< < Puuun > > disse tremando e allo stesso tempo alzando una mano a mo’ di saluto. Senza dire una parola Lucy lo prese e se lo portò al petto continuando a versare le sue lacrime silenziosamente.
< < Puun? > > emise la Plue. Lucy continuò a piangere, le mancava sua madre, i suoi ricordi tornarono alla sua spensierata infanzia e al ricordo della sua morte. Dopo pochi attimi, cercò di calmarsi iniziando di nuovo a camminare senza una meta. Tutto quello che fece l’essere tra le sue braccia fu accarezzarle la guancia dolcemente. Sentendo quelle confortanti carezze Lucy cercò di fare un profondo respiro.
< < Che ne dici se facciamo una bella bevuta? > > fu la proposta di Lucy. Non attese la risposta. Si diresse verso un piccolo negozio, l’unico ancora aperto a quell’ora tarda. Ne uscì con le braccia ricolme di bottiglie in vetro scuro, magari Cana l’aveva influenzata in qualche modo, un sorriso le sfiorò le labbra pensando a quella stupidaggine. La sensazione di calore che le trasmise bere il primo bicchiere di sakè fu piacevole e la fece tranquillizzare quasi subito. Dopo due bicchieri Lucy guardò storto Plue, dopo averlo osservato attentamente frugò nella tasca.
< < Sei di poche parole oggi, sai? Meglio che chiami qualcun altro > > disse con una voce strana. “Apriti portale del Cancro! Cancer” Plue sparì in una nebbiolina per fare posto a un uomo di alta statura con delle forbici alle dita e degli occhiali da sole.
Bevve due bicchieri per replicare al: < < Che acconciatura volete, ebi? È un’occasione importante, ebi? > >.
< < Ma quale ebi e ebi, è chiaro che sei un granchio! Smettila di dire cose senza senso! > >. Detto questo chiuse il portale, lasciando Cancer senza parole. Si sentì inebriata e piena di vitalità, un’idea le attraversò la mente e sorrise compiaciuta. Tirò giù un altro bicchiere e tirò fuori un’altra chiave. Riempì un bicchiere ed infilò la chiave, l’acqua c’è comunque. “Apriti portale dell’Acquario”. Davanti a lei si manifestò una bellissima sirena irritata.
< < Ti rendi conto che ore sono? Lo sai che certe persone devono dormire per mantenere la loro pelle riposata e luminosa per compiacere il proprio ragazzo? > > l’altra non replicò,< < Beh, non che tu possa capire, una che non ha avuto mai il ragazzo non potrà mai capire > > silenzio. Acquarius si zittì, era strano che non avesse replicato. Lucy aveva il volto rivolto verso il basso, alzò lo sguardo e sorrise sfidando con gli occhi Acquarius.
< < Beh, almeno io non puzzo di pesce tutto il giorno. Si puoi sapere cosa sei? Un pesce o una donna? Deciditi! > > vedendo che stette per replicare la minacciò: < < zitta, guarda che posso farti mangiare da Happy > > e scoppiò a ridere.
< < TU, maledetta ingrata, hai osato evocarmi da un bicchiere di alchool e ora mi prendi in giro?! > > sulla sua fronte pulsò minacciosamente una vena. Prese la mira e stette per tirare un bel pugno a Lucy quando scomparve. Lucy rideva da sola, si sedette sulle scale finché non si ritrovò a tenersi la pancia dal dolore.
< < Cosa c’è gattino, ti sei perso? > > gridò a una figura che la guardò dall’alto.
< < Lucy, cosa ti è successo? > > le chiese preoccupato Loke. Lei non rispose.
< < Nicholas mi ha detto che ti sei messa a piangere > > insistette. Di novo il silenzio, sospirò e decise di sedersi affianco alla sua padrona, anzi, vicino alla sua più cara amica. Aspettò con pazienza. Lucy era diventata scorbutica, ma Loke ignorò semplicemente le sue parole.
< < Dimmi una cosa: Perché continui a proteggermi? > > gli domandò di punto in bianco.
< < Io non lo faccio, ti stai sbagliando > > le rispose.
< < Eh? > > si voltò sconcertata.
< < Non sono io a proteggere te, sei tu a proteggere noi > > le disse Loke con un dolce sorriso. Lucy si sdraiò sui gradini, ignorando il dolore alla schiena e si mise a contemplare il cielo con lo sguardo.
< < No, siete voi a proteggermi col vostro bagliore impedendomi di sprofondare nell’oscurità più profonda > > gli occhi tornarono umidi.
< < Ci sopravvaluti > > le disse < < quello non lo facciamo noi, sono altre persone a farlo > >. Si voltò di nuovo verso di lui con un’espressione interrogativa.
< < È Fairy Tail > > le rispose alla sua domanda muta ( prego immaginatevi il tema di Fairy Tail xD n.d.a.) .In quel momento gli tornarono quei momenti pieni di luce, i sorrisi, le feste esagerate, le difficoltà che avevano superato insieme. Mamma, non sono sola. Si rivolse verso il cielo ad ammirare le stelle, di nuovo l’avevano confortata.
< < Hai ragione Loke, loro sono la mia famiglia. Come direbbe quella peste di Natsu, e non solo lui > >. Erza, una donna così forte da fare intimorire i mostri più feroci, ma con un cuore estremamente sensibile ; Gray, quell’uomo dallo strip gratuito mostrava una determinazione che non si scioglieva davanti a niente pur di difendere quello in cui crede; Natsu, il suo sorriso era così caldo che solo stargli accanto potevi sentirti pieno di energie; per non parlare di Happy, lo stupido gatto della felicità e con le sue ali le portava dappertutto e tutti gli altri. Si asciugò le lacrime e tornò a sorridere. Si alzò in piedi e ringraziò Loke, senza poter finire la frase perché un conato di vomito la spinse nel cespuglio più vicino.
< < Aiuterò Cana a superare l’esame S > > pronunciò con determinazione rinnovata.
< < Evita di dire cose importanti mentre vomiti, anzi non parlare mentre vomiti > > la rimproverò esasperato < < e non voltarti è disgustoso! > >.