Serie TV > RIS Delitti imperfetti
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Autore: MargheritAxen    21/12/2012    3 recensioni
Suona il telefono.. E' il Maggiore Rambaudi.
"Si Maggiore mi dica!" rispondo facendo segno ad Orlando di attendere un attimo.
"Lucia, c'è un altro morto. Una donna questa volta." mi dice angosciato.
"Si, dove? Ma perché mi ha chiamato lei per un morto?" chiedo con aria sospettosa, ed Orlando deve averlo capito perché si è seduto.
"Perché a quanto pare avevi ragione: è un seria Killer, o una serial Killer. Ci sono anche questa volta foglietti di lettere e numeri sul corpo!" mi dice attendendo la mia risposta.
"Cazzo! Arriviamo subito!" gli dico e chiudo il telefono.
Guardo Orlando, lui aveva già capito ancora prima che parlassi:
"Credo che il 'nemico mangia felicità' sia tornato!".
Genere: Avventura, Erotico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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*Mi estraggo dal racconto per narrare la storia degli altri personaggi.*
Ore 1.30 della notte. Casa Ghirelli. 
"Selvaggia, sei sicura di voler fare questo passo con me?" le domanda Ghiro dalla stanza a lato della loro camera.
"Perché me lo chiedi Ghiro? Ne abbiamo già parlato ieri, sono pronta.. L'unica cosa è che dovrò cercare un lavoro più serio e duraturo se vogliamo mantenerlo!" gli risponde tranquilla.
"Te lo chiedo perché so che è un passo importante e visto che ci siamo da pochi trasferiti sotto lo stesso tetto... Ho pensato fosse troppo questo per te!" le dice sincero.
"Non ti preoccupare, se non avessi voluto avrei detto di no! E' un passo che voglio fare anche io, sia per noi, che per il bambino!" gli dice avvicinandosi.
E lui carino e premuroso, la prende e la bacia fortemente e le sussurra un leggero 'ti amo' vicino alla bocca, per poi ribaciarla di nuovo. 
Lei contraccambia il bacio ma presa dalla situazione non risponde alla dichiarazione del suo uomo, si lascia trasportare per tutta la notte da quell'amore bello, sano e finalmente che rende felici tutti e due.
Nel frattempo a casa di Emiliano bussano alla porta, era Bianca.
L'accoglie con un grande abbraccio sulla porta e la fa entrare poi..
"Che ci fai qui?" chiede Milo a Bianca.
"Non mi vuoi? Me ne vado eh.." gli risponde con ironia..
"Ma sei matta? Entra scema.." le sorride e chiude poi la porta dietro di lei, mentre Bianca che ormai era entrata appoggia leggermente il cappotto sul divano, poi si gira verso di lui pensando fosse lontano, invece era proprio dietro lei, la prende e la bacia.
"Mi sei mancata!" le dice sussurrando.
"Anche tu." gli risponde lei sorridendo.
E si abbracciano di nuovo, si baciano e si dirigono verso la camera da letto dove diventano una persona sola in un letto non ancora del tutto fatto.
*Riprendo il racconto parlando in prima persona, quella di Lucia.*
Ore 10.00 tutti si ritrovano al Ris, al lavoro.
"Mattinata tranquilla.." mi dice Orlando che nel frattempo mi aveva seguita fino al mio ufficio.
"Già, un po' troppo non credi?"  chiedo quasi preoccupata
"Sempre in pensiero tu eh... Cosa ti turba?" mi chiede, come sempre leggendomi nel pensiero. Adoro quando lo fa, mi fa sentire capita, protetta ed amata.
"Cosa mi turba? In particolare nulla ma mi sembra tutto troppo tranquillo, anche gli altri, li vedo rilassati, sereni..." gli rispondo.
"Dovresti essere contenta no?" 
Effettivamente aveva ragione, insomma, nessun caso, nessuna preoccupazione e tutto filava liscio come l'olio.
Forse la storia del Lupo aveva inciso su di me più di quanto pensassi in realtà, mi aveva fatto nascere dei dubbi su ogni cosa, delle paranoie mentali e vedevo ovunque qualcuno che voleva minare la mia felicità e quella della squadra..
Purtroppo però mentre penso a questo ed Orlando mi guarda aspettandosi una risposta da me, ecco che bussa alla porta Ghiro.
Orlando si alza, io lo guardo e lui capisce la mia preoccupazione in viso. Non sapevo cosa fare, se dire a Ghiro di passare dopo e parlare con calma con Orlando e dirgli di queste mie paranoie oppure far entrare Ghiro e sentire cosa aveva da dirmi o chiedermi.
Fatto sta che Orlando ha capito tutto e ha aperto a Ghiro, si sono guardati un attimo poi lui è entrato mentre Orlando usciva con lo sguardo sempre fisso su di me.
Anche se non lo stavo più guardando lo percepivo. Percepivo la sua ansia, la sua curiosità su cosa stessi pensando, i suoi punti interrogativi e la sua voglia di stringermi tra le sue braccia.
Dovetti abbandonare questi pensieri...
"Hey, è successo qualcosa?" chiesi a Ghiro, rompendo quel silenzio che io avevo creato da qualche minuto pensando per i fatti miei.
"Si! Mi ha chiamato Sasso!" mi dice.
"Dimmi tutto.." gli rispondo
"Hanno trovato una coppia morta in casa loro, come se si fossero sparati a vicenda però hanno chiesto il nostro parere... In più mi ha detto che è stato trovato un cadavere vicino alla facoltà di Matematica qui a Roma e la cosa strana è che intorno al cadavere era pieno di insetti e di fogli bianchi ognuno con una lettera dell'alfabeto o numeri" mi spiega.
"Cosa vuol dire numeri o lettere? Formano una parola, un indizio?"
"No Lucia, sono tutte le lettere dell'alfabeto e i numeri vanno da 1 a 20, solo da 1 a 20!"
"Ma almeno del morto si sa qualcosa?"
"Nulla. Nemmeno il nome ancora.."
"Ghiro occupati del caso dei coniugi con Bianca ed Emiliano, questa volta Serra viene con me mi sarà più utile con questi enigmi..."
Mi alzo, lui apre la porta ed usciamo dal mio ufficio. Raggiungiamo gli altri che intanto sono in sala caffè a ridere e darsi schiaffi giocando e gli raccontiamo il tutto. Ci dividiamo ed andiamo ognuno per il proprio caso!
Mentre scendiamo le scale inizio a parlare con Orlando, mi sentivo in dovere di dirgli perché prima ero così strana:
"Senti, scusami per prima. Ho mille pensieri per la testa e il Lupo, anche se è storia finita, mi ha fatto crescere molte paranoie.."
"Non ti preoccupare, ho capito il momento no ed è per questo che me ne sono andato lasciandoti sola con Ghiro!"
"Questo è il punto Orlando, io non voglio stare sola.. Voglio averti accanto soprattutto in quei momenti.. Stavo per iniziare un discorso ma poi è entrato Ghiro e non ho capito più nulla!"
"Che discorso?"
"Avevo in testa mille cose in quel momento, forse paraonie, però guarda caso dopo 5 minuti è arrivato Ghiro a dirmi di due morti, due nemmeno uno!"
"Cosa vuoi dire Lucia"
"Voglio dire che avevo avuto un sesto senso.!"
"Cioè tu mi stai dicendo che stavi pensando che ci sarebbe stato un morto a breve?"
"Si! So che è strano, ma la storia del Lupo mi ha cambiata."
"Anche troppo!"
"Ah si? Cosa intendi?" gli chiedo mentre lui si ferma e mi prende il braccio... 
Mi giro e lo guardo negli occhi, mentre siamo quasi arrivati alla macchina e non mi ricordo nulla del tragitto perché ero talmente presa dal discorso che stavamo facendo che non ci ho fatto caso al dove e all'ora...
"Lucia senti! Il Lupo è andato. Non c'è più. Secondo me sei ancora ossessionata da questa storia, ma lui non c'è più. La Banda non c'è più.. L'ho capito subito quando mi hai detto che stavi pensando a qualcosa. Ti senti circondata da cattivi, ti senti sempre sotto pressione ed hai paura. Lo comprendo, davvero, in fondo ne hai passate tante in questi ultimi due anni con quella banda, e ne ho passate pure io, però devi stare tranquilla. Io sono qui. Ci sono sempre, se hai bisogno basta che mi chiami e lo sai!" mi dice fissandomi negli occhi per tutto il tempo.. Poi mi bacia fortemente. Ricambio il bacio, lo stringo a me e tutti quei pensieri mi vanno via dalla mente.
Come se fosse riuscito a trasmettermi tranquillità, serenità con un solo bacio, e ne era capace, lo giuro.
"Va bene! Allora facciamo un patto.." gli dico finalmente tranquilla.
"Un patto?" mi chiede sorpreso.
"Sì. Io cerco di dimenticare tutto, a patto che tu non mi lasci mai sola..." gli rispondo sorridendo sapendo che non avrebbe capito...
"Ma io ci sono sempre, lo sai.." mi dice non capendo dove volevo arrivare.
"Sapevo non avresti capito! Intendo anche a casa..." e gli lascio libera immaginazione, mentre mi stacco dal suo corpo e dalla sua presa, salgo in macchina e lo aspetto dentro.. C'era del lavoro da fare.. Nuovi casi...
Sale poco dopo, metto in moto e parto, lasciando ancora a lui l'immaginazione sulla mia frase, sapendo che prima o poi me lo avrebbe chiesto... Lo avevo stupito di nuovo, e ne ero contenta.. 
Arriviamo nel luogo del delitto, un appartamento fuori Roma, un pò dismesso, con un ingresso laterale..
Entriamo e come detto già da Ghiro troviamo sparsi sopra il cadevere numerose lettere, che sembrano essere le 21 dell'alfabeto, e solo 20 numeri.... Da 1 a 20..
Era un po' strano... Comunque mentre repertiamo tutto arriva Carnacina che ci dice come e quando è morto:
"Capitano!" mi saluta.
"Carnacina... Allora? Cosa ci puoi dire?" ricambio il saluto e chiedo.
"Ho delle novità.. Allora innanzitutto è morto da due giorni, ed è una cosa strana perché nessuno si è accorto della sua morte... Poi ho trovato questo pezzettino di ago infilato nella spalla destra del morto. Ora, devo ancora fare l'autopsia però credo che sia morto con ciò che era dentro la siringa."
"Perfetto, allora appena sai qualcosa mandacelo al Ris!" gli dice Orlando.
"Carnacina scusami, ma se è sulla spalla, deve pur essere stato aggredito no?" chiedo dubbiosa.
"Sì, infatti non avevo finito. Qui se vedete ci sono segni strani, come se fosse stato legato mani e piedi... E qua dietro la testa c'è un leggero ematoma che secondo me è stato dovuto al colpo in testa, per catturare la vittima.. .. Il resto ovviamente lo dovete scoprire voi però intanto io vi dico le cose che ho notato!" risponde Carnacina.
"Grazie!" gli dico per chiudere il discorso, prendiamo le nostre cose e torniamo al Ris.
Ora 14.00, al Ris.
"Allora vi ho convocato per mettere il punto sui due casi a cui stiamo lavorando separatamente..." dico con la voce ferma e forte.
"Allora Capitano, siamo andati a repertare la villetta dei due coniugi e c'è qualcosa che non ci torna: sembra tutto troppo semplice, tutto troppo messo bene ed ordinato in quella casa, come se fosse stato sistemato da poco." inizia Milo.
"Tra l'altro la morte è avvenuta ieri sera alle 9.15, come ci ha detto il mitico Carna, per cui hanno avuto tutto il tempo per ripulire tutto!" interviene Ghiro.
"Senza dimenticare che non abbiamo trovato l'arma del possibile delitto dei due, insomma, una sola nelle mani dell'uomo.. Ma nelle mani della donna nessuna pistola e il fatto che siano morti entrambi tra le 9.10 9.15 non coincide con il fatto che si siano sparati a vicenda!" conclude Milo.
"Inoltre ho trovato questo pezzo di stoffa accanto alla donna, e non appartiene né al vestito del marito, né al vestito della donna stessa, per cui direi che è omicidio." finisce Bianca.
"Perfetto, bravissimi. Lavorate su quel pezzetto di stoffa, andate di nuovo nella villetta e interrogate di nuovo il maggiordomo, riguardate tutta la casa bene, e Ghiro tu analizza tutto ciò che di tecnologico c'è in quella casa magari troviamo qualcosa lì!"
"Perfetto Capitano. Il caso dell'enigma?" mi chiede Ghiro.
"E' un enigma.. Sappiamo poco, si chiamava Matteo Bracchino, aveva 43 anni, single non sposato e senza precedenti.. E' stato catturato fuori, con una botta in testa, legato mani e piedi e poi con una siringa è stato ucciso. Carnacina ci deve dire bene cosa ci fosse in quella siringa.." rispondo.
"E quelle lettere e numeri non abbiamo capito ancora cosa siano.." conferma Orlando.
"Sì, non so se sia una sorta di firma di un possibile Killer oppure ha un altro significato." confesso.
"Pensi sia un killer?" mi chiede Bianca.
"Purtroppo ho questo dubbio in mente, insomma non è normale che uno uccida un uomo che è incensurato, che vive una vita normale in questo modo.. Sequestrandolo prima, uccidendolo poi facendolo soffrire.. E poi quelle lettere e numeri mi sembrano più una firma.." argomento la mia tesi mentre Orlando mi guarda con uno sguardo preoccupato.
"Effettivamente è strano corpire il corpo di un morto con foglietti di lettere e numeri.." dice Ghiro anche lui preoccupato.
"Adesso torniamo al lavoro, ci aggiorniamo stasera.. Alle 18.00 ci vediamo tutti e facciamo un'altra breve riunione.. Va bene?" Chiedo fingendo calma..
"Ok capitano!" mi dicono in coro.
"Ah, fate una breve pausa prima, mangiate qualcosa se no mi morite anche voi.." dico sorridendo.
La squadra al completo ride mentre si alzano e prima di uscire Ghiro mi guarda, mi da una pacca sulla spalla ed esce lasciandomi sola con Orlando, l'unico che non ha fatto cenno di uscire.
 
*mi dissocio momentaneamente dal personaggio di Lucia per raccontare il momento di pausa degli altri protagonisti*
Ci dirigiamo verso la porta del Ris, scendiamo tutti insieme e andiamo al bar sotto per mangiare qualcosa prima di ricominciare a lavorare sul caso.
Ghiro: "Ragazzi ho visto Lucia seriamente preoccupata."
Bianca: "Si, anche io, pensi che sia un nuovo Killer?"
Milo: "Secondo me è solo ossessionata dalla storia del 'nemico'"
Ghiro: "Nah, secondo me non è ossessionata e penso tra l'altro abbia pure ragione a proccuparsi, insomma non è normale quello che è successo a quell'uomo, soprattutto il modo e la firma..."
Bianca: "Appunto, quello che pensavo pure io!"
Ghiro: "Spero di sbagliarmi però.."
Milo: "Ah ragà, per favore, non pensamo sempre al peggio.."
Intanto si siedono al tavolo, ordinano ognuno un panino diverso con una bottiglia d'acqua e continuano il discorso..
Ghiro: "Ah Milo, hai visto Orlando come l'ha guardata? Come se fosse preoccupato."
Milo: "Sì, lo è perché sa che è ossessionata dal 'nemico' che gli porta via la felicità"
Bianca: "No, è solo preoccupata che sia un serial Killer, ed è normale Milo!"
Ghiro: "Io la penso come Bianca."
E intando finiscono velocemente il pranzo per poi tornare al lavoro..
Ghiro: "Come vogliamo dividerci il lavoro?"
Milo: "Se vuoi possiamo andare io e te alla villetta, repertiamo, interroghiamo di nuovo il maggiordomo e prendiamo qualsiasi cosa di elettronico mentre Bianca analizza il pezzo di stoffa che ha trovato.. A te va bene?"
Ghiro: "Sì, per me, per te Bianca?"
Bianca: "Va benissimo, però state attenti va bene?"
Ghiro e Milo in coro: "Agli ordini!"
E prendono a ridere tutti insieme, prima di risalire al Ris e tornare al duro lavoro.
*Riprendo il mio racconto per bocca di Lucia*
Orlando:"Vuoi che vado a prendere qualcosa da mangiare?" mi chiede avvicinandosi.
"Non ti preoccupare non ho fame, se mai dopo scendo io al bar!" gli rispondo senza alzare lo sguardo da quelle foto che mi davano troppa preoccupazione.
"Non puoi non pranzare... Almeno un piccolo panino" mi dice.
Alzo lo sguardo, vedo i suoi occhi e accenno un leggero 'sì' tant'è che lui esce a comprare il pranzo.
Mentre lui esce mi riaffiorano i miei pensieri di questa mattina, cerco di non pensarci e apro il computer e cerco di lavorare per non pensare.
Dopo un quarto d'ora rientrano gli altri, che vedo dalla porta del mio ufficio.
Li vedo sorridere, uniti e felici e questo mi provoca un sospiro di sollievo.. Dopo qualche istante entra Ghiro:
"Lucia, posso un attimo?" mi chiede.
"Certo, siediti pure!"
"Tutto bene?" domanda.
"Si si, un pò preoccupata per questo caso ma bene!" gli dico forse mentendo anche a me stessa.
"Ti ho visto strana prima, l'importante è che sia tutto ok.." sempre carino lui, penso.
"Tranquillo Ghiro, davvero. E poi c'è Orlando no?" gli dico sorridendo.
"Si, per fortuna!" mi dice, sorride ed esce... Mentre esce incontra Orlando si scambiano un paio di sguardi, poi il mio uomo entra da me dandomi il panino e l'acqua per il pranzo.
"Mangiamo e poi continuamo?" mi dice.
"Non possiamo fermarci Orlando." gli dico.
"Lucia, fermati un attimo! Non servirà a nulla non mangiare, bere, e lavorare e basta! Farai solo confusione." giustamente mi ribatte.
Così ci fermiamo per dieci, quindici minuti, mangiamo tranquilli e poi riprendiamo a lavorare insieme.
Con lui al mio fianco mi sento più sicura.
Ora 18.00, meeting prima della fine della giornata.
Bianca bussa alla porta del mio ufficio e dietro di lei tutta la truppa. Compreso Orlando che era andato a lavorare nell'altra stanza...
Ghiro inizia: "Allora abbiamo fatto come ci hai chiesto, Bianca ha analizzato quel pezzo di stoffa, io e Emiliano siamo riandati alla villa ed abbiamo scoperto che c'erano ben 4 computer, telecamere di sorveglianza e abbiamo anche interrogato per la seconda volta il maggiordomo!"
Milo: "Si, e ci aveva nascosto un po' di particolari. Innanzitutto i due che abbiamo trovato erano due amanti, non erano marito e moglie, entrambi erano single ma non stavamo insieme..."
"Ho capito" dico.
"Poi Capitano abbiamo scoperto dalle telecamere di sorveglianza che quella notte erano in tre, c'è una sagoma che non abbiamo ancora identificato, ma erano in tre sicuramente. E molto probabilmente il terzo è l'assassino." continua Milo.
"Io ho analizzato la stoffa trovata ed è di un camice da infermiere.." dice Bianca.
"Stiamo aspettando Sasso perché una amica dell'uomo svolge come mestiere proprio l'infermiera e quindi l'abbiamo convocata." continua Ghiro interrotto da Milo:
"Infine abbiamo trovato nel pc della presunta coppia numerose mail, tra cui quelle di una agenzia di accompiamento, ed erano numerose, come se si fossero conosciuti lì..."
"Perfetto buon lavoro, allora andate a sentire l'amica, continuate ad indagare nei computer e trovate quella terza persona nel video.." gli ordino.
"Novità sull'altro caso?" mi chiede Bianca.
"Purtroppo non molto. Carnacina ci ha confermato che è morto da due giorni, in più nella siringa pare ci fosse del veleno, il bromadiolone, tipico veleno per topi e facile da reperire.. Oltre a questo abbiamo provato a mettere insieme le lettere ma nulla, non viene fuori ancora un nickame facile da capire: sono tutti nomi impossibili e improbabili." interviene Orlando, sicuro.
"Esatto, inoltre nel computer della vittima non c'è altro che lavoro e lavoro, era amato da tutti nel vicinato e tutti quelli che siamo riusciti ad interrogare non hanno sentito nulla, nessun urlo, nessun colpo.." confermo io.
"Domani ritorneremo nella casa del pover uomo e cercheremo altri indizi..." finisce Orlando.
Ora 19.30 anche tutti sono al Ris.
Mi avvicino verso Ghiro e Bianca e gli dico di andare a casa, che è tardi, e faccio lo stesso con Milo prima ed Orlando poi...
Orlando mi guarda incredulo... Ma obbedisce.
Io decido di rimanere ancora un po', non per lavorare ma per pensare... In questo momento avrei voluto Lui accanto a me, e lo sapevo, a dovevo nascondergli il mio reale stato d'animo, la mia paura, la mia insicurezza.. Domani passerà, mi dicevo, domani...
Così dopo essere stata un'ora esatta a fissare il vuoto dalla mia sedia alzo lo sguardo come se mi fossi appena svegliata, e noto che nello stabilimento era rimasto qualcuno ancora, nonostante avessi detto di andare a casa a tutti.
Era Lui.
'Me lo dovevo immaginare' dissi tra me e me.. Poi decisi di aprire la porta e di guardarlo, per un po', fino a che non si rendeva conto che lo fissavo e quindi sarebbe venuto a spiegarsi. E' solito fare così...
Infatti... Viene oltre da me, con il caffè in mano... 
"Ne vuoi uno anche te?" mi chiede, indicando il suo té caldo..
"Pensavo fosse caffè..." gli dico onestamente..
"E' tè caldo, ma se vuoi ti porto del caffè!"
"Un caffè lo accetto volentieri." gli dico e mentre lui si dirige verso le macchinette a prendermi il caffè io ritorno nel mio ufficio, mi siedo ed attendo...
"So che dovevo essere a casa...Tieni... Ma non ce la facevo a stare a casa sapendo che tu eri qui, insomma mi sentivo solo e preoccupato! Non voglio sapere nulla dei tuoi pensieri, di quello che hai, o meglio non hai fatto qui in quest'oretta. Davvero!" mi dice porgendomi il caffè caldo..
"Te lo dico schietto e tondo: avevo bisogno di te, ma non volevo che tu restassi perché non voglio farti preoccupare inutilmente di me!" avevo deciso che era il momento di parlarne..
"Cosa c'è che ti turba? Ancora il fatto del 'nemico mangia felicità'?" mi dice ridendo.
Effettivamente era una bella batttua, 'nemico mangia felicità' è un bel nome per un possibile nemico, o per il nemico che mi sono voluta creare in testa.
"Si. Quella storia dell'enigna, delle lettere, dei numeri, a me pare che sia opera di un Serial Kille e detto schietamente non ho voglia che la nostra storia venga minata di nuovo, non voglio che tu rischi qualcosa perché stai con me, non ho voglia di ripassare le notti insonni preoccupata per la squadra e preoccupata di perdere l'uomo che amo!" schietta e sincera, era ora che lo sapesse.
"Andiamo a casa! Ne parliamo nel tragitto.." mi dice dolcemente.
Dopo aver finito il caffè accetto la proposta anche perché ero stanca, scendiamo le scale e una volta fuori si offre di giudare lui, perché non ero in grado di farlo.. Troppo stanca.
"Ascolta. Non ti devi preoccupare per me. Quando mi sono innamorato di te sapevo dei rischi che potevo correre, sapevo che avrei dovuto accettare ciò che mi accadeva, avevo pure paura del Generale. Dobbiamo vivere felici e sereni, altrimenti così ci facciamo del male da soli, roviniamo la nostra storia e basta!" mi dice accarezzandomi la guancia.
"Allora dovrai farmi dimenticare tutto stasera.." gi dico facendogli l'occhiolino..
"Ho la soluzione.." mi dice, mentre sale in macchina!
Guida per un po', in una strada che non conosco poi ad un certo punto si ferma e sulla destra vedo un enorme pista di ghiaccio, che non sapevo esistesse, non sapevo che fosse così bella... Lo guardo, sorrido e scendo dalla macchina.
"Come mai qui? E poi, tu come sapevi di questo posto?"
"Un mio amico ieri mi ha detto che c'era questa pista qui, l'hanno costruita quest'anno con qualche fondo messo a disposizione dal comune, e ti ci volevo portare. Nessun posto meglio di questo ti rappresenta, ci rappresenta, e nessun posto meglio di questo può farti dimenticare i pensieri!" mi dice, prendomi per un braccio ed avicinandomi alla pista.
Ci mettiamo i pattini e scendiamo in pista, dove stiamo almeno trequarti d'ora...
"Grazie!" gli dico.
"L'ho fatto anche per noi.. Non mi devi ringraziare, il tuo sorriso è anche il mio!" e mi bacia, proprio come la prima volta, in una pista di ghiaccio.
Verso le 10.45 arriviamo a casa, e dopo aver mangiato qualcosa ci sdraiamo nel letto, stanchi..
"Cosa volevi dire oggi con quella frase?" mi chiede.
"Sapevo che non avevi capito il patto.." gli dico alzandomi e mettendomi con la faccia vicina alla sua...
"Era un modo per chiederti di venire a vivere qui, anche se in pratica ci sei tutti i giorni, ma non è ufficiale.. " continuo, sorridendo.. Alla fine lo bacio.
"Scherzi?" mi chide sorpreso.
"No perché dovrei?" 
"Allora dovrò chiamare un camion per il trasferimento ufficiale!" mi dice, poi mi prede il viso, mi bacia il collo e inizia a sbottonarmi la camicia..
"Se quando ho pensieri brutti questo è il tuo modo di farmeli passare, allora vedrò di averli più spesso.." gli dico, mentre con le mani gli tolgo la cintura prima, e i pantaloni poi..
Intanto lui gioca con le mie labbra, mi bacia, si stacca, sento il suo corpo nudo sul mio, le sue mani che cingono il mio corpo.
Mi toglie gli slip, io i suoi ed iniziamo ad unire i nostri corpi, l'uno sull'altro, guardandoci, baciandoci e sorridendoci.
Amo quando tocca le mie labbra con le dita, poi con la sua lingua e poi mi bacia appasionatamente.
Mi eccita e lui lo sa.
Mi prende la mano, me la stringe forte e nel frattempo mi esce un gemito dalla bocca che lui chiude subito baciandomela.
Mando la testa indietro, la schiena si inarca e noto un leggero sorriso nel suo viso, come se fosse felice.
Si lo eravamo davvero.
Adoro questi momenti, perché mi fa capire quanto io lo ami. E' come se fossimo una cosa sola, un corpo solo, unito dalla passione e dall'amore che ci lega ormai da due lunghissimi anni.
Non so come farei senza di lui.
* mi dissocio dal personaggio *
Casa Ghirelli.
"Buonasera eh.." dice Selvaggia non appena sente la porta che si chiude..
"Taci, non ne posso più, c'è troppo lavoro!" le dice Ghiro.
"Allora dovresti riposare un po'.." gli dice Selvaggia preoccupata.
"Vieni qui.." la chiama ora Ghiro.
Lei arriva e lo bacia prima sul collo, poi in bocca... Si spostano in camera da letto ed inizia anche per loro una notte d'amore, dopo un duro pomeriggio al lavoro.
Casa Cecchi.
"Non ti sembra strano che Lucia si comporti così?" le chiede Milo, dal divano mentre Bianca sistema le ultime cose in cucina..
"Si, e mi dispiace, vorrei fare qualcosa di più.." gli risponde con un tono più alto.
"E che vogliamo fà? Sai com'è fatta no?" le dice Milo con le mani alzate.
"Si però quella che ci ha rimesso più di tutti noi è stata lei, il Lupo l'ha cambiata, non capisci?"
"Amore, certo che capisco, ma non saprei proprio cosa fare!"
"Portiamola a cena fuori una sera di queste, o magari invitiamo lei e Orlando qui, così non ci pensa!"
"Bianca, non credo accetterà.."
"E perché non dovrebbe?" 
Nel frattempo lei è uscita dalla cucina e si mette vicino a lui nel divano..
"Perché è troppo orgogliosa." le dice lui, abbracciandola.
"Vabbè provare non costa nulla, tentiamo.."
"Domani sentiamo meglio con Ghirelli ok?"
"Va bene... Accendi la tv, c'è un bel film su canale 5" gli ordina lei con un sorriso stampato in volto.
Lui accende la tele, vede che è un film d'amore e lo lascia più che volentieri, abbracciando più forte Bianca e dandole numerosi baci sulla testa.
Erano le 11.40 quando "Pretty Woman" finì, e loro si erano addormentati abbracciati l'uno con la testa sull'altra nel divano del salotto.
*Riprendo il racconto in prima persona, nel personaggio di Lucia*
Ore 9.00
Eccoci qui di nuovo tutti al Ris, li vedevo tutti impegnati, chi in una cosa, chi in un'altra ma tutti davvero impegnati e laboriosi..
Intanto io continuo a lavorare e pensare al caso dell'enigma, questa volta però davvero più tranquillamente.
Ghiro bussa alla mia porta.
"Vieni Ghiro." gli dico.
"Capitano, abbiamo risolto il caso dei coniugi. Volevo dirglielo." mi spiega sorridendo.
"Oh, bene così mi aiutate.. Scusa, ci aiutate, a me e Orlando. Spiegami..." gli chiedo.
"Praticmente abbiamo fatto una ricerca incrociata ed è uscito fuori che la donna, Maria, avesse una figlia concepita 14 anni fa da uno sconosciuto. L'uomo, Luca, sapeva di questa figlia ed anzi, l'aiutava con gli studi e la manteneva. La terza persona in quel video era proprio Loreley, la figlia della donna che era andata lì per prendere i soldi mensili che gli dava Luca.
Poi se n'è andata ed infatti c'è stata poco, e le telecamente lo dimostrano. Quello che però il maggiordomo non ci aveva detto era che l'uomo aveva avuto una breve relazione qualche mese fa con una donna sposata."
"Fammi indovinare, lei avrebbe lasciato il marito per lui, Luca non ha voluto perché era, in fondo, innamorato di Maria e l'ha respinta. La donna si è vendicata prima facendo fuori lei, la donna che le ha rubato in un certo senso la felicità, poi lui perché l'ha respinta!" lo interrompo.
"Esatto. Le prove? Una sua impronta lasciata nella maniglia della porta di casa, nell'uscire, e la pistola che ha appena ritrovato Sasso nascosta in un cassetto di casa sua." conclude Ghiro.
"Bel lavoro. Bravi. Ora scrivete la relazione e alle 15.00 facciamo una breve riunione: vi voglio tutti in questo caso." gli dico.
"Ok Capitano!" mi saluta e va a riferire tutto agli altri.
Continuo il mio lavoro cercando una qualche prova ma nulla, non ce ne sono...
"Lucia, posso?" mi chiede Orlando dalla porta.
"Certo entra, allora? Trovato nulla a casa dell'uomo?"
"Nulla. Niente che possa far pensare all'assassino!" mi dice dispiaciuto.
Suona il telefono.. E' il Maggiore Rambaudi.
"Si Maggiore mi dica!" rispondo facendo segno ad Orlando di attendere un attimo.
"Lucia, c'è un altro morto. Una donna questa volta." mi dice angosciato.
"Si, dove? Ma perché mi ha chiamato lei per un morto?" chiedo con aria sospettosa, ed Orlando deve averlo capito perché si è seduto.
"Perché a quanto pare avevi ragione: è un seria Killer, o una serial Killer. Ci sono anche questa volta foglietti di lettere e numeri sul corpo!" mi dice attendendo la mia risposta.
"Cazzo! Arriviamo subito!" gli dico e chiudo il telefono.
Guardo Orlando, lui aveva già capito ancora prima che parlassi:
"Credo che il 'nemico mangia felicità' sia tornato!".
Mi alzo e vado verso gli altri che nel frattempo stavano completando la relazione: ora li volevo tutti con me, in questo caso.
  
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