Amy si sedette sul prato, sospirando. Faceva freddo su Mobius, ma non c’era neve, quindi poteva ancora restare un po’ in pace in quel rettangolino erboso non lontano da casa sua. Era il suo rifugio, in momenti come quello.
La giovane riccia sospirò ancora, chiudendo gli occhi. Già, si era sempre rifugiata in quel luogo nascosto, ai margini di un piccolo bosco, quando aveva avuto bisogno di restare sola, di piangere o di sfogarsi. Ma da che si ricordava, il motivo principale di quelle tristi fughe era sempre stato uno solo.
Alzò gli occhi al cielo ammirando le stelle. Nonostante fosse inverno, se ne vedevano moltissime, e tracciavano i loro intricati disegni lasciando spazio all’immaginazione. Amy credette persino di vedere la sagoma di un riccio, prima di scuotere la testa e tornare a guardare per terra.
Sembrava una serata perfetta per restare all’aperto, a pensare o semplicemente a restare soli: non si sentiva alcun rumore provenire dalla città vicina, né dal bosco; e soffiava un vento freddo ma dolce. Già, una serata perfetta. Perché qualcuno avrebbe dovuto pensare che potesse essere l’ultima?
La riccia appoggiò le braccia incrociate sulle ginocchia, felice di quel pensiero che la distoglieva da quelli soliti e meno allegri. – Ventun Dicembre…Sei arrivato, finalmente. –Sogghigò fra sé.
Era la sera del 20 Dicembre, e mancava meno di un’ora alla cosiddetta “fine del mondo” . Fino a poco tempo prima, sarebbe stata terrorizzata all’idea, ma ora aveva abbastanza motivi per smettere di preoccuparsi. Primo, era quasi di sicuro una bufala. E secondo…
-         Che differenza fa se finisce il mondo, se non avrò mai Sonic con me? – Mormorò.- Potrebbe anche finire adesso, e non avrei nemmeno paura.
Ebbene sì, il riccio supersonico era scappato ancora una volta di fronte a lei. Da quell’ultima volta in cui l’aveva visto, alcuni giorni prima, non aveva fatto che pensare e pensare a come andava a finire ogni volta, e l’unico sistema per impedirsi di impazzire che aveva trovato era stato quello di gettare la spugna. Aveva rinunciato.
Dal momento in cui aveva raggiunto questa consapevolezza, aveva evitato tutti i posti soliti in cui sapeva che Sonic sarebbe potuto andare. L’aveva tagliato fuori, e cercava di concentrarsi su di lui il meno possibile. Ma aveva capito di non esserne in grado. Per questo si era rifugiata lì, nel suo nascondiglio, dove era sempre riuscita a svuotarsi la mente.
Mentre rifletteva su queste e altre cose, sentì un fruscio alle sue spalle. Si voltò, spaventata e si ritrovò davanti proprio l’oggetto delle sue riflessioni, ovvero Sonic. Il riccio blu le sorrise e si avvicinò, accovacciandosi accanto a lei. Nonostante si fosse ripromessa di trattarlo in modo distaccato, per dimostrargli di non tenere più così tanto a lui,Amy si ritrovò a sorridere a sua volta, imbarazzata.
-         Come sapevi che ero qui? – A quella domanda il riccio si stiracchio e prese tempo, come a cercare la risposta adeguata.
-         So…so da tempo ci questo tuo “nascondiglio” e visto che non eri a casa ho pensato che tu fossi qui. – Sentendo quelle parole Amy arrossì  di botto, mentre si riempiva ancora di più di imbarazzo. Sapeva del suo angolino di paradiso! Chissà quante volte l’aveva vista lì, proprio mentre lei lo malediceva e lo sognava al tempo stesso!
-         Ah.
Seguì un lungo momento di silenzio. La riccia rosa si affannava a cercare di mettere ordine nel tornado  di pensieri della sua testa e di trovare un argomento di conversazione, ma fu Sonic a parlare per primo.
-         Non sei venuta a cena da Tails, l’altra sera.
-         Avevo…un impegno.
-         Ma Cream mi ha detto che non ti sentivi bene. – Lei si diede mentalmente della stupida. Certo, aveva usato quella come patetica scusa con la coniglietta. Si preparò a controbattere, ma il riccio non aveva finito. Si voltò verso di lei e la guardò negli occhi. – Amy, perché mi stai evitando?
A quelle parole la riccia si arrabbiò. Ma come si permetteva? Chiedere a LEI perché lo evitava ? Aveva una bella faccia tosta!
- Avrò i miei motivi. – Rispose bruscamente, girandosi dall’altra parte. Lo sentì borbottare “E pensare che la fine del mondo mi è vicina” e si rigirò, ferita dall’improvviso cambio d’argomento. – Non dirmi che proprio tu credi a quella stupidaggine.
- Veramente stavo parlando di te.
Amy restò senza fiato. Davvero…Davvero l’aveva appena definita la fine del mondo? – C-cosa?
-         Sei tu la fine del mondo, altro che Maya. – Le circondò le spalle con un braccio, avvicinandola a sé. – Non mi credi?
-         Io…perché me lo dici soltanto adesso?
-         Perché il mondo potrebbe finire da un momento all’altro. – Con un mezzo sorriso, il riccio blu attirò il suo viso vicino al proprio e la baciò.
Lei spalancò gli occhi, sbalordita, ma dopo pochi attimi scelse di abbandonarsi e ricambiare. Le spiegazioni sarebbero venute dopo, molto dopo. I due finirono sdraiati sull’erba, uno sopra l’altra, continuando a baciarsi. Da quella posizione, Amy sentì un debole rumore di campane che suonavano la mezzanotte e si ritrasse leggermente.
-         E se il mondo non finisce? – Sonic ci pensò su per appena un secondo, poi sogghignò.
-         Allora tanto meglio. – E ricaddero sull’erba, persi in un piccolo mondo che non sarebbe mai finito. 

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Non ci posso credere O.O io che pubblico una storia solo Sonamy... Okay, ora il mondo può tranquillamente finire XD
So di essere in ritardo per il 21/12/2012 ma volevo lo stesso pubblicare qualcosa del genere....Spero mi perdonerete!
Hasta la vista!
Ro =)