Quando si affonda, si cerca un appiglio a cui aggrapparsi per non sprofondare.

La mente di James corre al ricordo recente di un altro tuffo. Pensa ai riflessi di luna tra gli spruzzi d'acqua, pensa alla sua risata cristallina intrecciata allo scrosciare della cascata, pensa ai giochi di ombre sul suo viso a metà tra scherno e serietà. 

Pensa a lei, Tani, che ora inganna l'attesa con le solite mansioni – prendere ordinazioni, servire, pulire – e, forse, nel farlo trattiene il fiato come lui. 

Adrenalina e paura si mischiano per dargli la forza di compiere l'ennesima impresa impossibile. Questa volta – lo sa – c'è qualcosa di più di un bicchiere di scotch ad attenderlo; per questo deve assolutamente tornare.