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Autore: SameGioeCa1D    21/12/2012    9 recensioni
Lei è il tipo di persona che alle feste se ne sta in disparte. se ne sta seduta in un angolo e osserva, le dispiace per chi non si diverte e sorride invece per chi urla e fa casino.
Le piace cogliere le sfumature delle vite degli altri, dimenticandosi delle sue.
Adotta lo stesso comportamento quando deve relazionarsi con qualcuno, entra nella vita delle persone in silenzio, non fa frastuono, non urla, non batte i piedi per terra, preferisce che siano gli altri a farlo, per questo poi quando se ne va nessuno se ne accorge, mentre la loro assenza diventa quasi palpabile per lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Lei è il tipo di persona che alle feste se ne sta in disparte. se ne sta seduta in un angolo e osserva, le dispiace per chi non si diverte e sorride invece per chi urla e fa casino. le piace cogliere le sfumature delle vite degli altri, dimenticandosi delle sue. Adotta lo stesso comportamento quando deve relazionarsi con qualcuno, entra nella vita delle persone in silenzio, non fa frastuono, non urla, non batte i piedi per terra, preferisce che siano gli altri a farlo, per questo poi quando se ne va nessuno se ne accorge, mentre la loro assenza diventa quasi palpabile per lei. Questa è Hope, la sua vita non è come quella delle altre ragazze della sua età, sua sua storia non è come quella dei film dove c’è la solita sfigata che poi diventa popolare, la sua vita è grigia come il suo umore, lei ha solo gente che cerca di metterla in difficoltà non ha avuto vere amiche dalla quinta elementare, la sua famiglia la crede felice, un po’ strana ma felice. Ai suoi genitori gli basta vedere che sorride e che va bene a scuola ma non hanno mai provato a scavare nella sua vita. MAI.
Non è bionda con gli occhi azzurri o rossa con gli occhi verdi lei è normale simile alla popolazione, le piace confondersi e non farsi notare, ha i capelli castani scuri e lisci e grandi occhi nocciola che brillavano, non è alta anzi anche bassa per la sua età questo le compromette il fisico essendo bassina il suo fisico non è normale ha dei fianchi sporgenti e poco seno dalla vita in su è magra dalla vita in giù è robusta. I suoi occhi sono spenti ora semplicemente perché la luce le è stata sottratta catturata e portata via lontano.
Anche di Giugno la riconosci è l’unica ragazza che anche con una temperatura alta riesce a portare delle maglie con le maniche lunghe, non è per sua volontà ma l’hanno in un certo senso costretta, la cattiveria, lei sa cos’è lo sa meglio degli altri.
Questa è la descrizione di Hope 17 anni trasferitasi lontano dall’Italia a causa dei genitori. Frequenta il liceo naturalmente come si è capito , solo perché la credono più debole.
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7.15, 15 Dicembre
La stanza è fredda dicono che sia questo che dipenda gli incubi di notte, io gli incubi li ho anche d’ estate, mi stringo un po’ di più sotto le coperte diventando minuscola per scaldarmi, un urlo proveniente dalla stanza più in basso, è tardi ne sono certa, cara Hope si ricomincia, ho sempre creduto che il mio nome non mi si addice, insomma speranza è proprio fatto a posta, io quella l’ho persa tanti anni fa. Un altro urlo devo alzarmi questo è chiaro prima che mi riaddormenti di nuovo, raccolgo tutte le mie forze ed esco fuori falle coperte come un piccolo orsetto uscito dal letargo, mi stropiccio gli occhi che non riescono a stare aperti e poggio i piedi nudi sul pavimento che è ghiacciato, un brivido, è freddo come il mare del nord. Mi dirigo in cucina, ecco mia madre che cucina, oggi non ho voglia di mangiare, guardo le mie gambe,  faccio una smorfia il mio stomaco sta soffrendo ma è per una buona causa: dimagrire. Rinuncio alla colazione inventando che l’avrei fatta a scuola, corro sopra e cerco qualcosa da indossare e infine tra le poche cose poco femminili come dice mia madre trovo un maglione con la mia iniziale lo indosso insieme a un paio di Jeans e alle All Stars ed eccomi pronta.
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7.45
La porta di casa si aprì e il vento mi scompigliò i capelli, freddo, ecco quello che provavo guardai il terreno il giardino verde e rigoglioso che cresceva prima adesso era spoglio e ricoperto da un leggero velo di neve che stava cominciando a scendere, mi metto in cammino, anche se la scuola è vicina vorrei metterci tempo.  ogni volta che vedo quell’edificio grigio e giallo mi prende un forte dolore allo stomaco come se quest’ultimo avesse un nodo, che brucia, le gambe cominciano a indebolirsi e anche se fa tanto freddo comincio a sentire caldo, e sulle guance si formano dei tondini rossi. Dopo aver percorso circa 10 minuti di strada ecco il famoso edificio, e come detto prima ecco la scarica di adrenalina partire, mi giro e da un lato vedo le cheerleader e da un altro i bei ragazzi che giocano a football, sinceramente non vorrei mai essere come loro così perfetti e falsi sono così falsi che se guardi sotto la gonna da cheerleader trovi scritto made in china, no questa era pessima. La campanella quando suonerà? Qui non mi sento protetta, ecco come non detto, Luke l’incubo della mia vita, sto correndo, sembra una cosa insolita da fare visto che le altre volte non mi muovo resto immobile sperando che il primo colpo non sia fatale e doloroso, invece lo è sempre, mi volto non ho il problema dei capelli in faccia perché sono corti, lui è più veloce di me infatti in meno di un minuto me lo ritrovo vanti agli occhi, l’unico sentimento che riesco a provare è odio mischiato a paura un mix insomma-Jonson-dice lui girandomi attorno come un avvoltoio, io come al solito non dico niente non perché non ho nulla da dire ma non ci riesco e basta-rispondimi quando ti parlo-disse lui tirandomi un pugno in pieno volto, il mio istinto è morto ormai non alzo neanche le braccia per difendermi è uno sforzo sprecato e inutile, il colpo mi fa girare la testa, sento il sangue sgorgare dal labbro, mi ero scavata la fossa da sola, ero corsa dietro la scuola dove gli unici disposti a farmi compagnia erano i bidoni e la loro puzza, il labbro pulsava faceva male ma era sopportabile-allora Jonson?-chiese lui fermandosi dietro di me, io mi voltai-cosa c’è ora?-chiesi in preda al panico ma cercando di far rimanere la voce fredda e calma-cos’è tutta questa arroganza-disse lui alzò il pugno, quello era diretto al mio stomaco chiusi gli occhi e strinsi i pugni sperando che facesse subito ed eccolo il colpo arrivò stendendomi sul terreno gelido, avevo perso il respiro e sembrava difficile recuperarlo, avrei voluto dormire-finiamo dopo-il suono della campanella mi aveva salvato oggi, ma lo sapevo che non sarebbe stato così sempre, mi rialzai pulendomi le mani sopra al pantalone, se fossi stata magra non avresti subito questo trattamento, la mia vocina interiore aveva ragione, come sempre. Mostrando un falso sorriso e pulendo il sangue sul labbro entrai nella scuola sperando che nessuno mi avrebbe chiesto cosa fosse successo.




*angolo dei funghi (?)*
buonsalve a tutti, sono Giorgia, la tizia della OS, e sono di nuovo qui a rompervi le palle con la mia storia.... che è molto triste, nei primi capitoli non vedrete l'ombra di Louis nè di Harry nè di Niall nè di Liam o di Zayn. spero che vi piaccia potete seguirmi anche su twittah 
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