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Autore: WhiteLady14    16/12/2012    1 recensioni
Sono tornata, ahivoi!, con una One shot su Sammy... Speriamo bene!!! Dunque dunque...
DAL TESTO:
"Era affezionato a quella macchina nera, certo non come Dean, che la chiamava "baby" ed era disposto a pendere a pugni chiunque la toccasse... no, era una cosa diversa: aveva iniziato a viaggiare quando era piccolo, con suo padre e Dean, e dopo anni in cui non si era sentito al suo posto aveva creduto di poter finalmente ottenere una vita normale, ma poi Jessica era morta e lui aveva ricominciato a cacciare e anche a spostarsi da un motel all'altro.
Per lui, l'Impala era perciò quanto di più vicino a una casa avesse mai avuto, proprio come Dean, dalla morte di John e, forse, anche prima, era tutta la sua famiglia."
Insomma, capito no? E' una storiella senza pretese su Sam e l'Impala. A voi l'ardua sentenza!!!
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Ciao mondo di EFP!! Cosa si racconta di bello?? *silenzio*
Va bene, ho capito, veniamo a questa "cosa" qui sotto: è la prima storia che pubblico in questo fandom e sono un po' agitata.
Non aggiungo altro, a dopo! ^.^

 
 
 
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Sam Winchester si sedette sul cofano motore dell'Impala, parcheggiata fuori dalla loro stanza nell'ennesimo motel, affondando le mani nelle tasche dei jeans.
I suoi occhi verdi, resi più scuri dalla penombra della notte, osservarono distrattamente l'insegna luminosa del motel e si soffermarono sull'auto a cui era appoggiato.
Era affezionato a quella macchina nera, certo non come Dean, che la chiamava "baby" ed era disposto a pendere a pugni chiunque la toccasse... no, era una cosa diversa: aveva iniziato a viaggiare quando era piccolo, con suo padre e Dean, e dopo anni in cui non si era sentito al suo posto aveva creduto di poter finalmente ottenere una vita normale, ma poi Jessica era morta e lui aveva ricominciato a cacciare e anche a spostarsi da un motel all'altro.
Per lui, l'Impala era perciò quanto di più vicino a una casa avesse mai avuto, proprio come Dean - dalla morte di John e, forse, anche prima - era tutta la sua famiglia.
Frugò nelle tasche della giacca di pelle finché non trovò la boccetta che stava cercando: era vuota, il sangue di demone era finito e lui aveva chiamato Ruby, sgattaiolando fuori dalla stanza attento a non svegliare Dean, per farsene dare altro
Sapeva che era sbagliato, che non avrebbe dovuto farlo, ma non riusciva a resistere e, così, si era quasi convinto di stare facendo tutto quello a fin di bene, per impedire che Dean finisse all'Inferno un'altra volta per colpa sua... Anche se una parte di lui continuava a urlargli di smetterla.
Fu proprio quella vocina interiore, che alcuni chiamavano coscienza, ma che in lui aveva le sembianze di Dean Winchester, a spingerlo a gettare a terra la fiala vuota, che si ruppe a contatto con l'asfalto.
Accarezzò il cofano dell'Impala e aprì la portiera del passeggero, approfittando dell'abitudine di Dean di non chiuderla mai a chiave sostenendo che nessuno avrebbe osato rubare la sua piccola e mettersi contro di lui.
Sam si sedette al suo solito posto, quello che occupava dalla scomparsa di suo padre, e appoggiò la testa allo schienale del sedile, rabbrividendo leggermente al contatto della pelle fredda con la nuca.
Con un'occhiata veloce al sedile vuoto accanto al proprio, chiuse gli occhi e si addormentò dopo pochi minuti, sereno, cullato dalla musica degli AC/DC che la radio, spenta, non trasmetteva, ma che sentiva ancora vibrare nell'abitacolo come ogni volta in cui il motore rombava alla partenza per un nuovo viaggio.
Per quella notte, non avrebbe chiamato Ruby e non avrebbe bevuto sangue di demone e, la mattina seguente, Dean lo avrebbe trovato ancora lì, addormentato nell'Impala, con la boccetta a terra poco distante; avrebbe capito cosa conteneva quella maledetta fiala e che il suo Sammy beveva ancora sangue di demone e, ovviamente, avrebbero finito per litigare.
Forse poi Sam avrebbe continuato a cercare il sangue di Ruby o forse avrebbe smesso definitivamente, ma questo non era importante per Dean, mentre lo guardava dormire con un mezzo sorriso sulle labbra.
La cosa importante era che, per una volta, il tormento e gli incubi avessero abbandonato suo fratello.
La cosa importante era che, per una volta, nell'abitacolo freddo di una Chevrolet Impala nera del '67, Sam Winchester si fosse sentito a casa.
 
 
 
Angolin• mi•
Allora???? Che ne pensate???
Non so nemmeno io come mi sia venuta questa one-shot: ero in macchina e stavo ascoltando "Man in the Mirror" di Michael Jackson (ode al Re!), che tra l'altro non c'entra nulla con Supernatural, e mi è venuta in mente l'Impala. Da qui è partito tutto.
Ci tengo a precisare, nel caso in cui non si fosse capito ^.-, che io amo Sammy, molto più di Dean, e lo splendido rapporto fraterno che hanno quei due... Ma sto divagando!!
Dal mio amore per quegli occhioni da cucciolo e per la mitica Impala, è nata questa storiella, che vorrebbe essere una cosa seria/introspettiva ma non credo mi sia riuscita molto bene!!
Nonostante questo, sono abbastanza soddisfatta di quello che ho scritto - incredibile, vero? - e, naturalmente, mi piacerebbe sapere il vostro parere!!! Quindi... Recensite, please!!!!
Me ne vado, che è più lungo il commento della storia!!!
 
A presto! *fugge prima di ricevere uova marce e secchiate di vernice*
 
WhiteLady
 
 
PS: voglio ringraziare kris96, perché ha ispirato questa storia (insieme a MJ naturalmente!), ama Sam, ama l'Impala, è una delle poche fan che conosca che non idolatri Dean, ma, soprattutto, è una vera amica!!
Grazie, cara! ...E salutami Castiel, quando lo vedi!! ^.^
  
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