Una semplice giornata di divertimento può cambiare quando il ghiaccio sotto di te si disintegra.
L’acqua fredda, le urla agghiaccianti di una bambina, le tue grida soffocate dall’acqua.
Dovevi stare attento, tua mamma te l’aveva raccomandato; l’avevi promesso, ma tu, figlio bugiardo, non hai mantenuto la parola data e sei stato intrappolato.
Non dovevi portare tua sorella a pattinare, ma tu volevi soltanto divertirti con lei ed alla fine, per salvarla, il ghiaccio ti ha catturato.
Un attimo. In poco tempo il tuo corpo caldo è stato trascinato giù nell’acqua gelida; non hai avuto nemmeno il tempo di difenderti, di aiutarti, di liberarti perché una morsa fredda come la neve ha preso il sopravvento.  Non hai avuto nemmeno il tempo di capire cosa ti stesse succedendo perché il freddo, velocemente, ti stava uccidendo.
Calore. Il caldo dentro di te stava lasciando il posto al gelo che mano a mano voleva impossessarsi del tuo roseo corpo e tu cercavi di memorizzare quella sensazione di calore che velocemente ti stava abbandonando.
Bianco. Il tuo corpo roseo, i tuoi capelli castani stavano diventando candidi come la neve.
Eroe. Hai ascoltato l’istinto, hai aiutato chi aveva bisogno.
Un eroe. Un eroe senza medaglia, senza riconoscimento. Non hai chiesto nulla in cambio, non hai voluto niente, ma, sai, si dice che il bene verrà sempre premiato in un modo o nell’altro.
Ecco, ora il ghiaccio ti attraversa le vene e cerca di strapparti via la vita, come un bambino geloso cerca di strappare via il pupazzo dalle mani della sorella più piccola.
Freddo, gelo ed, alla fine, il buio.
“Tu sei Jack Frost”. Nient’altro che un nome, nient’altro che un vuoto.