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Autore: dreamlikeview    15/12/2012    11 recensioni
Dopo una grande nevicata i piccoli Liam, Zayn, Louis, Harry, Niall e Valerie vengono convinti da Mamma Clodagh ad andare a giocare in giardino con la neve con i figli dei vicini.
Ma, sarà tutto rosa e fiori o i bambini non si divertiranno? E i vicini saranno realmente così carini come la donna pensa siano?
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Baby One Direction.'
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La notte precedente a Londra aveva nevicato, ed anche molto.
I piccoli, avvolti nelle loro copertine di lana, vagavano per la grande One Direction house, cercando disperatamente qualcosa da fare.
Il piccolo Harry era seduto davanti al grande camino con le manine verso il fuoco, intento a scaldarsi, il piccolo Louis invece saltellava per il salotto cercando di scaldarsi in movimento, Niall giocava con il suo coniglietto Food, insieme a Valerie, il bambino aveva promesso alla bimba che se non avesse avuto il suo tanto sperato criceto, avrebbe diviso con lei il suo coniglio. Zayn e Liam invece se ne stavano comodamente accucciati vicino al cucciolone Bau, scaldandosi con il suo pelo. Harry aveva paura dei cani, da appassionato di gatti, per questo non si era unito agli altri due amici.
Il gattino Pussy, invece, se ne stava beatamente appollaiato in un angolo della casa, senza disturbare il prossimo, su una mensola del salotto c’era la boccia con il pesce rosso di Louis e il bambino teneva in mano il suo piccione Kevin. Solo il pappagallo con la cresta di Zayn, sembrava sparito, quando in realtà il bambino si premurava di tenerlo nella sua stanza con davanti alla gabbietta uno specchio, in modo da far si che il pennuto potesse ammirare la sua bellezza in ogni istante della sua vita – povero pappagallo-.
Tornando ai bambini. I piccoli erano ancora indecisi sul gioco che avrebbero fatto quella mattina, perché faceva davvero troppo freddo e fuori era tutto imbiancato.
“Io ho fame!” – si lamentò Harry.
“Anche io, a dire il vero.” – ribatté Niall, che non si lasciava mai sfuggire l’occasione per fare uno spuntino.
Tutti gli altri concordarono e si diressero in cucina, dove Mamma Clodagh era intenta a preparare il pranzo.
“Mamma Clodagh, abbiamo fame!” – conferì Louis a nome di tutti mentre la donna sorrideva contenta.
“Uhm.. e cosa vorreste mangiare a quest’ora? Non potete aspettare il pranzo?” – disse la donna, notando che fossero le undici del mattino.
I bambini scossero la testa, e Niall prese la parola.
“Mamma, non lo sai che noi abbiamo bisogno di tante energie?”
“Perché invece di mangiare non andate a giocare in giardino a palle di neve? I bambini che vivono accanto a noi vorrebbero giocare con voi!” – esclamò, deviando la richiesta dai bambini.
Loro sbuffarono. Non sopportavano i loro vicini, erano dei bambini così tristi e antipatici.
“Ma mamma!” – esclamò Liam –“loro ci trattano sempre male a scuola, non vogliamo giocare con loro!”
“E’ vero! Uno mi ha toccato il ciuffo!” – diede corda Zayn, nessuno dei cinque li sopportava. Valerie ancora non li conosceva, quindi..
“Dai andiamo a giocare con loro, non possono essere così antipatici!”
“Val tu non sai come sono, non tradirci così!” – ribatté Niall –“una volta uno mi ha preso le merendine!”
“Dai Niall, fallo per me..” – fece lei, facendogli gli occhioni dolci, e Niall non resistette più di tanto, e annuì.
“Dai andiamo a giocare a palle di neve con i vicini.” – propose il biondino, scambiando un’occhiata d’intesa con i suoi compagni. Avevano capito cosa volesse dire quello sguardo.
Niall non voleva solamente giocare a palle di neve, con quella proposta stava dichiarando guerra alla casa di fronte e ai bambini che vi abitavano.
“Hai ragione, Niall, andiamo” – sorrise maligno Louis.
Mai come quella mattina i piccoletti erano stati uniti nel decidere qualcosa. Dopo rapide occhiate tra Harry, Louis, Zayn, Liam e Niall, afferrata Valerie per un braccio, uscirono dalla cucina, per andare a prendere i loro cappottini, i guanti e le sciarpe ed uscirono di casa andando nel giardino.
“Sono davvero così brutti?” – chiese Valerie, pentendosi un poco di quello che aveva detto poco prima.
“Sì, ma ci hai dato un’idea per vendicarci dei loro scherzi.” – rispose risoluto Zayn, fissando poi Harry. –“tu fai tenerezza, vai ad invitarli a giocare con noi.”
“No, da solo no! Loueh, vieni con me?” – fece gli occhioni dolci, e il castano ridacchiò. Ovvio che facesse così tenerezza, era il più piccolo, ne avrebbe sempre fatta.
Gli prese la manina e insieme attraversarono la strada, andando nel giardino dei bambini che vivevano accanto a loro. Non si erano mai avvicinati tanto.
Suonarono al campanello, Louis suonò perché Harry più basso di lui, non ci arrivava.
Una donna sulla sessantina, i capelli bianchi avvolti in una crocchia scomposta, il viso segnato dalle rughe e gli occhi a mandorla come i cinesi, li guardò in modo burbero e altezzoso. Harry, intimorito, strinse la manina di Louis che immediatamente prese parola.
“Buon giorno signora, io sono Louis, abito di fronte volevo chiederle se i suoi figli potevano venire a giocare con noi a palle di neve, Papà Paul e Mamma Clodagh ci hanno dato il permesso!”
La donna li guardò con astio. Non sopportava quei bambini, e nemmeno il fatto che fossero così rumorosi, e poi lei non voleva che i figli giocassero con degli adottati, certo Paul gli stava insegnando l’educazione, ma quei bambini erano troppo rozzi per la snobba signora Smith.
“La prego, signora” – intervenne Harry, stringendosi all’amico ma tirando fuori il suo sguardo tenero e le sue fossette sulle guance. Nemmeno la più bisbetica vecchia del mondo avrebbe detto di no a quegli occhioni.
“D’accordo, ma per poco.” – ritornò dentro per chiamare i figli –“Dean, Sean, Tim, Jim, ci sono i vostri amichetti!”
I quattro bambini corsero giù, facendosi vedere dalla madre, e scorsero le figure di Harry e Louis.
“Sono i bambini della casa vicino! Che bello!” – urlò il più piccolo, Jim.
“Oh qualcuno da prendere in giro finalmente” – borbottò Sean, il maggiore.
“Ho visto che hanno anche una bambina tra di loro, ci sarà da divertirsi” – fece Dean, avvicinandosi e Louis da bravo fratello maggiore lo guardò malissimo.
“A cosa giochiamo?” – fece Tim.
“A palle di neve”- rispose Louis, serio. –“chi vince, decide cosa fare.”
“Interessante.” – ribatté uno degli altri marmocchi, che in breve si erano finiti di coprire per bene, sotto lo sguardo vigile della donna burbera.
I quattro furono presto pronti ed uscirono insieme ad Harry e Louis, e tutti e sei raggiunsero il resto della combriccola.
Si divisero in due squadre, ma i bambini della casa di fronte erano quattro, mentre gli altri erano sei. Uno doveva andare nella squadra avversaria.
“Io non vado nella squadra di quelli!” – si lamentò Harry, aggrappandosi a Louis per convincere il più grande a non mandarlo con i poppanti avversari.
“Nemmeno io, sono stato offeso da quel nanerottolo senza cervello!” – proseguì Zayn.
“Io non voglio, mi fanno paura.” – fece Liam nascondendosi dietro Zayn.
Restavano Louis, Niall e Valerie.
“D’accordo, vado io!” – fece il maggiore.
“No, vado io!” –fece Valerie –“io non li conosco, quindi con me saranno buoni.”
“Non se ne parla, tu resti con Niall, vado io!”
“Nooooo!”- urlò Harry aggrappandosi a Louis. –“non voglio averti come avversario.”
“Ma no, sciocchino, che hai capito? Io faccio l’infiltrato tra di loro, fai finta di aver litigato e chiamami Lewis.” – ridacchiò, pregustando la vittoria sulla banda avversaria. Louis raggiunse gli avversari e parlottò con loro per un po’.
Poi tutti i bambini costruirono dei fortini facendo delle montagne di neve, per poi iniziare a realizzare delle palle con la neve, che sarebbero state le munizioni.
“Pronti?” – urlò Louis verso gli amici tirando fuori la testolina dal fortino.
“Sì, e voi pappamolli?” – ribatté Harry, sentendosi in colpa per trattare così il suo migliore amico, e Louis da lontano gli fece un “okay” con il pollice, per poi abbassarsi e prendere una manciata di palline.
“Ci piaci Louis, il tuo nome suona bene con i nostri, Dean, Sean, Tim, Jim, Lis!”
Il ragazzo lo guardò male.
“Il mio nome è Louis, e si pronuncia alla francese! Lis è un nome da femmina!”
“Dettagli, se sei in squadra con noi, il tuo nome sarà Lis!”
E Louis fu trattenuto dal dargli un ceffone. Non li sopportava, erano altezzosi, stupidi e insipidi di sentimenti.
Papà Paul aveva insegnato loro che si doveva essere buoni e gentili con tutti, e quelli erano prepotenti, forse era per questo che non avevano amici.
Louis, era vero, faceva tanti scherzi. Ad Harry raccontava dei mostri sotto il letto, a Zayn nascondeva gli specchi, a Liam metteva sempre un cucchiaio nel piatto, a Niall rubava le merendine, a Valerie.. no forse a Valerie non faceva scherzi, perché lei era una bambina; ma era vero che se mai tutti loro avessero avuto il bisogno di lui, lui li avrebbe aiutati, perché per lui erano come fratelli, stavano crescendo insieme. Per questo si limitò a guardare male l’altro e a lanciare una palla di neve verso il fortino degli altri, senza però colpire nessuno, facendo fracassare la pallina a terra.
“Sei uno sfigato!” – urlò Jim.
Harry lo sentì e lanciò una pallina contro Jim colpendolo in pieno.
“NON OFFENDERE LEWIS SOLO IO POSSO!”  - urlò Harold, facendo ridere Louis che fece per lanciargli una pallina, ma facendola finire per caso a diversi metri da lui.
“Che pessima mira, Lis.” – fece Dean alzandosi e cercando di colpire Harry che era l’unico ad essere uscito allo scoperto. Lanciò la pallina con talmente tanta forza che avrebbe colpito il riccio e l’avrebbe fatto cadere a terra, ma Harry fortunatamente la schivò, e la pallina si schiantò contro un albero.
“Ehi ma vacci piano stiamo giocando e poi Harry è piccolo, potrebbe farsi male!”- sbraitò Louis contro quel cretino di un bambino. Fu un attimo. Gli altri quattro del gruppo uscirono fuori e lanciarono più palle di neve possibili, mentre gli avversari colti di sorpresa non riuscirono a reagire subito, gli altri d’altro canto, cercavano di colpire solo i quattro, senza colpire Louis, perché lui era un loro amico, e non gli avrebbero mai fatto del male.
Ma i bambini della casa di fronte erano dei veri stronzi, e uscirono velocemente dal nascondiglio raggiungendo il gruppetto avversario. Il più grande preoccupato li seguì.
Da vicino, presero a colpire tutti con la neve, alzandola direttamente da terra, senza creare delle palline. Louis si mise davanti agli amici e quelli lo guardarono male.
“Stiamo vincendo, levati!” – gli urlò contro Dean.
“No state barando! E gli fate male!” – ribatté il castano guardando male quello che sarebbe dovuto essere un suo compagno di squadra.
“Fate le palline e riprendiamo!”
“Levati da lì, stavamo seppellendo il riccio!” – Louis trasalì e si girò immediatamente. Non si era accorto che quello ad essere stato preso di mira era il più piccolo, ed ora il riccio era a terra con un bel po’ di neve addosso, ed era spaventato, ovviamente.. Ovvio, da bravi codardi se la prendevano con un bambino di tre anni.
Si abbassò immediatamente e spostò un po’ di neve.
“Louis!” – strillò il piccolo saltandogli in braccio.
“Ehi tranquillo, era solo un po’ di neve!” – ridacchiò, mentre Harry annuiva e lo abbracciava forte.
Louis gli tolse la neve dai capelli e poi si alzò, tenendolo vicino a sé.
“Ma non vi vergognate? Ha solo tre anni!”
“Quasi quattro” – mormorò Harry gonfiando le guanciotte, senza però staccarsi dal maggiore.
“Appunto, prima i più piccoli. Dopo sarebbe toccato alla mocciosa!” – ribatté Sean.
“Ehi, no. La violenza no!” – protestò Niall, parandosi davanti alla bambina.
“Oh il ciccione parla! Ti piace la marmocchia? È così brutta!” – prese in giro Tim, strafottente, mentre Valerie abbassava la testa offesa da quelle parole.
“Valerie non è brutta!” – urlò Niall –“ritiralo subito!”
“Perché dovrebbe? Una bambina così brutta con i dentoni non l’ho mai vista!” – diede corda Jim.
Niall strinse un pugno così forte che le nocche delle mani diventarono bianche e si arrabbiò così tanto che in una frazione di secondo era scattato in avanti e aveva mollato un pugno a Tim, il primo che aveva offeso Valerie.
“Non offendete più la mia amica di merende.”
Liam e Zayn guardavano la scena senza proferire parola, Niall e Louis avevano agito prima di loro, altrimenti sarebbero intervenuti, ovviamente.
“Oh ma guarda” – fece Dean –“quello straniero con il ciuffo brutto è ancora qui con noi?!”
Ma prima che Zayn ribattesse, Liam, il dolce Liam si stava arrabbiando. Toccategli tutto, ma non il suo migliore amico Zayn.
“E tu hai visto che brutta faccia antipatica hai?” – chiese retoricamente il marmocchio.
“Almeno sono più bello di te, stupido bambino adottato!” – urlò Sean.
Liam era troppo sensibile. Lui adorava i suoi migliori amici, per lui erano fratelli, ma lui sapeva che la sua vera mamma e il suo vero papà non erano mai stati con lui, ma questo non gli impedì di dare uno schiaffone al bambino che aveva insultato Zayn, e quest’ultimo non ci vide all’offesa fatta al suo amico Liam, diede un calcio a Sean dicendogli di non offendere mai più il suo amico Liam.
“Voi siete dei bambini maleducati, non si picchiano gli altri bambini!” – urlarono i bambini della casa di fronte.
“E voi non dovete offendere qualcuno di noi!”
Tim non aveva retto alla provocazione fattagli da Niall, e lo aveva aggredito iniziando a prenderlo a calci e pugni, mentre Valerie spintonava il bambino cattivo che stava facendo del male a Niall.
“Ehi!” – urlò Louis lasciando Harry e spingendo via Tim da Niall.
“Tu stai al posto tuo, Lis!” – ribatté.
“Io mi chiamo Louis, dannazione, LOUIS! Non Lis! E piantatela di fare male ai miei amici, siete stupidi e antipatici!” – urlò il castano, cercando di mettere pace tra gli altri.
Valerie piangeva silenziosamente, Liam aveva abbassato la testa cercando di trattenere le lacrime, Harry era spaventato a morte, Niall aveva un occhio nero e Zayn era visibilmente incazzato.
“Ah-ah! Femminucce, non sapete nemmeno difendervi da soli, vi fate difendere da lui”
“Sono io che li difendo, perché sono il più grande. E adesso smettetela, volevamo solo giocare con voi, e voi come sempre rovinate tutto!”
“Forse perché voi non siete gli amici che vogliamo.”
Liam allora non ci vide più.  Si avvicinò al bambino che stava parlando e lo guardò male, malissimo.
“Siete voi gli amici che noi non vogliamo, siete brutti antipatici e stupidi.” – disse tranquillamente –“potete pure tornare a casa, noi continuiamo a giocare da soli.”
“Ma guarda tu, ci avete chiamati voi.” – ribatté Tim.
“Sì, perché volevamo fare pace, ma voi avete fatto male a Niall, avete riempito Harry di neve, avete offeso Zayn, Valerie e Louis. Basta!”
I marmocchietti avversari lo guardarono con strafottenza e superiorità, poi prima che gli altri potessero fare qualcosa Dean spinse Liam per terra, facendolo cadere nella neve. Poi voltarono le spalle e se ne andarono senza dire niente.
Odiosi, quei bambini erano odiosi.
Liam li guardò dispiaciuto, e si alzò da solo. Ormai erano passate due ore e i Baby avevano fame, quindi rientrarono, chi un po’ sporco di neve, chi un po’ ammaccato, chi un po’ dispiaciuto. Ma erano sicuri che non avrebbero mai più chiesto a quegli antipatici dei bambini di fronte di giocare con loro.
Mamma Clodagh appena vide i bambini in quello stato, si allarmò, ma i piccoli la tranquillizzarono senza raccontarle della disputa con gli altri. Mangiarono in silenzio, senza fiatare. Si sentivano delusi, amareggiati, offesi. Nessuno gli aveva mai parlato in quel modo. E poi avevano osato offendere, maltrattare i loro migliori amici. Quella mattina avevano davvero l’amaro in bocca, e nemmeno la buona pasta al forno che Mamma Clodagh aveva preparato loro, riusciva a distrarli da quel pensiero. Ci erano rimasti molto male, in effetti.
Passarono il pomeriggio a guardare i cartoni, e per la prima volta, furono costretti a guardare un cartone per bambine, perché piaceva a Valerie. E non pensarono a cosa fosse accaduto tutto il giorno, fino a quando non tornò Papà Paul dal lavoro.
“Bambini, venite qui.” -  esordì serio l’omone.
I bambini lo raggiunsero in breve tempo e lo guardarono. Lui li guardò con uno sguardo ammonitivo, che non ammetteva obiezioni.
“Cosa è successo stamattina, con i vicini?” – chiese l’omone guardandoli.
“Ecco noi..” – balbettò Liam, senza riuscire a guardare bene l’omone negli occhi. Lui sapeva che avessero sbagliato ad invitarli a giocare,conoscendoli, eppure l’avevano fatto solo per vendicarsi di loro. Ma non erano stati cattivi o violenti, cioè non prima di loro. Avevano iniziato loro, seppellendo Harry nella neve, e poi insultando Valerie e Zayn e picchiando Niall. Loro non erano colpevoli si erano solo difesi.
“La signora Smith mi ha detto che avete offeso i suoi figli dicendogli che non erano gli amici giusti per voi, e che li avete picchiati.”
“No, non è vero!” – urlò Harry in difesa degli amici. Zayn gli diceva sempre che lui era quello tenero, che addolciva gli adulti, quindi perché non tentare con Papà Paul?
“Noi stavamo giocando e Lewis era andato anche in squadra con loro. Poi mi hanno puffff buttato sotto la neve e Lewis mi ha salvato, poi uno ha detto a Lela che era brutta e Liall l’ha difesa, e poi hanno offeso Tein e Tiam l’ha difeso, e poi Tein ha difeso Tiam che era stato offeso, e poi hanno detto che non siamo bravi amici perché siamo adottati da te e poi.. Lewis ci ha difesi tuuuutti! E loro hanno detto le brutte cose, e Tiam ha risposto e loro sono andati via..” – disse tutto d’un fiato il piccolo riccio, facendo sorridere l’omone che poco prima era innervosito con loro, ma sapeva che i suoi bambini non gli avrebbero mai mentito.
“La prossima volta chiamate un adulto, d’accordo?” – fece accarezzando le loro piccole teste.
“Però un paio di giorni di punizione, dovete averli” – disse duro.
“Nooooo” – si lamentarono i piccoli, facendo ridere Papà Paul.
“E se facciamo che a Natale siamo tutti più buoni e stavolta ci perdoni?” – fece Liam tirando fuori i suoi occhioni dolci,facendosi seguire dagli altri che fecero gli occhi dolci insieme a lui.
E l’omone voleva troppo bene a quelle pesti per metterli realmente in punizione, in fondo si erano difesi a vicenda, e non avevano iniziato nessuna discussione con gli altri, li avevano provocati.
“E va bene, ma solo per questa volta.”
“Yee!” – urlarono i piccoli, saltando contemporaneamente sull’omone. E mentre i piccoli abbracciavano forte il loro Papà Paul, i quattro bambini antipatici venivano ripresi dalla vecchia signora burbera, che gli vietava di uscire di casa per una settimana, senza giochi e senza tv. E guardando fuori dalla finestra, videro i bambini che loro avevano offeso e picchiato, saltare addosso al loro Papà, provando per loro un gran senso d’invidia. E un po’ si pentirono di averli trattati male.
I piccoli Louis ed Harry andarono a dormire, per primi perché il piccolo Harry, essendo stato troppo nella neve aveva davvero tanto freddo e probabilmente aveva preso l’un bel raffreddore, furono seguiti da Valerie che stanca corse a dormire, Niall fece uno spuntino notturno prima di andare a dormire, mentre Liam cercava il suo cagnolone e Zayn si specchiava. Quando finalmente tutti furono a letto, Papà Paul e Mamma Clodagh passarono nelle loro camerette a dargli la buonanotte, e loro crollarono in un sonno profondo. Avevano dimenticato quella brutta mattinata, ma il giorno dopo avrebbero giocato ancora a palle di neve, se Harry non avesse preso la febbre, ma questa è un’altra storia.





NO, JIMMY PROTESTED!

Per favore, posate i forconi. 
Lo so, lo pubblico sempre di pomeriggio e ora di sera.. èèè che io lo scrivo la mattina e lo pubblico il pomerggio, ma stamattina ho dormito fino a tardi ç_ç
Anyway.. non uccidete Sean, Dean, Tim e Jim li odio anch'io, ma non credo compariranno più °°
Allora.. ci tengo a sottolineare che gli episodi non sono fatti alla cazzo di cane. 
Questo è stato ispirato dalla recensione di maybepunky o anche Ery nello scorso episodio, e ho colto l'occasione per sottolineare che i bambini - in particolar modo Louis che ha quasi sette anni - stiano comunque crescendo. 
E il prossimo episodio sarà sul Birthday di Louis awwwwww *-* infatti lo posto di lunedì e non di sabato, anche perchè sabato vado a pranzo dalla nonna, che due coglioni ç_ç Anyway, io spero come sempre che vi sia piaciuto, perchè io nei Baby ci lascio sempre un pezzetto del mio cuore, e sapete quanto io ci tenga alla serie.
Ah mia cugina mi ha detto di ringraziarvi per i saluti avuti nell'altro episodio, s'è sentita figa la bimba >.> mi ruberà il posto.
Io, ripeto, vi adoro tutte, una ad una e vi ringrazio del supporto. E son consapevole che quest'episodio non faccia ridere affatto, ma dovevo far capire a tuti quelli che leggono che i Baby crescono, e anche bene LOL, quindi... Avanti fatemi sapere cosa ne pensate! Io.. io.. sono gasatissima per il compleanno di Louis, farò un episodio scoppiettante e spppppppppppppppppumeggiante davvero! Vedrete, vedrete aw <3
Larry e Ziam moment ovunque ovviamente. Chi non lo sapesse sono una Larry shipper.
Ah, volevo consigliarvi di ascoltare le cover di Sam Tsui, è bravissimo, really! Questa è Little Things, ma ci sono anche altre mille canzoni aww mi sono innamorata delle sue cover. 
Adesso vado davvero, 
I love you, thank you.
Oh e vorrei ringraziare in particolar modo le ragazze che nell'ultima shot, dove il Jimmy  era un po'.. uno sfogo per il supporto, davvero. 
Io senza di voi, non saprei come fare. Grazie a tutti, sul serio.
Un bacione (no non metto le xx per ovvi motivi -odio Danielle)
*woooosh*
   
 
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