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Autore: DavidTheTurtle    20/12/2012    4 recensioni
Salve a tutti, sono Ariana Maclaren, ed ecco la storia dei miei ventitreesimi hunger games.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le luci mi abbagliavano. Cosa succedeva? Ero su un palco,credo. Si, si è proprio un palco. Davanti a me, il distretto 9.
‘date il benvenuto al nuovo tributo ‘
Tributo? Nessuno mi aveva chiamato, non avevo sentito il mio nome.
Mi alzai dal letto e realizzai che avevo fatto un incubo. Era caldo.
Spalancai le finestre e la luce del giorno entrò nella camera.
‘Auguri fratellone’ dissi dolcemente svegliandolo con un bacio sulla guancia.
‘levati di mezzo che ho sonno! Tanto io non ci devo venire alla mietitura’
Lo guardai male, sapeva che non volevo andarci.
‘ehi, andrà bene!’ mi sorrise e io feci lo stesso.
Mi infilai gli stivali, la felpa, e scesi giù dalle scale. Era davvero un giornata meravigliosa, l’estate finiva e i raggi di sole mi accarezzavano il viso.
Corsi per i campi di grano. Ero felice. Perché ero felice? Non dovevo esserlo. I ventitreesimi hunger games stavano per cominciare, due sfortunati ragazzi sarebbero stati scelti per andare a uccidersi a vicenda senza nessun ritegno. Mi sdraiai all’ombra di un albero. Nella mia famiglia sono l’unica che può ancora essere sorteggiata per entrare nell’arena. Mio fratello Ian ha compiuto oggi 19 anni, quindi è troppo grande, e Dana , mia sorella troppo piccola.
Penso di essermi addormentata. Mi alzai a sedere e mi accorsi che era tardi. Andai a casa.
Mia madre sulla porta mi guardava. Normalmente sarebbe stata arrabbiata ma quel giorno fece semplicemente un segno con la testa che indicandomi di entrare in casa.
Presi la spazzola e feci un’alta coda di cavallo, poi misi il vestito verde, quello bello, il mio preferito.
Ian entrò in camera.
‘tu non ci andrai là dentro’ disse
‘come lo sai?’ risposi
‘lo so e basta’ mi strinse in un forte abbraccio che mi scaldò il cuore.
‘lo so e basta’ ripetè.
Mamma era giù che mi aspettava. Teneva in braccio Dana, che dormiva ancora. Aveva solo un anno, fortunatamente per lei non capiva cosa le succedeva intorno.
‘sei bellissima’ mi sorrise cercando di trattenere le lacrime
‘mamma, ce la farò, ho solo 15 anni, pochi nomi nella boccia’ la rassicurai
‘lo so’ disse.
In piazza la folla si accalcava. Chi piangeva, chi urlava , chi tentava di scappare.
Andai al banco per registrarmi. Tutto avviene con un assoluta freddezza. Non un minimo di compassione, non un minimo appoggio.
‘dammi la mano’ disse il pacificatore.
Gliela porsi senza scompormi. Il piccolo ago si infilò nel mio dito. Non faceva molto male, ma non sopportavo l’idea che quello sarebbe stato il vero inizio della mietitura.
Cercai la fila delle quindicenni , tra tutta quella confusione.
Trovato il mio posto, guardai il palco, ancora vuoto. Pochi minuti, pochi istanti e avrei saputo quale sarebbe stata la mia sorte.
Lee Webb entrò in scena con dei capelli patinati arancioni tipici di Capital City.
Dopo tutto il classico discorso pre-sorteggio, che non riesco ad ascoltare per più di due minuti era arrivato il momento.
‘Come sempre, iniziamo dalle signore’
La sua voce era acuta e fastidiosa. Risuonava nella mia testa. La sua mano girava nella boccia. Ecco, aveva estratto il biglietto. Lo stava per leggere. Il cuore mi salta in gola. Oh, no, non può essere.
‘Ariana Mclaren’
Le mie gambe si dirigono verso il palco. Troppo scossa per piangere.
‘vieni, vieni qui’ cinguettò ‘date un caloroso benvenuto al tributo del distretto 9’
Il classico boato di disapprovazione si alzò dal pubblico.
I miei occhi andavano su e giù per la folla. Si fermarono alla vista di Ian. Aveva paura. Lui non ce l’ha mai. Sa che non ce la farò. E lo so anche io.
‘Percy Anderson’
Era il ragazzo che sarebbe venuto con me. Non lo conoscevo, ma la sua faccia mi fece capire che era pericoloso, Il suo sguardo che era pieno determinazione.
Ci spintonarono fin dentro il palazzo, non capivo nulla, come nel sogno, ma questa era la vita reale.

Salve a tutti, sono Ariana Mclaren , ed ecco la storia dei miei ventitreesimi hunger games.
  
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