Il mio pittore.
Cosa?Che hai detto!?! NON TI SENTO!
Vuoi farmi diventare come te!
Un piccolo dolce e fragile burattino.
Nelle mani di un abile burattinaio
senza cuore.
Ed io urlo
e piango
e urlo,
ma tu non mi senti, mio pittore.
NO!
Non sarò il tuo dolce burattino!
Vuoi farmi diventare come te!
Ed io urlo
e piango
e urlo,
ma tu non mi senti, mio pittore.
Puoi distruggermi, ma non annientarmi.
Non potrai mai plagiare il mio essere!
Potrò anche appartenerti,
ma non ti appartengono la mia anima
e i miei pensieri.
No,
non ti lascerò mai entrare nella mia mente.
Sottomettimi pure,
ma non potrai mai evitare il mio sguardo
e tu questo lo sai.
Non potrai lamentarti dei miei colori se sei stato tu a dipingermi
e tu questo lo sai.
I lividi sulla mia pelle corrispondono alle tue dita, alla tua mano
e tu questo lo sai.
Il mio sguardo carico d’odio è colpa del tuo pennello
e tu questo lo sai.
Il mio labbro che sanguina è colpa tua,
mio pittore.
Ma chiediti!
Chiediti se era davvero questo che volevi dipingere.
Se era davvero odio quello che volevi provassi per te.
Ed io urlo
e piango
e urlo,
ma tu non mi senti, mio pittore.
Adesso è troppo tardi!
Sorriderò e tu questo lo sai.
Sorriderò come non ho mai fatto
Sorriderò come se i tuoi schiaffi fossero dolci carezze.
Sorriderò come se i tuoi colpi fossero caldi abbracci.
E questo ti logorerà, lo so.
Vorrai tornare indietro, mio pittore.
Dipingere tutto di bianco ed iniziare da capo,
ma non si può.
Adesso è troppo tardi!
E tu questo lo sai.
E io urlo
epiango
e urlo.
Non urlo più, mio pittore.
Non piango più, mio pittore.
Sorrido.
Ti sei accorto di aver sbagliato
vero, mio pittore?
Finalmente l’hai capito.
Ma il tuo quadro non sarà mai come lo vuoi tu, non più.
Adesso il tuo quadro non piange più.
Adesso sorrido.
Adesso piangi tu, mio pittore.