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Autore: alla521    19/12/2012    0 recensioni
New York: meta di molti...partenza di pochi! E' il caso di Chelsea, una ragazza poco più che ventenne che decide di trasferirsi dalla sua città natale (NY) nella fredda Port Angeles, cittadina sul mare a confine con il Canada! Tale singolare scelta rimane misteriosa anche a lei, fino al momento in cui capisce quanto il contatto con la natura conti nella sua storia. Buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Chelsea si svegliò riposata quel mattino, anche se in realtà non aveva dormito granchè.
Era stata sveglia fino ad un paio di ore prima, brindando con le amiche alla nuova direzione che la sua vita stava prendendo. Ma la sensazione che provava ora, nel letto del suo appartamento di New york per l'ultima volta, non aveva nulla di stanco o svogliato.
Era, anzi, quel misto di eccitazione, ansia e incredulità che l'aveva spinta a spegnere la sveglia al primo suono, senza ripensamenti, per catapultarsi con gioia nella sua nuova avventurosa destinazione: Port Angeles.
Le rieccheggiavano ancora nella testa le reazioni delle sue amiche di fronte a quella notizia.
-Scusa, che cosa?! E' una specie di porto di Los Angeles?
-Ma va! E' una città tra i ghiacchi...sicura che ti troverai a tuo agio tra le alci? Mi hanno detto che sputano!
-Non è tra i ghiacci...e quelli sono i lama! - aveva replicato lei, sconfitta da tanta ignoranza.
-Ragazze smettiamola! Va riconosciuto il coraggio della nostra amica, non è mica da tutti prenotare un biglietto di sola andata per...dove hai detto che si trova?
No, le sue amiche di certo non sarebbero diventate i premi Nobel del nuovo millennio.
Si fermò sulla porta di ingresso, cercando di riccordare se aveva davvero preso tutto.
"Allora...cellulare, lettore MP3, portatile...caricatori vari, cuffie...ma sì insomma, mica sto andando davvero in mezzo ai ghiacci! Ci sarà di sicuro un telefono pubblico nel caso mi dovessi perdere, un Internet Point per connettermi con il mondo!"
All'improvviso l'illuminazione: la foto portafortuna!
Mollò di scatto il trolley sul pavimento, corse in cucina e staccò dal frigo la calamita della foto che la ritraeva con Amber, Susan e Fay il primo giorno che erano entrate in quella casa, quasi due anni prima.
Com'era triste pensare che ormai c'era rimasta solo lei...e com'era ancora più triste pensare che pure lei ora se ne stava andando.
Si guardò attorno e riaffiorarono dentro di lei i ricordi di quell'amicizia nata quasi per caso. Le risate, le litigate, le battute e le serate a guardare film d'azione e a mangiare schifezze e a ccommentare quanto fossero belli e affascinanti i protagonisti.
Sì, le sarebbe mancato tutto questo, e le sarebbero mancate le sue amiche, che anche se non abitavano più lì, fino a quel momento erano sempre state con lei.
Ricacciò indietro le lacrime e si infilò la foto nella tasca della giacca, pronta a partire. 
 

-Mamma...dai mamma per favore non fare così! - Chelsea stava in piedi di fronte ad una donna in lacrime, abbracciata da un uomo di mezza età a da un ragazzo adolescente. La giovane accarezzò il viso della donna e le sorrise.
-Tornerò per il tuo compleanno, promesso...e per il giorno del ringraziamento, e il compleanno di Drew...promesso, ok?
-E per il mio spero, signorina... - l'uomo di mezza età fece un passo in avanti e la circondò con le braccia, sapeva di fumo e biscotti al cioccolato.
-Ma certo, Ray...anzi per il tuo compleanno sarò già tornata del tutto probabilmente, non resisterò un anno intero senza di voi!
-Divertiti bruttona, cerca di non perderti in qualche bufera o di farti divorare da un Grizzly...insomma cerca di non farti riconoscere per quanto sei tonta! - il ragazzo si avvicinò a lei e Chelsea lo strinse forte tra le braccia.
Il suo fratellino era l'unica persona che davvero minacciava di mandare in fumo la sua convinzione di partire; erano talmente legati che sembravano gemelli, l'uno percepiva chiaramente quello che sentiva l'altra, e viceversa. Erano più che fratelli, erano amici e complici.
Gli diede un bacio sulla fronte, mentre una lacrima le scendeva lungo il viso.
-D'accordo puzzone, e ti porterò una puzzola da compagnia per souvenir!
-T-tesoro...cerca di stare attenta! - la madre aveva finalmente quasi finito di singhiozzare.
-Ma certo, mamma! E non ti preoccupare...mi farò sentire almeno una volta al giorno per assicurarti che sto bene...ok? - le diede un bacio sulla guancia e l'abbracciò.
Prese il trolley, la borsa e si voltò verso l'imbarco, stando ben attenta a non voltarsi di nuovo.
Nei suoi ventidue anni di vita non era mai stata così a lungo lontana da casa come era in progetto di fare, e sapeva che se avesse fatto un passo falso in quel momento lo stomaco si sarebbe contorto in un crampo, e di sicuro in viso di sua madre l'avrebbe costretta a restare.


-Si pregano i gentili passeggeri di allacciare la cintura di sicurezza e di prepararsi al decollo.
La spia della cintura sopra la sua testa si accese e Chelsea premette il tasto PLAY del suo lettore MP3.
Chiuse gli occhi, concentrandosi per sentire quel piacevole vuoto allo stomaco che il decollo le procurava ogni volta. Aveva preso l'aereo decine di volte, ma ogni volta le sembrava la prima, cercava di rilassarsi e di immaginarsi bambina, in direzione del vecchio continente, sempre con la stessa canzone nella mente: New Rose, dei Guns'n'Roses.
 

Una bambina bionda è seduta su un sedile troppo grande per lei, accanto al padre, che le accarezza i sottili fili dorati che le cadono sulle spalle.
-Ma allora davvero voliamo sopra le nuvole?
-Ma certo amore mio, vedrai...sembreranno montagne di panna!
-E potrò tuffarmici, papà?
-Ahahah, sempre golosa di dolci tu...non potrai tuffarti dentro, ma ti prometto che quando arriveremo ad Edimburgo ci prenderemo una mega cioccolata calda!
-Al cioccolato bianco, però!
-Ma certo, Chelsea, con dentro gli Smarties!
-Wow, la mia preferita!
La bambina abbraccia il padre con affetto. L'uomo le porge un paio di cuffie nere, con il rivestimento di vecchia gomma piuma gialla.
-Ascolta qui, piccola!
Chelsea si mette le grandi cuffie, premendosele con le mani contro le orecchie, perchè sono troppo grandi per lei e rischiano di caderle.
Si mette ad ascoltare, attenta.
-Che suono forte, papà! - dice allontanandosele un poco.
L'uomo le sorride.
-Tranquilla stellina, sono i Guns'n'Roses...ti assicuro che li adorerai...
Ritorna ad ascoltare, chiude gli occhi, mentre il suono e le parole iniziano a stregarla, le parlano, la fanno sorridere.
"I got a new rose, I got it good, yes I knew that I always would...See the sun, see the sunny skies, don't get too close or it'll burn your eyes..."








 










  
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