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Autore: MmeBovary    18/12/2012    7 recensioni
Ron alle prese con le sfide quotidiane di un neo-padre.
Ron si asciugò la fronte con il dorso della mano.
Aveva combattuto le proprie paure molte volte: quando era stato attaccato dai ragni giganti nella Foresta Proibita, quando aveva lottato contro i Mangiamorte al Ministero, quando aveva distrutto il medaglione di Salazar… Ce l’aveva sempre fatta, eppure quel giorno sudava come Neville al primo compito di Pozioni.
“Ron, ce l’hai fatta?” gli urlò Hermione dal piano inferiore.
“Un minuto!” sbraitò di rimando, irritato dalla pressione che sua moglie gli metteva e dall’odore pungente che iniziava a diffondersi nell’aria.
Come si era ficcato in quella situazione? Ah, già, si era fatto fregare come un allocco.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Fregato

 
 
Ron si asciugò la fronte con il dorso della mano.
Aveva combattuto le proprie paure molte volte: quando era stato attaccato dai ragni giganti nella Foresta Proibita, quando aveva lottato contro i Mangiamorte al Ministero, quando aveva distrutto il medaglione di Salazar… Ce l’aveva sempre fatta, eppure quel giorno sudava come Neville al primo compito di Pozioni.
“Ron, ce l’hai fatta?” gli urlò Hermione dal piano inferiore.
“Un minuto!” sbraitò di rimando, irritato dalla pressione che sua moglie gli metteva e dall’odore pungente che iniziava a diffondersi nell’aria.
Come si era ficcato in quella situazione? Ah, già, si era fatto fregare come un allocco.
Dieci minuti prima era ancora seduto in salotto a bere Burrobirra con Harry quando Hermione era entrata tentando di rivolgergli la parola senza essere presa in considerazione.
Ron stava raccontando l’ultima barzelletta dell’Ufficio ed era troppo preso dal suono della propria voce per sentire chicchessia.  
“…E quindi lui le dice ‘Che cosa ha 142 piccoli denti e trattiene il basilisco più grande che il mondo abbia mai visto?’ e lei gli risponde ‘Non saprei’ e lui… ‘La zip dei miei pantaloni!’”  
Sua moglie stava chiedendo qualcosa che lui non aveva sentito, troppo preso a ridere della propria performance. Ma Harry, che quella barzelletta se l’era sorbita sei volte negli ultimi due giorni, lui sì che aveva udito distintamente e poi aveva ridacchiato, prima di iniziare a fissare il maglione di Ron.
“Hey, è un buco quello che hai sotto l’ascella?” aveva chiesto con falsa innocenza.
Il giovane Weasley aveva sollevato il braccio in aria per controllare.
“Oh, ti offri di farlo tu, Ron? Grazie amore…” aveva risposto dal nulla sua moglie, prendendo quello sventolio di braccia per una decisione di offrirsi volontario. Per cosa Ron non lo immaginava nemmeno.
Harry era scoppiato a ridere.
“Maledetto…” gli aveva sibilato il suo migliore amico, “Posso almeno sapere in che guaio mi hai appena ficcato?”
“Ti dico solo che sei profondamente, ma proprio profondamente nella merda, mio caro.”
E quindi ecco che Ron era dov’era, dieci minuti dopo, a sudare come uno dei polli che Charlie dava in pasto ai suoi draghi. Persino fare da antipasto ad un Ungaro Spinato al momento sembrava fantastico, comunque. Sempre meglio della mansione meschina in cui era stato incastrato.
“Allora?! Manca molto?”
Adesso anche Harry insisteva – tanto per umiliarlo.
Ron trattenne il fiato e abbassò le mani. Ci fu uno breve smack, uno strappo deciso e poi un odore nauseabondo come di zuppa di cavoli, alito di troll e fegato di capra che riempiva l’ambiente.
Addio mondo crudele– pensò Ron, certo di non poter sopravvivere all’imminente esplosione delle proprie narici.
Cambiare un pannolino era una missione mortale, peggio che trovare la pietra filosofale o distruggere sette Horcrux, peggio di qualunque cosa Voldemort avesse mai potuto immaginare. Perché il Signore Oscuro non si era dato al lancio di pannolini sporchi per conquistare Hogwarts? Altro che Anatema che Uccide: la cacca di neonato non lasciava scampo.
Un piccolo vagito da parte di sua figlia Rose gli ricordò che non era il caso di impiegarci ancora molto.
Appallottolò il pannolino cercando di toccarlo con il minor numero possibile di dita, poi lo gettò nel cestino, pulì il sederino roseo della sua primogenita e lo rifasciò in un altro pannolino con estrema soddisfazione.
Hermione entrò nella stanza e si sorprese di vedere il lavoro compiuto.
“Pensavo fossi svenuto.”
Lui grugnì una sorta di risposta gutturale che suonava un po’ come un allora sei brava solo tu.
Sua moglie lo ignorò, poi prese Rose e la portò al piano di sotto a giocare con James.
Harry si affacciò alla porta, guardando il suo amico che si annusava la mani con aria contrariata.
“Quindi Hermione non te l’ha ancora insegnato?”
Ron aggrottò le sopracciglia.
“Cosa dovrebbe avermi insegnato? Come sfilare, gettare e infilare pannolini? Come pulire culetti? Io sono un talento naturale!”
Harry scosse il capo. Il suo amico non cambiava mai.
“No, genio. Non ti ha ancora insegnato l’incantesimo cambia-pannolino.”
Il neo-papà rimase di stucco.
Ok, forse avrebbe dovuto pensarci. Era un mago dopotutto, perché non aveva neanche pensato alla magia?
“Perché c’è un incantesimo?”
Simpatica sua moglie a non dirgli nulla e fargli fare il lavoro sporco.
Simpatica davvero.
A proposito di simpatia…
“Ah, Harry, la sai quella della strega e l’animagus?”
Il ragazzo sopravvissuto sospirò.
“Sì Ron, ma so anche che me la ridirai lo stesso.”
“Allora… C’è una strega che porta a castrare il suo gatto…”
 
 
 
 
The End
 












 
 
NdA
Piccola fic comica scritta per un contest a pacchetti a turni. Io di solito mi do al drammatico, quindi qui sono fuori dalla mia comfort zone, ma alla giudiciA era piaciuta. Fatemi sapere cosa ne pensate voi.
 
MmeBovary. 
  
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