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Autore: Simona_Lupin    16/12/2012    14 recensioni
Due fratelli che avrebbero dovuto restare uniti, ma non ce l'hanno fatta.
Una vita che li ha stravolti, separati e uccisi.
Un legame spezzato... e parole sotterrate nella bocca, morte nel silenzio insieme a loro.
Dalla fanfiction:
« Un tempo c'erano stati due fratelli, simili nel loro bell'aspetto, diversi per inclinazioni, uniti per natura.
[...]
Oggi quei due fratelli non esistono più, sono solo briciole, anime di universi opposti, simili nella loro bellezza ormai dimenticata, diversi, divisi per l'eternità ».
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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E v e r y t h i n g   I   c a n ' t   b e   i s   e v e r y t h i n g   y o u   s h o u l d   b e .
 
 


 
Un tempo c'erano stati due fratelli, simili nel loro bell'aspetto, diversi per inclinazioni, uniti per natura.
Qualcuno aveva tentato di dividerli, di far slacciare le loro mani strette l'una sulla spalla dell'altro, ma la loro presa era stata più salda di qualsiasi pugno serrato.
« Sarò come te » aveva sussurrato uno dei due all'altro in una tiepida serata d'autunno. « Così non ci separeremo mai ».
Il bambino aveva increspato un angolo delle sue labbra dipinte in un sorriso che non riusciva a sbocciare.
« Noi siamo diversi » aveva spiegato, affondando il volto fra le ginocchia vicine. « Ma resteremo insieme, ne sono sicuro » aveva aggiunto con maggiore calore.
Le sicurezze erano crollate giù come le foglie di quel grigio autunno, un pugno li aveva colpiti in maniera inattesa, la stretta si era fatta più blanda.
Nessuno era stato ciò che avrebbe dovuto essere. Mai più.
 

 
Tutto quello che non posso essere è quello che tu dovresti essere. 
 

 
Ieri esistevano ancora quei due fratelli, non più bambini, ora troppo adulti, simili nel loro bell'aspetto, diversi per inclinazioni, divisi dal destino.
Avevano tentato di ricongiungersi, di tornare a sfiorare l'uno la spalla dell'altro, di scansare i pugni che non avevano smesso di investirli.
« Non sarò mai come te! » aveva urlato uno dei due all'altro in una glaciale mattina d'inverno. « Finalmente posso essere quello che voglio! »
Il ragazzo aveva serrato le labbra perfette in una dura linea carica di tensione pronta a scoppiare.
« Non sarai mai quello che vuoi » aveva mormorato, fissando con sguardo vacuo le sue ginocchia tremanti. « E questo lo hai scelto tu ».
Le scelte avevano separato le loro strade come un'insormontabile muraglia di neve, un pugno li aveva gettati a terra, le mani non si erano mai più avvicinate.
Erano stati solo ciò che non avrebbero mai voluto essere. Da allora... per sempre.
 

 
Tutto quello che non posso essere è quello che tu dovresti essere.

 
 
Oggi quei due fratelli non esistono più, sono solo briciole, anime di universi opposti, simili nella loro bellezza ormai dimenticata, diversi, divisi per l'eternità.
Non c'è più nulla da tentare, ormai, nessuna spalla da stringere, nessun pugno da incassare.
« Non sono mai stati simili » borbotterebbe qualcuno che ancora li ricorda in una di quelle interminabili giornate di primavera. « Mai ».
C'è chi ancora scuoterebbe il capo con malinconia al pensiero di quei fratelli perduti, delle loro mani slegate.
« Una colpa non esiste » si potrebbe pensare, e questa è l'unica, reale verità. « Il sangue non è un laccio, di certo neanche una colla. E' solo un sottile legame ».
Il legame è ormai svanito fra i due fratelli distanti come un fioco arcobaleno all'orizzonte, un pugno li ha costretti sottoterra, le mani hanno smesso di cercarsi.
Sono ciò che non avrebbero mai dovuto essere.
Ma adesso ormai non conta.




 
 
« Avrei voluto essere come te, Sirius. Non ci saremmo separati mai ».
 
-
 
« Noi siamo diversi, Regulus. Resteremo insieme? »










 
Note della Malandrinautrice: Buondì e buona domenica, abitanti di EFP!
Approdo nuovamente sul sito con una piccola raccolta di momenti - o quello che è - sui fratelli Black.
Forse i lettori della mia long mi uccideranno, ma vi assicuro che ho impiegato solo un'oretta per buttarla giù, e poi... all'ispirazion non si comanda (?)!
Anyway, non so esattamente da dove sia sbucata, ma eccola qui. Spero non sia orribile e che possa interessare qualche personcina. Come al solito, zero pretese.
Oh, quasi dimenticavo, l'immagine iniziale è della fantastica viria13, mentre la frase che fa da titolo alla storia è tratta da 'Come Home' dei OneRepublic, e si ripete fra i vari momenti con la traduzione italiana. Se non conoscete questo brano, vi OBBLIGO ad ascoltarlo, perché è quanto di più bello potreste mai sentire. Idem per il testo, che è semplicemente sublime.
Con ciò levo le tende.
Un bacione!


Simona_Lupin
   
 
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