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Autore: Jay_Bismen    19/12/2012    1 recensioni
Una ragazza come tante.
Una famiglia distrutta.
Un gruppo di ragazzini irruenti.
Un tradimento che metterà a dura prova l'amicizia tra persone cresciute insieme.
Un Paese distrutto.
Un capo malvagio.
Un popolo stanco di subire soprusi e sottomissioni continue.
Una città in pericolo.
E forse la nascita di un nuovo amore....
L'Italia è stata sottomessa dal Governo dopo una violenta rivolta,e solo una parte è riuscita a salvarsi (l'isola della Sicilia). I suoi abitanti vivono sereni. Questo ancora per poco. Chi non vive in questa città inizia a dubitare dell'onestà dei siciliani,che per motivi di sicurezza non lasciano entrare nessuno sconosciuto dentro il confine. Le pattuglie del Governo iniziano ad aggirarsi intorno all'isola,in cerca di vendetta. La storia si focalizza su una ragazza, Christy,che ha un passato eun presente particolari. Costretta a vedersela da sola e ad accettare il fatto di appartenere una famiglia basata non sul legame di sangue,ma su quello dell'amicizia,che sta per infrangersi. Il mondo di Christy sta per crollare sotto i suoi piedi e lei si dimostrerà la persona capace di sistemare le cose. E' arrivato il momento di cogliere l'attimo per lei.
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio fratellino ha cinque anni meno di me. Fa la terza elementare,io la terza media. Gli istituti non sono molto lontani,e lui non obbietta se lo accompagno,quindi lo faccio. Io ho sempre voluto che mia madre o mio padre mi prendesse per mano e mi facesse strada,magari chiedendomi qualcosa della mia vita. Mi sarebbe bastato anche Michael. Ma lui era troppo impegnato,anche se abbiamo solo tre anni di differenza. E i miei,figuriamoci se avrebbero lasciato per un momento i loro amati piatti per accompagnare me. Figurarsi che non volevano neanche una figlia femmina. Forse per questo hanno messo al mondo Tommy. E forse (no,sicuramente) perché credevano che avendo un altro bambino avrebbero potuto migliorare la loro condizione come coppia. Ma è questo lo Stato di oggi:i genitori sbagliano,e a pagarne sono continuamente e solo i figli,perché gli adulti non si rendono minimamente conto che loro potrebbero avere un cuore .E come se non bastasse, a quanto pare non sanno fare i genitori,se non si sono mai preoccupati né per Michael,né per me,né per Tommy. Ma almeno uno della famiglia si deve salvare. E sarà lui. Perché cerco di fare del mio meglio per fargli avere quello che io non ho avuto mai:dei genitori. Anche se nel mio caso potrebbe trattarsi più di un’amica che di una mamma. Ma credo sia uguale,se riesco a colmare il vuoto dell’amore di due persone che non si preoccupano più di tanto per lui. Inizieranno ad averne cura solo quando sarà abbastanza grande da poter portare il pane il casa,come è successo con Michael. E allora ci sarà da ridere. Perché io non gli permetterò di servirsi di lui. Costi quel che costi. Per strada incontro tanti miei compagni di scuola,ma nessuno mi saluta. Non sono della banda,loro,quindi per tradizione dovrei essere io a snobbarli. Ma non sono tanto presuntuosa da credere di essere meglio di loro. Anzi,so di essere molto peggio. E poi,io non seguo né regole, né tantomeno tradizioni. Se credo siano scemenze. E alcune delle regole degli Audaci non sono altro che scemenze. E,in generale,io non sono fatta per seguire le regole.
 Arriviamo davanti alla scuola di Tommy.                                                                                                                       
 –C’è Andrea – mi fa lui. Un bambino cicciottello corre verso di noi. – posso andare?                                                                         
-Certo – gli dico sorridendo – te la cavi solo? – annuisce – D’accordo,vai,ma state attenti. Non vi allontanate da scuola e non parlate MAI dico MAI con persone che non conoscete. Soprattutto se hanno un accento straniero.                                                                                                                                                                                                              
–Si – annuisce – Ti voglio bene. – mi stampa un bacio in faccia e corre dal suo amico. Lo fisso per un po’ giocare spensierato. Non ho niente conto gli stranieri,assolutamente. Solo che da qualche tempo le truppe stanno circolando intorno al nostro confine. Lo so perché con la banda andiamo a fare spesso sopralluoghi là vicino. Se dovesse entrare qualcuno senza farsi notare,potrebbe capire i nostri punti deboli e attaccarci dall’interno. La situazione è difficile da spiegare. Nel 2011,in Italia incominciò davvero a sentirsi il peso della crisi. La situazione si andò aggravando con gli anni,il Governo non fece niente per migliorare le condizioni del Paese. Anzi,contribuì a peggiorarle. Come si può immaginare,scoppiò una ribellione. I popoli combatterono per anni. Il Governo era molto forte. Dopo un po’,una parte del Paese controllata dai ribelli cadde sotto il predominio del Governo. Presto tutto  fu riconquistato dallo Stato. Tranne uno spicchio di terra. I ribelli di quella parte del Paese avevano capito che lo Stato avrebbe vinto,così provvidero. Costruirono un recinzione che richiudeva bene o male quella che un tempo era la Sicilia. La recinzione era elettrificata ed era nel mare. Chiunque vi si fosse arrampicato sarebbe morto. Per sicurezza,i ribelli costruirono un secondo muro in cemento armato,così che le possibilità di prendere la città divennero ancora minori. Era fatta. I ribelli di quella parte della città riuscirono a contrattare con il Governo. La regione era la maggiore produttrice di agrumi,cereali,era l’area più importante per l’estrazione di materie prime. Il Paese aveva bisogno di tutto questo. Inoltre,nella regione c’era una forte produzione di armi da fuoco. Tutta la faccenda era pericolosa per il Governo,così si fece un patto: la Sicilia avrebbe scambiato i suoi prodotti con il resto del Paese e non avrebbe ucciso nessuno in cambio di soldi, e tutto ciò di cui si poteva avere bisogno. La perdita non andò mai giù allo Stato,che cercò sempre di vendicarsi,ma invano. La recinzione e il muro ci proteggevano ancora,ma le truppe non si arrendevano ed eravamo in pericolo. Inoltre,non combattevamo solo contro lo Stato: le popolazioni che erano state sottomesse dal Governo vivevano in una situazione di povertà,per colpa dell’avarizia di chi governava,che teneva tutte le ricchezze per sé. Per noi non è così. Alcuni dei popolani credono ancora che noi siciliani non vogliamo far entrare nessuno nella città per egoismo,ma si sbagliano. Chiunque voglia entrare potrebbe essere qualcuno dell’esercito pronto a batterci,e non possiamo correre questi rischi. Per dirla tutta,ogni uomo vorrebbe vivere qui,oggi. Perché abbiamo pochi capi,che sanno farsi rispettare,ma che ci danno tutto quello di cui abbiamo bisogno. Il tenore di vita è alto,e la verità è che ci invidiano la ricchezza. Possiamo capire tutte le persone che ci guardano con disprezzo,e ammirare le poche che ci comprendono. Nessuno può fare di più,dicono. A me la cosa non va giù,perché davvero non è giusto che tante persone debbano pagare mentre noi stiamo comodi e tranquilli. Abbastanza comodi e tranquilli,perché ultimamente la situazione si sta aggravando. Viviamo ancora negli edifici di anni fa,e non sappiamo quanto possano essere resistenti,tutti rattoppati alla meglio come sono. Ma questa è la nostra vita,e di gran lunga è migliore di quella delle altre regioni. Dobbiamo ritenerci fortunati. Siamo dei principi.
Delle voci interrompono i miei pensieri. Dopo un po’,poco distante da me,sento più fischi uniti nella stessa melodia: il richiamo della banda. Mi giro a sinistra. Un gruppo di persone mi fissa...
  
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