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Autore: AleStyles22    16/12/2012    14 recensioni
Il mondo mi andava sempre contro. Ma perchè? Che avevo fatto per meritarmi tutto questo?
Poi finalmente trovai la mia ancora di salvezza.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembra ieri che avevo cinque anni e venivo a giocare in questo grande parco ogni volta che uscivo dall’asilo. Mia mamma veniva a prendermi alle tre e mezza e subito mi portava qua dove passavamo minimo due ore; incontravo tutti i miei amichetti ed insieme giocavamo a nascondino, a rinchiapparello oppure semplicemente ce ne andavamo sullo scivolo o sul girello. Ricordo ancora quella volta che andammo troppo forte e dopo Gabriel, uno dei miei amici vomitò. Povero piccolo stava davvero male. Dopo circa un’oretta mia mamma mi chiamava, mi faceva lavare le mie manine ad una piccola fontanella lì presente e poi mi consegnava la mia merenda ed appena finito di mangiare, tornavo subito dai miei amici. Il mio gioco preferito era l’altalena. Non riuscivo ancora a dondolarmi da sola e quindi era mia mamma che mi dondolava ed io ogni volta volevo andare sempre più forte, dicevo che volevo volare, amavo quella sensazione. Un giorno quello però diventò il gioco più brutto che potesse esserci. Mia mamma era come sempre dietro di me che mi dava delle spinte ed io come sempre chiedevo di andare più forte; nel frattempo stavamo parlando, ma poi improvvisamente non sentivo più la sua  voce. La chiamavo, ma niente non rispondeva cosi girai lentamente la testa per cercarla e la ritrovai sdraiata al suolo. Non ci pensai due volte, saltai dall’altalena ed andai vicino a lei continuando a chiamarla, scuoterla ma niente. Iniziai a piangere ed urlare cosi da attirare l’attenzione delle persone lì presenti che chiamarono un’ambulanza; tutto inutile. Mia madre mi aveva lasciata a causa di un improvviso malore. Quella fù la prima volta che il mondo se la prese con me. Io e mio padre rimanemmo soli ,lui credeva di non farcela ad affrontare tutto da solo ed invece se la cavò alla grande. Non mi faceva mancare niente, mi riempiva di tutte le attenzioni possibili ed il nostro rapporto si intensificò molto di più. Nel frattempo andai a scuola; le elementari dove trovai una ragazza di nome Anna che si mostrò essere una grandissima amica, ma che alle medie diventò una grandissima stronza. Eravamo diventate migliori amiche, stavamo sempre insieme poi tutto d’un tratto lei diventò la classica ragazza che si sente in cima al mondo: “son bella solo io” “io so fare questo “ “io so fare quest’altro” e così mi lasciò da parte. La cosa che più mi fece male però fù che iniziò a sfottermi sul fatto che fossi cresciuta senza una madre. Potevo sopportare che mi attaccasse il chewingum nei capelli, che mi prendesse in giro perché non ero perfetta, potevo sopportare qualsiasi cosa, ma non che nominasse mia madre. Una volta, due volte alla terza non ci vidi più e scattò una rissa. Ci prendemmo entrambe una sospensione: la stronza di tre giorni io di sette perché avevo iniziato. Non mi ero mai comportata cosi, non era nel mio carattere però insomma l’avevo fatto per “difendere” mia madre. Il mondo se la prese ancora con me. Dopo quell’episodio c’erano persone che mi guardavano male o meglio la banda degli amici della stronzetta mi guardava cosi; c’era chi faceva commentini insulsi sul mio conto e poi c’erano i cosiddetti lecchini. Ovvero coloro che non mi avevano mai considerata e che improvvisamente volevano diventare miei amici solo perché avevo dato una bella lezione ad Anna che ovviamente dal quel giorno non mi diede più noia. Non badai a niente di tutto ciò che stava succedendo intorno a me e decisi di chiudermi in me stessa, di non uscire, di non avere contatti con nessuno. Mi svegliavo, facevo colazione, andavo in quella che ormai era diventata una prigione, tornavo a casa e delle volte andavo subito in camera mia senza neanche pranzare; studiavo, cenavo e me ne andavo a letto. Queste erano le mie giornate. Belle vero? A scuola non ero mai stata una studentessa modello almeno al sette però ci arrivavo, ma dopo quel che successe, dentro me si formò un caos totale e cosi mi lasciai andare un pò troppo. Non studiavo più, i miei voti calarono e quell’anno avrei avuto anche gli esami. Detto in tre parole:ero nella merda. Un giorno durante una lezione di spagnolo, la professoressa ci presentò un nuovo ragazzo ovvero colui che fù la mia ancora di salvezza. Me ne stavo da sola seduta all’ultimo banco nell’angolo più remoto della stanza e nonostante ci fossero altri due posti liberi, lui venne seduto proprio accanto a me. Ricordo ancora come se fosse ieri il modo in cui ci conoscemmo.

-“Posso sedermi qua?”
Chiese gentilmente il ragazzo ed io feci spallucce non curandomi molto della domanda. Me ne stavo sulle mie, non volevo più avere rapporti con nessuno né tanto meno con un perfetto sconosciuto. La lezione iniziò ed io facevo tutto meno che stare attenta, fortunatamente però la prof non lo notò altrimenti se mi avesse chiesto qualcosa e non avessi saputo cosa rispondere, mi sarei presa un bel due.
-“Piacere io sono Niall”
Disse improvvisamente quel ragazzo biondo dagli occhi color oceano. Lo disse con un sorriso da lasciare senza fiato chiunque e cosi cedetti e mi lasciai andare.
-“Piacere mio io sono Summer”
-“Che nome stupendo che hai”
Non ero abituata ai complimenti e cosi arrossii leggermente. Il ragazzo lo notò e subito disse qualcos’altro per non farmi sentire troppo in imbarazzo. La campanella suonò cosi misi dentro tutte le mie cose e feci per andarmene a casa, ma una volta fuori il cancello di scuola mi sentii chiamare.
-“Summer! Summer aspetta!”
Era Niall.
-“Senti anche io devo andare nella tua stessa direzione, ti va se facciamo la strada insieme?”
-“Ok..va bene”


 
Da quel giorno diventammo inseparabili. Andavo spesso a casa sua oppure veniva lui da me, non c’era un giorno in cui non stavamo insieme. Gli raccontai la mia storia e mi stette molto vicino e così grazie a lui superai il mio brutto periodo ed incominciai anche ad andare di nuovo bene a scuola. Gli esami? Beh furono una passeggiata. Scegliemmo lo stesso liceo e fortunatamente fummo messi in classe insieme. Le cose stavano continuando ad andare alla grande fino a quando io non mi innamorai di lui. E ancora una volta il mondo se la prese con me. Perché? Perché lui si fidanzò e Ambra, cosi si chiamava la sua ragazza lo allontanò piano piano da me fino a farci perdere ogni minimo contatto. Facevo finta che tutto andasse bene, ma in realtà non era affato cosi. Due anni dopo a mio padre venne diagnosticato un tumore al cervello che in cinque mesi me lo portò via. Ero rimasta completamente sola ed il mondo ancora una volta se la prese con me. Che avevo fatto di male per meritarmi tutto questo? Se solo avessi avuto una risposta, avrei cercato di migliorarmi. Riuscii a finire la scuola e decisi che se volevo mantenermi, dovevo iniziare a lavorare cosi mi misi alla ricerca e trovai un posto da barista in uno dei tanti locali della città. Mi fidanzai con il proprietario Thomas che decise di affidare il locale al suo “vice” per andare a fare successo in Spagna. Io ovviamente partii con lui e dopo un anno dal nostro fidanzamento rimasi incinta. Lui però non ne volle sapere niente e così mi lasciò. Ancora una volta il mondo se la prese con me. Mi misi a cercare un altro lavoro che fortunatamente trovai subito. Certo non guadagnavo chissà quanto, ma almeno avevo qualche soldo.
Ed eccomi qua all’età di ventitre anni e con una bambina che ne ha appena tre. Sono tornata in Irlanda e sono esattamente in quel parco in cui giocavo io da piccola e che mi portò via mia madre. Guardando mia figlia penso che sia la cosa più bella che potesse capitarmi; lei è la mia forza. Me ne stavo seduta su una panchina mentre la vedevo ridere e scherzare con alcuni bambini e questo mi faceva solo stare bene.
-“Summer?”
Mi girai per vedere chi mi avesse chiamata e con mia grande sorpresa trovai il ragazzo biondo dagli occhi color oceano.
-“Niall?”
-“Oddio Summer sei davvero tu! Non sai che bello rivederti”
Disse mentre mi venne incontro ad abbracciarmi. Io inizialmente non ricambiai. Mi aveva abbandonata.
-“Come stai?”
-“Vado avanti da sola come ho sempre fatto in questi anni dopo che tutti mi hanno abbandonata”
-“Mi dispiace per quello che è successo tra di noi”
-“Tranquillo molto probabilmente la tua amata Ambra era più  importante”
-“Senti non è come pensi io stavo…”
-“Stavi benissimo con lei lo so”
-“No quello che voglio dire è che…”
-“Mamma mamma!”
La voce di mia figlia ci interruppe e Niall per un attimo sembrava non credere ai suoi occhi.
-“Che c’è piccolina?”
-“La mamma di Alex ci ha invitati a prendere un gelato andiamo?”
-“Certo amore. Adesso la mamma finisce di parlare con questo tato e poi andiamo. Tu nel frattempo torna pure a giocare”
Cosi se ne andò lasciandoci di nuovo da soli.
-“E’..è tua figlia?”
Chiese Niall titubante.
-“Si, si chiama Mary-Kate ed è nata da una relazione che avevo con il proprietario di un bar nel quale lavoravo. Sai a me lui piaceva ed io piacevo a lui, ma nel momento in cui sono rimasta incinta, mi ha abbandonata e cosi me la son dovuta cavare da sola per l’ennesima volta. Adesso devo andare è stato bello rivederti”
Lo liquidai con quella frase, ma lui mi bloccò per un polso.
-“Cel’hai sempre il mio numero?”
-“Beh io si perché inizialmente volevo richiamarti poi però ho lasciato perdere. La domanda è se tu hai ancora il mio”
Mi tolsi dalla sua presa e raggiunsi mia figlia per andare a mangiare un bel gelato. La sera una volta a casa ripensai a quell’incontro. Lo odiavo per avermi abbandonata,ma in qualche modo era come se una parte di me non avesse mai smesso di essere innamorata di lui. Mentre ero immersa nei miei pensieri sentii vibrare il cellulare. Un nuovo messaggio; era lui.

“Si, come vedi anche io ho ancora il tuo numero. Che ne dici se domani sera ce ne andiamo a cena fuori io e te? Non preoccuparti per la bambina ho già chiesto a mia madre e le farà lei da baby-sitter è felicissima all’idea”

Ero un pò indecisa, ma alla fine accettai. Andammo a cena in un ristorante della città molto conosciuto, era davvero bellissimo. Parlo del ristorante ovviamente. Ad essere sincera però lo era molto anche Niall. Pagò tutto lui e dopo la buonissima cena decidemmo di andare a fare un giro per le strade di Mullingar.
-“Sei davvero molto bella stasera”
-“Ti ringrazio e beh anche tu lo sei molto”
-“Come vedo arrossisci ancora ai complimenti”
-“Già e pure tu”
Scoppiammo in una risata e poi mi buttai tra le sue braccia. E’ vero mi aveva abbandonata per stare con quella, ma non riuscivo ad essere arrabbiata con lui. Tra le sue braccia mi sentivo protetta, mi sentivo come fossi a casa.
-“Ambra?”
Chiesi poi.
-“Oh beh io e lei è tantissimo che non stiamo più insieme. L’ho lasciata dopo aver scoperto che mi tradiva”
-“Mi dispiace”
-“Non preoccuparti in fondo io non la amavo”
-“E allora perché ci stavi insieme?”
-“Per dimenticare”
-“Dimenticare cosa? O meglio chi?”
-“Per..per dimenticarmi di..di te”
Rimasi spiazzata da quella frase, come era possibile che avesse davvero detto una cosa del genere?
-“Che..che vuoi dire?”
-“Che mi ero innamorato di te però non te l’ho mai detto perché … perché non lo so neanche io. So solo che sono stato un codardo. Poi beh non credo tu ricambiassi quindi”
-“Niall io ero completamente, perdutamente innamorata di te”
-“Dici davvero?”
-“Posso giurartelo su mia figlia che è l’unica cosa che ho di più caro al mondo”
Rimanemmo in silenzio per qualche istante, forse ancora increduli per ciò che avevamo appena detto.
-“Sai che c’è? Che a me l’amore nei tuoi confronti non è mai passato e sono ancora oggi innamorato di te”
-“Anche io sono ancora innamorata di te e non ho smesso neanche un secondo di esserlo”
Mise le sue mani sui miei fianchi e mi attirò a se ed io misi le mie braccia intorno al suo collo. I nostri occhi azzurri si incontravano, i nostri nasi si sfioravano e in un attimo le sue labbra furono sulle mie. Leggermente poi si schiusero e le nostre lingue iniziarono a danzare insieme. Avevo le farfalle nello stomaco e i brividi in tutto il mio corpo. Non erano brividi di freddo, erano brividi d’amore. Di un vero e sincero amore rimasto nascosto per anni. Non avevo mai provato niente di cosi bello.

3 ANNI DOPO.
Dopo quella sera io e Niall ci fidanzammo e persino Mary-Kate prese benissimo la notizia. In fondo nonostante fosse piccola, ci teneva a vedere la sua mamma felice e aveva bisogno di crescere anche con una figura maschile. Oggi ha sei anni e la notizia ancora più bella è che presto non sarà più sola, ma avrà un piccolo fratellino di nome Edward. Si, sono incinta di nuovo e non vedo l’ora di avere tra le braccia questo pargoletto frutto dell’amore più grande della mia vita. Ah abbiamo pure un cane di nome James. Finalmente il mondo aveva smesso di prendersela con me e sono sicura  che tutto questo è merito dei miei genitori che mi guardano da lassù.
Grazie mamma e papà per avermi fatto diventare la persona più felice e fortunata del mondo.
Vi voglio bene.


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Spazio autrice;
Eeeeeed eccomi qua. Ho finalmente ri-postato anche la os su Niall.
Nell'altro account aveva ricevuto moltissime recensioni una roba stupenda davvero.
Dubito di avere nuovamente 44 recensioni, ma in ogni caso spero ne arrivino un pò
Fatemi sapere che ne pensate :) E ringrazio già coloro che l'hanno già letta e lo faranno nuovamente.
  
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