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Autore: Edelvais    21/12/2012    6 recensioni
Seconda classificata al contest 'A Song that brings to your heart' indetto da Misaki__
Si notava da un chilometro di distanza che non era comoda con addosso quel dannato vestito.
Tentava di sistemarselo come meglio poteva, ma il fastidio che provava era palese, e tu non riuscivi a sopportare oltre quella visione.
Non era lei.
Non era la ragazza che aveva fatto breccia nel tuo cuore con l'unica arma del suo luminoso sorriso.

Dopo la vittoria contro Majin Bu, Bulma decide di organizzare una festa a casa sua. Per l'occasione, Videl sacrifica i suoi comodi e amati vestiti per indossare un abito piuttosto elegante. Ovviamente tutto ciò solo per fare colpo su Gohan, il quale non è molto d'accordo con la sua scelta.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Just the way you are
Autore(Su Efp e sul forum): Edelvais (Efp); Edelvais Verdefoglia (forum).
Paring: Gohan/Videl
Canzone: Bruno Mars 'Just the Way you Are'.
Genere: Introspettivo, Romantico.
Rating: Verde
Avvertimenti:Missing Moments
Note autore (se ce ne sono): Buonasera! Come ho già anticipato nell'introduzione, questa fic partecipa al contest indetto da "Misaki__" sul forum di Efp, che consiste nel scrivere una fanfiction su un pairing -io ho scelto Gohan/Videl-, basandosi su una canzone tra quelle che ha proposto l'autrice.
Leggerete di una Videl leggermente diversa dal solito, decisa a conquistare Gohan cambiando look. Spero apprezziate, buona lettura :).
Introduzione (se ne possedete una): { Seconda classificata al contest 'A Song that brings to your heart' indetto da Misaki__ }
Si notava da un chilometro di distanza che non era comoda con addosso quel dannato vestito.
Tentava di sistemarselo come meglio poteva, ma il fastidio che provava era palese, e tu non riuscivi a sopportare oltre quella visione.
Non era lei.
Non era la ragazza che aveva fatto breccia nel tuo cuore con l'unica arma del suo luminoso sorriso.

Dopo la vittoria contro Majin Bu, Bulma decide di organizzare una festa a casa sua. Per l'occasione, Videl sacrifica i suoi comodi e amati vestiti per indossare un abito piuttosto elegante. Ovviamente tutto ciò solo per fare colpo su Gohan, il quale non è molto d'accordo con la sua scelta.


Giudizio della giudiciA:



Originalità= 9.5/10: La tua storia è davvero molto originale, raramente vediamo una Videl che decide di cambiare look solo per fare colpo sul suo Gohan! Ma in realtà vediamo che il ragazzo 'ama' la corvina proprio pe ril suo modo di essere. Sei stata davvero molto brava, è una storia fresca ed originale ma allo stesso tempo romantica.

Attinenza alla canzone= 10/10: La canzone di Bruno Mars sta a pennello con la tua bellissima shot! Devi sapere che quando ho scritto le citazioni da poter inserire nelle storie mi sono creata una specie di filmino nella mia testa abbinando ogni citazione ad un paring e ad una situazione. Tu hai azzeccato sia la situazione che il paring! Quind davvero brava, Gohan rispecchia perfettamente la canzone poiché ama la sua corvina proprio per le sue magliette larghe e i suoi leggins, il suo sentimento non dipende da un vestitino o dalla femminilità, si è innamorato del suo sorriso e l'ama proprio perché per lui è unica. La tua shot ruota attorno alla canzone, bravissima!

Stile= 5/5: Mi piace molto il tuo stile in cui mi rispecchio, riesci ad accostare pensieri e descrizioni ma anche sentimenti,davvero molto brava. Riesci a mantenere attiva l'attenzione del lettore, non risulti mai banale nei dialoghi e nelle descrizioni.

Formazione e attinenza ai personaggi principali: 14.5/15= Passiamo adesso all'analisi dei personaggi. Partiamo da Gohan che è il tipico ragazzo sincero e umile, rimane abbagliato dal nuovo look di Videl, ma immediatamente capisce che quella non è 'la sua' Videl,quella stessa ragazza di cui si era innamorato. L'ho trovato molto IC anche nell'ultima parte, molto romantica. Per quanto riguarda Videl abbiamo il cosìdetto 'OOC GIUSTIFICATO' in quanto Videl prende coscienza di se stessa e decide di dare una svolta alla sua vita, solo per arrivare ad uno scopo, quello di attirare l'attenzione del suo bel Saiyan. Nella parte finale hai evidenziato molto bene un aspetto del suo carattere quello di essere forte ma allo stesso tempo molto fragile! Bravissima!


Correttezza Grammaticale: 9/10= La flash è scritta molto bene non ho notato grandi errori, solo qualche virgola saltata e qualcuna superflua, ma niente di grave è tutta una questione soggettiva, c'è qualche piccolo errore di distrazione e di ripetizione.

Giudizio Personale: 9/10Come ti ho già detto la storia mi è piaciuta molto, sei riuscita a creare una situazione molto originale che riesce a coinvolgere il lettore in un mix di romanticismo e freschezza. Hai trattato in modo impeccabile quella che è la mia OTP, quindi sono davvero felice di darti la seconda posizione visto che te la meriti pienamente.


TOTALE: 57/60
  Seconda classificata



Just the way you are



"When I see your face there's not a thing that I would change, cause your'e amazing just the way you are, and when you smile the whole world stops and stares for a while 'cause girl you're amazing just the way you are."

"Quando vedo il tuo volto non c'è una cosa che vorrei cambiare, perchè tu sei meravigliosa proprio cosi come sei
e quando sorridi, il mondo intero si ferma e ti osserva per un pò ragazza perchè tu sei meravigliosa proprio cosi come sei."







Si notava da un chilometro di distanza che non era comoda con addosso quel dannato vestito.
Tentava di sistemarselo come meglio poteva, ma il fastidio che provava era palese, e tu non riuscivi a sopportare oltre quella visione.
Non era lei.
Non era la ragazza che aveva fatto breccia nel tuo cuore con l'unica arma del suo luminoso sorriso.
Videl, colei che più di chiunque altro odiava indossare abiti eleganti, aveva paradossalmente deciso di vestirsi con grazia, mettendo dolorosamente da parte i suoi amati stivali sostituendoli con delle odiose scarpe col tacco, le quali andavano a braccetto con un vestito celeste che richiamava all'etereo colore delle sue iridi.
Tutto questo sacrificio, solo per te.
Solo e unicamente per attirare i tuoi occhi su di lei.
Sul suo corpo.
Su ciò che poteva diventare se accompagnata da un tocco di femminilità.
La matita nera che contornava i suoi occhi le bruciava terribilmente, e ogni dieci secondi tentava di estinguere l'irritazione strofinandovi contro le dita, per poi controllare con angoscia crescente le eventuali sbavature.
Diamine.
Cosa non avresti dato per vederla con i suoi soliti vestiti larghi e comodi?
Nulla.
E invece, a causa tua, era costretta in un abitino talmente stretto che avrebbe potuto morirci dentro da un momento all'altro.
Voleva sentire il tuo sguardo su di lei, Gohan.
Voleva che tu conoscessi il suo lato femminile.
Ma a te non importava.
Videl ti piaceva per ciò che era realmente e non avresti cambiato nulla di lei.
Per te era perfetta così com'era.
Le sue maglie di almeno tre taglie in più ti facevano impazzire.
Andavi matto per suoi stivaletti da uomo, per come li portava, e per suoi movimenti goffi e tutt'altro che aggraziati.
Videl non era esattamente il miglior esempio che il gentil sesso potesse avere, ma era questo ad attrarti a lei come una calamita.
E il suo sorriso… Il suo sorriso era in grado di far invidia alle stelle.
Risplendeva di luce propria, una luce che difficilmente si sarebbe spenta. Una luce folgorante, accecante.
Eppure il tuo punto debole, Gohan, era un altro: i suoi maledettissimi, meravigliosi occhi.
Celesti, talmente incantevoli da rischiare di affogarvi dentro, in un' ipnosi senza fine.
Quegli occhi che riflettevano il colore del cielo, del mare.
Quegli occhi che, sin da quando li mirasti per la prima volta, ti stregarono a tal punto da desiderare solo di averli tutti per te.
Ora, il loro bagliore era celato dalla nebbia che il suo tentativo di diventare un'altra persona aveva emanato.
Detestavi e adoravi allo stesso tempo quella visione.
Infatti la ragazza si era rivelata di una bellezza ancora più grande, ma la vera Videl non avrebbe mai sognato di indossare dei vestiti così succinti e, in un certo senso, provocanti.
Non passava un minuto intero senza che tentasse di rassettarsi l'abito, e che tirasse fuori quel suo dannatissimo specchietto per sistemarsi il trucco.
Trattenevi a stento l'impulso di strapparle dalle mani quell'arnese infernale, continuando ad osservarla mentre cercava di fingersi a suo agio. Dovevi riconoscere che tra tutte le sue qualità, Videl non avrebbe certo potuto vantare di essere una brava attrice.
Ti sorrideva, eravate seduti ad un tavolo e stavate parlando di quanto tua madre sia abile in cucina.
Ma era un sorriso dissimulatore, falso.
Aveva evidentemente notato il tuo sguardo assente, misto ad una punta di disapprovazione.
Aveva capito.
Aveva intuito il suo errore; sospirò, rattristandosi.
«Gohan, scusami un momento, devo andare in bagno. »
«Certo, non ti preoccupare. » Avevi annuito, sorridendo distrattamente.
Quando Videl si fu allontanata, notasti che aveva lasciato la sua borsa nella panca dove era seduta un attimo prima, e riuscisti a scorgere l'ombra di quella che poteva sembrare una maglia. Sperando che nessuno ti stesse guardando, l'avevi afferrata velocemente, ansioso e speranzoso di vedere ciò che immaginavi. La riconoscesti subito: decisamente troppo grande per una ragazza della stazza di Videl, bianca e con le maniche colorate di un rosso cremisi.
Sorridesti soddisfatto: proprio ciò che desideravi.
Molto probabilmente la giovane aveva previsto la difficoltà di indossare quell'abito così stretto, e aveva precauzionalmente infilato nella borsa una delle sue amatissime, comodissime, magliette, nelle quali ci si poteva nuotare dentro, talmente erano ampie.
Decidesti di porre fine a quella pagliacciata, rendendo le cose più semplici per entrambi.
Per Videl, affinché potesse finalmente sentirsi libera e a suo agio.
Per te, Gohan, in modo da non leggere più lo sconforto negli occhi della ragazza.
Ti alzasti dal tuo posto, raggiungendo Videl in bagno, abbandonando per un attimo la festa di Bulma senza che nessuno se ne accorgesse.
Davanti alla porta avevi esitato un momento, pensando alle possibili conseguenze di ciò che stavi per combinare.
Poi bussasti, ricevendo un mugolio come risposta. «È occupato.»
«Videl, sono io, Gohan. »
Silenzio.
«È da un po' che sei chiusa qui dentro. C'è qualche problema?»
Ed ecco il tuo solito tono ingenuo e gentile, che fece sorridere Videl dall'altro lato della porta.
«No, sto bene. »
«Posso entrare? »
La ragazza, indecisa, aprì la porta, rivelando due occhi lucidi e arrossati, attorniati dall'alone nero della matita sbaffata.
«Stavi… piangendo?»
Lo sapevi; quelle lacrime erano per te. Non le avevi detto nulla, nessun complimento sul suo nuovo look che aveva accettato esclusivamente per le tue attenzioni. Dovevi riconoscere di essere parecchio impacciato, in fatto di ragazze.
«No, ecco io… stavo cercando di mandare via il trucco. Mi bruciavano gli occhi e-»
«Videl», la interrompesti. «Non sei molto brava a recitare!»
Rise. Il tuo cuore perse un battito.
«Hai ragione. Ma non è nulla, tranquillo. »
Inarcasti un sopracciglio, nascondendo la maglia dietro la schiena.
«Sei… ehm… molto bella vestita così. » Le tue gote si tinsero subito di un rosso acceso.
I suoi occhi parvero illuminarsi per un attimo.
«Lo credi davvero? »
«Sì», continuasti imbarazzato. « Ma ti preferisco come sei realmente
Le tendesti la maglia che avevi preso dalla sua borsa, con un sorriso impacciato, mentre il tuo viso assumeva talmente tante tonalità di colore da far invidia al cerchio cromatico di Itten.
Videl proruppe in una sonora esclamazione di sorpresa, spostando ininterrottamente lo sguardo dall'indumento ai tuoi occhi.
«Gohan, ma questa… Oh, al diavolo, hai ragione! Sono stata una stupida a fingere di essere un'altra persona. Grazie.»
Ora il suo sorriso era sincero. Luminoso, come le stelle nella notte più oscura.
Le sue iridi tornarono a splendere, più raggianti di prima.
Senza pensarci, in un impeto di gioia, Videl si alzò sulle punte per poi appoggiare dolcemente le labbra sulle tue.
Si allontanò quasi subito, annegando in un mare di imbarazzo.
«Ora, se non ti dispiace, dovrei cambiarmi. » Richiuse subito la porta, lasciandoti in uno stato catatonico.
In una frazione di secondo era tornata ad essere quella di prima: la ragazza che ti aveva rubato il cuore.










   
 
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