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Autore: Naima Dahmer    20/12/2012    3 recensioni
Promemoria: eliminare fisicamente la psicologa di Teen Vogue.
Quella volta, però, non avrebbe dimenticato quella nota nel cellulare.
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Some Demigods Marry Frost Giants'
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Tony Stark e Steve Rogers lo stavano ascoltando tranquillamente, bevendo un sorso di Jack Daniels di tanto in tanto.

Avevano praticamente saccheggiato la cucina, in quattro misere ore, ingurgitando cibo ed alcool a non finire. Non che fosse un problema, Tony era solito condividere le sue cose con quella che considerava una vera e propria famiglia, ormai.

«Fury che dice?» Aveva chiesto Thor, grattandosi la nuca e stravaccandosi su uno degli sgabelli che facevano d’arredamento in cucina, accanto all’isolotto.

Se non che uno stangone di un metro e ottantasette aveva fatto la sua comparsa in cucina, con una felpa davvero enorme di un verde intenso, le cosce nude e delle improponibili ciabatte di peluche arancio acceso.

I tre uomini in sala si erano voltati a fissarlo e Tony aveva soffocato una risatina alla vista del semi-dio. I capelli corvini arruffati che gli incorniciavano il viso immacolato.

Tra le mani di quello vi era una rivista che Thor  aveva imparato ad odiare con tutto il cuore: Teen Vogue.

«Dobbiamo lasciarci.» Aveva esordito il moro, con gli occhi lucidi e le labbra imbronciate.

Captain America aveva inarcato un sopracciglio e si era voltato a guardare l’asgardiano, aspettando che parlasse.

Quello, di tutta risposta, aveva sbuffato e si era lasciato ricadere su uno degli sgabelli, fulminando con un’occhiataccia Tony che ancora sghignazzava.

«L’oroscopo?» Aveva scollato a fatica Thor, prestando attenzione al ragazzo tormentato che stava fermo sulla soglia.

Loki si era avvicinato adagio all’isolotto, sedendosi sullo sgabello di fronte al biondo, poggiando la fantomatica rivista sul ripiano.

«Fosse solo per quello.» Era stata la risposta lamentosa del moro. La manina delicata su una pagina della rivista che picchiettava nervosamente le unghie laccate di verde.

«Fosse solo per quello, ciccino.» Aveva mormorato Stark, con vocina stridula, sventolando una mano davanti al viso di Steve.

Quello l’aveva schiaffeggiata e gli aveva fatto segno di piantarla. Tirava una cattiva aria.

Loki, infatti, aveva puntato lo sguardo su Tony e aveva assottigliato gli occhi.

«Stai forse prendendo in giro gli omosessuali asgardiani?» Aveva sibilato a denti stretti, sembrando una vipera, piena di veleno, pronta a mordere chiunque.

Il miliardario aveva deglutito e scosso la testa, pensando che forse Steve non avesse tutti i torti.

«Ho interrotto qualcosa? No, quindi parliamo di cose serie.» Aveva detto il moro, portando lo sguardo sulla rivista e girando un paio di pagine. «Ecco.» Si era fermato, alzando il viso e guardando il biondo.

Giuro che mando dei kamikaze alla redazione di quel fottuto Teen Vogue.

«La psicologa di Teen Vogue dice che io e te siamo incompatibili e che non sei l’uomo della mia vita.»

«Ma Loki…»

«Dimmi,» lo aveva interrotto il moro. «La psicologa di Teen Vogue ha mai sbagliato qualcosa? Ha mai scritto cazzate?» La sua voce era diventata così stridula che Steve aveva pensato di tapparsi le orecchie.

«Ma questa psicologa è veramente laureata?» Si era intromesso Tony, lanciando un’occhiata al giornale per tentare di decifrarlo.

«Non mi interrompere, Tony Stark!» Era stata l’esclamazione infuriata di Loki. Il dito indice puntato sul pover uomo – non così povero - che aveva alzato le mani a sua discolpa, chiedendo venia in aramaico antico.

«Quando è che ha imparato il tuo cognome?» Era stata la domanda plausibile di Steve Rogers, piuttosto sbalordito dal fatto che il ragazzo ricordasse il cognome di uno di loro.

«Vi prego.» Aveva mormorato esasperato Thor, sentendosi l’unico vero adulto in sala.

«La psicologa è laureatissima, bello mio. Tu continua a fare l’ignorantone e a creare congegni inutili.» Il moro era talmente inviperito che l’altro non aveva osato ribattere, evitando così un putiferio.

Thor lo aveva ringraziato silenziosamente.

«Ho fatto il test anche per te. La tua donna ideale fisicamente è mora e con gli occhi scuri.» Aveva spiegato Loki, fissando le pagine spiegazzate della rivista.

«Beh, tu sei moro. Per gli occhi esistono le lenti a contatto o i tuoi strani trucchetti.» Aveva sdrammatizzato Steve, sorridendo affabile al ragazzo.

«Dice che deve essere di buona famiglia e molto… molto…» il moro si portò una mano davanti agli occhi, scuotendo la testa disperato.

Stark allungò il collo e provò a leggere, senza risultati. Si voltò e guardò il biondo, mimando con la bocca qualcosa di incomprensibile.

«Molto?» Si azzardò a chiedere Captain America, sperando di non ricevere una ciabattata sulla testa.

«Prosperosa.» Soffiò Loki con voce flebile.

«Il tuo culo è abbastanza prosperoso.» Provò a rassicurarlo Tony, ricevendo un calcio ben assestato nel ginocchio.

«E che cazzo!» Si lamentò, massaggiandosi la parte lesa e guardando Thor, invogliandolo a dire o fare qualcosa.

Non era la prima volta che si ritrovavano in una situazione del genere; Loki era solito fare quelle scenate circa due volte al mese, tutte le volte che un test di Teen Vogue andava male e/o l’oroscopo prevedeva catastrofi apocalittiche – nella quale stranamente non era coinvolto anche lui.

«Possibile che la psicologa sappia più di me quello che mi piace? E poi come hai fatto a rispondere alle domande al posto mio?» Parlò finalmente Thor, con tutta la pazienza del mondo.

«Ma perché lei entra nel tuo subconscio.» Fu la risposta di un Loki estremamente imbronciato.

Il biondo, quindi, sospirò.

«Rifacciamolo questo test, non puoi sapere quello che avrei risposto.» Aveva replicato poi, guardando l’altro e immaginando la pessima settimana - niente sesso - che avrebbe passato senza accondiscendere ogni suo capriccio.

Loki sbuffò ma acconsentì, prendendo la penna che aveva nascosto nella tasca della felpa, iniziando a leggere.

«Ti ferisce di più la disapprovazione, l’indifferenza, gli scatti d’ira o la freddezza?» Domandò il moro, inarcando un sopracciglio.

Thor lo guardò, per un attimo, cercando di capire cosa avesse scelto lui al posto suo. Poi fece spallucce.

«La disapprovazione.» Fu la risposta finale, al che il moro lo indicò con la penna.

«Aha! Lo sapevo!» Esclamò vittorioso, lasciando perdere immediatamente e leggendogli la domanda successiva.

«Qual è il tuo nano di Biancaneve preferito?»

I tre non poterono far altro che ridere, trovando davvero stupida la domanda, iniziando a pensare che la psicologa di Teen Vogue non ci stesse tanto con la testa. Era lei l’unica da analizzare.

«Trombolo.» Scherzò Tony, sghignazzando.

«Brontolo, Pisolo, Mammolo o Daglielo?» Stark ricevette un’occhiataccia dal moro.

«Daglielo.» Fu la risposta sghignazzante di Thor.

Loki controllò la risposta e scosse la testa, esasperato. «Era quello che avevo detto anche io per te. Ti conosco fin troppo bene.»

«Ma fammela conoscere questa psicologa.» Aveva detto Steve, ridendo divertito.

Loki Laufeyson lo aveva ignorato e aveva mordicchiato il tappo della penna, riprendendo la sua sessione di domande inutili.

«Nell’aspetto fisico di una donna, quale caratteristica consideri irrinunciabile?» Lesse ad alta voce. «Non deve essere bassa, non deve essere grassa, non deve essere troppo magra, deve avere un bel seno.» Continuò con le opzioni.

Thor optò per la terza, sbuffando. E pensare che dovevano parlare di Fury e delle sue richieste quel giorno, ma Teen Vogue lo odiava profondamente, purtroppo.

«In un profumo femminile aggiungeresti una fragranza di: Chanel n.5, fiori d’arancio, cocco, sandalo.» L’ennesimo quesito idiota pronunciato con voce stridula e insoddisfatta.

«Cocco.» Thor ormai non sapeva più a quali specchi arrampicarsi per riuscire a cambiare il risultato del test.

Il moro si scostò una ciocca di capelli dal viso e iniziò a fare calcoli incomprensibili agli altri. Probabilmente il biondo aveva dato almeno una risposta diversa dalla sua, così sarebbe cambiato qualcosa.

«Oh, questa è anche peggio!» Fu l’esclamazione shockata di Loki. «Non è possibile.»

I tre uomini in sala si guardarono, cercando di prevedere l’incredibile catastrofe che si sarebbe abbattuta su di loro entro pochi secondi.

«In fondo sei ancora un bambino, hai bisogno di una figura di tipo materno. Evita le donne troppo concentrate su se stesse, vamp e/o amanti.» Biascicò Loki, chiudendo con uno scatto la rivista e incrociando le braccia al petto.

Thor aprì la bocca ma non trovò nulla di adatto da dire, così la richiuse e si poggiò allo schienale dello sgabello, evitando di portare lo sguardo sui suoi amici, sapendo che le loro facce divertite lo avrebbero urtato.

Di certo quei due non avrebbero mai potuto capire quale flagello si era abbattuto sulla sua vita.

«Dimmi, in cosa ho sbagliato?» Fu la domanda improvvisa del moro, quasi fosse una madre apprensiva in cerca di spiegazioni.

L’asgardiano alzò il viso e lo guardò, facendogli poi cenno con la testa di avvicinarsi.

Loki si alzò dallo sgabello e trotterellò verso di lui, accucciandosi sulle sue gambe e cingendogli il collo con le braccia, poggiando la fronte sulla sua spalla.

Tony tossì per attirare l’attenzione di Steve. «Noi avevamo quella cosa da fare.» Provò a dire, sperando che il capitan tontolone capisse al volo.

Come volevasi dimostrare, quello non afferrò e lo guardò confuso. «Cosa?» Chiese infatti, guardando l’altro alzarsi e afferrarlo per il colletto della camicia, trascinandolo fuori dalla sala a forza.

«Ma mi ami anche se non sono tua madre?» Fu la domanda bisbigliata di Loki che, come sempre, travisava le parole di tutti – anche quelle della psicologa di Teen Vogue .

«Certo che ti amo.» Rispose prontamente Thor, accarezzandogli la schiena.

Dopo un paio di minuti di coccole, effusioni e silenzi, sulla soglia sbucò il clone gangsta e meno effeminato di Legolas, con un sorriso stampato in volto e la camicia di flanella.

«Disturbo?» Domandò facendo sussultare il moro, che si girò immediatamente a guardarlo.

«No, guarda, Loki aveva proprio un paio di test da farti fare.» Ghignò Thor, finalmente felice di vedere qualcuno a cui poter mollare il malefico asgardiano per dedicarsi ad altro.

«Ma lo sapete che io stavo proprio andando via?» Farfugliò l’agente Barton.

Il semi-dio si alzò dalle gambe del suo amante e saltellò fino a Clint, recuperando la rivista dall’isolotto, felice come una pasqua.

«Oh, vieni Legolas, cinque minuti per il tuo amato Loki li trovi.» Gli si attaccò al braccio come una ventosa, trascinandolo chissà in quale posto per sottoporgli gli assurdi quesiti della psicologa pazza.

Thor afferrò il suo cellulare – Nick Fury gliene aveva preso uno di propria iniziativa - e iniziò a digitare.

Promemoria: eliminare fisicamente la psicologa di Teen Vogue.

Quella volta, però, non avrebbe dimenticato quella nota nel cellulare.





Note: Stendiamo un velo pietoso su questa roba. Quante volte mi toccherà spiegare che l'insonnia fa brutti scherzi?
Beh, insomma, non riuscivo a dormire e ho iniziato a scrivere questa cosa, senza capo né coda ahahah solo per passare il tempo. Inizialmente non era pensata per loro, ma poi ho deciso di adattarla. :D Che mente geniale, vè?
La condivido con voi perchè la trovo incredibilmente stupida e mi piace far ridere la gente v.v non per altro, mi sarei risparmiata volentieri questa figuraccia! Ahahahah
In ogni caso siete coraggiose ad essere arrivate fin qui v.v Baci <3
   
 
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