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Autore: Nico_Tina    16/12/2012    3 recensioni
Scena della grotta dal punto di vista di Peeta.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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-Corri! Corri! Katniss scappa!- le grido. Lei è evidentemente stordita, fissa il vuoto e traballa.-Va via da qui!- le urlo vedendo Cato che sbuca dal fogliame.
Lei comincia a correre, sbattendo contro gli alberi, mentre Cato mi salta addosso. È ancora stordito dal veleno delle numerose punture degli aghi inseguitori, ma il suo istinto omicida è ancora vivo in lui.
-Ehi ragazzo innamorato, ci hai t
raditi eh? Bhe allora la tua fine sarà lenta e dolorosa- sghignazza lui. Estrae la sua spada e con un gesto la scaraventa sulla mia gamba. Cato si allontana- Ciao ciao ragazzo innamorato- dice, ridendo malvagiamente.
Una fitta di dolore lancinante mi piega in due, una pozza di sangue comincia ad allargarsi intorno a me, e capisco che purtroppo è grave. Cerco di esaminare la ferita, ma alla vista della mia gamba squarciata in quel modo mi fa perdere i sensi. Quando riprendo conoscenza l'odore del sangue è fortissimo. Cerco di alzarmi, devo scappare, ma la gamba sanguinante mi rallenta.
-Sono davvero spacciato- penso. Il dolore è atroce, ma trovo il coraggio di allontanarmi di qualche metro prima di ricadere. Ormai Cato e gli altri saranno caduti in un profondo sonno pieno di incubi e allucinazioni provocati dal veleno. Per fortuna io ho solo due punture, che però mi fanno male comunque. Due colpi di cannone mi fanno sussultare. Saranno sicuramente Lux e la ragazza del Distretto 4, gli insetti le hanno praticamente assalite.
Mi metto in piedi, ma non riesco ad appoggiare il piede al suolo, il dolore è da svenimento, ma mi faccio forza. Trovo un pezzo di legno alto all'incirca cinquanta centimetri e lo uso come bastone. Mi trascino letteralmente per una ventina di metri, e cerco di portarmi al fiume. Il veleno delle punture sta facendo brutti scherzi, vedo capovolgersi tutto e sento un fitto ronzio nelle orecchie, però una fitta lancinante alla gamba mi fa tornare alla realtà.
Sono vicino al fiume ormai, e striscio verso l'acqua per circa dieci metri, poi mi lascio cadere su un sasso. Morirò qui. Tutto è finito. Se qualcuno non mi viene a cercare sono spacciato. Mi ricopro di fango e erba, e mi stendo sui sassi. Nessuno mi vedrà morire- penso. Cado in un sonno profondo, gli incubi non mi danno pace, il veleno, anche se in piccole quantità, dà vita ad allucinazioni spaventose. Non sono sicuro di quanto tempo abbia dormito, perchè quando mi sveglio è sera inoltrata. Credo siano passate più di 24 ore. Rimango lì immobile, con la gamba che quasi non sento più e mi chiedo come faccio a essere ancora vivo. Vedo il cielo scuro e una miriade di stelle brillanti. Katniss. Come starà? Anche lei è stata punta, ma sicuramente ce l'ha fatta. Lei ce la deve fare. All'improvviso una voce rimbomba nell'arena. È Claudius Templesmith, che ci dice che c'è stato un cambio delle regole del gioco. I vincitori possono essere due quest'anno, che però devono appartenere allo stesso distretto. Katniss! Il mio pensiero è rivolto a lei. Mi verrà a cercare? E se non mi troverà? Una speranza di apre nella mia mente, però so che forse non ce la farò. Un ultimo sguardo al cielo, - Katniss- dico a voce bassa, e cado in un sonno profondo.
   
 
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