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Autore: HippyQueen    16/12/2012    1 recensioni
Cosa succederebbe se mi svegliassi una mattina, e una metamorfosi fosse avvenuta in me? Sono un'adolescente. Non so accettarmi in un nuovo corpo.
Un po' una metafora con l'accettazione del proprio orientamento sessuale.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corro. Scappa, scappa, scappa Martina, scappa, dice il mio cervello. Le mie gambe si muovono, avanti, avanti, corri, corri. Non so da cosa sto scappando. Non ne ho idea, è buio, sono nella via per casa mia. Questi lampioni assurdi non si accendono, non c’è luce, ed io ho paura, perché qualcosa è dietro di me, oh signore, me lo sento. Non lo vedo, ma so che è lì. Aspetta solo che io mi fermi, che io rallenti. Oh signore.
Apro gli occhi, di nuovo, oh signore, era solo un sogno. Detesto il buio. Detesto non sapere esattamente dove sono le cose. La mia stanza, però, è buia. Allungo la mano verso la sedia che utilizzo come comodino, sì, perché io un comodino non ce l’ho. Voglio leggere l’ora sul mio cellulare, sapere se posso tornare a dormire. Nella sonnolenza di prima mattina, non mi rendo conto che nessuna mano si sposta dal mio corpo. Non comprendo che non ce l’ho, la mano. Così do per scontato di averla mossa, e richiudo gli occhi.
.. eeeeeeeeeeeh freak out! Le freak, c’est chic..
Diamine, la mia sveglia. Non ho voglia di alzarmi, ma cerco di muovermi leggermente sul fianco.
Questa volta me ne rendo conto.
Non ho nemmeno un fianco.
Però ho due chele, che sono meglio di niente.
Il buio è attorno a me. Urto una chela contro qualcosa di duro e comprendo: sono un crostaceo! Sono un crostaceo dentro una conchiglia.
Sono un paguro.
Il mio piccolissimo cuore batte all’impazzata. Ho bisogno di avere le cose sottocontrollo, io, non posso mica rimanere così. Piego quel poco di testa che mi rimane all’indietro. Richiudo i miei occhi.
Nella mia testa, penso ai miei genitori. Come farò? Sono un paguro, ora. Che cosa ho mai fatto di sbagliato per essere un paguro? Sono sempre stata gentile con la gente. Ho sempre cercato di non ferire nessuno. Certo, non sono perfetta. Delle volte lascio scorrere cose che dovrei ricordare, come posso far del male senza accorgermene. Non merito questo. Deve essere una situazione temporanea. Non può durare per sempre, no, non può. Sento queste calde lacrime solcarmi le guance, guance che non sono più pallide come una volta. Ora sono probabilmente rosse o gialle, e mi fanno schifo. Tutto di me mi fa schifo. Non riesco a fermare le lacrime ed i singhiozzi. Non posso accettare ciò che sono diventata, non è normale, nessuno mi amerà! Non è giusto, tutto questo è sbagliato, non posso accettarlo. In questo mondo.. come posso cambiarlo, come posso mandare avanti le mie idee se sono un paguro?! Nessuno mi ascolterà. Mi tireranno i pomodori, io non ho futuro. Tutti i miei  piani.. ora sono piena di difetti che non posso nascondere. Non potrò mai nascondere queste parti evidenti di me. Non posso non essere sincera con il mondo intero. Dai, lo dicono tutti: sii te stessa.
Ma io non sono un paguro, diamine. Non sono nata così. Non posso esserlo diventata. Non ci posso credere. Non ci voglio credere.
Ma nuove domande mi tornano in mente.
E la scuola? Come posso andare a scuola? Penso alle mie compagne, le mie amiche. Staranno lì, sedute, continuando le loro giornate, incuranti del fatto che sono nel mio letto ma non nel mio corpo. Il mio banco sarà occupato da qualcuno magari meno desiderato, ma non rimarrà vuoto. Qualcuno prenderà il mio posto in tutti i sensi. Nelle loro vite. Non sono indispensabile. Penso specialmente alle persone con cui passo la maggior parte del tempo. Quelle persone a cui sono più legata. Loro, mi auguro, sentiranno la mia mancanza per qualche ora. Forse anche un giorno intero. Ma la loro vita andrà avanti, non penseranno al passato, non penseranno a me.
Spero ardentemente, anche se so che ci sono remote possibilità che diventino realtà, che loro mi trovino e mi accettino per ciò che ormai sono diventata. Se tutte le amicizie che ho, le amicizie vere, anche al di fuori della scuola, sono state con me fino a ieri, non possono lasciarmi anche oggi. Non mi lasceranno, dico a me stessa. Ma anche i miei pensieri sussurrati non mi convincono davvero.
Non riesco ad immaginare la mia vita, ora.
Salvatemi da me stessa.
Qualcuno può sentirmi? Può sentire i miei lamenti soffocati? Mi sento morente. Avete mai avuto un giorno assurdo? Uno di quelli in cui non puoi far a meno di ripeterti “Migliorerà; hai ancora due ore prima di poterti ritirare sotto le coperte senza destare sospetti”?
L’unica cosa che desidero ora è scomparire, morire, nascondermi da qualche parte. Voglio morire. Non voglio farmi vedere in giro. Mi vergogno di me. Mi vergogno del mio corpo. Non voglio essere così, ma non posso fingere. Non posso fingere di essere qualcosa che non sono. Non posso camminare per strada come se non fosse niente. È troppo evidente: non posso nascondermi.
Sono destinata ad una vita da emarginata, peggio di come fossi prima.
Sono un paguro morente, nel mondo non c’è spazio per me. 
  
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