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Autore: Chloe90    04/07/2007    6 recensioni
Su un balcone della splendente Babilonia Efestione e Alessandro si sono scambiati i loro cuori.
Ma e' bastato un balcone di albergo sul deserto marocchino per Jared e Colin.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Vieni a dormire, scemo.
Colin lo chiamava dal divanetto della stanza, poco dietro di lui.
Ma come poteva dargli ascolto davanti a quello spettacolo?
Jared gli regalò un piccolo sorriso da sopra la spalla per poi tornare a guardare l’orizzonte, continuando ad ignorare imperterrito lo spazio intorno a lui, i muri, il pavimento lussuoso su qui poggiava le palme dei piedi.
Dimenticandosi dell’aria, del tempo, della sua vita.
Concentrato, attento, immerso in quello spettacolo che si offriva ai suoi occhi senza riserve, totale, immenso, incredibile.
Se ne stava li a riempirsi gli occhi di quel colore che tanto assomigliava a quello delle sue iridi, rendendole ancora più splendenti del solito.

L’alba.
L’alba sul deserto terribile.
Quell’alchimia di colori, vite, sensazioni che lo stavano inghiottendo velocemente, facendogli quasi dimenticare chi in quel momento aveva appena appoggiato le mani sul suo stomaco giocherellando con i bordi della sua maglietta.
La stessa persona di cui sentiva il lieve respiro che gli solleticava la pelle del collo.

-Dai, il letto ti aspetta…-
Un lieve bacio sulla spalla.
Una stretta più possessiva sul mio ventre.
-Prima fammi finire di vedere lo spettacolo, Colin…-

La mia mano inizia esigente a percorrergli l’avambraccio, sentendo il lieve rilievo degli assurdi tatuaggi di cui si è riempito il corpo.

-Spettacolo? E’ un’alba, bellissima, ma solo ed unicamente un’alba, Jared…-
Alzo un braccio.
-Come, non lo vedi? Non vedi la lotta che si sta svolgendo proprio ora…?-

Mi bacia lungamente il collo.
-No…raccontamela…- soffia in un mio orecchio.

-La lotta tra il Sole- lo indico –… e la Luna…Guardali!-
-Lottano per il predominio del cielo, mescolandosi, riempiendo di luce e colore tutto quello che incontrano, inghiottendo stelle, sbuffando furiosamente l’uno contro l’altra, tanto da riempire il cielo di un rosso aggressivo. Guarda come la Luna cerca di non farsi inghiottire, catturare, dalla luce del Sole…-

Mi volto tra le sue braccia, appoggiando teneramente la fronte sul suo collo, continuando a raccontare..

-Ma il Sole la schiaccia, la batte, la riempie della sua luce, la annulla, cancella i suoi contorni e l’invade…-
Mi sollevo un poco, fino a trovarmi con gli occhi di Colin intensamente concentrati su di me, socchiusi, le sopracciglia aggrottate.

-…E della Luna non rimane nulla: neppure il ricordo-

***

Ha il labbro superiore che trema incerto mentre pronuncia l’ultima frase, gli occhi sgranati che continuano a cercare nei miei chissà quali risposte sconosciute.
Rimane con la bocca lievemente dischiusa mentre riappoggia la fronte contro il mio collo, riempiendolo del suo odore mentre ingoia piccoli respiri come sopraffatto dall’emozione, come se davvero si sentisse sopraffatto dal Sole.
Come se lo stessi davvero annullando.

Perché hai così paura di me, Jared?

-Ma anche il Sole perde miseramente la lotta…- sussurro piano, facendomi scrupoli sulle delicate emozioni che lo stanno attraversando ora.
Lui tace. Lo sento stringersi intensamente contro di lui.

-…passando ore interminabili in assenza della Luna, sentendosi mancare alla sola idea della sua perdita, disperandosi per la sua compagna…-
Faccio una pausa, raccogliendo il respiro.
-…Perché il Sole non è nulla senza la Luna.-

Jared si contrae tra le mie braccia, incollando il suo corpo al mio, lasciandosi sfuggire un sospiro.

Ci fissiamo per qualche momento, cercando risposte che vorremmo avere, promesse credibili, rassicurazioni tali da sciogliere la gola e fermare le lacrime che già ci bagnano gli angoli degli occhi.

Le sue labbra sono esigenti, strappano i miei sospiri dalla bocca come per poterli conservare in ricordo dentro di se.
Ci baciamo come se fosse un addio, come se domani il mondo ci inghiottisse nuovamente, costringendoci a vivere in quel nero su bianco dei giornali, in quella pellicola di film, in quelle strade piene di stelle che è l’America, Hollywood.

Lo guardo, perso nei suoi pensieri, con i grandi occhi azzurri chiusi, concentrato, immerso nelle sue emozioni, il labbro inferiore addentato debolmente, le sopracciglia corrugate.
Impegnato in una sua personale lotta tra mente e cuore, indeciso sul da farsi.

-Jared..-
Sussurro il suo nome talmente vicino alle sue labbra che d’istinto le dischiude, pronto ad un nuovo bacio.
Esito, perdendomi nei suoi occhi, improvvisamente senza più coraggio.
Mi fissa, frugandomi dentro, negli occhi e nella bocca.
Possessivo mi riempie la bocca, come se volesse riempire il vuoto che sente ora dentro con la fisicità delle sue emozioni.

-Cosa mi hai fatto…- mi mormora sulla bocca, mentre lo osservo tornare a tormentarsi le labbra con le dita, come se non fosse sicuro della realtà, incerto su quello che è appena successo, copia del bacio che ci scambiammo settimane fa e che continuavamo a ripetere appena eravamo soli.

-Sei davvero il Sole, Colin, sei…sei come Alessandro..- Ha gli occhi pieni di lacrime… e io con lui.

Sembriamo assurdi, un mito moderno, un Alessandro e un Efestione in abiti moderni che si scambiano gli stessi sguardi che settimane fa infuocavano lo schermo in una finzione vestita di pelli di leone.

-E tu quindi sei la..Luna?-

-Si, quella sciocca che si lascia vincere dal Sole, che si fa conquistare da lui, si fa riempire da lui, si fa uccidere da lui…-

***

-Non pensare che… il Sole sia forte-
Lo sento pronunciare tremante queste parole, sputandole fuori dalla bocca come se scottassero troppo per rimanere dentro di lui.

Nello stesso istante fisso Colin nei suoi occhi e lui guarda me, entrambi stupiti dalle sue ultime parole che ancora aleggiano nell’aria.

-Anche lui…si fa conquistare e annullare dalla sua Luna…-
Mi abbraccia strettamente, sussurrandomi le parole nell’orecchio.
-La sera…quando sono tutti stanchi di lui, sazi della sua luce, lo lasciano precipitare in un angolo di cielo, solo, affannato…e proprio in quel momento appare la Luna, bella, bianca, candida, che lo eclissa, superandolo, riempiendo il cielo delle sue Stelle, della sua luce lattea, così diversa da quella feroce del Sole.
E il Sole non può che invidiarla per questa sua potenza, non può non sentirsi inadeguato vicino alla sua presenza, così goffo e ruvido, inciampa addirittura nelle montagne che sono il suo riposo intento com’è nel fissarla affascinato.
Le cede il cielo sottomesso, osservandola da lontano, chiedendosi se un giorno potrà mai toccarla , potrà mai assomigliarle…-

I miei singhiozzi riempiono l’aria da tempo, unendosi ogni tanto a quelli che lievemente escono dalle labbra di Colin.

-Quindi…non credere che il Sole sia davvero superiore alla Luna..-
Mi bacia lo zigomo, raccogliendoci lacrime.
-Anzi…tu non sai quando lui sia fottutamente dipendente da lei..-

Ci tocchiamo, mi aggrappo alle sue spalle, alle sue labbra, ai suoi occhi come se fossero l’unica cosa che mi separa da quel baratro che sento appena sotto lo sterno, che ho sempre voluto ignorare per tutta la vita ma che solo ora si fa sentire in tutta la sua potenza.

Mai come ora mi ero accorto di quanto sia dannatamente legato a lui, di come le nostre dita siano cucite a doppio filo sulla pelle dell’altro, di come ogni suo sospiro sia il mio e ogni mio respiro sembri sfuggito dalla sua bocca, tanto siamo vicini, uniti.

Non vorrei staccarmi mai dal suo corpo, dai suoi pensieri, e solo io so quanto vorrei essere inciso nel suo cuore almeno la metà di quanto il mio sia occupato da lui.


Bene, almeno ora l’ho ammesso.


***

Il Sole e Luna continuarono per sempre la loro lotta, alternando crisi a potenti emozioni che intervallarono le loro vite nell’intimo intoccabile dagli stolti.
Nessuno scoprì mai l’amore tra la pallida Luna e il forte Sole, scambiando sempre i loro sguardi d’amore come semplici albe o teneri tramonti.

Non bisogna mai fermarsi alla prima immagine che ci viene proposta dagli occhi, ma ribaltarla, confutarla, riflettere su ogni sguardo che si capta perché dietro c’è sempre una storia innumerevolmente più complessa di quanto si possa pensare.

  
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