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Autore: Gogetass4    15/12/2012    4 recensioni
Ciao a tutti! Eccomi con un'altra OS della mia coppia preferita, la 18/Vegeta. Questa volta vedremo il nostro grande Principe Dei Saiyan alle prese con i regali!
Se vi ho incuriosito almeno un po'...beh aprite, leggete e recensite!
P.s.: con un pizzico di Chichi/Goku :)
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: 18/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonaseraaa!! La febbre mi ha colto -.- e questo è quello che ha partorito la mia mente. Devo dire subito che questa storia , a differenza delle altre che ho scritto, non mi soddisfa quasi per niente. :(
L'idea di partenza mi piaceva, era buona, ma durante la stesura della OS mi convinceva sempre meno. Però l'ho finita lo stesso, al meglio che potessi fare! In questa OS c'è anche la gentile comparsa della famiglia Son! Oleeee, tutti i miei personaggi preferiti al rapporto! Devo anche avvisare che questa è la prima storia che mi vede cimentarmi con il genere comico (in parte), cosa che credo non mi si addica proprio purtroppo -.- ma va beh :) vedremo cosa ne pensate voi.. Un saluto enorme alle mie carissime Lady A e Vegeta_Sutcliffe! Ragazze vi voglio beneee! Continuate così!!
A presto,
Gogetass4-C18

Ps: si, lo so, un'altra sul natale...(bastaaaaaaaa!!! Cambia periodo dell'annooooo!!!!! N.d. Tutti...ma tutti chi poi?! O.o) ma: 1- si tratta di un altro natale, 2- è solo colpa dell'atmosfera in città!






Era dicembre, il natale si avvicinava e la Città dell'Ovest era ammantata da un soffice e freddo velo bianco che regalava un'atmosfera magica e surreale a chiunque la osservasse. Nel caldo della sua casetta sui monti Paoz, Chichi decise di chiamare la sua amica C18 per chiederle se aveva voglia di accompagnarla in città a fare compere: nei prossimi giorni avrebbe avuto molte cose da fare e preparare e quello era il momento di trovare gli ultimi regali per gli amici...sarebbe stata un'ottima occasione per vedersi. Era da tanto che non passavano un pomeriggio insieme, solo tra donne. Nonostante la bionda avesse un modo tutto suo nell'essere di compagnia, Chichi aveva imparato a divertirsi insieme a lei, scoprendo dietro quell'apparente corazza di indifferenza e freddezza, una persona buona, disponibile e persino dolce...a modo suo.
Si, aveva proprio voglia di vedere la sua amica quel giorno!

 In una casetta poco lontano C18 era intenta a mettere a letto Marron per il riposino pomeridiano. Fortunatamente per lei la piccola quel giorno era particolarmente stanca e non le ci volle molto prima di addormentarsi.
Nel frattempo Vegeta stava allenando Trunks, come ogni giorno: doveva diventare il migliore, proprio come lui.
Per un po' il cyborg stette a guardarli, quel bambino migliorava ogni giorno di più, mostrando la sua vera forza che, per natura, non poteva che essere incredibile.
Le mancava allenarsi tanto come faceva prima. Anche se a lei in realtà non serviva perchè la sua forza rimaneva immutata, le mancava quella sensazione di benessere che le dava sfogarsi combattendo con qualcuno. Di certo da quando lei e Vegeta avevano messo su famiglia le cose erano cambiate notevolmente, ma lei era felice, anche se a volte sentiva il bisogno di staccare un po'.
Lo squillo del telefono la riportò alla realtà. Sbuffando si avvicinò velocemente all'apparecchio per paura che il rumore potesse svegliare la bambina.
"Chi parla!?" chiese la bionda
"Ehi..Diciotto! Sono Chichi! Come stai? Spero di non aver disturbato..." domandò la mora un po' titubante dall'altra parte del telefono.
Sentendo che si trattava di Chichi, l'unica donna con cui da subito era riuscita ad andare d'accordo, cambiò il tono della sua voce. Era contenta di sentirla.
"No figurati Chichi. Io sto bene e tu?" le chiese.
"Anche io Diciotto, grazie. Se non hai da fare oggi volevo chiederti se ti andava di venire con me in città. Devo ancora prendere le ultime cose per natale. Sai, gli ultimi regali e via dicendo. Allora, ti va?" le domandò più rilassata.
In effetti l'idea di uscire un po' non le dispiaceva affatto, così accettò.
"D'accordo. Vengo con te. Quando vuoi che ci vediamo?" le disse la bionda.
Chichi era molto felice della risposta della sua amica e così si diedero appuntamento alle 3 nella piazza centrale della città.

Passarono piacevoli ore, parlando e gironzolando per negozi...cosa che di sicuro a Diciotto era sempre piaciuta. Comprarono un po' di regali di natale per i loro figli e anche qualche cosa per loro, del resto qualche piccolo regalo se lo meritavano!
"Oh chissà cosa mi regalerà quest'anno Goku..." domandò tra se Chichi con occhi dolci e sguardo sognante.
Diciotto incurvò appena le sottili labbra, lei sapeva quale era la risposta a quella domanda, dato che Goku le aveva chiesto una mano per scoprire cosa desiderasse la sua mogliettina per natale. Di certo la bionda non era la persona più adatta per questo tipo di cose, ma fortunatamente per il saiyan Chichi aveva detto più volte alla sua amica molte delle cose che le sarebbero piaciute.
"Già...chi lo sa..." le rispose voltandosi verso la vetrina di un famoso negozio di abbigliamento.
"E tu? Cosa credi che riceverai in dono dal Principe dei Saiyan?" le domandò la mora usando di proposito un tono fiero e solenne, che ben si addicesse alla persona di Vegeta.
"Mh...bella domanda..." rispose con uno sbuffo il cyborg "Ad essere sincera nemmeno me lo chiedo, non siamo proprio una famiglia come le altre noi. Preferisco pensare a Trunks e Marron, almeno loro i regali dovranno riceverli." terminò continuando a guardare le vetrine.
Chichi si aspettava una risposta di questo tipo e, in quel preciso istante, decise che quel natale avrebbe fatto di tutto pur di riuscire a far ricevere a Diciotto un regalo da parte del marito.
Con una scusa la mora si allontanò un po' e chiamò velocemente Goku.

*DRIIIN DRIIIN DRIIIN*
"Si?! Pronto chi parla?!" domandò una vocina squillante dall'altra parte del telefono.
"Goten amore sono io, la mamma, passami papà per favore, é urgente." rispose Chichi.
"Va bene mammina.....PAPAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!! TI VUOLE SUBITO LA MAMMA AL TELEFONOOO!!!!!" urlò il piccolino di casa Son mentre dall'altra parte la mamma si trovò costretta ad allontanare l'orecchio dal telefono.
In breve tempo Goku fu al rapporto "Grazie Goten, ehm ecco, si? Pronto Chichi sei tu?" domandò felice di sentire la sua adorata moglie.
"Si tesoro sono io, ascoltami bene ho una missione per te...ma sappi che non sarà facile!" disse la donna con uno strano sorriso sulle labbra, mentre dall'altra parte del telefono lo sguardo di Goku non era per niente promettente...

*TOC TOC TOC*
Quel suono si fece sentire forte e chiaro persino dall'interno della speciale stanza per gli allenamenti nella quale stavano Vegeta e Trunks.
Entrambi captarono subito il livello delle aure di chi stava fuori dalla loro casa: Trunks sorrise, là fuori c'era il suo migliore amico, Goten; Vegeta digrignò i denti e serrò la mascella, là fuori c'era il suo peggior nemico/amico, Go...Karoth.
"Eeeeeeehiiiii! Vegeta sei in casaaaa?! Dai se ci sei apri per favoreee!!!!" continuava a chiamare Goku.
"Truuunks! Ciaooo sono iooo!! Sei in casaaa?!" chiamava invece il piccolo saiyan dai capelli neri.
Trunks stava già per uscire dalla stanza per andare ad aprire la porta quando il padre lo fermò.
"E dai papà, in fondo Goten è mio amico e io voglio farlo entrare, così magari giochiamo un po'...tu puoi continuare i tuoi allenamenti con Goku se vuoi..." si fece scappare il piccolo senza pensarci, ma ben presto lo sguardo minaccioso del padre gli fece capire che forse aveva detto qualcosa di sbagliato.
Vegeta superò lentamente il figlio per poi avvicinarsi alla porta e uscire dalla stanza. Con i pugni serrati afferrò un asciugamano e si avvicinò alla porta d'ingresso, dove le "fastidiose" voci dei due Son continuavano a farsi sentire più forti che mai.
Con un movimento veloce e preciso fece scattare la maniglia della porta, che si aprì. Goku e Goten, al freddo, imbottiti di strati e strati di maglioni e maglie fino alla punta del naso, salutarono felici l'austera figura del Principe, il quale era tutto tranne che felice. Li guardò per un po' e  poi si allontanò lasciando la porta aperta, segno che permetteva a loro infimi scarti di poter entrare. Era già una cosa positiva!
Vegeta si asciugò il sudore "Che diavolo ci fai qui Karoth?" domandò con tono severo.
Goku ormai non faceva più caso ai modi di quel saiyan, aveva imparato a conoscerlo e sapeva che in fondo erano "amici".
"Ho pensato che avremmo potuto allenarci un po', e poi Goten voleva venire a trovare Trunks, lo sai che sono molto amici loro." disse il saiyan iniziando a levarsi una lunga pila di maglie per rimanere poi con la sua consueta tuta arancione e blu da combattimento. Lo stesso fece suo figlio prima di correre a cercare Trunks.
Vegeta sbuffò leggermente pensando a quanto gli aveva appena detto "Si lo so, ma questo non significa che debba essere così anche per noi Karoth, ricordalo!" sottolineò immediatamente.
Goku sorrise, Vegeta non sarebbe mai cambiato.
"D'accordo, niente allenamento tra amici...allora parliamo un po' eh? Ho bisogno di un consiglio..." mentì sedendosi pesantemente sul divano di pelle del salotto, mentre uno sguardo minaccioso del Principe lo ammonì che quell'azione senza il suo consenso non si sarebbe dovuta verificare mai più.
Il Saiyan rise nervosamente cercando di scusarsi agitando le mani, l'altro saiyan si voltò verso la porta della stanza dove dormiva la sua bambina. Non voleva che si svegliasse.
"Vieni di là Karoth." ordinò uscendo dalla sala e dirigendosi verso la stanza per gli allenamenti.
Goku sorrise, per ora tutto stava funzionando.

"Allora Vegeta, mi aiuti?!" domandò allegramente.
"Tzk, ma di che parli?!" rispose il saiyan tirando calci e pugni all'aria.
"Allora, ho un grosso problema. Non so cosa poter regalare questo natale alla mia Chichina." disse fingendo uno sguardo triste da cane bastonato, mentre si sistemava su una sedia appoggiandosi con le braccia sopra allo schienale.
Vegeta odiava trovarsi in quelle stupide situazioni, non lo riguardavano e inoltre lo disgustavano. O almeno così voleva far credere.
"Non sono cose che mi riguardano...e nemmeno che mi interessano Karoth. Se sei venuto per questo puoi anche andartene." rispose senza distrarsi da quello che stava facendo.
Ma il nostro eroe non si diede per vinto!
"E dai Vegeta! Sei l'unico che può aiutarmi!" lo supplicò.
"Perchè non chiedi al tuo amichetto testapelata o al Genio?" ribatté immediatamente.
"È troppo lontana l'isola per andarci volando con questo freddo e poi avrei davvero paura di sentire quali sarebbero le idee di quel vecchietto!" rispose corrucciandosi un po' Goku.
Vegeta sogghignò, in effetti quella volta Karoth non aveva tutti i torti.
"Beh allora musoverde?" fu la seconda proposta del Principe.
"Naaaa, Junior è ancora peggio di te in queste cose." disse ridendo quando vide l'espressione di Vegeta dopo la sua affermazione.
"Tzk, allora chiedi a quel treocchi!" concluse tornando a terra e bevendo un po' d'acqua fresca.
Goku ci pensò un po' su ma poi "No...Tensing ha già abbastanza a cui pensare tra la Laura bionda e quella blu, non mi sembra il caso...e non chiedermi di Yamcha perchè la risposta sarebbe uguale a quella che ti ho dato per il Genio!" lo precedette.
Vegeta strinse i pugni, lo aveva zittito. E ora? Era costretto a sorbirsi una lunga fila di parole da quel fastidioso ragazzo.
"Sei rimasto solo tu eheh...allora, cosa potrei regalarle? Consigliami qualcosa. Ad esempio..." disse avvicinandosi sempre più al suo vero scopo "...cosa regalerai tu per natale a Diciotto?!" chiese infine guardandolo speranzoso di riuscire a compiere subito quell'ardua impresa.
Vegeta aggrottò un po' le sopracciglia " Niente. Perchè mai dovrei regalarle qualcosa?!" disse infine.
Goku cadde dalla sedia. "Co..cosa?! Ma come perché Vegeta?!" gli domandò stupito.
Ma Vegeta non sembrava altrettanto sorpreso.
"Ma Vegeta! Perché è natale! A natale si regala sempre qualcosa alle persone che si amano. Ai figli, agli amici, ai parenti...e alle mogli! Eh si, ma come, non lo sapevi? Eppure sei sulla Terra da un bel po' di anni! Sono cose che si sanno ques..."
"E smettila di blaterare Karoth! Non sono uno stupido! Lo so cos'è questo dannato natale! Ma non farò nessun regalo io." Disse con tono lento e cadenzato andando a sedersi anch'egli su di una sedia.
Goku aggrottò le sopracciglia "E perchè no scusa? Vorrai pur bene a qualcuno anche tu, no?" chiese ingenuamente. "A Diciotto, a Trunks, alla piccola Marron!...a me!" disse ridendo e rischiando un pugno in piena faccia da parte del Principe Dei Saiyan. "Smettila di dire idiozie!" lo ammonì con tono severo.
"Secondo me Diciotto ci rimarrà molto male se non troverà nemmeno quest'anno un regalo da parte tua..." disse con aria triste il saiyan.
Vegeta sapeva che in realtà quello zuccone aveva ragione, non aveva mai fatto a sua moglie un vero e proprio regalo, e sentiva che in qualche modo di questo era dispiaciuto. Ma non era colpa sua, purtroppo quel suo duro e austero carattere lo bloccavano in tutti quei nuovi e sconosciuti sentimenti.
Goku si accorse dallo sguardo assente del suo "amico" che stava pensando a qualcosa e l'idea di essere riuscito nel suo intento gli balenò furtivamente nella testa.
"Ad ogni modo, non so cosa tu possa regalare a tua moglie. Non ho nient'altro da dirti." disse poi improvvisamente il Principe alzandosi e dirigendosi verso la porta della stanza.
Goku ne era sicuro, aveva portato a termine la sua missione! Chichi sarebbe stata fiera di lui!
"Oh va beh, allora vorrà dire che ci penserò ancora un po' su...grazie lo stesso Vegeta!" mentì uscendo anche lui dalla stanza.
Il saiyan andò a chiamare suo figlio e gli disse che era ora di tornare a casa, così i due Son fecero ritorno nella loro calda casetta, dove il figlio maggiore stava ancora studiando.
Goku chiamò subito la moglie, avvertendola della riuscita della sua impresa.
In effetti Vegeta stava davvero riflettendo su quanto gli era stato detto da Goku, cosa che capitava raramente.
In qualche maniera "quell'infimo" saiyan era riuscito a toccare un argomento a lui difficile da capire e da comprendere, ma che soprattutto gli faceva provare sensazioni contrastanti.
Quando uscì dalla doccia si sentiva davvero confuso, non sapeva come doveva comportarsi. Alla fine optò per la scelta più difficile, ma che sentiva fosse la più giusta. C'era solo un problema, cosa doveva fare?

Non era mai andato in città con lo scopo di cercare un regalo per qualcuno. In realtà semplicemente non aveva mai avuto come scopo quello di cercare un regalo. Non sapeva da dove cominciare.
Aveva aspettato il ritorno di Diciotto e poi era uscito con una scusa. Non si era mai sentito così stupido. Senza contare che tutta quella gente che camminava ammassata e che lo scontrava continuamente gli dava sui nervi in maniera davvero incredibile!
Vagava per quelle strade che nemmeno conosceva guardando ogni singola vetrina come se non avesse mai visto niente di simile prima. Non era affascinato o ammaliato, semplicemente stordito da tutte quelle luci e quei suoni che arricchivano la città. Per fortuna era, come ogni saiyan, dotato di un grande senso dell'orientamento.
Però non bastava, perché lui non sapeva cosa stava cercando e tantomeno dove doveva cercarlo.
Era in alto mare, in altissimo mare!
Poi si ricordò di una cosa...ma non aveva idea di dove poterla trovare tra quella moltitudine di negozi. C'era solo una cosa che poteva fare...era l'ultima cosa che avrebbe voluto fare ma, doveva farla!
Prese quello stupido attrezzo e lo chiamò.

*DRIIIN DRIIIN DRIIIN*
"Pronto?! Si chi parla?!" Goku rispose al telefono.
"Karoth non fare domande e dimmi solo dove si tro...DANNAZIONE MA SI VUOLE SPOSTARE?! LEI NON HA IDEA DI CHI HA DAVANTI! LE CONVIENE ANDARSENE IMMEDIATAMENTE PRIMA CHE LA ELIMINI! TUTTI! TUTTI FARESTE MEGLIO AD ANDARVENE E STARE LONTANO DAL PRINCIPE DEI SAIYAN O IO........."
Dalla altra parte del telefono Goku sentì solo un gran frastuono e poi il rumore divenne più lontano, come se il telefono di Vegeta fosse caduto.
"Vegeta?! Vegeeetaaa?! Ma che succede, Vegeeeeeetaaaaaaa!!!!!!" continuava a chiamarlo, ma senza ottenere risposta. Ad un tratto la voce di Vegeta tornò a farsi sentire più vicina.
"...DOVE DIAVOLO È FINITO QUELL'AFFARE?!...eccolo...tzk...MALEDETTI TERRESTRI! KAROTH?! Mi senti?! Karoooth!!!" iniziò ad urlare il saiyan dopo essersi creato un gran largo attorno a se e aver ripreso da terra quell'affare infernale, comunemente chiamato telefono cellulare.
"Ma si che ti sento, ho sentito TUTTO e non mi è sembrato molto carino da parte tua Vegeta aver spaventato in quella maniera le persone. Perché lo hai fatto? Loro non ti hanno fatto niente di male..." lo rimproverò il Son.
"Questo non ti riguarda! Ho detto niente domande, dimmi solo dove si trova il miglior gioielliere di questa stupida città." disse distrattamente, sperando che quel ragazzo non capisse il motivo di quella sua strana richiesta. Ma Goku aveva capito tutto e facendo l'occhiolino a Chichi rispose alla domanda del Principe.
"Mmmh, dunque, il miglior gioielliere della città...beh aspetta che lo chiedo a Chichi. CHICHINAAA! Ascolta dove si trova il miglior gioielliere in città?" chiese alzando il tono della voce affinché la moglie lo sentisse.
"Allora, ha detto che si trova all'angolo con quel famoso ristorante dove una volta eravamo andati a mangiare tutti insieme. Forse però dopo quello che hai combinato sarebbe meglio che non ti facessi più vedere li intorno sai? Eheheh me lo ricordo ancora benissimo urcaaa!! Stavamo mangiando quando ad un tratto il cameriere non voleva più portarci quei buonissimi piatti, allora tu hai iniziato a dire che non potevano comportarsi così con il Pri..." ma Vegeta non stava più ascoltando il saiyan da dopo la parola 'insieme'. Ora sapeva dove andare e senza ringraziare ne salutare chiuse la telefonata.
"...ahah poverini si sono spaventati tanto! Eh ma non ci si deve comportare così però Vegeta...te lo dico sempre. Eh? Ma...Ve...Veg...Vegeta?! Pronto?! Ma ci sei ancora?! Uffa sei sempre il solito! Mai una volta che si possano ricordare le belle giornate. Comunque se non hai capito richiama! Mah." e concluso il suo monologo chiuse anch'egli la telefonata.
"È fatta!" disse Goku rivolgendosi a Chichi, che felice lo abbracciò ringraziandolo.

Fortunatamente non gli fu difficile trovare quel posto e, grazie ai suoi gentili modi di fare, non fu difficile nemmeno farsi dare quello che voleva e che stava cercando.
Finalmente poteva fare ritorno a casa, sotto lo sguardo stupefatto di tutti i presenti che lo videro spiccare il volo alla velocità della luce come se niente fosse.
Una volta rientrato a casa, come suo solito, salutò distrattamente sia Diciotto che i due bambini, ma questa volta a differenza di altre, tutti lo videro sgattaiolare velocemente nella camera da letto, dove si chiuse dentro a chiave.
Diciotto insospettita da quello strano comportamento si avvicinò alla stanza per capire cosa stesse succedendo a suo marito quella sera. Gli era sembrato già molto strano quando l'aveva visto uscire di corsa per andare in città, cosa che non faceva mai, e ora questo comportamento...no decisamente qualcosa non le quadrava.
Socchiuse gli occhi cristallini a due fessure e alzando un sopracciglio battè forte sulla porta della camera matrimoniale.
"Vegeta che hai? Che sta succedendo?! Ti comporti in maniera strana stasera!" domandò con voce ferma.
Ma dall'interno non uscirono altre parole che non fossero "Non ho niente donna, lasciami stare! Chiamami quando sarà pronta la cena! Su, ora và!".
"Come vuoi..." fu la risposta della donna.
Alla quale ingenuamente il saiyan credette...ma non appena sembrava che Diciotto si fosse allontanata, un forte rumore riempì la casa, accompagnato dalle risate dei due bambini che guardavano la scena.
Diciotto aveva tirato un leggero calcio alla porta, sfondandola completamente e sorprendendo un insolito Vegeta chiudere velocemente dietro di se una delle grandi ante dell'armadio.
"MA CHE DIAVOLO TI È PRESO DONNA!" domandò furioso il saiyan.
"Niente, semplicemente non mi piaceva più....ma che razza di domande fai? Eppure mi sembri sveglio. C'è qualcosa che mi nascondi e voglio sapere di che si tratta." replicò con tutta calma lei sedendosi sul letto e accavallando la gamba.
L'uomo non si era mai sentito così in trappola, e quel comportamento pacato e calmo di lei, ma allo stesso tempo carico come una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere da un momento all'altro al suo più piccolo errore, lo spaventava. Senza contare l'allegra presenza dei due bambini che si erano andati a sedere proprio di fianco alla madre, pronti a godersi quella bella scenetta dei genitori.
"Io non nascondo proprio niente. Tzk, come ti permetti di insinuare certe cose Diciotto." disse con aria seria e altezzosa.
"Mi permetto eccome mio caro Principino. Tu mi stai nascondendo qualcosa, il tuo comportamento è stato strano da quando sono tornata a casa. Dimmi che è successo." chiese nuovamente senza farsi intimorire.
"Niente! Niente, ho detto che non c'è assolutamente niente! Ho fame! Prepara la cena piuttosto." ribattè lui voltandosi con le braccia incrociate verso la porta.
"Continua così e per te la cena non sarà pronta nemmeno fra cinque giorni." rispose con risolutezza la bionda, scostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio e incatenando il suo sguardo glaciale con quello tenebroso di lui.
Una forte scarica di brividi lo percorse, quella donna era unica. Forte, tenace, sensuale, bella da mozzare il fiato e letale. Non avrebbe potuto avere di meglio. Senza dubbio sarebbe stata davvero una perfetta saiyan. Non gli incuteva paura, ma di certo sapeva come tenergli testa, una cosa che lo aveva sempre eccitato moltissimo.
Improvvisamente la piccola Marron si alzò da dove era seduta e si avvicinò all'armadio dei genitori.
Vegeta ebbe l'impulso di fermarla, prendendola e riportandola al suo posto...ma avrebbe significato la sua rovina. A quel punto sarebbe stato comunque scoperto. Decise allora di non fare niente e sperare che Marron non avesse capito niente.
Purtroppo per lui la bambina aveva notato una cosa che agli altri era sfuggita.
Dall'apertura di una delle tante ante penzolava di fuori un piccolo nastrino dorato, arricciato su se stesso, proprio come quelli che si mettono per adornare i pacchetti da regalo.
Il saiyan imprecò mentalmente quando vide le candide manine della figlia indicare alla mamma proprio quel piccolo particolare.
Diciotto sorrise beffarda in direzione del marito, mentre Vegeta, rosso in volto per la rabbia, digrignava i denti serrando la mascella.
Era stato davvero scoperto. E ora? Che avrebbe detto? Che avrebbe fatto? Cosa sarebbe successo? Il suo orgoglio era frantumato in miliardi di minuscoli pezzettini.
Era spacciato.
La donna si alzò lentamente e altrettanto lentamente si avvicinò alla figlioletta.
"Ooh, ma cosa abbiamo qui eh Marron? Che dici piccola, guardiamo di cosa si tratta?" disse con finta incredulità guardando il marito, sempre più furioso.
"Oppure ce lo facciamo dire direttamente da papà?" domandò infine prendendo la bambina in braccio.
Trunks sdraiato sul letto con il suo pigiama azzurro e blu tratteneva a stento le risate, fino a quando lo sguardo omicida del padre non lo raggiunse, stroncando definitivamente qualsiasi sua voglia di ridere o prenderlo in giro.
"Allora Vegeta, avanti finiamola con questa messa in scena. Dimmi di che si tratta." disse poi la donna seriamente fissando il saiyan. Cosa che fu subito imitata dalla piccola di casa che, con il labbro in fuori e le guance gonfie agitava il piccolo ditino paffuto verso il papà come a volergli dire che "no, queste cose non si dovevano fare".
Sudava freddo, ora si trovava davvero in una pessima situazione, deriso e sgridato da tutta la sua famiglia!
Le vene sulla sua tempia presero a pulsare vistosamente mentre lo sguardo attento degli altri tre non sembrava volersi abbassare e lasciarlo libero da quella presa mortale.
Respirò a fondo. Ormai era ora di arrendersi e dire la verità.
Arrendersi?!  Ma che diavolo gli stava prendendo?! Era il Principe Dei Saiyan lui! Vegeta! Della stirpe reale del pianeta Vegeta-Sei!
No arrendersi non faceva proprio parte del suo essere.
Ma quei tre occhi glaciali che lo osservavano erano troppo potenti e forti, e forse anche perchè in realtà non aveva più voglia di doversi nascondere dietro ogni minimo gesto.
"Come preferisci Vegeta, lo scoprirò da sola..." e detto questo Diciotto posò a terra Marron e aprì l'armadio.
Fu troppo per lui...si sentì davvero sconfitto.
Diciotto rimase qualche istante a guardare quello strano sacchetto, con al suo interno un pacchetto molto elegante e raffinato. Davvero non si aspettava di trovare QUELLO.
Prese con cura il sacchetto e lo ispezionò per bene, e quando vide il simbolo impresso sulla carta capì di che genere fosse il contenuto.
Sorrise impercettibilmente, e fu pervasa da milioni di strane sensazioni, piacevoli.
Marron intanto tirava appena il pantalone della mamma, era troppo piccola e non riusciva a vedere cosa ci fosse lì dentro. Mentre Trunks era rimasto probabilmente ancora più sorpreso di sua madre quando capì che si trattava di un regalo da parte di suo padre.
Dal canto suo Vegeta avrebbe tanto voluto dileguarsi, mimetizzarsi...qualsiasi cosa tranne che rimanere in quella terribile situazione. Anche se, più si abituava all'idea di essere stato scoperto, e più sentiva che una parte di se stava meglio.
Trunks prese in braccio la sorellina e la fece sedere sulle spalle, così che potesse vedere dentro il sacchetto.
"Oooh papino che bello! Hai fatto un regalo alla mamma! Siii! Sei contenta mamma vero! Oh che carino papà!" disse dolcemente in direzione del suo amato papà, il quale la guardò solamente, rimanendo però in qualche modo sorpreso dalla reazione che gli procurò vedere quanto fosse riuscito a sorprendere tutti quanti, compreso se stesso.
Diciotto rivolse il suo sguardo verso quello del marito. I loro occhi, uno all'opposto dell'altro, si incatenarono per un lungo istante. Il viso di lei si fece più tranquillo e rilassato del solito, e alla stessa maniera anche quello di lui sembrò distendersi.
Il cyborg richiuse il sacchetto e lo appoggiò sul letto, incrociando poi le braccia e assumendo la stessa posizione del suo uomo, il quale la osservò attentamente alzando un sopracciglio. Conosceva bene quell'espressione di sfida e scherno che si era dipinta sul niveo volto della bionda, oh si, la conosceva molto molto bene.
"Trunks, vai di la con tua sorella e finite di apparecchiare la tavola per favore..." disse Diciotto ai figli "...io e papà arriveremo tra poco." concluse poi con un sorrisetto sulle labbra.
Ubbidientemente i due piccoli se ne andarono.
Trunks rise tra se e sorpassando il padre gli fece un segno di vittoria, mentre Marron si copriva la bocca e ridacchiava salutando con la manina il papà.
L'espressione di Vegeta mentre guardava allontanarsi i due figli era davvero impagabile: la bocca leggermente socchiusa, un sopracciglio alzato e braccia conserte. Non credeva che davvero tutto questo stesse succedendo.
L'unico pensiero nella sua testa era, stranamente, "Dannato Karoth!".
Finalmente furono soli, i resti della porta della camera ancora sparsi a terra.
"Allora Vegeta..." iniziò lei sedendosi sul letto " ...tutto questo solo per un regalo?" disse canzonatoria rivolgendosi al marito e guardandolo fisso negli occhi scuri.
"Tzk..." fu l'unico suono che uscì da Vegeta, il quale poi voltò dall'altra parte il viso.
Diciotto prese il sacchetto e iniziò a tirare fuori il pacchetto che vi era all'interno. Lo guardò e ispezionò diverse volte, dopodiché iniziò a strappare la carta.
Quello che era contenuto all'interno era un cofanetto di velluto nero, quadrato e grande.
Lo prese tra le mani "Vieni qui." disse con risolutezza e allo stesso tempo dolcezza, come se la sua fosse in realtà una timida e celata richiesta, rivolta al marito.
Vegeta si voltò di scatto a guardarla "Perchè dovrei?" domandò stupidamente, ma rendendosene conto solo dopo che ormai le parole gli erano uscite di bocca.
"È il primo regalo che ricevo da te" iniziò a dire la donna "grazie." terminò, quasi in un sussurro.
Quelle parole gli arrivarono dritte, veloci, taglienti, quasi dovessero ferirlo. Ma in realtà lo sorpresero, lo resero felice.
Poche persone nella sua vita gli avevano detto quella parola. Ma detta da lei, era tutto diverso. Lo rendeva davvero...davvero...si, lo rendeva felice.
E un sorriso si insinuò veloce e prepotente sulle sue labbra. Non poté contrastarlo ne nasconderlo. Quel sorriso, quel sorriso appena accennato, era una delle poche cose vere e spontanee che nella sua vita gli erano capitate. E delle quali non si vergognava.
"Prego."
Fu solo un impercettibile sussurro, ma che arrivò forte e chiaro alle orecchie di Diciotto, ancora intenta ad osservare quello che aveva tra le mani. Uno strano calore la pervase, era emozionata, come poche altre volte era stata nella sua vita.
CLICK
Un rumorino metallico e il cofanetto si aprì.
I muscoli del saiyan si irrigidirono nuovamente, era il momento di vedere se le sarebbe piaciuto quel regalo.
All'interno Diciotto trovò una bellissima e sicuramente costosissima collana di perle bianche, come la sua pelle.
Gli occhi azzurri le brillarono, e non solo per l'indiscutibile bellezza di quel gioiello, ma perchè aveva capito quale fosse il significato di quel gesto.
Aveva una collana pressoché identica quando si erano "incontrati" la prima volta, ma che poi era andata perduta in uno dei tanti scontri.
"Te la ricordi allora..." gli disse con un sorriso.
"Certo che la ricordo, io ricordo tutto, dovresti saperlo..." rispose, avvicinandosi finalmente a lei e prendendole il gioiello dalle mani.
"Voltati." pronunciò, e lei lo fece senza opporre resistenza e senza fare domande.
Strano da parte sua, pensò il saiyan, ma probabilmente quel momento particolare per entrambi aveva mutato i loro caratteri, rendendoli più umani anche in questi semplici gesti.
Le fece scivolare la collana attorno al niveo e sottile collo e la chiuse, assaporando per un istante quel breve e intenso contatto. Il suo profumo, il suo calore, la morbidezza della sua pelle. Starle vicino era come una scarica di adrenalina per lui, l'aveva voluta sin dal primo istante in cui l'aveva vista e ora, a distanza di anni, niente era cambiato.
Quando lui ebbe finito Diciotto si voltò e lo baciò, improvvisamente, dolcemente, ma con forza. Tirandolo a se con una mano e impedendogli di allontanarsi. Ma Vegeta non si sarebbe allontanato, oh no, non l'avrebbe fatto mai. Di quello ne era certo, la scelta di creare qualcosa con quella donna era stata la migliore che avesse mai fatto.
Quando le labbra dei due si staccarono Diciotto fece per alzarsi, ma la mano forte di lui la trattenne ancora qualche istante. Il viso dell'uomo lasciò il posto ad una delle sue migliori espressioni di scherno "Non ti ci abituare troppo..." le ricordò, sollevandole appena il volto con due dita.
Diciotto sorrise, beffarda, e lo guardò intensamente prima di staccarsi definitivamente dalla presa dell'uomo.
"Nessuno si può abituare a te...saiyan..." e detto questo uscì dalla stanza, raggiungendo i figli in cucina.
Vegeta rimase ancora qualche istante seduto sul letto, si ritrovò a ripensare al bacio che si erano appena dati...e poi il suo sguardo fu rapito dai pezzi della porta infrantasi al suolo. Nemmeno lui sapeva davvero fino in fondo di cosa era o non era capace quella donna. Scosse la testa alzandosi.
"Sono io che non mi abituerò mai a te Diciotto..." mentì tra se, spegnendo la luce e sorridendo appena.
  
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