Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Beats of heart    15/12/2012    0 recensioni
Lei era sempre lì.
lei era la sua "migliore amica".
Lei l'aveva sempre aiutata, e anche questa volta non era mancata al suo dovere.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
April se ne stava immobile sotto il getto bollente dell’acqua della doccia.
Pensava.
Non faceva altro che pensare al senso della sua vita.
Cercava una risposta in se stessa, ma non riusciva a trovarla.
Provava a riassumere in poche immagini la sua vita, ma tutto sembrava così difficile.
 
Non era nulla. Si sentiva inutile. Lei era inutile.
 
Eppure non le mancava nulla: amici, felicità, ottima condotta. Tutto perfetto.
L’unica cosa che non andava bene era il fatto che non si sentiva mai abbastanza.
Lei dava tutta se stessa per aiutare le altre persone, ma non riusciva a sentirsi appagata di questo.
Credeva che tutto ciò che faceva non avesse senso.
 
Lei non aveva senso.
 
Sembrava inanimata sotto tutto quel fumo causato dal calore dell’acqua.
I suoi occhi tremavano, erano pronti ad esplodere.
Sarebbe scoppiata a piangere da un momento all’altro.
“è solo una crisi di nervi” diceva ai suoi genitori “sto bene, è colpa dei troppo compiti” mentiva.
 
Il labbro cominciò a tremare e in men che non si dica era accucciata nella doccia, con le gambe contro il petto e la schiena appoggiata alla parete,mentre milioni di lacrime si confondevano con l’acqua che le rigava la faccia.
 
Si sentiva stupida.
 
Non sapeva nemmeno lei il motivo di quel pianto.
Forse era solo un pianto liberatorio.
Era un pianto che esprimeva solo confusione.
Si sentiva come una bambina quando non riceve il regalo tanto desiderato.
 
Desiderava una vita migliore.
 
Voleva una vita semplice, spensierata.
Non voleva dover sempre apparire come la ragazza sorridente e senza problemi: era solo una maschera.
Era stanca di fingere.
Voleva mostrarsi esattamente per come era, eppure non riusciva.
Aveva un muro indistruttibile davanti a se: la paura.
 
Aveva paura che se fosse cambiata, tutto ciò che si era guadagnata con il sudore sarebbe svanito.
Temeva di non sopportare tutto quello.
Non voleva restare sola, non di nuovo.
 
Aveva già passato un momento simile l’anno prima.
Aveva conosciuto un ragazzo, Jack.
Un nome che la fece ridere.
Un nome che la fece innamorare.
Un nome che la fece vivere.
Un nome che la fece piangere.
Un nome che la lasciò sola.
 
Uscì dalla doccia, guardando la sua forma nello specchio appannato, si arrotolò un’asciugamano intorno al corpo e poi le cadde l’occhio sull’armadietto delle medicine.
Chissà se era ancora lì.
Senza pensarci due volte aprì lo sportello di legno bianco e la vide. Sua madre non l’aveva tolta.
Sul volto di April si formò un sorriso amaro.
Voleva stare meglio? Quale miglior modo di quello?
Afferrò la lametta e si sedette a terra con la schiena contro la porta.
Se la rigirò tra le mani, sogghignando.
Quanto tempo era passato dall’ultima volta, ma ancora ricordava come si faceva.
Impugnò la lametta ed iniziò a premere sui polsi.
Non riusciva a fermarsi, così come non riusciva a fermare le lacrime.
Forse nel mondo di cui tutti parlano sarebbe stata meglio. Chissà com’era il Paradiso.
Ma fortunatamente venne interrotta dalla voce di sua madre che la chiamava per la cena.
 
Per terra si era ormai formata una piccola pozza di sangue, come le volte precedenti.
La prassi per pulire il pavimento da ogni traccia era sempre la stessa.
Finì di vestirsi e, lavata la faccia con un po’ d’acqua fredda, scese a cena.
 
L’unica cosa in cui April era brava, era fingere.






Erica's space
spero abbiate capito il messaggio di fondo questa mia OS. in caso contrario ve lo spiego io:
a volte facciamo cose di cui ci vergogneremmo a parlarne, per questo le teniamo nascoste. diventano i nostri piccoli grandi segreti.
scusate se non sono sempre così chiara in ciò che scrivo, ma non ho proprio la forza di ragionare in questi giorni.
se avete letto fin qui, vi va di lasciare una recensione?
grazie, Erica.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Beats of heart