Premessa n°1; Questa mini-raccolta è uno
spin off della storia History Repeating – the Next Generation of The Vampire Diaries.
Come tale, vede come protagonisti non solo Tyler, Matt, Jeremy e compagnia in
vesti di adulti, ma anche i loro bei figlioli.
Premessa n°2: La one-shot
è suddivisa in tre parti: questa è la prima.
è ambientata il 24 Dicembre, la vigilia di Natale in casa Lockwood, che
coincide anche con il compleanno del figlio minore di Tyler, Mason Jr. :3 Il
titolo riprende un po’ la prima shot natalizia
ispirata a HR, ambientata però al passato: A Very Scary Christmas. In
aggiunta ai nove giovincelli e famiglia, in questa storia fanno comparsa
Alexander ‘Lex
‘Davies, un venticinquenne amico di vecchia data di Jeremy (che compariva in Pyramid da bimbo e comparirà in HR da adulto) e i due cuginetti di Ricki,Caroline e Mase: Ruby
e il piccolo Damian. Oh, e
Jasper è il cane di Oliver! Silver la conoscete già.
Piccola
Legenda del caso:
Ricki,Caroline e Mason Jr sono i figli di Tyler e sua moglie Lydia.
Xander (Jr.) e Oliver sono i figli di Jeremy e sua moglie Hazel.
Jeff e Vicki (Jr.) sono i figli di Matt e Elena.
Autumn e Julian sono i figli di Bonnie.
Buona lettura!
I was
born on December 24. I don’t know if
I ever told you that.
It’s a strange birthday to have, because it is
so close to Christmas.
The Perks
of Being a Wallflower.
A Very… Lockwood…Christmas.
Ovvero: i 10 eventi che si verificano –quasi- ogni anno in casa Lockwood la vigilia di Natale.
Punto 1: Famiglia ed amici si riuniscono – E Twister fa la
sua prima mossa -
Il
primo “DRIN” del giorno annunciato
dal campanello, venne accolto dal capo famiglia, l’unico già pronto e in
soggiorno. Tyler fece entrare suo cognato, il fratello di Lydia, seguito dalla
moglie e i due figli. Due figurine in cappotto pesante, uno rosso e uno blu,
schizzarono in direzione del tappeto, acquattandosi per poter fare le coccole al cane di casa.
“Ma
ciao, Silver! Come sei bella! Lo sai che sei bella?” annunciò allegramente la
maggiore dei due, Ruby. Rise, quando la creatura le diede un colpetto sul
ginocchio con il muso, socchiudendo appena gli occhi. Il fratellino Damian, invece,
si limitò a rotolare sul tappeto, allargando le braccia e imitando con un verso
il rumore di un motore. Quando fu abbastanza vicino a Silver la abbracciò,
appoggiando l’orecchio sulla sua schiena.
“Twister, cerchiamo di non fare impazzire troppo gli zii e i cugini,
quest’anno. Okay, Champ*?”
si raccomandò in quel momento il padre, sfilandogli berretto e manopole. Damian Blackwell, detto
Twister, aveva quattro anni e mezzo, i
capelli ritti sulla testa come aculei di porcospino e un’insofferenza cronica
nei confronti delle regole e delle imposizioni. Casa Lockwood era uno dei suoi
posti preferiti al mondo, perché ogni volta che lui e la famiglia passavano a
trovare gli zii, escogitava mille stratagemmi disparati per divertirsi; c’erano
così tante cose da fare…E altrettanti grandi a cui fare i dispetti.
In risposta alle parole del padre, Damian gli fece il saluto militare e scattò
in piedi.
“Signorsì, signore!” annunciò fiero, prima di schizzare su per le scale,
scomparendo in direzione delle camere da letto. Dieci minuti più tardi, il
campanello suonò di nuovo: e non smise un attimo per i successivi venti minuti.
“Buon giorno a tutti!” annunciò allegramente Vicki, quando l’intero clan
Donovan-Gilbert si presentò alla porta: questa volta fu Caroline ad aprire.
Dopo essere stata investita dall’abbraccio di Victoria (e da un’ondata di
profumo), la ragazza scoccò un bacio sulla guancia a Jeffrey e tese le mani per
farsi consegnare i cappotti di Matt e Elena. Rise, quando un batuffolino chiaro
le trotterellò attorno ai piedi e si fiondò al centro della stanza, rotolandosi
sulla schiena di fianco a Silver.
“Buon Natale anche a te, Jasper!” annunciò, mentre il cucciolo agitava le
zampette in direzione dell’altro cane. Silver lo annusò con fare circospetto,
prima di tornare ad accoccolarsi pigramente sul tappeto.
“Oh,
abbiamo un ospite a sorpresa!” dichiarò a quel punto Caroline , notando una
quinta persona spuntare dopo i quattro Donovan. “E che ospite!” aggiunse,
facendo l’occhiolino alla persona in questione. L’ospite inatteso aveva il
braccio attorno alle spalle di Xander e stava chiacchierando a gran voce con
Jeremy; Alexander “Lex” Davies, spostò subito la sua
attenzione dall’ omonimo a Caroline, esibendo un sorrisetto accattivante. “Buondì, abitanti di casa Lockwood. Ciao,
biondina!” esordì ad alta voce, facendole l’occhiolino. Si rivolse poi a
Xander, dandogli una gomitata, mentre Caroline si allontanava per salutare
Oliver. “Stai un po’ a sentire, Microbo…” incominciò, senza curarsi più di
tanto di abbassare il tono di voce. “Non
mi avevi detto che la tua amica era diventata una tale sventola. Datti da
fare!” lo rimbeccò, dandogli una pacca sulla spalla. Xander arrossì
visibilmente, ma l’altro non ci fece caso; si era già spostato in direzione dei
coniugi Lockwood.
“Buon
Natale, Lex!” lo salutò con un sorriso Lydia,
baciandolo su entrambe le guance. L’uomo aspettò che facesse un passo indietro,
prima di rivolgerle un’occhiata compiaciuta, “Però!” accennò in tono di
approvazione, annuendo soddisfatto. “Di vigilia in vigilia, la trovo sempre
meglio. È davvero una gran bella donna!” osservò a quel punto, esibendo un
sorriso affabile. “Lei è proprio fortunato, signor Lockwood.” Aggiunse, tendendo la mano al marito della
donna. Tyler la strinse, rivolgendogli un’occhiata torva che Xander – quello
Junior – considerò piuttosto minacciosa.
“Non farlo arrabbiare…” mormorò a mezza voce, allontanandosi in direzione dei
Donovan: il signor Lockwood gli aveva sempre messo un po’ di soggezione. Tyler,
tuttavia, si limitò a quell’occhiata di ammonimento, per poi tornare ad
incrociare le braccia sul petto.
“Tienilo
a bada.” commentò infine rivolto a Jeremy, prima di raggiungere a sua volta
Matt e Elena. L’uomo annuì, non
riuscendo a nascondere un sorrisetto divertito. “Le donne sposate sono off limits per te.” Rimbeccò l’ormai ex Tuthankhamon, mollandogli uno
scappellotto sulla nuca. Lex si massaggiò il capo, ridacchiando.
“Tutto chiaro, tonto. Il festeggiato dov’è?” domandò poi, mentre il campanello
suonava per la terza volta, annunciando l’arrivo dei tre Morgan. Xander, che era
tornato al suo fianco non appena il signor Lockwood si era allontanato, ingurgitò
per intero il suo stuzzichino. “Quale dei due festeggiati?” domandò con la
bocca piena, dandogli un pugnetto sulla spalla. “...quello che siede alla
destra del Padre o il teppistello musone?” Lex
intrecciò le dita dietro la nuca e sorrise.
“Simpatico; mi riferivo al fidanzatino del mio co-pilota.” Specificò, voltandosi in
direzione di Oliver, che arrossì.
“Mase
non è il mio fidanzato.” obiettò, osservando i Morgan fare il giro del
soggiorno per salutare i conoscenti. Vicki corse incontro ad Autumn e le infilò
un testa un cappellino da Babbo Natale identico al suo; ormai mancavano davvero
solo più Ricki e Mase. Lex ridacchiò, per poi dargli
una pacca sulla spalla. “Lo so bene, Ollie, ma ormai
sei grande, devo incominciare a prendere in giro amorevolmente anche te. Ma di
meno, perché resti il più sveglio della cricca.” aggiunse, arruffandogli
affettuosamente i capelli. Allungò l’altro braccio a circondare le spalle
dell’altro Xander. “Già che c’eri potevi agghindarti il crestino
per l’occasione.” commentò, strofinandogli un pugno sul capo del ragazzo,che sbuffò.
“Ehy!”
Lex
lo ignorò. “Una ghirlanda qui, una lucina là, qualche addobbo…” proseguì, come
se stesse parlando di un albero di Natale. Il viso di Xander si illuminò. “Urca,
hai ragione; perché non ci ho pensato prima?” si trovò d’accordo. In quel
momento, Ricki entrò trafelato in soggiorno, catturando l’attenzione dei
presenti. “Ok…” incominciò, prima di darsi
un’occhiata attorno. “Anzitutto, Buon Natale!” Annunciò, sorridendo
affabilmente, per poi sfregarsi il capo con forza. Aveva i capelli spettinati
di chi si è alzato da poco e un’espressione a metà tra il confuso e l’irrequieto.
“Chi delle due, donnine di casa Lockwood…” indicò prima Caroline e poi Silver,
che ancora sonnecchiava tranquilla sul tappeto, godendosi le coccole di qualche
presente. “…si è messa d’impegno a combinare un gran casino in camera mia? Ci
sono tutti i vestiti per terra e i cassetti aperti.”
In quel momento, qualcuno gli tirò con forza un lembo della camicia. Ricki si
chinò e sgranò gli occhi, sorpreso nel ritrovarsi di fronte un sorriso vispo e una massa di capelli
biondi ritti come aculei: squadrò l’espressione da birbante di Damian e d’un tratto tutto gli fu chiaro.
“Ah ah, sei stato tu, bricconcello che non sei altro!”
annunciò in quel momento, puntando l’indice contro il cuginetto. Il ragazzino si
coprì la bocca con le mani come a voler nascondere il sorriso compiaciuto, e la
soddisfazione per la malefatta appena compiuta.
“Twister uno, Ricki zero!” annunciò entusiasta, facendogli una pernacchia e incominciando
a correre in direzione delle scale. Ricki lo inseguì interdetto con lo sguardo,
mentre i presenti ridevano di gusto. “Che canaglia…” commentò infine,
accennando a sua volta un sorriso. La Vigilia di Natale in casa Lockwood era
appena incominciata e già si era beccato uno dei classici tiri mancini del
cugino; se non altro si era tolto il pensiero. Molto probabilmente, il marmocchio
si sarebbe presto messo d’impegno a prendere di mira una seconda persona. E con
tutto quel viavai di gente, nonostante il parlottare confuso e il cappellino da
Babbo Natale di Vicki che continuava a colpirlo con il pon
pon all’estremità, Ricki riuscì a distinguere uno per
uno i presenti, ma non riuscì a individuare suo fratello da nessuna parte. Il
festeggiato avrebbe sicuramente tardato a farsi vedere.
“Come tutti gli anni, d’altronde.” convenne infine con un sorriso, facendosi
largo tra i presenti per raggiungere Jeff e Julian.
Punto 2: Si gioca a Hockey…In casa.
“Tesoro…” Lydia ammonì la figlia, quando la ragazza le sfrecciò
davanti in pattini, maneggiando una mazza da hockey. “Niente hockey in casa. Ci
pensa già Silver a distruggerci i mobili.”
“Ma mamma!” si lamentò Caroline
tornando indietro. “Se Matt e papà stanno giocando a football sulle scale, non
vedo perché io non possa giocare a
hockey.” Lydia le rivolse un’occhiata allibita.
“Tyler?” richiamò l’attenzione
del marito, raggiungendo le scale. Nell’udire la voce della moglie, l’uomo placcò
un passaggio di Matt e si voltò in fretta, nascondendo la palla dietro la
schiena.
“La stavamo requisendo a Ricki…” scherzò, accennando con il capo al suo
primogenito. Ricki era in realtà fin troppo occupato con il suo pallone da
calcio per poter fare a caso a quello da football. “Due contro uno!” stava
annunciando in quel momento, cercando di scartare Jeffrey. “Tanto vincerà
sempre il sottoscritto!”
“Fatti sotto!” lo rimbeccò l’amico, ridendo, quando l’altro cercò di sfilargli
il pallone, entrando in scivolata. Jeff arretrò, effettuando un passaggio in
direzione di Julian, che fino in quel momento era rimasto in “porta” ,
difendendo il muro alle sue spalle. Prese possesso del pallone e sfrecciò in
avanti, ma Ricki gli corse incontro e gli impedì di proseguire, placcando il
suo calcio con un piede. L’urto fece schizzare la palla verso l’alto e i
presenti trattennero il fiato, osservandola puntare dritta contro una finestra.
“Azz…”
Ricki scoccò un’occhiata preoccupata alla madre, ma non fece in tempo a
voltarsi di nuovo, che già la palla stava tornando da lui. Non era riuscito a
vedere come, ma sembrava aver evitato la finestra proprio all’ultimo - e per un
soffio, tra l’altro. Tirò un sospiro di sollievo, mentre sia la madre, sia il
padre sembravano aver fatto lo stesso.
“Ti è andata bene,
giovanotto.” commentò Lydia con un
sorriso, dandogli un colpetto sulla spalla. “Sempre il solito culo,
fratellone.” Lo rimbeccò Caroline,
sfrecciandogli attorno con i pattini. Stava rincorrendo una pallina di plastica che lei e Xander
avevano deciso di utilizzare come puck, per evitare
danni gravi. Jeffrey aggrottò le sopracciglia. “Lo sai che non va mai detto
‘culo’ in compagnia di tuo fratello, o incomincerà a…”
Non fece nemmeno in tempo a concludere la frase, che Ricki già si stava tastando il posteriore con aria soddisfatta.
“Lo so, sorellina, lo so; il mio culo ha il suo bel perché!” dichiarò,
compiaciuto. In quel momento, il pallone da football lo colpì in pieno proprio
in quel punto. Ricki sgranò gli occhi, colto di sorpresa, per poi appoggiarsi
al corrimano, gemendo dal dolore.
“Papà, ma sei impazzito?”
piagnucolò infine il ragazzo, sollevando il capo in direzione delle scale.
Tyler, che stava ridacchiando, mostrò le mani libere e sorrise. “Ma guarda che
è stato il tuo padrino!” dichiarò candidamente, indicando Matt. L’altro uomo
scosse il capo, colpendo l’amico sulla spalla.
“Non credergli; lo sai che io
non ti farei mai una cosa simile!” gli ricordò, mentre Tyler ricambiava il
pugno del compagno. Ricki sospirò. “Ma perché non uscite in giardino invece di attentare
alla parte più buona che ho?” commentò, tornando a rincorrere il pallone da
calcio.
In quel momento Julian, che
stava osservando la scena ridacchiando, si sentì bussare sulla spalla. Autumn
gli rivolse un’occhiata circospetta e si sistemò al suo fianco, le braccia
incrociate sul petto.
“Sempre attento a non dare
nell’occhio, eh?” commentò a bassa voce. Julian sorrise.
“Oh, andiamo, non se ne è accorto nessuno.” rispose, sfregandosi le mani, per allontanare
il prurito ai polpastrelli. “Mamma era in cucina, gli adulti sanno tutto, e i
ragazzi erano presi da altro, il pallone può aver semplicemente perso velocità.
E intanto ho salvato la finestra dei Lockwood.” Concluse infine, compiaciuto. Autumn
inarcò un sopracciglio.
“Molto nobile.” ironizzò.
Julian fece spallucce. Infine sorrise, cingendole le spalle con il braccio.
“Da bambini mi davi sempre del pazzoide, quando cercavo di convincerti
dell’esistenza della magia.” ricordò. La
ragazza sospirò.
“Beh, sei ancora un pazzoide…” specificò. “…è solo che adesso lo sono anch’io.”
Julian annui.
“Se vuoi ti insegno a fare
quello che ho fatto prima.” aggiunse infine, prima di sorridere, “Salverai la
vita a decine di finestre innocenti…”
La sorella minore scosse il capo con
determinazione. “Grazie, ma no.” Declinò l’offerta, mordicchiandosi un labbro. “Fin
quando ci riesco, preferirei stare alla larga da questo genere di cose.”
“Non ci riuscirai…” le fece notare Julian,
prima di tornare da Jeff e Ricki. La
ragazza sbuffò. “Sto notando.” Mormorò fra sé, cercando Vicki con lo sguardo. Mentre
la raggiungeva, non poté fare a meno di tornare con la mente al sogno insolito
di diverse settimane prima, quello ambientato nel bosco. I suoi pensieri evidenziarono
il ricordo di un paio di occhi chiari, gli occhi di quello sconosciuto. Rabbrividì. “Purtroppo lo sto notando.” Concluse.
Nell’attraversare la stanza quasi non inciampò in Jasper che se ne stava
acquattato vicino alle scale, scodinzolando allegramente; aveva tra le zampe la
pallina di plastica di Caroline. La stava rosicchiando avidamente, nonostante
fosse grande almeno la metà del suo muso. “No, Jasper, non è per te, questa.”
Gli spiegò dolcemente Xander quando se ne accorse. Lo grattò dietro le orecchie
e cercò di sfilargli di bocca il bottino, ma il cucciolo si ostinò a
rosicchiare la pallina, fino a quando non individuò Oliver. A quel punto,
trotterellò fino a raggiungere il padroncino a lasciò cadere la palla ai suoi
piedi, scodinzolando, quando il ragazzo si accovacciò per fargli le coccole.
“Voglio giocare anch’io, voglio
giocare anch’io!” esordì in quel momento Damian , facendo ingresso nella stanza
con una mazza da hockey in mano. Esibì un sorrisetto in direzione della cugina,
che scosse la testa con fare categorico. “No, Twister, tu sei pericoloso!”
comunicò Caroline, sfilandogli la mazza da hockey dalle mani. Gli accarezzò i
capelli con dolcezza e sfrecciò a recuperare la pallina di gomma. Xander
sorrise al ragazzino, inginocchiandosi per essere alla sua altezza.
“Gioca con me, piccoletto,
facciamo squadra!” propose, tendendogli il pugno chiuso affinché lui lo colpisse
con il suo. “Vuoi essere nel team di Xander Bello?” propose. L’attenzione di
Damian, tuttavia, sembrava essere focalizzata sull’aspetto del ragazzo, più che
dalle sue parole. Analizzò il crestino di Xander con
grande interesse e poi, di punto in bianco, incominciò a tirargli i capelli. Il
giovane si ritrasse, gemendo dal dolore.
“Auch!
Ma sei un mostriciattolo!” si lamentò, mentre il ragazzino rideva, nascondendo
le mani dietro la schiena. “Fatti sotto, piccoletto!” esclamò infine Xander
sollevandolo da terra e facendogli il solletico. Damian si dimenò convulsamente
per un po’ e quando alla fine riuscì a liberarsi, si avviò ancora una volta in
direzione delle scale. Sfuggì alla presa dello zio Tyler, che cercò di
recuperarlo, e allo stesso modo eluse quella del padre. Lydia sospirò. “è tutto suo
cugino da piccolo.” Osservò, ricordando l’iperattività che aveva caratterizzato
l’infanzia di Ricki.
Dieci minuti più tardi, Mase fece
finalmente la sua comparsa, guardandosi attorno con l’aria di chi vorrebbe
essere ovunque, tranne che in un posto così affollato. Era sua abitudine
scendere sempre all’ultimo, specialmente quando gli invitati erano così tanti.
Nella maggior parte dei casi riusciva a risparmiarsi il giro di abbracci, baci
e vezzeggiamenti affettuosi vari che tanto lo mettevano a disagio. “Ehy teppista!” lo salutò Xander, agitando la mazza da
hockey. Mase ignorò il suo commento e continuò a scendere di fretta le scale,
sperando di passare inosservato. Si abbottonò un polsino della camicia e frugò
la stanza con sguardo atono, intenzionato a trovare Oliver. Il primo ad
accorgersi della sua presenza, oltre a Xander, fu Damian. Il bambino si
dimenticò all’istante del giocattolo che si stava litigando con la sorella e
scorrazzò rapido in direzione del cugino, acquattandosi alle sue spalle. Si
arrampicò su un tavolino dall’aria piuttosto costosa e, ignorando le occhiate
inorridite dei genitori, attentò alla schiena di Mase, aggrappandosi al suo
collo. Il ragazzo trasalì, colto di sorpresa.
“Damian, sei morto…” borbottò a
denti stretti, pur non tentando di scrollarselo di dosso. “Auguri, auguri,
auguri!” incominciò a gracchiargli nell’orecchio il bambino, ridacchiando
convulsamente. Mase sbuffò. Individuò finalmente Oliver, che gli sorrise,
salutandolo con un cenno del capo, e si mosse nella sua direzione. Quando
Damian riprese a strillargli cose nell’orecchio, roteò gli occhi, avvertendo le
avvisaglie di un mal di testa incombente. “Levati di torno, straniero, se non vuoi fare una brutta fine ” lo intimò con scarsa convinzione. Damian, non risultò per nulla turbato dalle
sue parole; rimase aggrappato alla sua schiena anche quando Mase si sedette su
uno dei divani, fingendo di schiacciarlo
sotto il suo peso. Quando lo sentì ridacchiare e dimenarsi, abbandonò per un
istante l’espressione crucciata, concedendosi un sorriso divertito. Si mise il
bambino sulle ginocchia e attese che Oliver prendesse posto accanto a loro,
dimenticando forse solo per un istante, il fastidio che gli provocava la
confusione di quella stanza. Per la prima volta in tutto il pomeriggio Damian
riuscì a starsene tranquillo per più di dieci minuti scarsi.
Nel frattempo, la partita di
hockey stava proseguendo al centro della stanza. Vicki analizzò il gruppetto di
persone sempre più grosso che aveva preso parte al gioco e scosse il capo con
fare rassegnato. Scoccò un’occhiata eloquente a Autumn, prima di commentare:
“Uomini…”
Dal centro della ‘pista’ improvvisata,
Caroline le scoccò un’occhiata torva.
“Ehy!”
protestò.
Punto 3: Vicki si
dà da fare con il vischio – e spinge chiunque
a collaborare per far girare le cose nel verso giusto - .
“’Tumn,
non rimanere indietro che mi servi!” esclamò Vicki, attraversando trafelata il
corridoio. “Sei un’atleta, io una semplice cheerleader, dovresti essere più
veloce di me!”
“Tu non hai una scatola piena di decorazioni natalizie fra le braccia.” Le fece
notare l’amica, mostrandole lo scatolone. Vicki sorrise.
“Lydia mi ha dato l’ok per andare a sistemare il vischio nei punti strategici
della casa.” spiegò, fermandosi a metà del corridoio, di fronte alla camera di
Caroline. “L’anno scorso il piano non è andato a buon fine, ma questa volta
sono più grande, più matura e più forzuta, quindi se Ricki non si metterà
proprio sotto al vischio, potrò sempre spingercelo sotto. E voi potreste aiutarmi
a tenerlo fermo, magari…”
Autumn sospirò, continuando a sostenere la scatola, mentre l’amica snocciolava i
nomi di luoghi che sarebbero stati perfetti per il vischio.
“Lì, proprio lì!” dichiarò finalmente dopo una manciata di minuti spesi a
vaneggiare, indicando la prima porta sulla sinistra. “È decisamente il punto
strategico migliore.”
Autumn inarcò il sopracciglio
con aria scettica, non riuscendo a seguire i ragionamenti dell’amica. “Quella è
la camera di Mason.” osservò.
“Esatto!” cinguettò
allegramente l’altra, appendendo un rametto di vischio sopra la porta. “Se
Ricki lo vede, non resisterà alla tentazione di appostarsi lì sotto per
infastidire suo fratello. A quel punto, per evitare le coccole, Mase si farà da
parte e entrerò in gioco io!” spiegò, sotto lo sguardo allibito di Autumn.
“E io non ho voce in capitolo,
vero?” la voce atona del proprietario della stanza ‘presa di mira’ le raggiunse
dal fondo del corridoio. Mase analizzò con aria perplessa le due ragazze, ma dal
mezzo sorriso divertito che aveva preso ad arricciargli le labbra si poteva
intuire che non fosse poi così seccato. Vicki scosse il capo e sfilò la scatola
di decorazioni dalle mani dell’amica.
“No, cucciolo, mi dispiace!”
comunicò allegramente. Gli schioccò un bacio sulla guancia e proseguì in
direzione della porta successiva. Mase arrossì e si irrigidì talmente tanto,
che Autumn si immaginò sul punto di vederlo collassare da un momento all’altro;
sperò non lo facesse, perché non aveva la minima intenzione di accorrere in suo
aiuto.
“Non. Chiamarmi. Così.” scandì lentamente, muovendo qualche passo in direzione di camera sua. Vicki
tirò fuori un secondo rametto di vischio e poggiò la scatola a terra
“Va bene, cucciolo!” trillò
allegramente, facendo un passo indietro e analizzando soddisfatta il suo lavoro.
Come risultato, Mase si irritò ancora di più.
“Qui
abbiamo finito!” concluse infine Victoria, recuperando lo scatolone e facendo
cenno ad Autumn di seguirla. “Prossima tappa: il lampadario all’ingresso!”
E, ignorando il sopracciglio inarcato e l’espressione interrogativa degli altri
due, Vicki prese a scendere le scale, assorta dalle sue macchinazioni.
Autumn
scosse il capo,rassegnata, tornando a voltarsi in
direzione della porta. Mase stava analizzando con aria perplessa il rametto di
vischio che penzolava – tra l’altro in maniera piuttosto buffa – sopra le loro
teste. Nel momento stesso in cui la ragazza sollevò a sua volta lo sguardo, il
ragazzo fece un passo indietro, appoggiando una mano sulla maniglia.
“Te
lo puoi scordare.” sbottò immediatamente, con espressione seccata. Autumn sollevò
un sopracciglio con fare allibito. “Ma chi ti vuole?” ribatté, stizzita, mentre
il giovanotto si chiudeva la porta alle spalle. “Torna a comportarti da
asociale, vai…” lo rimbeccò, prendendo a scendere le scale, puntando a raggiungere Vicki.
Mentre
riprendeva ad analizzare casa Lockwood in compagnia dell’amica, pensò che in
quel momento avrebbe volentieri fatto saltare per aria un altro paio di lattine
di coca cola.
* ‘Champ’ sta per Champion,
(Campione). Mi sapeva di più ‘affettuoso’ il modo inglese/americano di
appellarsi ai figlioletti maschi, e così l'ho lasciato in originale <3
Nota dell’autrice.
Massì,
ci stava un’altra delle mie idee strampalate, come al solito >.< Allur, in questa prima parte non penso ci sia molto da aggiungere.
Avete conosciuto quella peste di Twister, e nella seconda parte vedrete il dolcioso Jeff alle prese con sua sorella maggiore, Ruby. Lex è il solito cascamorto incallito, e se non prende in
giro la sua famiglia di ‘tonti’ preferita, non è in pace con se stesso. Ci sono
un paio di riferimenti a Pyramid, come il fatto che
chiami appunto Jeremy “tonto” e il riferimento all’ (ormai ex) Tuthankamon, che era il soprannome che gli aveva affibbiato
Jeremy da bambino. Per il resto *fa mente locale* così come Lex
è il solito Lex, Vicki è la solita Vicki,immersa nella sua nuvola rosa XD ‘Tumn
e Mase non riescono a stare più di due secondi vicini senza irritarsi e Ricki
ha un bisogno cronico di ricordare quanto sia splendido il suo sedere :3 nella
seconda parte ritroveremo più o meno tutti, ma ci sarà un po’ di spazio in
particolare per il Masiver. Nell’ultima, avremo
finalmente un po’ di shipping folle, tra Rictoria, Xanderine e Masoline. E
vedremo che combinerà quella peste di Twister :3
Un
abbraccio!
Laura