Non ha sorriso nemmeno una volta

«Mi Sun!»
«Sì?»
«Ma insomma.. Vuoi concentrarti sui passi, sì o no?!»
«Chiedo scusa.»
Ha ragione.
Ha maledettamente ragione.
Sono distratta oggi, mi è impossibile focalizzarmi sui passi giusti. Non sta bene.
La data del concerto si avvicina, ed io non posso distrarmi da simili piccolezze. E' una grande opportunità per me. Mi servirà per il mio futuro, e se rimango imbambolata o continuo a pestare i piedi agli altri ballerini verrò sbattuta fuori.
Devo concentrarmi.
«..Da capo..» sbuffa la coreografa.
La musica parte nuovamente, e viene naturale muoversi a ritmo. Ognuno di noi ha un suo ruolo, ed io devo star bene attenta a rientrare nel mio. Un passo falso e sono fuori.
Mi è difficile muovermi a tempo con il resto dei ballerini, sono tutti troppo lenti. Ma non sono io a decidere. Andranno su tutte le furie.
«Mi Sun! La gamba, maledizione!»
La coreografa non perde attimo per farmi notare i miei errori. Non nota quelli degli altri. Delle volte credo che mi detesti. Ma poco importa.
E' questione di tempo prima che finisca questa tortura. Riuscirò a sopportarlo.
Braccio teso, schiena dritta, gambe elastiche, un sorriso sul volto. Basta errori. Non voglio un nuovo rimprovero.
«Basta, basta, basta!» urla la coreografa, spegnendo la musica.
Si mette le mani nei capelli neri e lisci, rilegati in una treccia scomposta. Abbattuta, si lascia cadere per terra. Sbuffa.
«Mi Sun.. sei un totale disastro.» afferma, guardandomi.
Il resto dei ballerini si soffermano nel guardarmi con rabbia. Mi guardarei male anche io se fossi io la causa della decima volta che viene interrotto tutto.
Posso solo fissarmi con rabbia allo specchio.
«Andava bene, invece.»
Sobbalzo.
«Hyunseung..» mormora la coreografa, alzando un sopracciglio verso il ragazzo alla porta.
Questo entra elegante, poggiano sul pavimento il borsone nero. Di fianco a questa, sistema accuratamente una bottiglia d'acqua senza marca. S'incammina, poi, verso la guasta-prove.
Verso di me.
«Il braccio..» inizia, muovendosi sulla coreografia. «Tienilo così.» termina, mostrandomi il pezzo su cui sono stata tanto rimproverata.
I suoi occhi sono gonfi; sul suo volto non c'è neanche una traccia di un piccolo sorriso. Annuisco frettolosamente, distogliendo il mio sguardo dal suo.
Hyunseung torna con gli occhi sulla coreografa.
«Ricominciamo, allora. Non voglio errori davanti a Hyunseung.»
La musica parte nuovamente. Davanti a tutti, lui prende a muoversi con classe e normalità. I suoi movimenti sono fluidi e spontanei.
Seguo il suo consiglio; lascio, anche, che la musica si impossessi di me. Con più facilità rispetto a prima, scivolo naturale sulle punte, ed i movimenti sono quelli giusti. Pochi attimi dopo, la musica termina. I ballerini si fermano, esausti.
«Adesso sì che ci siamo! Ottimo lavoro.» dice la coreografa Park, entusiasta.
Mi guarda con occhi felice, soddisfatta del mio lavoro.
«Riprendiamo domani.» termina la donna, incitandoci ad andar via.
E' il suo turno adesso. Il turno di Hyunseung. Il turno dei Beast.
«Quella brutta strega ti aveva presa di mira, oggi!» esclama Yerin, appena uscita dalla sala prove.
Mi si avvicina con naturalezza, sorridente. «Mi sei sembrata in ottima forma, anche più del solito.» continua «Ma quella Park del cavolo ha gli occhi al contrario.»
Camminiamo vicine. Tengo la testa bassa, trascinandomi dietro il borsone rosso su una spalla.
«Sei stata brava. Dico sul serio!» mi dice convinta Yerin, sorridendo felice. «Mi Sun?» chiama, preoccupata per il fatto di non averle rivolto ancora una mezza parola.
«Mh?»
«Stai bene?» chiede preoccupata, «Sembri pensierosa.»
Scuoto la testa. Non è nulla di cui preoccuparsi. Nulla che sia affar mio.
«Diamo il meglio di noi! Il concerto si avvicina!» incita, sfoggiando la frase che i Beast continuano a ripeterci quotidianamente.
«Sì.» mormoro, annuendo.


«Mi Sun! Insomma!» sbotta Yerin, colpendo il tavolo a pugno chiuso. «Smettila di ignorarmi!»
«S-Scusa..»
«Mi vuoi dire che cos'hai?» mi chiede, sistemando la tazzina che ha traballato durante il colpo. Prende a bere il suo caffè, dopo averlo raffreddato con il suo soffio leggero.
«Non è improtante.»
«Sì, invece. Sei troppo pensierosa.»
«Hai finito?» chiedo, indicando con un cenno il suo caffè. Annuisce in risposta, e si alza. Recupera la sua borsa, sistema poi la sedia al tavolo.
Prendiamo a camminare, dirette verso casa.
«Vuoi dirmelo?!» supplica Yerin, con una voce minacciosa. Ma non è una minaccia. Non arriverebbe mai a tanto. Fare del male ad una mosca non rientra nel suo stile, figuriamoci minacciare. Camminiamo piano, come il nostro solito, verso l'uscita dell'edificio.
Passi veloci si avvicinano. «Permesso.»
Sobbalzo. Perché mi succede tutte le volte?
Io e Yerin ci scostiamo, lasciando il passo a chi va di fretta.
«Hyunseung!» chiama lei, salutandolo.
Neanche uno sguardo. Esce veloce, a testa bassa. Continua a fissare per terra, mentre le cuffie nelle orecchie lo distraggono dal mondo reale.
«Oh beh.» si rassegna la mia amica, continuando con il suo passo.
Rimango immobile.
«Mi Sun? Che hai?» chiama «..Non vieni?»
«Non ha sorriso nemmeno una volta.» mormoro, fissando l'uscita.




Angolo Autrice:3
Ciao a tutti^^
E' la prima fanfiction che scrivo sui Beast, spero andrà bene!
Hyunseung è sicuramente il mio Bias del gruppo, lo adoro. E quindi, mi sono detta, perché non scrivere su di lui? 
La storia sarà breve: avremo solo cinque capitoli! (Perdonatemi, ma mi sono data un limite che ho rispettato, fortunatamente.)
Non temete: la storia non è in fase di scrittura. Ho, infatti, voluto finirla prima di postarla.. altrimenti mi sarei trovata due storie da portarmi dietro! Aggiornerò, quindi, due volte questa settimana, e altre due la prossima.
Che altro dire.. Onestamente, non so il motivo per la quale Hyun è triste. Non mi è venuto in mente nulla. Certo, poi, la vostra fantasia potrà portarvi anche la' dove io non voglio arrivare. 
Mi sarebbe sembrata una, scusate il termine, bastardata scrivere sulla morte di suo padre.
Ah! La storia mi è stata ispirata da una canzone, che sarà presente nel quarto e penultimo capitolo. 
Spero la FF sia letta, e gradirei sapere cosa ne pensate. 
Abbracci abbracciosi, 
Nagisa Shine.