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Autore: Energycla    02/07/2007    6 recensioni
Una breve conversazione alla vigilia di un'importante guerra porta due noti migliori amici a scoprire quei sentimenti ormai nascosti da tempo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ron/Hermione Fanfiction

"Finalmente io e te"

 

Hermione era in piedi esitante davanti alla porta del dormitorio dei ragazzi. La Sala Comune era pressoché vuota poiché tutti stavano cenando nella Sala Grande. Qualcuno però, e qualcuno a cui lei teneva molto, quella sera non si era presentato a cena ed Hermione poteva immaginare benissimo il perché.

Hogwarts quell’anno era rimasta aperta quasi per miracolo. Lei, Harry e Ron avevano vissuto un anno molto difficile tra i viaggi alla ricerca degli Horcruxes e i compiti che dovevano svolgere per superare gli esami M.A.G.O. che li aspettavano ormai tra appena una settimana. Avevano svolto bene il loro compito: avevano ritrovato tutti gli Horcruxes e i loro parenti e amici erano fieri di loro. In quel momento però, alla fine ormai del loro cammino ad Hogwarts e alla vigilia di una guerra che gravava dall’inizio dell’anno su di loro, i membri dell’eroico trio erano spaventati. Spaventati dal perdere le persone che amavano e di non riuscire a sconfiggere quel male che li aveva perseguitati da tanto. Harry si era dimostrato forte per tutto l’anno: aveva svolto con coraggio la missione che si era prefissato di compiere alla fine dell’anno precedente e, sebbene odiasse stare alla larga da Ginny, era riuscito a stare lontano dalla ragazza che possedeva il suo cuore. Solo lei e Ron sapevano però che quella maschera che Harry aveva portato da tanto stava per cedere.

Ron aveva dimostrato una grande forza e fedeltà durante i loro viaggi ma era debole. Il pensiero di poter perdere un giorno la sua famiglia e le persone che amava o di cedere di fronte al nemico lo tormentava e negli ultimi tempi si era costruito una barriera che non era ceduta di fronte a nessuno. Hermione dal canto suo, aveva cercato di essere una spalla stabile per i suoi due migliori amici e quella sera sperava davvero che lei, la ragazza che lo amava, fosse riuscita a parlare con Ron.

Bussò piano ma non ci fu risposta. Fece quasi per arrendersi, ormai sull’orlo delle lacrime, ma decise per una volta di prendere coraggio e mormorò piano: "Ron, sono io, Hermione. Posso entrare?"

Ci fu un brontolio in risposta e Ron venne ad aprire la porta. Lasciò entrare Hermione e si accovacciò nuovamente ai piedi del suo letto, perdendosi nuovamente nei suoi pensieri.

Hermione lo fissava, affranta. Preoccupazione e paura erano palpabili sul suo volto e non sapeva davvero come farli scomparire dato che erano le stesse cose che provava lei. Si accovacciò accanto a lui ed esclamò, decisa: "Perché ti comporti così, Ronald?"

In quel momento pensò che essere un po’ più severa avrebbe aiutato a risollevare il rosso.

"E me lo chiedi…" rispose Ron, brusco. "Il momento che temevo da tempo è arrivato. Scusami se non mi va di comportarmi normalmente e regalare finti sorrisi come gli altri. Scusami se non riesco a non pensare al fatto che c’è la probabilità che potremo non rivederci mai più." La voce di Ron era talmente cupa che Hermione pensava che stesse piangendo.

"Credevo che Harry ci avesse raccomandato di essere forti. Ci sei riuscito fino ad ora e non è giusto che tu crolli adesso. C’è sempre stato il rischio che ci succedesse qualcosa da quando abbiamo deciso di partecipare a questa missione, e lo sai. Dobbiamo solo affrontare l’ostacolo finale..."

Ron si girò a guardarla, arrabbiato. Sapeva che la ragazza aveva ragione ma trovava le sue parole semplicemente impossibili da accettare.

"Tu la fai facile… è solo che non riesco a credere al fatto che non possiamo vivere normalmente la nostra vita da diciassettenni."

"Lo so, ed anche io ci penso spesso, ma abbiamo almeno la fortuna di stare tutti insieme, no?"

Ron scosse il capo e chiuse gli occhi. Hermione lo guardò affranta e una lacrima le scese sul viso. Se la asciugò più in fretta che poté ma non prima che Ron riuscisse a notarla.

"Mi dispiace, Hermione… oddio, sono uno stupido…" esclamò, mettendosi la testa tra le mani.

Hermione gli si avvicinò e lo abbracciò esclamando: "Non è vero, non lo sei e so che daremo il massimo per cercare di vivere quella vita normale che ci spetta."

Ron strinse forte Hermione, grato che le avesse permesso di entrare nel dormitorio.

"Certo, e chi se la perde la cerimonia di trionfo per noi tre?" esclamò Ron, sorridendo. Hermione sciolse l’abbracciò e scoppiò a ridere.

"Vorrei tanto che questo finisse soprattutto per Harry…" continuò Ron, stavolta più sereno. Hermione lo guardava sollevata dal fatto che non aveva avuto torto sul fatto che magari lei era l’unica che avesse potuto aiutarlo, anche se non sapeva bene il perché. Lei aveva sempre provato più di un semplice affetto per lui ma non credeva che lo stesso valesse per Ron. In fondo, è vero che aveva dimostrato talvolta della gelosia nei suoi confronti, ma non le aveva mai detto realmente ciò che provasse ed Hermione aveva semplicemente lasciato perdere, sebbene continuasse ad amarlo in silenzio. "Lo vedo così forte… ma in realtà so che dentro di sé vorrebbe soltanto svegliarsi un giorno e scoprire che è tutto finito. Niente più Mangiamorte da uccidere o sogni premonitori… So anche che vorrebbe davvero stare insieme a Ginny, ma non può…" continuò.

"Vedrai che Harry e Ginny avranno un bellissimo futuro insieme e anche tu, Ron, riuscirai ad avere ciò che desideri…"

Ron la guardò in un modo che la sorprese. Imbarazzata chinò il capo ma lui glielo sollevò con una mano.

"Non sono sicuro di poter avere ciò che voglio, o meglio chi desidero…"

"Come mai?" chiese Hermione, tesa.

"C’è un segreto che non ho mai rivelato a quella persona e mi tormenta dentro."

"Perché non l’hai rivelato se ti fa così male?"

"Perché mi manca il coraggio..." rispose Ron, con uno strano sorrisino sul viso.

Era davvero strano. Poteva essere considerato uno dei più coraggiosi maghi sul campo di battaglia ma nel campo dell’amore era il più codardo di tutti.

"Non pensavo che fossi… beh… innamorato di qualcuno…" esclamò Hermione, arrossendo. Ron la guardava divertito e rispose: "Ah, beh, ora lo sai."

"Perché non me l’hai mai detto? Credevo di essere la tua migliore amica…" disse Hermione, dando a Ron un leggero schiaffo dietro il capo e fingendosi offesa.

"Non ne ho avuto mai la possibilità…"

Ron si disse che forse quello era il momento giusto. Quella era il momento di rivelarle che solo una persona era dentro il suo cuore, e quella era lei.

"Allora, chi è?"

Ron esitò.

"Non vuoi dirmelo?" chiese Hermione. Dentro di sé era contenta che Ron provasse vero amore per qualche ragazza, ma sapeva che la gelosia l’avrebbe presto tormentata.

"E’ una ragazza molto bella che mi è sempre stata vicino in questi anni e, anche se litigo spesso con lei, so che il bene che proviamo l’uno per l’altra è più forte che mai…"

Hermione inizialmente lo ascoltò incuriosita ma quando capì le sue parole lo guardò, sorpresa. Cosa stava cercando di dirle?

Ron la fissava e d’improvviso le prese una mano.

"Amo il suo modo di essere sempre una pignola sullo studio e il fatto che infrangere le regole le provocherebbe un infarto. Amo il modo in cui mi risponde quando faccio il cretino o quando mi merito delle prediche e odio vederla con qualche altro ragazzo perché altrimenti proverei una fitta di gelosia ogni volta che starebbe con lui…"

Ron le si stava avvicinando sempre di più. Hermione non riusciva quasi a respirare ma riuscì appena a dire: "Che cosa… cioè… quindi sei davvero innamorato di lei?"

"Si, sono innamorato di lei."

I suoi occhi blu la fissavano desiderosi di una risposta ed Hermione non si lasciò pregare. Lo baciò dolcemente sulle labbra e Ron la strinse subito a sé, desideroso di farlo da molto tempo.

Quando si staccarono, lui esclamò: "Sai, forse ho cominciato a provare qualcosa per lei dal terzo anno, ma dal quarto in poi ne ho avuto la certezza. Stavo davvero per uccidere un noto giocatore di Quidditch bulgaro e un grosso bestione che voleva rubarmi il posto di Portiere… Per fortuna, non ne ho avuto bisogno…"

Hermione rise e stava quasi scoppiare in lacrime tanto era contenta. Ron la accarezzò in viso e lei lo abbracciò, mormorandogli all’orecchio: "Sappi che mi piaceva da morire il modo in cui ti ingelosivi, Ron Weasley, e mi divertivo a vederti arrabbiato… Inoltre, i nostri litigi sono stati una delle cose migliori che ho vissuto qui a Hogwarts… Avrei voluto dirtelo da tanto ma…" Ebbe un momento di esitazione e si staccò da Ron, guardandolo negli occhi. Erano avvinghiati l’uno all’altra e nessuno avrebbe mai voluto più cambiare posizione.

Ron la interruppe, divertito e mormorò: "Quindi, a quanto sento, credi che lei mi ami, quanto io amo lei?"

Hermione lo guardò per un attimo sorpresa ma poi decise di reggergli il gioco.

"Si, lei ti ama con tutto il cuore."

Ron non aveva più bisogno di conferme e neanche Hermione. Quello che entrambi desideravano da tanto si stava avverando. Il periodo che stava per cominciare non era di certo uno molto positivo ma avrebbero cercato di superarlo insieme. Con grande forza di volontà e coraggio forse potevano farcela…

Ron le si avvicinò e la baciò. Quel bacio era molto diverso dal primo. Era profondo e dimostrava un sentimento che era stato tenuto nascosto per troppo tempo.

Si, ne erano sicuri. Grazie al loro amore, ce l’avrebbero sicuramente. fatta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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