran voce il suo nome, non avrebbe più avuto occasione di scroccargli un ramen da Ichiraku. Immaginava Naruto piangere per la sua scomparsa, lo vedeva triste e perso, ma sapeva che si sarebbe ripreso, perché lui era figlio di Kushina e di Minato, aveva la forza di rialzarsi nel sangue. E in più era suo allievo.
Non avrebbe pianto a lungo, si sarebbe ripreso e avrebbe continuato la strada verso il suo sogno anche senza di lui, pur sapendo che sarebbe sempre stato nel cuore di quel giovane shinobi scapestrato. Per questo Jiraiya sorrideva, perché, nonostante il poco tempo trascorso assieme, lui era stato in grado di insegnargli qualcosa e la sua vita non era stata sprecata. Chiuse gli occhi tornando indietro nel tempo, quando Naruto, nel sonno, gli aveva stretto la maglia e aveva mormorato il suo nome. Era bello, si trovò a pensare in quel momento, avere qualcuno che tenesse al lui. Sì, Tsunade gli voleva bene, anche se non lo dava a vedere, ma Naruto gli riservava un affetto particolare, poteva notarlo nei suoi gesti, nei suoi modi di fare, anche nel modo in cui sbuffava fintamente contrariato quando doveva offrirgli il ramen.
Ora avrebbe voluto dirgli quanto bene gli volesse, avrebbe voluto dargli almeno un’ultima carezza, un’ultima scompigliata di capelli, ma era troppo tardi. Guardò un’ultima volta i riflessi dell’acqua prima di abbandonarsi definitivamente a quel sonno così fastidiosamente insistente, sperando di rivedere Minato e Kushina per scusarsi con loro di non essere riuscito a guidare Naruto fino alla fine, sperando di essere perdonato un giorno dallo stesso per averlo abbandonato troppo presto.
Come potrei intitolare il seguito? Uhm… “Le avventure di Naruto Uzumaki”, ottima idea…”
Perché Naruto sarebbe stato un ottimo protagonista per il suo romanzo e gli sarebbe piaciuto scrivere su di lui se solo ne avesse avuto la possibilità.
La prossima volta, si disse nell’ultimo barlume di vita, la prossima volta scriverò su di lui.


Perché io sono il tuo maestro e sono fiero di avere un allievo come te, Naruto.
 
 
 
Angolo della beota:
Uhm be’, era da molto che non pucciavo (?) il piede nel fandom e torno con una one-shot abbastanza scontata e banale.
Mi ero ripromessa di fare una fic fluffosa su Jiraiya e Naruto, però alla fine è uscita una roba introspettiva e malinconica. Mannaggia a me.
So di non aver riportato fedelmente alcune citazioni, ma mi servivano messe in questa maniera, per cui chiedo venia a chi storcerà il naso.
Che dire, amo il rapporto che hanno Jiraiya e Naruto, mi sanno molto di padre e figlio!
Spero che vi sia anche solo minimamente piaciuta.
Ringrazio chiunque avrà il coraggio di arrivare sino alla fine.
A presto,
 
SakuraX16
   
 
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