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Autore: Emera96    21/12/2012    5 recensioni
Un arrivederci che diventa un addio.
Le ultime parole di Finnick a Annie, prima di partire per Capitol City insieme ai ribelli.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ricordati di guardare il mare.

 

piccolo spazio autrice:

E' la mia prima Fannie, sì.
Avevo sempre pensato di scriverne una.
Purtroppo, appena finita, il pc si è bloccato e quindi ci riprovo.
Per la mia Schels, come secondo regalo di Natale.





Pov Finnick. 

Non ho mai saputo mentire bene.
O meglio, ho passato una vita intera rifugiandomi in sotterfugi, mentendo alle persone sfacciatamente.
E dopo anni e anni che menti per sopravvivere, inizi a crederti cosa è vero e cosa, invece, è fittizio.
Ti chiedi se ciò che ami, dici, pensi o fai sia vero o se è solo una proiezione di te stesso a renderlo credibile per gli altri.
Ti ritrovi a mentire per sopravvivenza, per arrivare a credere che la vita sia davvero così.
Amara, difficile da mandare giù.
Per anni, ho vissuto nei segreti delle mie ricche amanti, convincendomi che non stessi sbagliando.
Speravo che presto quegli sporchi Giochi sarebbero finiti nell'oblio.
Aspettavo che qualcuno arrivasse e cambiasse le cose, senza mai provare a cambiarle in prima persona.
Prendevo quel che mi arrivava a tiro, senza preoccuparmi troppo se quel qualcosa mi avrebbe fatto star bene.
Poi, cinque anni fa, è arrivata Annie.
Mi ha colto di sorpresa, mi ha travolto, capovolgendo la mia visione della vita e di me stesso.
Era troppo pura per quel mondo, lo capii subito.
Ma io credetti in lei, fin da subito.
E' vero, il Distretto 4 ti offre una protezione, degli sponsor.
Ma i Giochi sono crudeli, e non si fanno certo comprare da un bel faccino e un paio di sponsor.
Convinsi tutte le vecchie signore che per anni si erano confidate con me a sponsorizzare Annie, e loro lo fecero, senza esitare.
E così Annie, la ragazzina spaventata dal bigliettino con sopra scritto il suo nome alla Mietitura, vinse.
Ma non sapeva che oltre ai Giochi era riuscita a conquistare anche me.
Perchè?
Molti se lo chiedono.
Perchè scegliere una ragazzina fragile, sull'orlo della pazzia?
Perchè lei è riuscita a salvarmi.
Lei è riuscita a farmi distinguere il vero dalla menzogna, lei è riuscita a rendermi una vita vera.
Annie è stata un' ancora di salvezza in un mare pieno di corruzione.
E non sono pronto a farla soffrire, non voglio peggiorare la situazione.
Ma ingannarla, mentirle guardandola negli occhi, sarà una vera e propria sfida.


Pov Annie.

Qualcosa non va.
Chiamatemi pazza, ci sono abituata, ma io certe cose le percepisco.
E' orribile quando senti che vorresti essere diversa, che qualcosa dentro di te si rompe.
E sai che quel qualcosa, per quanto tu ci possa provare, non tornerà mai com'era prima.
Io sono consapevole del fatto che la vecchia me, quella che adesso rimpiango, non tornerà.
Che la persona che veniva vista con rispetto, adesso è stata sostituita da me.
Lo zimbello del Distretto.
La povera ragazza pazza.
La cosa più assurda è che nessuno mi vede come una Vincitrice.
Nessuno, passando davanti alla mia villetta nel Villaggio dei Vincitori, sorride.
Solo risatine di scherno per Annie, giusto?
Finnick è riuscito a cambiare anche a questo.
E' riuscito a riportarmi indietro, alla vita di prima.
Finnick riesce a salvarmi ogni giorno, anche solo dicendo che mi ama.
Finnick riesce a farmi sentire una Vincitrice, una di quelle che guardi con ammirazione.
Quando sono con lui, le voci si zittiscono.
E adesso, con questo presentimento, ho paura di perdere tutto questo.


Pov Finnick.

Mi avvicino cauto ad Annie e, fingendo naturalezza, la stringo forte a me, e scelgo accuratamente le parole da dire.
- Ehi, tesoro. - le dico, sussurrando il tutto nell'orecchio, come quando le voci prendono il sopravvento su di lei.
- E' già tutto pronto, mh? Te ne vai. - risponde, glaciale.
- Lo sai che tornerò, piccola. E se non tornerò, io... - dico, pentendomi subito di quello che ho appena detto.
Vedo gli occhi di Annie incresparsi di lacrime, quando dice: - No, non posso lasciarti andare. Ti preg- ti prego... Io... - 
I singhiozzi le scuotono il corpo, e la vedo tapparsi le orecchie con le mani. Non avrei potuto fare errore più grande.
- Amore, io tornerò. Te lo prometto. - dico, sentendo una lacrima bugiarda scivolarmi sul viso.
- Ma tu... - 
- Io tornerò, lo prometto. Ma se non tornerò, ricordati di guardare il mare. - le dico, prima di baciarla per l'ultima volta.
Un groppo in gola mi fa quasi soffocare mentre, insieme ai ribelli, lascio il Distretto 13.


Pov Annie.
Sei mesi dopo.

Capii che Finnick non sarebbe tornato non appena lasciò il Distretto 13.
E spesso, ho provato a raggiungerlo, per capire quelle sue ultime enigmatiche parole.
Non è stato facile accettare la sua morte, e non lo è tuttora.
Un dolore, sordo, mi attanagliò per mesi e mesi, rinchiudendomi in una gabbia dorata.
Una gabbia chiusa ermeticamente, una gabbia senza chiave.
Una chiave che solo Finnick ha.
Ci sono voluti mesi e mesi prima che riuscissi a decifrare quella frase.
Ma un giorno, dopo l'ennesimo calcetto del bambino, finalmente ho capito.
Mi trascinai fino al mare, che segna il limite del Distretto 4, e ho capito.
Nel mare, lo vidi.
Bello, nella semplicità di qualche vestito sdrucito.
Bello, con quegli occhi verdemare che illuminavano tutto.
In quel mare, vidi un futuro che io potevo scegliere. Un futuro a tre: io, Finnick e Junior.
Anche se in cuor mio sapevo che non è possibile, a volte cerco di non ascoltare le voci, di dar retta al cuore.
E guardando il mare, vedo i suoi occhi verdemare che mi fissano.
Che mi dicono che posso farcela, e che mi sussurra: - Annie, ti amo. -

Pov Finnick.

In quel mare, io le dicevo che poteva farcela.
Le dicevo che non sarebbe mai stata sola per davvero. 

 

   
 
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