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Autore: Cilyan    20/12/2012    3 recensioni
la fic è stata scritta per l'iniziativa Christmas Exchange @ #thegays
Regalo per Chiara Franceschi.
Dal testo:
" Due occhi, due occhi vispi e verdi mi osservavano dall’alto in basso di tutta la mia statura, curiosi, vividi, gentili, tenaci, due occhi che avevo sempre amato, due occhi che sanno racchiudere segreti e meraviglie, ma anche semplici pensieri, capolavori fantastici: due occhi.
Due labbra, due labbra carnose e piene, due labbra che si posavano sulla mia guancia come a volermi chiedere il permesso per qualche cosa: due labbra.
Sopracciglia, anch’esse due; due sopracciglia accigliate, felici, giocose, due sopracciglia capaci di rincorrere gli sguardi e di accarezzarli, due sopracciglia che inarcate mi facevano capire che il riccio volesse qualcosa e che quel qualcosa non si sarebbe fatto attendere molto."
Spero vi piaccia. E' da un po' che non pubblico nulla, diciamo un mese e tre giorni O.O un tantino di tempo insomma. Non avrei neppure voglia di postare, non ora, ma un regalo è pur sempre un regalo :)
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Chiara 


“Storyboard”

 
Due occhi, due occhi vispi e verdi mi osservavano dall’alto in basso di tutta la mia statura, curiosi, vividi, gentili, tenaci, due occhi che avevo sempre amato, due occhi che sanno racchiudere segreti e meraviglie, ma anche semplici pensieri, capolavori fantastici: due occhi.
Due labbra, due labbra carnose e piene, due labbra che si posavano sulla mia guancia come a volermi chiedere il permesso per qualche cosa: due labbra.
Sopracciglia, anch’esse due; due sopracciglia accigliate, felici, giocose, due sopracciglia capaci di rincorrere gli sguardi e di accarezzarli, due sopracciglia che inarcate mi facevano capire che il riccio volesse qualcosa e che quel qualcosa non si sarebbe fatto attendere molto.
“Una commissione” mi disse infatti,“ una commissione “ e basta. Quelle due perle brillanti sul suo viso si erano dischiuse e , gioiose, mi avevano dato il buon giorno e la bella novella del giorno: l’incontro.
Un incontro a cui avremmo partecipato solo io e lui, lui ed io, Niall ed Harry, Harry e Niall.
Non mi ero mai sentito così felice di essere considerato da quel ragazzo sempre intento a dar piacere ed amare qualcun altro dagli specchi ghiacciati negli occhi, un po’ come quelli che si riflettevano nei miei, ma diversi. I suoi erano proprio due iceberg pronti ad essere scaldati, mentre i miei erano due oceani  prima in tempesta, quieti e poi di nuovo in tempesta.
Ma non erano i ghiacciai che cercava il riccio in quel momento, ma solamente due iridi che lo trasportassero magari lontano. Mi sarebbe piaciuto tanto essere il suo mare in agitazione e portarlo a naufragar lontano, solo , solo con la mia anima ed il suo cuore a scaldarlo, però sapevo che non potevo sfuggire alla presenza di un prode e coraggioso capitano che prima o poi sarebbe venuto a riprenderselo, lasciandomi disperso nel mio stesso mare.
E quando “ andiamo, dai!” come un bambino che prova un giocattolo nuovo, mi aveva tirato, mi ero sentito felice almeno per un attimo, pensando che quella commissione, come la chiamava lui, magari sarebbe potuta essere divertente, divertente finché quei cristalli riflettenti tutti i colori dell’arcobaleno non si aprirono e non ne uscì un “per Louis” molto entusiasmante dal suo punto di vista, un’atroce tortura per i miei padiglioni uditivi.
“ Per Louis? “ feci allora io.
“Si, per Louis. Il suo regalo di Natale sai …” sbiascicò, piano, come se fosse un segreto, quando un segreto non era.
“ E ti servo io?” un po’ stizzito feci per andarmene, andarmene da quella creatura tanto perfetta che avevo sempre amato, ma che mai si era accorta di me, troppo occupata magari da dei capelli castani e sempre disordinati, da delle labbra ben più sottili delle mie o dalle dita molto più lunghe e piacevoli al tatto di quelle che mi ritrovavo ad avere io, eppure sembrava che quelle mani, in quel momento, volessero tenere al caldo proprio le mie e non quelle del castano, le mie solo le mie.
“ Si, mi servi tu perché sei l’unico che può aiutarmi ora, ti prego!” quelle mani, così accoglienti, non sembravano volermi lasciare per nessun motivo e sembravano, invece, volermi tenere sempre più strette come una tenaglia pronta ad attaccarti in qualsiasi momento: una tenaglia.
Quelle mani erano come quella tenaglia che teneva il mio cuore ancorato al suo sempre così distante e irraggiungibile a volte, eppure così vicino da essere sentito anche fisicamente.
Ma quello non era solo un calore fisico, era un calore animato da qualcosa di ben più profondo di una semplice stretta di mano, era il calore della sua anima.
Era il calore di quella meravigliosa luce che si intravedeva dai suoi occhi mentre mi diceva: “ e poi troveremo anche qualcosa per te. Natale è importante, è quel momento dell’anno in cui anche i bricconcelli come me possono fare i bravi e far del bene anche agli altro.
Per cui, mi aiuti a trovare un regalo per Lou? “
.
Era quel calore che solo uno come lui poteva avere, quello che se fosse stato rappresentato dalla punta di un pennello avrebbe avuto tutte le sfumature del viola e dell’azzurro, fino al giallo più acceso e anche il rosa, magari, quello tenue della gentilezza quasi bambinesca che si portava dietro, perché Styles, Harry Styles aveva un anima particolare, una di quelle che tutti vorrebbero avere nella propria vita.
 Ed era il più piccolo tra noi due, ma a volte quella strana aura che si portava dietro, mi faceva sentire molto più piccolo, forse come una formica quasi: quasi.
“Ah, va bene “ gli dissi allora non potendomi sottrarre a quella tavola di colori che mi si presentava davanti, perché, chi non resisterebbe a qualcosa del genere?
L’aurora boreale in persona mi stava stringendo per mano e mi stava portando, saltellando, verso il centro commerciale più vicino.
Non avrei potuto volere di meglio.
Continuammo a camminare per un po’ finché non arrivò di fronte ad una vetrina che sembrò attrarlo come una calamita e “ci sono!” esclamò indicandomi l’insegna di un negozio di dischi.
“Ci sei cosa?” feci perplesso.
“ Ci sono, nel senso ci sono!” disse ovvio. Mi chiesi se fossi io l’ignorante che non riusciva a capire quello che voleva dire o se era lui che non sapeva spiegarsi, ma giunsi alla conclusione che forse eravamo entrambi quelli a non saperci esprimere.
“ Ehm … continuo a non seguirti Harry “ il mio cuore saltò un battito quando alzò le nostre mani congiunte e “questo” mi disse sorridendo.
“Questo”, si riferiva ad una telecamera che stava esposta proprio in bella vista nella vetrina.
“Una telecamera? “ feci perplesso “ vuoi regalare a Louis una telecamera? “ continuai e lui , annuendo,
“non solo “ disse, sfoggiando ancora una volta quell’insopportabile quanto amabile sorriso.
“ Non solo? Cosa intendi? “ deglutii e assai rumorosamente anche, non appena notai una sottilissima quanto fervida scintilla farsi spazio tra le sue iridi, quasi dorate in quel momento.
“Ora lo vedrai” e così dicendo mi tirò con sè verso quello che doveva essere il luogo in cui tutti i comuni mortali andavano a pagare:la cassa.
“Voglio questa!” disse deciso indicando una tra le macchinette più costose.
“Questa? E’ sicuro di saperla usare?” fece premuroso il commerciante vedendo come Harry maneggiasse l’apparecchio che gli era appena stato dato in mano.
“ Si, proprio questa e poi è un regalo non la dovrò maneggiare io, o forse si …” al “si” mi si drizzò la pelle. Avevo capito il doppio senso sotteso a quelle parole, perché in Harry Styles c’è sempre stato e sempre ci sarà quella punta di perversione che ispira sesso anche a miglia di distanza.
“ Va bene signore. Vuole che le faccia il pacco regalo allora? “ Harry gli parò lesto una mano dinanzi al viso e disse:
“ no, no, nessun pacco, non ora signore. Me la dia così “ e con queste parole si prodigò subito a pagare, trascinandomi ora verso il centro del complesso con un sorrisone alquanto inquietante stampato in viso.
“Co-co –sa hai in mente, Har-r-y? “ il fatto che tutti ci stessero guardando, non mi fece tranquillizzare affatto.
“Flash mob “tra le sue labbra si schiuse imperioso un nuovo sorriso, un sorriso ancor più glaciale degli occhi di Louis se vogliamo, un sorriso rapidissimo appena prima che “sui the Fray “ uscisse da quelle labbra da principe che si ritrovava.
“ Flash che? “ la mia mente non fece  a tempo nemmeno a fare due rapidi calcoli, che il mio corpo si ritrovò a ballare al ritmo di canzoni più disparate di quel gruppo tanto amato da Louis , con le braccia di Harry a strattonarmi per farmi vedere i passi e la telecamera fissa su di noi , pronta a filmarci.
Non riuscii nemmeno a percepire il punto esatto da dove proveniva la musica, ma ,non appena intravisto un giovane con uno stereo in una mano ed una somma di denaro cospicua nell’altra, capii tutto.
“Hey Harry, ma sicuro che piacerà a Louis?” mentre mi ero rassegnato a vivere quella situazione assurda, mi ritrovai a muovermi impacciato e pronto a tutto pur di soddisfare il mio desiderio di finirla al più presto.
Desiderio che ben presto allontanai dalla mia mente, preso da qualcosa di ben più bello e maestoso: il suo viso.
Era così bello e radioso da far invidia a chiunque e quando:
“Si, ma tutto grazie a te” mi disse facendomi fare una piroetta e stampandomi un bacio sulla guancia, per poi “grazie a te” , fatta spegnere la telecamera dal primo passante, impiantò nuovamente i suoi occhi su di me, senza lasciarmi in alcun modo il corpo, fino e tremolante dinanzi al suo tocco, e abbracciandomi forte come se fosse l’ultima cosa possibile da fare.
Fu il più bell’abbraccio della mia vita, anche se tutti ci stavano fissando, anche se ci trovavamo al centro di una piattaforma gigante e anche se avevo danzato goffamente di fronte a migliaia di persone, quello fu decisamente l’abbraccio più bello della mia esistenza e non l’ho mai dimenticato:
Non dopo quando mi trascinò per mano verso casa sua con tutto il materiale, né quando mi preparò una cioccolata calda, né quando , dopo essermi sporcato leggermente, mi leccò via i residui di quel liquido marrone e dolciastro, proprio come le terre che gli ardevano negli occhi, o quando , imbarazzato, mi ritrassi cascando a terra come un sacco di patate.
 Mai e poi mai dimenticherò quell’abbraccio e tutto quello che c’era racchiuso, tutto quello che mi incise come la punta di un coltello sul cuore.
 E “Horan per terra? Mmmm …” d’improvviso non capii più nulla. Ero ancora su quel pavimento gelido, con la mano sulla bocca e gli oceani persi nel loro stesso corso, quando mi ritrovai Harry a cavalcioni ed i suoi polpastrelli a pressare contro le mie guance nude ,nude di sentimento e rosse, rosse di passione.
“Sai che sei tenerissimo così? “ una frase, cinque parole, due labbra avvinghiate all’anima e salive diverse mescolate tra di loro. Fu questa l’unica risposta che seppi dare, fu questa l’unica via che la mia lingua seguì e questo l’unico sentiero che la mia mano intraprese verso i suoi capelli.
Infine sol un “ti amo Niall. L’ho sempre fatto” ed il mio sogno più grande si era avverato.
“Grazie del regalo, questo è per te” ed un altro bacio, più intenso e passionale ci portò in un mondo tutto nuovo , accompagnati dal calore del camino e dalle coperte stese a terra, placidi e amorevoli, con” i corpi caldi e già pieni di amore”, due corpi impregnati di disegni che eravamo noi stessi a dipingere , due corpi impressi in una tavola di disegno, due corpi:i nostri.



Buona sera a tutti quanti!
Volevo augurare prima di tutto un buon Natale alla persona cui ho dedicato la os.
Non la conosco, ma le faccio comunque gli auguri con tutto il cuore, anzi forse dovrei parlare alla seconda persona (?)
Volevo dire , quindi, che ti faccio tantissimi auguri Chiara :)
Volevo rispettare anche il parametro Au:hunger games* spero di averlo scritto bene*, ma scusami non conoscendo la trama, ho preferito evitare :)
Spero che non sia una schifezza, davvero. Non sono mai convinta di ciò che scrivo ed ultimante peggio che mai, anche se qualcuno mi ha dato un po' di fiducia ... <3
Buon Natale
Chiara ^-^
Firmato:Fat
p.s. se non hai capito il perchè del titolo *magari l'ho capito solo io* era perchè volevo dipingere la scena come se fosse un fumetto, ma non credo di esserci riuscita.
p.p.s. scusa eventuali errori. Sono brava a betare le storie di altri, ma non le mie XD
  
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