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Autore: emmax5    17/12/2012    5 recensioni
"Il silenzio si fa spazio tra di noi.
Ho gli occhi fissi nei suoi, entrambi abbiamo smesso di ridere.
Conosco questo silenzio, è quello che prelude gli eventi inaspettati della vita, quello che ha il potere di unire e confondere insieme due anime sole." Ron é andato via e Harry e Hermione sono soli nella tenda, sconvolti da quello che è successo. Sono disorientati, ma troveranno la strada per giungere a casa...inutile dire che i commenti e le recensioni di qualunque genere sono gradite!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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                                            FINALMENTE A CASA
 
 
Ancora prima di aprire gli occhi, so già che avrò la vista annebbiata dal mal di testa che mi stringe le tempie.
E’ come se tutto il dolore per l’abbandono di Ron fosse passato dal cuore alla testa.
“Emicrania da abuso di lacrime” direbbe mia madre.
Non oso guardarmi allo specchio, devo avere un aspetto terribile, anche se per quanto brutto sia, non potrebbe superare il caos che ho dentro.
Ron se n’è andato, l’ha fatto davvero.
Non credevo fosse possibile, non è da lui fare una cosa del genere.
Forse semplicemente non lo conosco così bene come credo.
Ero convinta che fosse il medaglione a parlare per lui, ma per quanto forte sia il suo potere non può creare tanta rabbia dal nulla, ha solo tirato fuori la parte peggiore di lui, nascosta, sopita.
Ora la conosco e non sono per niente contenta di quello che ho visto.
Harry si muove piano nel letto e mi stringe a sé.
Mi ha tenuta stretta per tutta la notte, non ha detto una parola, non sarebbe servito e lui lo sapeva, si è limitato a stendersi accanto a me, abbracciarmi forte e aspettare che i singhiozzi e le lacrime smettessero di scuotermi.
Ha funzionato.
Il calore del suo corpo si è pian piano diffuso al mio e la sua stretta mi ha aiutata a sentirmi meno sola.
Harry, il mio angelo custode.
Mi volto nonostante il mio collo sia indolenzito dalla posizione accovacciata che ho tenuto per tutta la notte e lo guardo dormire.
Sembra così tranquillo, almeno per questa notte i suoi incubi devono avergli dato tregua, i miei sono bastati per entrambi.
Mi si riempiono gli occhi di lacrime e non so bene il perché.
Il bambino che è sopravvissuto, che è alla disperata ricerca di un modo per salvare il mondo magico, questa notte ha rinunciato a combattere la sua battaglia per affiancarmi nella mia, ha smesso di fare l’eroe per essere il mio migliore amico.
Mi giro completamente verso di lui.
Harry è il migliore in tutto, è sempre stato di più del tutto.
Anche lui deve sentirsi tradito e ferito per quello che ha fatto Ron ma ha messo da parte tutto per asciugare le mie lacrime, me ne rendo conto solo adesso nel momento in cui di nuove nascono dagli occhi per rigarmi le guance.
Harry ha un accenno di barba, con tutto quello che è successo non ha avuto il tempo di radersi, la sfioro appena con la punta delle dita, il lieve solletico sotto i polpastrelli mi fa sorridere.
Anche i suoi capelli sono lunghi e scompigliati, cerco di metterli in ordine anche se so che è battaglia persa in principio.
Harry contrae le labbra e si muove di nuovo, passo il pollice sulle sue labbra come se bastasse a cancellare quella smorfia di disappunto, sono morbide, carnose e belle.
Harry è bello.
Mi sorprendo del pensiero che mi ha appena attraversato la mente, Harry è innegabilmente bello non me ne ero mai accorta prima.
Sento il sangue affluirmi in viso, so di essere arrossita e la cosa mi sembra assurda.
Sono così intenta sulle mie sensazioni da non accorgermi che i suoi occhi verdi sono fissi su di me, e il mio dito è ancora sulle sue labbra.
Il fiato mi muore in gola e il cuore mi assesta un colpo più forte contro il costato.
Riesco a mala pena a sussurrare un buongiorno.
“Non sarà mai un buongiorno se continui a piangere.”
La sua mano lascia il mio fianco, scosta le coperte e si posa sul mio viso.
Cancella delicatamente la scia che hanno tracciato le lacrime percorrendomi le guance fino a recuperare una goccia rimasta in bilico sotto il mio mento.
“Adesso va meglio.”
Si avvicina ancora a me unendo i nostri corpi in un nuovo abbraccio.
Il calore del suo corpo si diffonde nuovamente al mio riscaldandomi anche il cuore.
Siamo faccia a faccia a un paio di centimetri l’uno dall’altra, sono a un passo dal suo respiro.
“Hai pianto tanto stanotte credevo che non avresti più smesso.”
Mi toglie i capelli dal viso sistemandoli dietro le orecchie.
Mi piace il suo tocco.
Mi fa sentire amata.
Mi fa sentire a casa.
“Le lacrime che hai appena asciugato erano per te.”
Mi guarda perplesso continuando ad accarezzare i miei capelli.
“Per me? Perché?”
Passo la mano sul suo volto e come per magia la sua espressione preoccupata svanisce.
“Perche sei qui. Perché sei tu.”
Non riesco ad esprimere meglio di così quello che sento, anche perché non sono affatto sicura di quello che provo.
“Allora credo che piangerò anch’io oggi, perché anche tu sei qui e sei tu.”
Sorrido, so che ha capito cosa intendo.
“Adoro quando sorridi, mi fa sentire ancora a casa.”
Ancora la parola “casa” , è passata dai miei pensieri alle sue labbra.
Bastiamo noi due a fare “casa” anche in questa lurida tenda.
Il silenzio si fa spazio tra di noi.
Ho gli occhi fissi nei suoi, entrambi abbiamo smesso di ridere.
Conosco questo silenzio, è quello che prelude gli eventi inaspettati della vita, quello che ha il potere di unire e confondere insieme due anime sole.
Il cuore accelera e la bocca diventa improvvisamente secca.
La distanza tra noi lentamente diminuisce.
Sto per cedere.
Non farlo Harry, un millimetro in più e mi sgretolerò tra le tue braccia, lo sento.
Le nostre labbra si sfiorano e titubanti alla fine si uniscono.
Harry è dolce, è seta è acqua che mi disseta.
Si stacca bruscamente da me.
Rimango senza fiato sorpresa, forse inaspettatamente delusa dal suo gesto.
“Sei stanca, fragile, vulnerabile e io sono, sono…”
Lo prendo delicatamente per la nuca costringendolo a guardami.
“Sei unico, e io sono abbastanza lucida da sapere quello che faccio. So chi sei perché ti sento qui dentro.”
Porto la sua mano sul mio cuore, e lo guardo sorprendersi nel constatare quanto il suo battito sia forte e prepotente.
“ No, sei confusa perché Ron se n’è andato e io sono qui lo hai detto tu stessa, e io non intendo approfittare di questa situazione. Ce ne pentiremmo Hermione lo sai.”
Mi avvicino ancora di più a lui, non so da dove venga questa audacia, forse il cuore che batte forte mi manda troppo sangue al cervello rendendomi folle.
“Siamo troppo giovani per avere rimpianti Harry, siamo tu e io e siamo…”
“… a casa” conclude lui deglutendo.
Non servono altre parole, siamo profondamente connessi più di quanto avessimo mai creduto.
Pensieri, parole emozioni, due in uno, senza confini, senza scampo.
Le nostre labbra si cercano, si trovano e si adorano a vicenda.
Ci stringiamo ancora di più, uniti fin quasi a fonderci.
Diventare una cosa sola è l’obiettivo inconsapevole che muove le nostre azioni i nostri corpi.
Pezzo dopo pezzo ogni vestito viene tolto, senza fretta, assaporando l’eterno attimo di una vita.
Harry è ormai sopra di me, lo accolgo stringendolo tra le gambe.
Non sono sorpresa dal fatto che i nostri corpi siano come due pezzi di un puzzle, creati per essere uniti, incastrati senza sforzo.
Gli accarezzo il viso, il collo, le clavicole le spalle, fino a fermare le mie mani dietro le sue scapole.
Harry mi guarda implorante, adorante impaurito forse da tutto quello che ci ha travolto e trascinato con sé.
Aspetta un mio cenno per continuare, per completare il puzzle.
Lo bacio e lo attirandolo contro di me.
Piano, lentamente lo sento farsi spazio dentro di me, e occupare finalmente il posto che gli spetta.
Il posto giusto per lui è dentro di me.
Mi guarda rimanendo immobile, i suoi occhi diventano lucidi.
Ora lo sa anche lui.
Troviamo un ritmo tutto nostro, fuori dal tempo del mondo reale.
Ci amiamo come pazzi, come se tutto fosse improvvisamente niente, lontano mille miglia da noi.
Come se noi fossimo tutto.
Tutto, io e te Harry finalmente a “casa”.
  
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