Test Page Then return to the page you came from by clicking the icon on the toolbar.
|
Ho Vinto
Ancora...
In ginocchio
sul freddo cemento del terrazzo del museo, gli occhi bassi, la mano sul
petto...
Quanto brucia la sconfitta.
Eppure devo ammetterlo, ancora una
volta tu mi hai sconfitto...Kaitou Dark.
Alzo gli occhi alla Luna, mia unica
compagna nella solitaria notte, mentre il freddo vento invernale mi sferza le
vesti ed i capelli...
Luna, luminosa e sola, sola come me.
Anelo alla tua
luce, anelo alla tua splendente supremazia...quando una macchia nera trafigge
ferocemente il tuo splendido profilo.
Pittoresca figura dagli alati arti
dipinti di nera pece.
Dark fugge ancora una volta tra le pallide stelle del
cielo di città...ed io? io cosa faccio?
"Inseguilo Satoshi! Non avere pietà!
Liberami! Liberami e poni fine ai suoi giorni!"
Una potente fitta al petto mi
piega in due...incessante voce nella mia testa che rimbomba ancora, e ancora ed
ancora...
"No!" un urlo straziante mi esce di istinto dalle labbra. "Torna
negli abissi candido mostro!"
Mi preme forte nella testa...e lotta per
liberarsi...
Gli occhiali squadrati che poggiavano sul naso scivolano a terra
ed in un tintinnio di cristallo si rompono in mille pezzi...
Poggio una mano
a terra per sostenere il mio dolore...sento il cuore che batte forte, sento le
forze che mi abbandonano e la coscienza che lentamente si spegne
per lasciare
posto a lui.
Lui che io detesto e racchiudo, lui che è me senza esserlo...lui
che si ciba della mia energia, della mia salute.
Sono debole, troppo debole
per lottare. Non ora...non stasera...c'è una luna così bella.
Un altro
fremito mi sale al cervello...oggi lotta più del solito.
Mi lascio cadere
indietro, lascio che la mia schiena sfiori la dura superficie di
cemento...
Una mano sugli occhi, intorno a me non è che un turbinio di colori
sfocati...
I miei occhiali? Ah dimenticavo che li ho rotti...
Martellante
come una lama che si rigira nella piaga, Krad, il candido angelo maledetto,
continua la sua lotta per rivedere la luce della Luna.
No! Questo è il mio
corpo! E' il mio volto, è la mia vita! Ed è mio il doppio codice genetico degli
Hikari, i miei antenati che mi fecero questo
sgradito regalo.
"Dark..."
sussurro appena stravolto dalla stanchezza sia fisica che mentale.
"Niwa..."
Scivolo lentamente nell'ombra...
Chi è là?
Un vivace
ragazzino dai capelli color del fuoco. Così timido, così sincero in quegli occhi
scuri che guardano il mondo con l'innocenza di un bambino.
"Niwa!" Lo chiamo
a gran voce, e lui si volta verso di me sorridendo.
"Hiwatari-Kun!" Nemmeno i
miei genitori adottivi mi hanno mai gurdato così teneramente. Ma poi un velo di
tristezza gli scende sui limpidi occhi.
"Speravo sul serio che saremmo potuti
essere amici..."
"Lo so..."
"Io non sapevo di Krad! E non sapevo di
te...volevo solo starti vicino."
"Ed ora che lo sai?"
Daisuke Niwa di
nuovo mi sorride.
"Ora che lo so, voglio aiutarti ancora più di prima!"
Oh
Niwa...quanto sei ingenuo, quanto sei docile e gentile...noi non possiamo essere
amici...non possiamo e basta.
Io sono un Hikari, porto il DNA di Krad, e tu
quello di Dark. Luce ed Ombra non possono coesistere.
Niwa ora mi da le
spalle, cosa guarda? a cosa pensa?
"Hai ragione...comandante
Hiwatari!"
Non è la voce di Daisuke! Non ha la limpidezza di poco prima! Mi
schernisce! Mi sfida.
Niwa si volge verso di me! Ma non è più lui! Un alto
ragazzo di diciassette anni mi guarda con un sottile sorriso maligno che indica
la sua superiorità.
"Sei solo un Tamer! Solo il guscio di chi porti dentro!
Non puoi sconfiggermi! Non da solo Comandante!"
"Dark!" mormoro a labbra
strette, velenose d'odio e rimango fermo...mentre l'oscuro ladro vola via
portando con sè l'unica persona al mondo che vorrebbe essermi
amica...
Apro gli occhi sul mondo...il mio letto! La pallida luce del
mattino e le soffici coltri che mi avvolgono...
Passo una mano tra i
capelli...ho sudato freddo tutta la notte e i brividi febbrili faticano ad
abbandonarmi...
Sono debole e mi gira la testa, ma una cosa è certa...ho
vinto ancora.
"Din Don Don Don..."
La campanella della scuola trema
nell'edificio scolastico, massarelle di coetanei si accalcano per i corridoi
tremando per il prossimo compito in classe, ridendo
dell'ultima uscita al
cinema o spettegolando sulla coppia più famosa della scuola.
Mi siedo al mio
banco, in silenzio e senza salutare nessuno...
Saehara tiene banco
nell'attesa dell'insegnante, sventolando nitide foto di Dark fresche di quella
notte e narrando le ultime vicende del ladro più
famoso del Giappone.
E'
il turno delle gemelle Harada di entrare in classe. La Harada minore segue con
lo sguardo ammirato il movimento delle immagini scattate da Saehara,
mentre
la Harada maggiore si avvia al suo posto borbottando ed insultando il
ladro a mezzavoce.
Eccolo!
Entra in classe...l'unico individuo a cui va la
mia considerazione. Stanco e distratto Niwa si trascina nella caotica
aula...
Alzo lo sguardo su di lui, e Daisuke incrocia il mio.
Per un
istante lungo un'eternità scruto nei suoi occhi la sua innocenza e la
colpevolezza di Dark...un attimo lungo ed intenso come una vita.
"Niwa-Kun!"
La voce acuta di Riku Harada lo distrae, lo vedo arrossire e dirigersi verso di
lei.
Seguo con lo sguardo i movimenti del mio unico amico e del mio più
acerrimo nemico che vivono nello stesso corpo...
Sospirando poi apro il
sottobanco ed una caterva di letterine d'amore si riversa sulle mie
ginocchia.
Con calma e pazienza le raccolgo accuratamente, le sistemo tra le
mie mani, mi alzo e le rovescio nel cestino della classe. Quando vengo travolto
del fuggi fuggi generale che
preannuncia l'arrivo dell'insegnante...sospiro
di nuovo e torno a sedermi...mi sforzerò di essere un ragazzino normale...fino
al tramontare del Sole...
Vero Niwa?