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Autore: out there    19/12/2012    5 recensioni
Camminava per i corridoi della scuola, sola come sempre. Portava in braccio i suoi libri e teneva la testa bassa, odiava incrociare gli sguardi delle persone. Andava a passo svelto, non vedeva l'ora di raggiungere l'aula per la prossima lezione, dove sarebbe stata protetta; non voleva incontrare loro.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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UNDERDOG.

Camminava per i corridoi della scuola, sola come sempre. Portava in braccio i suoi libri e teneva la testa bassa, odiava incrociare gli sguardi delle persone. Andava a passo svelto, non vedeva l'ora di raggiungere l'aula per la prossima lezione, dove sarebbe stata protetta; non voleva incontrare loro.
Loro, i bulletti che si divertivano a prenderla in giro e ad insultarla. Loro che la facevano stare male e ogni giorno di più le facevano pesare la scuola. Delle volte faceva finta di essere malata per stare a casa. Non ce la faceva più a sopportarli.
Loro erano tre: Harry, Liam e Niall. Avevano un aspetto angelico, ma come si sa mai giudicare un libro dalla copertina. Erano i peggiori. Le davano il tormento da qualche anno oramai, ma nessuno ha mai capito il motivo di tanto accanimento, se la prendevano con lei e basta. Si divertivano. E a loro si aggiungevano i loro compagni che la isolavano. Era sola, completamente sola.
Guardava fisso per terra, tutti i loro insulti e commenti avevano distrutto la sua autostima. Non si sentiva mai abbastanza; mai abbastanza bella, mai abbastanza brava, mai abbastanza tutto.
Il suo piano di evitare le persone con scatti fulminei non funzionò a lungo e andò a sbattere contro un ragazzo, cosa che le fece cadere i libri di mano.
''Scusa.'' - bisbigliò con un filo di voce. Aveva paura, voleva sprofondare. Si abbassò per raccogliere i libri sotto lo sguardo del ragazzo che non proferiva parola, attendeva e basta. Vedeva il suo piede muoversi, con fare nervoso. Non era un buon segno, pensò. Quando la bionda ebbe finito e si rialzò, allora il moro aprì bocca.
''Hai finito di starmi in mezzo alle palle, sfigata?'' - uno di loro. Se lo aspettava. Era Liam, il moro dagli occhi nocciola che ispiravano tanta fiducia quando in realtà erano pieni di odio e cattiveria. La spinse facendola indietreggiare. Tutti nel corridoio si fermarono ad ammirare la scena, si voltarono dai loro armadietti, senza fare niente. Zittirono, calò un gran silenzio.
La ragazza chiuse gli occhi, esasperata. Doveva stare più attenta, si maledì. Non rispose, non era mai stata in grado di farlo, non voleva peggiorare la situazione, anche se aveva una gran voglia di urlare, di liberarsi una volta per tutte.
''Che cogliona che sei.'' - insistette. Lei cercò di divincolarsi ma lui le cinse le spalle e la fermò. - ''Cosa c'è? Hai paura di fare tardi? Oh, certo la sfigata è anche una secchiona.'' - rise di gusto mentre lei si dimenava. Si sentiva impotente, era piccola e minuta in confronto a lui, grande e muscoloso. Le sue braccia possenti la tenevano ferma, le impedivano di muoversi. La campanella suonò e lentamente il corridoio riprese ad animarsi e un leggero brusio si fece largo tra gli studenti. - ''Attenta a dove metti i piedi, Morkovic.'' - terminò spingendola sul pavimento sudicio.

Arrivò nell'aula con qualche minuto di ritardo, ma fortunatamente la professoressa non era ancora entrata. A testa bassa raggiunse l'ultimo banco nell'ultima fila, vicino alla finesta, il suo. Amava starsene lì perchè poteva stare indisturbata e poteva gurdare il cielo, cosa che la faceva sognare ad occhi aperti. Lei osservava le nuvole, era strano ma la facevano sentire bene in qualche modo. Aprì il libro, pagina 91 e iniziò a ripassare, entrando nel suo mondo. Assorta nella lettura non si era accorta che un ragazzo si era seduto di fianco a lei e la stava osservando da un buon quarto d'ora oramai.
''Ciao.'' - esordì attirando la sua attenzione. Era sorridente, quasi felice di poterle parlare. Il volto non le era familiare, probabilmente un nuovo alunno. Aveva i capelli corvini, gli occhi scuri e indossava un paio di occhiali da nerd. Aveva la carnagione scura, mulatta. Evidentemente non era inglese d'origine.
''Ciao.'' - si limitò a rispondere con un filo di voce per non farsi sentire dalla signora Rookie che nel frattempo era arrivata e stava scrivendo qualcosa alla lavagna.
''Sono Zayn e sono nuovo. Piacere.'' - le allungò la mano e lei la guardò, riluttante, senza muoversi. Voleva davvero conoscerla? Se l'avesse fatto si sarebbe messo contro tutta la scuola, lei era una sfigata e se le fosse diventato amico lo sarebbe diventato anche lui, a sua volta. Non sapeva in che guaio si stava per cacciare.
''Ashley.'' - bisbigliò tornando poi attenta alla lezione. Zayn le parlava, tentava un contatto ma Ashley non gli dava retta e fingeva di scrivere appunti. Non era una brava attrice.
La lezione terminò in fretta, fortunatamente, e giunse il momento della pausa pranzo. Quello che odiava di più. Nella mensa sarebbe stata sotto gli occhi di tutti, così decise di rifugiarsi in giardino, deserto a quell'ora.
''Perchè non vieni a mangiare?'' - chiese il moro preoccupato alla bionda che gli voltò le spalle e raggiunse la porta d'ingresso.
''Non ho appetito.''

Si accovacciò sotto una quercia che faceva ombra in gran parte del cortile. Appoggiò la testa al tronco e lasciò che il vento le accarezzasse il viso. C'era una fresca brezza, la brezza di maggio che portava con sè il profuno delle prime margherite e dei primi fiori che nascevano. Era tutto così calmo.
''Guardate, la sfigata si è resa conto che è cicciona e non mangia.''
''Anche se non mangi non dimagrisci, idiota.''
''Grassa sei e grassa rimarrai, Morkovic.''
Loro l'avevano cercata e a quanto pare l'hanno anche trovata. Stavano di fronte a lei, tutti e tre con le braccia conserte. Sogghignavano, aveva voglia di spegnere quell'insulso sorriso che avevano in volto. Non sapevano come la facevano sentire con quei commenti, non sapevano che quelli la inducevano a tagliarsi o a fare cose peggiori.
''Il gatto ti ha mangiato la lingua?'' - fece il biondo, Niall, chinandosi verso di lei. Il cuore le andò in gola, non l'aveva mai guardato fisso negli occhi, come per sfidarlo.
''Dobbiamo insegnarle l'educazione, non credete?'' - Harry la prese per un braccio e la trascinò sul retro della scuola, era il più cattivo fra i tre, forse.
Ashley cercava di liberarsi ma la mano del riccio era come una morsa e la stringeva sempre più forte, facendole male. Lanciò un urlo smorzato da un pugno che ben presto le arrivò nello stomaco. Cadde. Niall si avventò su di lei e le tirò dei calci sugli stinchi e sulle cosce, gemette. Tentava di gridare ma la sua voce era ovattata dai tanti calci e pugni che ricevette in ventre. Un destro tanto violento le arrivò sull'occhio, la testa ricadde all'indietro. Era una tortura. Liam la fece rialzare per poi gettarla contro un muro, con forza, picchiò la testa. Quello era il colpo di grazia. Il sangue le sgorgava dal naso e il corpo le doleva. Era allo stremo delle forze.
''Un' altra volta impari, sfigata.''
''Quando qualcuno parla, tu rispondi. Hai capito, cogliona?'' - spiegò Niall di fronte a lei, vicino al suo viso. Poi se ne andarono, fischiettando felici e soddisfatti di quello che avevano appena fatto.
Ashley era accovacciata a terra, con il viso gonfio e gli abiti insanguinati. Apriva la bocca ma la voce era rotta, non riusciva a chiamare aiuto. Voleva mettersi in piedi, cercare un riparo ma le gambe non reagivano, non avevano forze.
Chiuse gli occhi e cercò di calmarsi in qualche modo, pensò che qualcuno avrebbe notato la sua mancanza e si sarebbe preoccupato di cercarla. Certo, qualcuno l'avrebbe fatto se non fosse stata sola. Una lacrima le rigò il viso, la solitudine la faceva stare male. Tutta questa situazione la faceva stare male. Voleva scomparire, andare in un luogo magico dove vivevano solo lei e la sua famiglia, senza problemi e preoccupazioni. Un sogno.
Sentì qualcuno strattonarla, cercava di farla destare ma lei non ce la faceva.
''Ashley, svegliati andiamo!'' - riconobbe la voce, Zayn. Le lacrime ebbero la meglio su di lei, piangeva, sia per il dolore sia perchè qualcuno si era ricordato di lei. Lo facessero santo. Fu la sua salvezza.

La bionda aprì gli occhi e osservò lentamente le pareti di quella stanza sconosciuta. Non era la sua camera da letto, dov'era? Pensò.
Girò il capo, ancora dolorante e vide la figura del suo salvatore seduto vicino al letto, su una seggiola.
''Dormito bene?'' - le chiese sorridendo, prendendole la mano che lei scansò. Non si fidava, non voleva fidarsi. - ''Tranquilla, non ti farò del male.''
''Ho paura.'' - si limitò a dire abbassando lo sguardo. Non voleva stare male ancora. Tutto questo andava avanti da troppo tempo.
''Chi è stato?'' - domandò a denti stretti, stringendo i pugni. Sembrava sensibile a quella cosa, ci teneva. La bionda non rispose, temeva la loro reazione se avesse parlato. - ''Devi denunciarli, fatti coraggio. Se li denunci non ti faranno più del male.''
''E se fanno di peggio? Non mi avevano mai picchiato prima d'ora, si limitavano a sfottermi e basta. Se parlo mi uccideranno.''
''Dimmi i nomi.'' - la incitò. - ''Dopo di che denunciali, fai del bene a te stessa in questo modo. Ti hanno picchiata a sangue, andiamo! Non devono passarla liscia.''
''Niall Horan...Harry Styles...Liam Payne...'' - ammise finalmente con la voce rotta dai singhiozzi. Si liberò di un peso, le si alleggerì lo spirito. Forse poteva davvero fidarsi di lui. Era diverso.
''Chiamo la polizia.''
''Sì.'' - Dopo tanti anni poteva liberarsi di loro. I tormenti stavano per finire.

I AM THE WALRUS.
Buon pomeriggio ragazzzi :D
Sono tornata con questa OS che spero vi piaccia.
Io personalmente sono contenta di come
è uscita. :)
Ho trattato un tema diverso da quello che di solito
tratto e ne sono felice. Non si parla mai abbastanza di bullismo
così ho deciso di farlo io.
Fatemi sapere cosa ne pensate! :D
Ringrazio tutti quelli che si sono fermati a leggere e chi recensirà,
grazie grazie grazie principeseh (?).
Chià.


 

  
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