17/12/2012
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Il calore del camino
(Lunedì 17 Dicembre)
Il vento urlava la sua furia contro i battenti delle finestre, e la grandine colpiva spietata le serrande, come piccoli proiettili di ghiaccio, che lo facevano sussultare ogni volta che la tormenta di neve aumentava d’intensità.
Nick alzò gli occhi sull’orologio a muro, proprio sopra il camino, e increspò le labbra in una smorfia tesa d’ansia.
Ma dove diavolo è finito?
Si affacciò per la trentesima volta alla finestra e sbirciò fuori: il bel paesaggio invernale, adornato di pini selvatici e casette in legno, che solitamente poteva ammirare intorno allo chalet, si era trasformato in un’enorme distesa di bianco accecante e impenetrabile. Tutto il mondo sembrava essere stato risucchiato da quella nebbia umida, che vorticava in danze violente, trasportata dal vento. Pur concentrandosi al massimo, Nick non riusciva a vedere a più di cinque metri dal proprio naso ed era frustrante, perché là fuori, in quel luogo annientato dalla neve, c’era Jeff.
Nick guardò ancora l’orologio, poi di nuovo fuori, e infine chiuse gli occhi prendendo una decisione: non intendeva aspettare oltre. Avanzò verso l’appendiabiti per prendere il proprio cappotto, anche se sapeva che era una cosa stupida, che con quel tempo non sarebbe riuscito a trovare nemmeno un elefante indiano con una proboscide fosforescente, ma doveva andarlo a cercare. Subito.
Nell’istante in cui mise piede fuori dallo chalet, affondò in trenta centimetri di gelida neve e si prese un istante per contrastare il vento che gli frustava la faccia. Si fece coraggio e avanzò faticosamente di una ventina di passi, imprecando contro Madre Natura che gli aveva dato due gambe decisamente troppo corte per affrontare quel tipo di esperienza. Aguzzò la vista quando una testa biondissima spuntò in mezzo al bianco, e la tensione si sciolse sul suo cuore lasciando che tornasse a battere ad un ritmo normale.
***
Nick richiuse la porta alle proprie spalle e non diede a Jeff nemmeno il tempo di togliersi la neve dal ciuffo di capelli che gli spuntava da sotto la cuffia con i pon pon, prima di stritolarlo in un abbraccio misto di rabbia e sollievo.
“Che fine avevi fatto?! Fuori c’è una bufera di dimensioni bibliche!”
Il ragazzo mugugnò qualcosa contro la sua spalla e ricambiò l’abbraccio tanto debolmente che Nick si tirò indietro per guardarlo, di nuovo preoccupato: Jeff aveva le guance rosse come pomodori e le labbra violacee per il freddo, balbettava qualcosa di incomprensibile muovendo la lingua in modo scoordinato.
Nick inarcò un sopracciglio, perplesso: “Non capisco.”
“Ho a g-glingua c-conghelada” tentò di spiegare il biondo, indicandosi la bocca.
L’altro sbuffò, spogliandosi di guanti e cappotto mentre lo rimproverava. “Questo non sarebbe successo se tu non fossi un bambino capriccioso che vuole sciare anche quando le previsioni annunciano una tempes… Jeff?”
Il ragazzo si era tolto la cuffia e il cappotto, e ora si stringeva nella spalle, cercando un po’ di conforto mentre tutto il suo corpo veniva scosso da brividi incontrollabili. Nick gli si avvicinò, alzandosi in punta di piedi per accostare la guancia alla sua e si ritrasse all’istante. “Sei in ipotermia?”
Jeff abbozzò un sorriso per rassicurarlo. “Ho s-solo fr-freddo, ad-adesso passa.” Esultò mentalmente perché almeno la lingua sembrava essersi scongelata, non poteva dire lo stesso dei suoi piedi, che in effetti non sentiva più da almeno mezz’ora.
“Vieni” disse Nick semplicemente, e lo prese per mano trascinandolo davanti al camino.
Jeff si sedette sul tappeto e tese i palmi aperti verso il fuoco, sospirando di piacere quando il calore avviluppò le sue ossa quasi accarezzandole. Chiuse gli occhi, si sentì avvolgere in una coperta calda e un attimo dopo Nick era seduto dietro di lui e lo stava abbracciando di nuovo.
“Meglio?”
Il biondo rise, continuando a tenere gli occhi fissi sulle fiamme in festa del camino. “Tutte le scuse sono buone per mettermi le mani addosso, Duval.”
Nick soffiò contro la sua nuca. “Non stuzzicarmi, Sterling, sono ancora arrabbiato con te.”
Jeff ruotò il capo per lanciargli un’occhiata eloquente, poi cambiò improvvisamente discorso: “Gli altri?”
“Wes e David sono bloccati giù al villaggio, e lo stesso vale per Sebastian e Thad che stavano facendo compere natalizie… in un sexy shop.”
“Se Smythe mi compra un altro reggicalze rosa anche questo Natale, io giuro che…”
Nick scosse la testa, ridacchiando. “No, questa volta sono certo che ti prenderà direttamente un palo da lap dance.”
Jeff alzò gli occhi al soffitto. “E il nostro capitano?”
“Sempre chiuso ermeticamente nella sua stanza a tramare loschi piani con il gatto satanico.”
“Trent e Richard?”
“Piangono come femminucce al piano di sopra, perché la bufera sta distruggendo l’esercito di pupazzi di neve che avevano costruito dietro lo chalet.”
Per un attimo il silenzio calò tra di loro, quasi fosse un lutto per i poveri pupazzi di neve che erano tornati ad essere solo acqua, poi Jeff piegò la testa all’indietro, appoggiandola alla spalla di Nick, e mormorò alcune parole che sovrastarono appena il crepitio del fuoco: “A cosa stai pensando?”
Il moro piegò il collo in modo da baciargli una guancia e parlò a sua volta con un volume di voce bassissimo: “Pensavo che conosco un modo per scaldarti più velocemente.” Per sottolineare il concetto infilò una mano sotto il suo maglione e scostò la canottiera cercando un contatto pelle contro pelle.
Jeff rise, nel suo modo un po’ infantile. “Sei un maniaco, Nicky. Sul serio, fai concorrenza a Smythe.”
Nick si scostò all’improvviso, facendolo scivolare di schiena sul tappeto, e salì a cavalcioni su di lui, piegandosi in avanti per baciarlo finalmente sulla bocca. “Parli di lui troppo spesso, sono geloso” borbottò, leccandosi le labbra.
“Sebastian non sarebbe mai venuto a cercarmi nel bel mezzo di una bufera di neve” puntualizzò il biondo, prima di lasciarsi sfuggire un sospiro quando le dita di Nick scivolarono sulla pelle tiepida del suo addome. “Non possiamo spogliarci qui – gli fece notare, con una risatina che si arrampicava sulla gola - moriremo congelati.”
Nick sorrise e scosse lentamente la testa, cercò lo sguardo di Jeff e lo legò al suo, prima di parlare: “Non accadrà, abbiamo il calore del camino.”
Fuori la bufera continua a imperversare, il gelo cristallizzava le case e la neve le annullava in quel bianco torbido, ma a Nick non importava più perché in quella stanza ora c’era Jeff e il calore del fuoco non gli era mai sembrato così forte.
Qualche chiacchiera in più con le autrici:
Siamo MeliChoco36 e Nymeriah, e la nostra Warblers Week sarà all’insegna delle coppie; non importa che siano due innamorati, amici o compagni fidati, l’importante è essere in due. Le coppie verranno presentate nei primi sei capitoli e si ritroveranno tutte insieme negli ultimi tre per un Natale tutto in stile Warblers!
Nick e Jeff sono i primi sfortunatelli a sottoporsi a questo esperimento XD Il loro prompt è “Il calore del camino” e l’autrice che se n’è occupata è Nymeriah.
I prossimi saranno Wes e David con “Cioccolata in tazza”!