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Autore: stellinabg    18/12/2012    2 recensioni
Il libro delle Quattro Divinità è di nuovo aperto. Da chi? Non si sa.
Una nuova storia è iniziata, ma c’è qualcosa di strano: il libro è illeggibile.
- Hai visto anche tu? -, domandò sorpreso Keisuke. […] – Compare e scompare continuamente il suo nome e le lettere “meht pleh”… Ma che cavolo significa? -
Miaka, Tamahome e Yui dovranno affrontare una nuova grande minaccia, ma naturalmente potranno contare sull’aiuto di vecchi “fantastici” amici.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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NOTA: Questa storia si ambienta alla fine dei 52 episodi dell'anime e quindi si pone come continuo alternativo agli OAV della serie.



L’OMBRA DEL RICORDO


I ricordi non se ne stanno sospesi nel vuoto,
isolati e separati da tutto il resto,
ma subiscono sempre e comunque
l'influenza dell'ambiente che li circonda.
(Eureka Seven) 


Yui era a letto nella sua stanza. Era stata portata lì dopo che aveva perso i sensi per aver evocato Seiryuu. La ragazza aprì lentamente gli occhi, sentendosi ancora intontita. Tuttavia si accorse quasi subito che Suboshi le teneva la mano e aveva il capo appoggiato sul letto con gli occhi chiusi.
In quel momento entrò Soi e il ragazzo si svegliò, probabilmente a causa del rumore della porta, e si rese conto che la ragazza aveva gli occhi aperti.
- Oh Yui-sama, siete sveglia?  Come state? -, chiese lasciando immediatamente la sua mano, come se avesse paura di un rimprovero da parte sua.
- Mi sento come se fossi stata investita da un treno – rispose la ragazza dai corti capelli biondi.
- Un treno? – chiese perplesso il ragazzo.
Yui si mise a ridere divertita, rendendosi conto che aveva usato un paragone che non poteva essere capito in quel mondo.
- Vi ho portato una zuppa calda, Yui-sama -, disse Soi, appoggiando un vassoio sul comodino.
- Con permesso…mando ad avvertire Nakago del vostro risveglio, ma temo che non potrà venire subito qui da voi… -
- Capisco –
- Suboshi… -, tuonò Soi in modo autoritario, andando verso la porta, - È meglio che tu non ti faccia trovare qui, quando verrà Nakago e poi dovresti andare a riposarti… Non hai mai lasciato questa stan… -
- Ehm sì lo farò… -, la interruppe il ragazzo imbarazzato, per evitare che Soi terminasse la frase.
Appena i due furono di nuovo soli, Yui chiese: - Quanto tempo sono rimasta senza sensi? –
- Tre giorni… - rispose Suboshi, abbassando la testa per non guardarla negli occhi.
- Ero molto preoccupato per voi, Yui-sama – aggiunse, arrossendo leggermente.
- Tre giorni? – chiese sorpresa – Perché? Perché…? –
- Evocare Seiryuu deve avervi richiesto molta energia –
- No…non è questo che volevo chiedere - disse Yui – Perché sei rimasto sempre qui accanto a me? –
- Mi…mi dispiace…Yui-sama - si affrettò a rispondere il ragazzo, pensando di averla irritata.
- Suboshi… - disse appoggiando la sua mano su quella del ragazzo che, al tocco leggero della pelle morbida della miko sulla sua, alzò lo sguardo sorpreso. I loro sguardi si incontrarono e Yui gli offrì un tenero sorriso: - Puoi chiamarmi Yui-chan e darmi del “tu” -
- O-ok Yui-sa…ehm…Yui-chan… - rispose confuso, arrossendo di nuovo.
- Ora puoi andare a riposarti… - disse con tono materno – Devi rimetterti in forze. –
- Ma io… -
- Nessun ma! – disse con tono deciso – Questo è un ordine! –
- Come desiderate, Yui-sama! – disse Suboshi alzandosi dalla sedia, come un bravo soldato che salta sull’attenti. Non avrebbe mai osato disobbedire a un ordine della sua miko anche se, senza rendersene conto, si era rivolto di nuovo a lei in modo formale.
- Suboshi! -, lo rimproverò.
- Oh, scusate Yui-sa…ehm…Yui-chan… - e si diresse in gran fretta verso la porta per non far notare il suo imbarazzo.
- Aspetta! –
Suboshi si girò e vide che la ragazza si era messa seduta sul letto e aveva preso la sua uniforme scolastica che era appoggiata in fondo al letto. La vide poi staccare il fiocco verde che poi porse verso di lui.
- Voglio che tu abbia questo… -
Suboshi si avvicinò e prese in mano il fiocco, in un misto di sorpresa e felicità. Non poteva credere che la sua miko gli stesse regalando qualcosa di suo. Si sentiva molto onorato del gesto e si chiese se finalmente la ragazza stesse iniziando a considerare i sentimenti che lui provava per lei.
- G-grazie -, balbettò il ragazzo, arrossendo senza riuscire a dire altro.
 
Quella notte Yui non riusciva a prendere sonno. Sentiva come se le mancasse qualcosa, qualcosa di importante. Ma forse era solo perché aveva dormito per tre giorni di seguito.
Si mise a sedere sul letto e istintivamente le venne da toccare con la mano il bordo del letto in cui aveva trovato Suboshi appisolato. Poteva ancora sentire il suo calore e si chiese se fosse proprio la sua mancanza a non permettergli di prendere sonno.
- E’ ridicolo… - disse a quel pensiero – No, non può essere. -
Nonostante negasse a sé stessa ciò che provava, si alzò dal letto e si trascinò a fatica fuori dalla stanza. Nonostante fosse ancora debole per camminare, si diresse verso la stanza del ragazzo senza saperne il motivo. Il fatto che lui si dimostrasse sempre pronto ad ascoltarla e confortarla, l’aveva spinta ad andare da lui anche se sapeva già che molto probabilmente lo avrebbe trovato addormentato visto che, mentre lei aveva dormito per tre giorni di seguito, lui era sempre stato al suo fianco.
Appena aprì la porta, Suboshi spalancò gli occhi e vedendola lì dentro, chiese mezzo addormentato: - Yui-sama, cosa ci fate qui? –
La ragazza non rispose e continuò ad avanzare verso il letto su cui il guerriero di Seryuu giaceva con espressione tra l’addormentato e il sorpreso. Lo vide darsi un pizzicotto come se pensasse di star sognando e Yui non riuscì a trattenere un leggero risolino che però morì a metà. La debolezza aveva preso il sopravvento e la costrinse a lasciarsi cadere a terra.
Suboshi si affrettò ad uscire dal letto per prenderla in braccio e portarla sul letto.
- Yui-sama, state bene? –
- Ho avuto un capogiro… -
- Non dovreste andare in giro. Siete ancora molto debole. -
- Suboshi! – disse in tono di rimprovero.
In quel momento, il ragazzo si rese conto di avere una mano appoggiata sul suo seno e si affrettò a ritirarla: - S-scusate Yui-sama! Non era mia intenzione… - disse arrossendo - Insomma…non che mi dispiacerebbe…Aaaaah ma che dico!? -. Suboshi divenne sempre più rosso notando come era vestita la ragazza. Aveva un sottoveste bianca molto corta e scollata che lasciava intravedere le sue forme e la biancheria intima. Distolse lo sguardo per cercare di riprendere il suo colorito e poco dopo sentì la mano morbida della ragazza afferrargli il polso. Guardò nella sua direzione e vide che Yui si era seduta sul letto.
- Non me la sento di tornare nella mia stanza…Ti dispiace se dormo qui stanotte? -, chiese la ragazza.
- No - rispose un po’ sorpreso per la domanda – Restate pure nel mio letto, io mi metterò lì sopra – aggiunse indicando una poltrona rossa in un angolo della camera.
- Veramente io mi chiedevo se… - si interruppe tirandolo dolcemente verso il letto - …beh sì, se potevo dormire qui accanto a te… -.
- Intendi dire… - arrossì furiosamente - …io e te…q-qui nel l-letto? I-insieme? -.
Yui fece cenno di sì con il capo e lasciando il suo polso, si andò a coricare sotto le coperte lasciando spazio al ragazzo.
- Io non credo che… -
- Suboshi, non essere sciocco -, lo interruppe Yui.
Con un po’ di esitazione, il ragazzo decide di non contrariare la miko e andò a sdraiarsi al suo fianco. Rimase supino, più teso di una corda di violino, chiedendosi come avrebbe dovuto comportarsi. Non voleva rovinare tutto con la sua solita impulsività.
Improvvisamente, sentì la testa della ragazza appoggiarsi sul suo petto e il braccio circondargli la vita. Suboshi sentì il suo cuore battere all’impazzata e girò leggermente la testa per nascondere il leggero rossore che colorava le sue gote. Lo sguardo si posò sul fiocco verde regalatogli poche ore prima dalla ragazza. Ancora una volta si chiese come mai Yui si comportava in quel modo insolito con lui, così si decise a chiederle spiegazioni: - Yui-sama, perché mi avete regalato quel fiocco? –
- Eh? -
Yui rimase sorpresa da quella domanda così a brucia pelo e in realtà non sapeva bene nemmeno lei cosa l’avesse spinta a regalarglielo, ma dopo un attimo di esitazione, disse: - Ho voluto ricambiare tutte le attenzioni che mi riservi. Presto tornerò nel mio mondo e ci tenevo che ti rimanesse un mio ricordo -.
- Nel tuo mondo? -, chiese esitante il ragazzo, non avendo mai preso in considerazione il fatto che prima o poi la ragazza se ne sarebbe andata. Entrambi rimasero in silenzio per qualche minuto, poi Suboshi urlò: - Non voglio che torniate nel vostro mondo, Yui-sama. -
Dette quelle parole la strinse forte a sé e Yui poteva sentire il dolce calore del ragazzo, che poco dopo ripeté: - Non…voglio…non… -.
Le parole del ragazzo furono interrotte da forti singhiozzi e Yui, accorgendosene, alzò il capo per poter guardare il suo viso e si rese conto che era rigato di lacrime. Portò quindi una mano al suo viso e lo accarezzò dolcemente.
- Vi prego, Yui-sama… -, disse ancora il ragazzo tra un singhiozzo e l’altro, mentre dal corridoio si iniziarono a sentire il rumore di passi.
- Ascoltatemi, Yui-sama – disse Suboshi man mano che i passi si avvicinavano sempre di più – Voi li dovete aiutare. -
- Eh? –
Yui era confusa. Di cosa parlava?
- Voi siete la loro unica speranza… -
- Non capisco… -
- Dovete… Dovete salvare…–
- Chi? –
Tutto divenne nero. Non era più nella stanza del ragazzo e lei era completamente sola.
- Suboshi!!! -, urlò nel vano tentativo di tornare a giacere avvolta tra le sue braccia.

   
 
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