Il medico e il soldato.
La lunga e tediosa guerra contro i demoni si stava svolgendo, fiamme alte raggiungevano il cielo che aveva perso il suo azzurro. Una lancia scagliata da un demone colpì un soldato che cadde al suolo.
L'uomo si svegliò, si guardò intorno e lasciò che il tepore delle coperte lo avvolse. Il profumo di una minestra fumante lo invase, poi sentì una fitta al ventre e il fragile vetro di questa illusione venne infranto riportandolo alla realtà. Un giovane medico lo fissava con aria concentrata.
<< Ti fa male la ferita?>> Chiese aprendo quello che sembrava un taccuino.
<< Voglio tornare a casa>> Sussurrò l'interpellato.
<< Come?>>
<< Voglio tornare a casa! Voglio tornare a casa! Voglio tornare a casa!>> Ripetè il soldato prendendosi la testa tra le mani e scuotendola violentemente.
<< Calmati o comprometterai la tua guarigione>> Disse il medico.
L'uomo si fermò e lo fissò. Aveva un occhio coperto da una benda nera e l'altro azzurro limpido che lo scrutava. Una cicatrice evidente sulla guancia destra.
<< Perché?>> Chiese il soldato
<< Cosa?>>
<< Perché dopo una vita di sofferenze all'uomo non rimane che la morte? Io ho sopportato tanti soprusi e violenze. E ora dopo anni sento che la mia sofferenza sta diventando pari alla mia pazienza. Allora non è meglio morire subito? Senza sofferenze, senza pensieri.>>
<< Sì morire forse è la scelta migliore, ma è anche la più facile. La guerra sta devastando questi luoghi, i ricchi si tengono al sicuro nelle loro calde e confortevoli case.>> Rispose il medico e cominciò a visitare il soldato.
<< La vita è ingiusta>>
<< Sì lo è. Ma il sole sorge, i fiori nascono e la stessa vita che noi odiamo ci regala ogni giorno doni splendidi>>
Il medico si alzò e diede le spalle al soldato.
<< Anche io ho combatutto. Ho visto coi miei occhi mia moglie e il figlio dentro di lei morire come se la vita umana avesse lo stesso valore della lama di una lancia. Dopo questo evento la mia vita era diventata un inferno. Ogni giorno aspettavo l'ora in cui avrei detto basta, ma ero troppo vigliacco per morire, troppo vigliacco per vivere. Poi decisi di sfruttare i miei studi in medicina e venni a fare volontariato qui. Sento molto spesso soldati come te abbattersi di fronte all'ombra di quella che è una vera e propria carneficina. Ma io so che in fondo non esiste inferno senza la speranza del paradiso. L'animo umano è fragile e se scalfito non ritorna più come prima senza una buona levigatura. Morire è la cosa migliore? Starà a te deciderlo. Basta che tu muoia senza rimpianti e con orgoglio. La vita di un soldato non è facile. Il mondo la fuori è roba seria. Sei ancora moltto giovane. Tu puoi scegliere ciò che è meglio per te >> Disse e si lasciò avvolgere dall'onda dei ricordi.
<< Così belle parole, mi sento più vigliacco di prima >> Esclamò il soldato abbassando lo sguardo.
<< Abbi il coraggio di vivere. La guerra dobbiamo vincerla per ritornare a vivere. Vivi in pace perché la pace è il dono più grande che un uomo può ottenere dalla vita. Il mondo è tuo! Ora riposati e pensa a guarire in fretta. >> Concluse il dottore e se ne andò lasciando il soldato perso nei suoi pensieri.
Si tastò la ferita da sopra le bende.
<< Che tu possa servirmi per non dimenticare di essere vivo. >>


Fine.