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Autore: sunshine_17    16/12/2012    0 recensioni
Neve cresce con una storia, una fiaba che narra di un mondo lontano, un mondo incantato dove su un'isola tutte le persone e tutti gli animali vivono in pace ed armonia tra loro ma c'è sempre qualcosa che interrompe la pace e crea il caos.
Scoprirà solo dopo dieci anni la fine della storia, ma può veramente essere considerata una fine?
Riuscirà Neve a scoprire la verità sulla sua famiglia e sulla sua infanzia?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"C'era una volta, in un paese lontano, un portale magico che portava chiunque vi entrasse in una stupenda isola abitata da qualsiasi tipo di animale, tuttavia questi erano buoni verso le persone, i leoni erano affettuosi come dei gattini, i lupi come dei cagnolini e così tutti abitavano in pace ed armonia con la natura. Ma uno stregone cattivo un giorno decise di invertire le leggi magiche che presidiavano la pacifica isola così tutti iniziarono ad essere cattivi"
"E poi? È poi?"
"Il resto te lo racconto quando torno piccola mia ora vai a dormire che è tardi"
"Ma mamma io sono già grande!"
La bambina incrociò le braccia arrabbiata facendo ridere la madre che le diede un dolce bacio sulla fronte. La bambina si ritirò sotto le calde coperte si addormentò cullata dalla dolce voce della madre che le cantava una ninna nanna.
La mattina successiva la bambina venne svegliata dalla luce del sole che filtrava dalle tapparelle non completamente abbassate.
"Come sta la mia piccola Neve?"
"Nonna!" Esclamò la bambina guardando felicemente la donna con i suoi occhioni azzurri, non vedeva la nonna materna da molto tempo, l'unica nonna ancora in vita.
"Allora, come ti trovi con tua madre?" Le chiese la donna sedendosi sul letto.
"È bello stare con mamma!" Rispose Neve con tutta la sua innocenza, era solo una bambina di sette anni ma aveva già sofferto molto, il padre era morto quando aveva solo tre anni e la madre disperata se ne era andata chissà dove per quattro anni. Era tornata qualche mese prima e aveva deciso di iniziare una nuova vita con la figlia, tuttavia quel giorno sarebbe dovuta partire per la Cina a causa del suo lavoro quindi lei avrebbe vissuto, ancora per una volta, con la nonna.
"Ne sono felice, ora però alzati o non riuscirai a salutar la prima della partenza"
La bambina non se lo fece ripetere due volte, non voleva che se ne andasse senza averla salutata, proprio come aveva fatto quattro anni prima. Si alzò velocemente dal letto facendo ondeggiare i riccioli castani poi scese di corsa le scale.
"Mamma mamma!" La bambina scese le scale dell'immensa casa correndo.
"Oh, tesoro ma non c'era bisogno che ti alzassi per salutarmi! È guardati, sei ancora in pigiama, prenderai freddo!"
"Non preoccuparti mammina, non prenderò freddo perché ci sei tu qui con me!"
La madre abbracciò dolcemente la figlia poi, prima di uscire dalla casa per dirigersi in aeroporto, diede a Neve la sua sciarpa.
"È la mia sciarpa preferita, tienila te, così sarai sicura che tornerò a riprendermela!"
La bambina sorrise felice e si avvolse intorno al collo la soffice sciarpa in seta che la madre aveva comprato quando era andata in Giappone.
"Quindi tornerai?" Chiese speranzosa.
"Te lo prometto!" Rispose la donna prima di salire in macchina.
 
Neve, candida scendeva dolcemente posandosi su tutti ciò che incontrava. Il paesaggio bianco fece tornare nella mente della ragazza quei ricordi, ricordi lontani, ricordi perduti. Non aveva mai scoperto come finiva quella storia e mai lo avrebbe saputo. Si chiedeva anche perché i suoi genitori l'avessero chiamata in quel modo, Neve, un nome che ispirava gentilezza, ma lei gentile non lo era per niente. Lo era stata una volta, prima dell'incidente, prima che la sua vita cambiasse per la seconda volta, e ora sarebbe cambiata ancora.
Guardò l'orologio appeso sopra la porta che portava al corridoio, segnava le sette e trentacinque.
Sospirò, poi scese delicatamente dal letto distogliendo lo sguardo dal bellissimo paesaggio. Appoggiò i piedi scalzi a terra, un brivido la scosse, si alzò e si avvicinò ai caloriferi, spenti. Prese una coperta poi uscì dalla camera e si diresse verso il salotto al piano superiore.
Una donna anziana era seduta su una sedia a dondolo e ondeggiava avanti e indietro sfogliando un vecchio libro di fiabe. La ragazza si addolcì quando la vide. Era anziana, provata dopo dieci anni di sofferenze. Ormai anche lei l'avrebbe abbandonata da un momento all'altro.
La signora non la notò nemmeno, era troppo presa dal suo libro per accorgersi che la nipote le stava posando una coperta sulle sue spalle. Poi sentì un dolce profumo di spezzatino. Si girò e vide la sua dolce Neve avvicinarsi con un piatto fumante. Lo prese tra le mani e iniziò a mangiarlo lentamente sotto lo sguardo attento della ragazza pronta a prendere il piatto se fosse caduto. Quando finì di assaporare la pietanza la porse dolcemente alla ragazza che iniziò a lavare i piatti. La donna si alzò e si sedette sul divano poi richiamò la ragazza che si avvicinò allarmata.
"Nonna stai bene?!" esclamò allarmata.
"Si non preoccuparti tesoro, voglio solo raccontanti una storia" le rispose dolcemente l'anziano donna.
Le indicò di sedersi sul soffice tappeto. La ragazza eseguì l'ordine.
"Quando lo stregone invertì le leggi magiche dell’isola tutti coloro che prima erano buoni divennero cattivi, quindi come avrai potuto intuire, tutti lo divennero.” Il cuore della ragazza si fermò qualche istante poi strinse i pugni e ascoltò attenta la storia. “Si creò così un regno dove dominava il caos, dove il male regnava sovrano. Gli otto principi del regno che non erano stati colpiti dal maleficio decisero di sconfiggere l’uomo che aveva mandato in rovina il loro regno. Il primo che lo fronteggiò fu il fratello maggiore, Pleonexias. Lo stregone però riuscì a corromperlo offrendogli enormi somme di denaro. Al secondo fratello, Asaelegias, offrì una vita piena di piaceri, soprattutto sessuali ma il terzo fratello, Phonos, lo uccise per invidia. Il quarto fratello, Laimos, ottenne tutte le pietanza del regno. Al quinto fratello, Achedias, invece non interessava nulla di tutto ciò che succedeva al suo regno, lo trovava noioso, motivo per cui il sesto fratello Irias lo uccide adirato per il suo comportamento. Il settimo fratello, Elatios, aveva il desiderio di essere superiore ai suoi fratelli e a tutto il regno così si diresse verso lo stregone pronto a sfilare la propria spada ma non ce ne fu bisogno; infatti lo stesso stregone appena lo vide si dichiarò a lui inferiore incoronandolo così imperatore di tutta l’isola.”
“Ma non erano otto i fratelli?” chiese la ragazza cercando di scacciare tutta la tensione che provava.
“Appunto..” la calma e la tranquillità con cui la donna pronunciò quelle parole fece provare un brivido di paura alla ragazza che ormai fremeva dalla voglia di sapere come finiva quella storia.
“Ma l’ottavo fratello non partecipò mai alla battaglia, scappò, rifugiandosi in un mondo lontano.”
“Cosa significa questo nonna?”
“Non preoccuparti tesoro, capirai..”
La ragazza appoggiò il viso sulle gambe dell’anziana donna che iniziò ad accarezzarle dolcemente i lunghi capelli mossi dello stesso colore di quelli della madre, un castano chiaro tendente al biondo mentre le iridi azzurre scomparivano, coperte dalle palpebre della ragazza che si chiudevano lentamente.
Si svegliò nel bel mezzo della notte a causa del freddo. Alzò gli occhi verso la nonna che aveva ancora gli occhi aperti.
“Nonna sei ancora sveglia?” chiese dolcemente Neve mentre avvicinava una mano la guancia dell’anziana donna. Sul suo volto era dipinto un dolce sorriso e gli occhi erano allegri. Appena sfiorò la pelle della donna il cuore della ragazza si fermò. Calde lacrime iniziarono a rigarle il viso, una dopo l’altra mentre i suoi singhiozzi riempivano la stanza. Riuscì a dire solo poche parole prima di svenire per il troppo dolore.
“Perché stai ridendo..nonnina?”
Il giorno successivo ai suoi funerali non era presente nessuno. Solo il prete e lei.
Ormai le lacrime non le bagnavano più il viso. Se ne era fatta una ragione. Alla fin fine, lei non era stata l’unica persona ad averla abbandonata, prima il padre era morto in circostanze misteriose, poi la madre morì in un incidente aereo ed infine lei, la sua famiglia, la sua casa. Lei era l’unica persona che le era stata accanto sin da quando era piccola. Alzò gli occhi spenti al cielo mentre la neve cadeva candida coprendo tutto ciò che incontrava, tutto, anche il suo cuore.

~•~•~•

Eccomi qui con la mia prima fafiction :)
Spero di avervi incuriosito! Un raingraziamento a tutti coloro che leggeranno :D
Sunshine~
  
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