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Autore: malikshugs    19/12/2012    0 recensioni
Niente è più difficile nel vedere che tutti ti danno contro, tutti che cercano un presupposto per buttarti a terra, ancora.
Sono Elis e questa è la mia storia.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Niente è più difficile nel vedere che tutti ti danno contro, tutti che cercano un presupposto per buttarti a terra, ancora.

Sono Elis e questa è la mia storia.
 

 
Sin da bambina ho combattuto contro quella che si chiama ‘paura del diverso’.
 
si, perché per i bambini della mia città ero e sono un peso inutile, peso nel verso senso della parola.
Sette anni e cinquanta chili.

“blea che schifo, con te non giocherò mai.”

“ahahah e cosa vorresti fare? La palla? No, grazie ce ne abbiamo già una, molto più utile di te.”

“Ma ti sei vista allo specchio? Che capelli di schifo che hai. Ah, giusto il tuo specchio ti si è rotto”



E più si andava avanti più le cose peggioravano


“Ehi Elis, vieni con noi al cinema?”

“no, non può, la scambierebbero per bomba e farebbero evacuare il luogo, meglio di no, ascoltatemi”


“Hai mai pensato di andare da un dietologo? Sei veramente orribile, figlia mia”




Così il pomeriggio di sei anni fa decisi di accontentarli, facendo una dieta ‘ fai da te ‘.

Avevo sempre odiato il mio corpo, e questa sarebbe stata la dimostrazione che tutte le persone possono cambiare.
Sfortunatamente per me incappai in un'altra patologia: bulimia.
La bulimia nervosa è, insieme all'anoressia nervosa, uno dei più importanti disturbi del comportamente alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Ciò che contraddistingue la bulimia è un problema dell'alimentazione per cui una persona ingurgita una quantità di cibo esorbitante per poi ricorrere a diversi metodi per riuscire a non metabolizzarlo e, quindi, ingrassare (vomito autoindotto, utilizzo di lassativi, purghe, digiuni e intenso esercizio fisico).

Questo suggerisce il vocabolario ed è proprio quello che facevo.

Vomitavo, vomitavo più che potevo, fino a sentimi male, fino a liberare il mio corpo di tutto quello che avevo ingerito per non ingrassare, per essere considerata come tutti gli altri venivano considerati: esseri umani.



“oh guardate ragazzi, la Stewart è dimagrita, sembra uno stecchino”

“attenzione a non spezzarti”

“Non guardarci troppo, cazzona. Non vorrei che i tuoi zigomi morti o le tue labbra scarnite possano consumarci. Ormai è risaputo:siamo noi le più belle”

“Stewart com’è che non hai trovato ancora il tuo ragazzo? Ti sei messa di profilo e non ti ha vista? Ahahah”

 
 

Che poi io cosa avevo fatto di male? Nascere sbagliata?

Certe volte do ragione al giudizio della gente, sarei dovuta morire, perché abito in un epoca e in un era dove è più importante come appari esteriormente, quale taglia di reggiseno e di pantaloni porti, che il tuo carattere.
 
Tante volte mi sarei ripromessa che avrei smesso di farlo, avrei combattuto contro chiunque lì fuori mi avrebbe attaccato.


Ho sempre desiderato essere una di quelle persone la quale non da importanza a ciò che dice la gente, ma semplicemente..non ci riesco.




E poi arrivò quel giorno che mi cambiò letteralmente la vita, la mandò ancora più giù, nel baratro dove stava già precipitando con più lentezza.
 


“Ehi Stewart” mi voltai di scatto conoscendo quella voce
“Greg l-lasciami in pace” dissi incominciando a camminare con passi più veloci
“ehi ehi piccola, siamo soli soletti, ci divertiamo un po’? “ cercai di dimenarmi dalla sua ormai presa salda ai miei polsi.
“puttanella stai ferma e facciamo subito”
Disse precipitandosi sulla mia camicetta della divisa scolastica e aprendola piano, lasciandomi sudici baci su tutto il corpo
“lasciami stronzo o va a finire male”
“ahahha piccola Elis, e come andrebbe a finire male, spiegami?”
“Greg, m-mi fai male”
“Magari verrà il tuo amichetto immaginario a salvarti?”
Gli sferrai un calcio nelle parti intime con la poca forza che mi rimaneva e iniziai a correre.
Il ragazzo che cercava di menarmi, però era il più abile nella corsa così ci mise pochi secondi per raggiungermi
“avevo intenzione di farti poco male, ma occhio per occhio dente per dente” disse ridacchiando a due centimetri dalla mia faccia ritornando al lavoro precedente

 
 


In questi casi si sente che gli amici della vittima la vendicano, prendendo a cazzottate il minchione di turno, ma io sono diversa.

Nessuno, nemmeno i miei familiari venne a sapere e di conseguenza nessuno seppe della vicenda, e Greg si portò dietro il trofeo di un'altra donna stuprata.
 
 



Ed ora eccomi, diciotto anni e ancora la voglia di quella protezione mai avuta da bambina.
col dolore di non essere mai considerata da nessuno, di essere l’ultima ruota del carro per tutti.


Mi incamminai per quei corridoi di scuola che, in quegli anni mi face comprende una piccola parte dell’odio presente nel mondo.
 
Le ore passavano in fretta e non vedevo l’ora di uscire da quell’inferno.
 
Durante la mensa rammentai tutte quelle cose che avevo fatto in passato: tutto quello che avevo subito, gli insulti che ancora alloggiano in me.
E decisi che quella sarebbe stata l’ultima volta della così tanto presa per il culo Elis Stewart.
 
Andai in bagno.
Presi la lametta e me la rigirai tra le mani.
Non l’avevo mai fatto prima ad ora, perché pensavo fosse da stupidi, ma certe cose devi prima passarle per giudicare.
 
Avevo deciso che se sarei dovuta morire, lo avrei dovuto fare con stile, per indicare che anche gli sfigati posso mutare, trasformarsi.
 
Incisi con poca forza sul mio braccio destro ‘ se questo è accaduto è per colpa vostra’ per far ricadere addosso a chiunque l’avesse trovata il rimorso di aver ucciso una persona con tutti quegli insulti e ingiurie inutili.
Poi con più decisione feci un taglietto sul mio polso.
Bruciava tanto, ma niente era comparabile alla sofferenza dell’ anima.
Dopo poco la vista si annebbiò e ciò che prima era nitido, ora era un insieme di colori poco definiti.
E allora mi lasciai andare ad una risata liberatoria, così giusto per indicare la felicità che avrei raggiunto tra qualche minuto.
 
La mia fortuna (o sfortuna visto dal mio punto di vista) è stata di essere entrata nel bagno sbagliato.
“Oh cristo, che hai fatto?” urlò un ragazzo in preda al panico
“L-liam?” chiesi a mia volta alzando di poco la testa
“si, sono io Eli” Liam Payne era il mio migliore amico, l’unico a starmi vicino quando tutti erano contro di me.
Sfortunatamente liam, però dovette partire e mi lasciò sola, sola con il mio dolore.
E vederlo lì, davanti ai miei occhi, dopo quasi dieci anni di agonia mi fece scoppiare in un pianto senza sosta.
Il ragazzo mi afferrò il braccio, leggendo quello che avevo scritto e strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche
“ssssh, calmati” disse abbracciandomi “ non importa quello che ti hanno fatto, non importa se sei magrissima, non mi importa di niente. Ora ci sono io e chiunque ti abbia ridotto così pagerà, stanne certa tesoro”

Ora, dopo anni di pianti e di sofferenze, sono una donna nuova. Liam mi ha salvata, ancora una volta.
                                                                          




                                                                          Ragazze, non abbiate paura degli altri, non siate così fragili, così vulnerabili.
                                                                                                                                                                    Pensate che,
                            da qualche parte del mondo ci sia il Liam della situazione pronto a salvarvi di qualsiasi tipo o forma di male.
                                                                                                            Non perdete la speranza, e se proprio non riuscite a
          farne a meno di quella lametta pensate ai vostri idoli, e a come avrebbero reagito se avessero visto una scena del genere.


So che queste parole voleranno al vento, e che sono una delle tante stupide che cerca di farvi ragionare, una delle tante  che                                   osserva il problema dall’esterno, senza sapere la gravità dei fatti, ma datemi ascolto, almeno questo.



 
                              Spero di essere stata utile ad almeno una dell’immenso mondo delle persone che soffrono. 

 

SPAZIO AUTRICE
mi dispiace per la mia schifezza, ma spero che il messeggio sia abbastanza chiaro.
Non date importanza a ciò che dice la gente. so che non è facile, ma almeno provateci.
Pensate a questa cazzona che scrive cose depresse e pensate ai vostri idoli.
amate, perchè chi ama non muore mai.
Me ne vado perchè questo capitolo sta diventando troppo agonizzante.
Fatemi sapere il vostro parere, recensite c:
baci
-S





 

 
  
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