Nell’istante in cui il ghiaccio si spezza
e le acque oscure ti reclamano,
quando sai che non sentirai mai più la brezza
né il calore di una mano,
in quel frangente il gelo ti avvolge crudele
di te s’impossessa un mortale pallore
e in una scia scompare l’umano calore;
come morte fredde alghe ondeggiano le ciocche color miele
e in lenta agonia s’arresta il tuo cuore.
Angolino:
è di una schifezza assurda, ma dovevo scriverla.
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