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Autore: Rakyr il Solitario    04/07/2007    5 recensioni
Tre anni dalla fuga di Sasuke Naruto è cambiato moltissimo
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Volevo dedicare questa fanfiction a Cristina, la persona che amo più al mondo e che mi ha ridato la speranza e la felicità.

1: Sick

Una scura giornata piovosa, il sole faceva a fatica capolino attraverso le gonfie nuvole, nere come l’umore del ragazzo che passeggiava sul terreno fangoso ed insidioso della foresta, lentamente, come se fosse stata una solenne malinconica processione.

Erano passati ormai tre anni da quando il suo compagno di squadra e migliore amico Sasuke Uchiha aveva tradito il suo villaggio per unirsi ad Orochimaru, che gli aveva promesso il potere necessario per compiere la sua personale vendetta sul fratello Itachi.

Dubitava che quella promessa potesse rivelarsi veritiera o affidabile, non poneva più fiducia nelle parole di quella serpe che in quelle del maestro Jiraya quando parlava del suo rapporto con l’altro sesso…balle su balle, null’altro.

Strascicando i piedi si diresse verso il suo villaggio, rivedendo immagini divertenti e simpatiche che gli strapparono un fugace tenue sorriso, che gli venne strappato da una folata improvvisa di vento tagliente.

Erano successe molte cose brutte anche, ricordò per prima la morte di Sandaime, che l’aveva trattato come un figlio, il grave ferimento di Neji e di altri suoi amici a causa del quintetto del suono, aver capito che Sakura non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti, lentamente le gocce di pioggia si fecero strada sul suo volto, attraversando i tremuli e tristi occhi azzurri, velati dal pianto.

Lui, che era sempre stato allegro e positivo stava piangendo, lui che era sempre stato impulsivo, testardo, audace si era arreso alla vita, lasciandosi trasportare da essa come da un fiume in piena, che lo trascinava dove voleva.

Aveva appena compiuto una missione, ma non aveva voglia di rientrare nel villaggio, non aveva voglia di vedere tutta quella gente.

Voleva stare solo, senza nessuno che lo compatisse.

Andò su una collinetta vicino al villaggio, alcuni alti tronchi erano rivestiti di materassi per allenarsi
-Già che ci sono…penso mi farà bene sfogarmi un po’- iniziò a colpire i bersagli con rapidità e grazia, rimanendo comunque potente in ogni pugno ed in ogni calcio, combinandoli e urlando in preda all’ira ed alla frustrazione.

Dopo pochi minuti il palo a cui si stava allenando si spezzò e lui crollò a quattro zampe, singhiozzando ed imprecando tra i denti, le lacrime ormai cadevano copiose dagli occhi, lucidi ed arrossati, ma venivano spazzate via dal vento e dalla pioggia, solo dopo qualche secondo capì che non era solo…

-N-Naruto-kun…- dalla voce tremola ed imbarazzata capì che era Hinata.
-Hinata-chan, cosa ci fai qui fuori con questo tempo?- si sforzò di sorridere e mantenere il controllo, riuscendo a smettere di piangere, ma attribuendo al sorriso una grande malinconia.

Lei lo guardò bene, non era il solito Naruto, c’era qualcosa di diverso, era come se in lui si fosse rotto qualcosa, qualcosa di essenziale, ma in fondo era lui il ragazzo che l’aveva sempre incoraggiata, spronata, le aveva sempre dato una mano, ora lei doveva provare a sdebitarsi.

-Naruto…che cos’hai…?- si stupì della fermezza della sua voce e della sua pacatezza, in quei tre anni era cresciuta molto, era più alta, la voce era mutata, si era fatta più adulta e sensuale, ed il suo corpo non era più quello di una bambina…

Lui la guardò per un attimo, anch’egli stupito dai suoi cambiamenti, la osservò mentre si avvicinava, i lunghi capelli sciolti inzuppati di pioggia, gli occhi bianchi, leggermente venati di viola, calmi, comprensivi, le sue curve non più acerbe, le sue belle labbra… Si prese mentalmente a schiaffi e, dopo essersi seduto accanto a lei al di sotto di un grande albero frondoso iniziò a parlare, raccontando le sue disavventure, i suoi problemi, fidandosi ciecamente di lei, come fosse una cosa normale.

La ragazza si sorprese ad osservare il viso del ragazzo, gli occhi un tempo vivi e spensierati ora velati e grigi, i capelli color del grano bagnati che gli cadevano sulla fronte, arrossì mentre ascoltava la confessione del suo amico…

Ultimamente vedeva in lui qualcosa di più di un amico, se l’aveva mai considerato tale, ma ultimamente, forse per i suoi cambiamenti adolescenziali, voleva che fossero qualcosa…di più…

Naruto aveva smesso di parlare e la guardava assorta…era diventata proprio bella, poi era sempre stata gentile con lui, e lo era ancora, gli piaceva la sua timidezza, il suo imbarazzo, il suo balbettare arrossendo mentre faceva collidere lentamente gli indici delle mani.

La trovava adorabile…

Senza neppure accorgersene le palpebre cominciarono a scendere e cullato dalla pioggia e dalla dolce voce di Hinata si addormentò con la schiena contro il tronco.

La ragazza gli si accoccolò accanto, cercando di riscaldarlo e riscaldarsi, abbracciandolo mentre diventava paonazza…

In fondo non aveva tutta questa fretta di tornare a casa…

Si addormentò col ritmico battere del cuore del ragazzo nelle orecchie.

  
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