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Autore: Shari Deschain    21/12/2012    1 recensioni
[Spoiler 8x02]
«Non sono mai stato abbastanza»
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Ottava stagione
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Warnings: Angst, Spoiler 8x02;
Word Count: 603 (fdp)
Disclaimer: Niente di mio, non ci faccio manco una lira come al solito.
N/A: Scritta per la VII Notte Bianca @ maridichallenge, prompt "Non sono mai stato abbastanza" (c'mon, è praticamente il motto di Dean), per laStaffetta in Piscina @ piscinadiprompt, prompt ““Perché questo orrore, se l'amore, solo l'amore, mi aveva fatto da guida?” (I racconti del vascello nero, Watchmen)” e per 500themes_ita, prompt #124. La verità sul per sempre.






Girotondo







Nel parcheggio del motel le auto continuano ad arrivare una dopo l'altra, seguendo probabilmente l'ordine dell'orario di chiusura dei bar lì intorno, e ad ogni loro manovra i fari disegnano archi di luce sul soffitto altrimenti buio della camera da letto.
Sam li fissa senza vederli, mentre ricorda un soffitto un po' meno squallido di una stanza ben diversa da questa e da quelle in cui ha speso gran parte della sua vita.
Intanto la luce si riflette sia nei suoi occhi sia in quelli di Dean, ugualmente aperti, ugualmente lontani.
Non c'è nemmeno un metro di distanza tra i loro letti, eppure, mai come ora, sembra che ci siano abissi a dividerli. Abissi anche più profondi dell'inferno, questa volta.
Eppure, pur sapendo di averlo ferito più in profondità di qualsiasi altra cosa, Sam non è pentito di avergli detto la verità. Ormai sono entrambi troppo stanchi anche per le menzogne, e perché avrebbe dovuto mentire, poi? A che scopo? Tanto sono di nuovo punto e accapo.
Non c'è modo di uscire da quel girotondo, non è possibile spezzare il cerchio. Ci hanno provato demoni, angeli, perfino Satana in persona, eppure sono ancora lì, in una vecchia camera di motel, con il bagagliaio dell'Impala pieno di armi e un caso da risolvere.
Sam è sicuro che in caso morissero (o meglio: in caso morissero di nuovo, e questa volta in modo definitivo), si ritroverebbero comunque a fare quello che hanno sempre fatto. Inferno, paradiso o purgatorio, sarebbe sempre la stessa vecchia storia.
Nel letto accanto Dean ridacchia piano, distraendolo dai suoi pensieri, e Sam si volta a guardarlo.
È probabilmente il gioco di ombre sul suo viso a dare quell'impressione, ma in quel momento suo fratello gli sembra infinitamente vecchio.
«Dean?», lo chiama.
Per qualche momento nessuna risposta.
«Non sono mai stato abbastanza», mormora poi suo fratello. È una constatazione, non una domanda. Ma risulta così amara anche alle orecchie del suo stesso proprietario, che alla fine Dean si sente in dovere di aggiungere una nota di dubbio, anche se lui, comunque, non ne prova affatto. «Non è vero?»
Sam distoglie lo sguardo e torna a posarlo sul soffitto.
«Sei stato talmente tante cose per me, che non saprei elencarle tutte», risponde poi, con lo stesso tono quieto. Ed è sincero. Dean è stato un fratello, un padre, un insegnante, un amico e un nemico, il suo torturatore e la sua vittima, il suo rifugio e la sua condanna, è stato...
Si rende conto di pensare ancora al passato nello stesso momento in cui si rende conto che Dean sta ridendo di nuovo, più piano, ma anche più aspramente di prima.
«E nonostante questo, non sono comunque mai stato abbastanza», ripete ancora.
Sam chiude gli occhi. Il fatto che non abbia più nemmeno voglia di mentire su questo, la dice lunga su quanto si sia deteriorato il loro rapporto. Eppure non ha smesso di amare suo fratello, considera tra sé e sé. È arrabbiato con lui (come al solito), a volte la vuotezza dei suoi occhi gli fa paura (ma anche a quello è ormai abituato), e continua a non capirlo affatto per la maggior parte del tempo (niente di nuovo nemmeno qui), ma lo ama ancora così tanto da fargli quasi male al cuore.
È solo che...
«Sono stanco, Dean», ribatte semplicemente, senza specificare se è stanco di quella giornata, degli ultimi anni o della sua intera vita.
«Già. Anche io», replica suo fratello, lasciandogli la stessa libera interpretazione.
Sam si domanda, per l'ennesima volta, come abbiano fatto ad arrivare a quel punto. Ad essere così amareggiati e soli, nonostante tutto quello che hanno fatto per salvarsi a vicenda.
Forse, riflette appena prima di addormentarsi, sono solo sopravvissuti una volta di troppo.




   
 
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