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Autore: Rowan936    19/12/2012    8 recensioni
E se il 21 dicembre 2012 i protagonisti della saga di Harry Potter fossero ancora al sesto anno?
E se Draco fosse sempre stato innamorato di Hermione?
E se trovasse il coraggio di confessarglielo solo di fronte alla morte?
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"«Malfoy… che fai?» chiese lei confusa.
«Se oggi devo morire,» disse Draco «voglio farlo tra le tue braccia.»"
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Una One-shot nata senza pretese in un momento di follia pensando alla famosa profezia dei Maya, leggete e recensite ^^
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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L’ULTIMA POSSIBILITÁ DI AMARTI

 


21 dicembre 2012
 

Se oggi devo morire, voglio farlo tra le tue braccia.

 

Draco Malfoy ascoltava distrattamente la professoressa McGranitt che spiegava come trasfigurare un canarino in un altro vertebrato.
Riusciva a cogliere qualche stralcio di discorso – Più grande è l’animale in cui volete trasformare il pulcino, più complicato è l’incantesimo… − ma comunque insufficienti per capire come eseguire correttamente l’incantesimo.
 
Non sapeva cosa lo distraesse esattamente, ma poteva intuirlo: davanti a lui sedeva il Trio dei Miracoli. Potter aveva trasfigurato il suo pulcino in un topo, Lenticchia in una specie di scoiattolo ricoperto di piume e la Granger in un gatto.
La ragazza ammirava soddisfatta il felino, passandosi una mano tra i capelli crespi mentre un piccolo sorriso soddisfatto le illuminava il viso. Draco cercò disperatamente qualche insulto da rivolgerle: voleva far parte anche lui di quel momento, voleva essere qualcuno nella vita della Granger e se essere qualcuno voleva dire essere il nemico, ben venga. D’altronde, cosa aveva fatto negli ultimi cinque anni? L’aveva insultata e disprezzata perché desiderava ardentemente far parte della sua vita, ma non poteva essergli amico come Potter o Lenticchia, così si era sempre accontentato di essere il nemico.
 
Anche quel giorno cercò un pretesto per attirare la sua attenzione, si mise alla ricerca di un qualunque difetto che gli desse un pretesto per parlarle, per sentire la sua voce incrinarsi al suono dei suoi insulti, incrinarsi per lui, per vederla corrugare le sopracciglia e assottigliare le labbra, per potersi illudere almeno un istante di suscitare una qualche reazione in lei. Ma non trovava nulla.
 
Si arrese, tornando ad occuparsi del suo pulcino, quando lo sentì.
Vi fu un boato che fece tremare le fondamenta di Hogwarts e tutti gli studenti abbandonarono il loro lavoro per fissare preoccupati il soffitto, come se avessero paura che potesse cadere loro in testa da un momento all’altro, mentre la professoressa McGranitt si autoimponeva la calma.
La prima scossa di terremoto fu breve, durò pochi insignificanti istanti, tanto che gli studenti se ne accorsero a malapena.
Lo sguardo di Draco saettò sulla Granger, che si guardava attorno preoccupata scambiandosi sguardi terrorizzati con Potter e Lenticchia.
«Calma, ragazzi, non succederà niente…» tentò la McGranitt, nonostante non fosse lei stessa convinta delle proprie parole. Un minuto scarso dopo, vi fu la seconda scossa.
Essa fu più lunga e potente della prima, tanto che i quadri appesi alla parete caddero e molti ragazzi, terrorizzati, si alzarono stupidamente dalle sedie con l’intento di correre verso l’uscita.
 
Draco guardò la Granger, la ragazza che amava dal primo anno ma che non poteva desiderare se non segretamente.
La guardò e, resosi conto del putiferio che si stava scatenando fuori, decise che se quel giorno doveva essere l’ultimo, non sarebbe morto senza averglielo confessato. Di fronte alla morte, poco importavano le origini, le Case, il passato, contava solo il presente. Se non sarebbe esistito un domani, perché preoccuparsi delle conseguenze delle sue azioni?
 
Il biondo scalciò via la sedia e vide Lenticchia andare dalla sua ex-fidanzata, Lavanda Brown, mentre lo Sfregiato usciva dall’aula ignorando le grida isteriche della McGranitt, probabilmente per cercare la Piattola. La Granger era sola e tremante, guardava a destra e a sinistra alla ricerca di uno sguardo amico, di qualcuno che si preoccupasse per lei. Se avesse guardato dietro di sé lo avrebbe trovato.
 
Draco si avvicinò e mentre arrivava la terza scossa, non potente quanto la precedente ma più della prima, la strinse in un abbraccio. Un abbraccio protettivo, con il quale voleva trasmetterle tutto l’amore che provava per lei, anche se sapeva che avrebbe dovuto darle qualche spiegazione.
Il biondo, notando che iniziavano a staccarsi pezzi di soffitto, trascinò la ragazza sotto ad un banco, così da essere più protetti, ma non smise di stringerla.
 
«Malfoy… che fai?» chiese lei confusa.
«Se oggi devo morire,» disse Draco «voglio farlo tra le tue braccia.»
 
Sciolse leggermente l’abbraccio per portare il volto a pochi centimetri da quello di lei, aspettandosi una qualche reazione, magari uno schiaffo, che però non venne. Rimasero lì, a fissarsi negli occhi.
Draco l’amava con tutto se stesso.
Hermione aveva sempre saputo di provare qualcosa di più di un banale odio.
Draco e Hermione sapevano che qualunque cosa avessero fatto in quel momento non ci sarebbero state conseguenze.
Così agirono d’impulso.
 
Annullarono la distanza che separava le loro labbra, Draco posò le mani sui fianchi di lei, Hermione intrecciò le mani dietro la nuca di lui e insieme iniziarono una danza di lingue che continuò fino a quando non ebbero bisogno di ossigeno.
«Perché mi hai baciata?» chiese allora Hermione.
Draco sorrise, un sorriso sincero, il primo che le concedeva.
«Perché non mi dispiaci.
[1]»
Si strinsero nuovamente l’uno all’altra.
Sapevano che quelli erano i loro ultimi minuti di vita, eppure non riuscivano ad immaginare un modo migliore per morire.

 

[813 parole]

 


[1]= citazione dell’anime “Rossana”, battuta di Heric Akito


 
**Angolo Autrice**
 
Ecco qui una One-shot, nata senza pretese in un istante di follia.
Io non credo molto alla profezia dei Maya sulla fine del mondo, ma dato che girando per la tv non trovo altro che programmi su questo "evento", non posso fare a meno di pensarci e, rimuginandoci, mi sono trovata a trasformare i miei ragionamenti in una Dramione.
Ho pensato che magari, pensando di morire, le persone possono tentare di raggiungere degli obiettivi che non avevano mai avuto il coraggio di perseguire per paura delle conseguenze, così, pensando che non possa esserci un domani e quindi nemmeno delle conseguenze, tentano almeno di morire felici. Ed è quello che fa Draco in questo mio sclero serale.
E' un'idea buttata lì così, che mi frullava in testa e che ho tradotto in fanfiction, ma fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe piacere ^^
  
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