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Autore: violetsugarplum    22/12/2012    3 recensioni
Blaine chiuse la porta lasciando la bufera di neve dietro di sé e, con uno sbuffo, si tolse la pesante sciarpa rossa cercando di lanciarla su una sedia vicina, ma purtroppo riuscì solamente a prendere in pieno la faccia del suo collega in piedi accanto al tavolo, intento ad armeggiare con carta da regalo e infiniti rotoli di scotch.
"Ohi!"
"Ups", si scusò. "È che oggi Renna Rudolph è insopportabile. Penso sia ansia da prestazione. Mi è preso un colpo quando il suo naso ha iniziato a diventare di mille colori! Sembrava uno di quei fari da discoteca, hai presente?"
Sebastian annuì lisciando la carta del pacchetto. "Tipo quelli dello Skändälz? A proposito, dovremmo ritornarci... Ci andiamo stasera? Tanto il boss parte verso la mezzanotte... Passiamo la Vigilia a ballare appiccicati, magari ci strusciamo pure un po', e beviamo litri e litri di glogg fino a quando, casualmente, non ci ritroviamo nei bagni a scambiarci i doni... Che ne dici?"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: Blaine e Sebastian sono elfi con poteri magici e sono gli aiutanti di Babbo Natale, ma hanno aspetto e comportamenti completamente umani... Praticamente immaginate quei due là vestiti con un ridicolo e adorabile costume da elfo.
Al fondo ho inserito alcune piccole note per comprendere meglio la storia :)



Una cosa era certa: non avevano mai avuto così tanto lavoro come quell'anno.
Sembravano tutti impazziti: c'era chi saltava da un dipartimento all'altro urlando ordini a caso, chi si nascondeva in bagno a piangere per la troppa tensione e chi, addirittura, aveva deciso di andare in mutua. Ma il loro datore era stato più furbo e, grazie ad un contratto di centinaia clausole scritte con un carattere microscopico, gliel'aveva severamente proibito, pena il licenziamento.
Insomma, la vita a Korvatunturi* durante il mese di dicembre era pressoché impossibile. Soprattutto per quei poveri elfi come Sebastian e Blaine.


Blaine chiuse la porta lasciando la bufera di neve dietro di sé e, con uno sbuffo, si tolse la pesante sciarpa rossa cercando di lanciarla su una sedia vicina, ma purtroppo riuscì solamente a prendere in pieno la faccia del suo collega in piedi accanto al tavolo, intento ad armeggiare con carta da regalo e infiniti rotoli di scotch.

"Ohi!"

"Ups", si scusò. "È che oggi Renna Rudolphè insopportabile. Penso sia ansia da prestazione. Mi è preso un colpo quando il suo naso ha iniziato a diventare di mille colori! Sembrava uno di quei fari da discoteca, hai presente?"

Sebastian annuì lisciando la carta del pacchetto. "Tipo quelli dello Skändälz? A proposito, dovremmo ritornarci... Ci andiamo stasera? Tanto il boss parte verso la mezzanotte... Passiamo la Vigilia a ballare appiccicati, magari ci strusciamo pure un po', e beviamo litri e litri di glogg* fino a quando, casualmente, non ci ritroviamo nei bagni a scambiarci i doni... Che ne dici?"

"Ti ringrazio per l'offerta, ma passo", rispose Blaine arrossendo violentemente.

"Non ti è piaciuto quello dell'altra volta?"

", ma..."

"E dai, Elfo Blaine, prima o poi dovrai restituirmi il favore. Sai quanto è scomodo stare in ginocchio su quelle piastrelle fredde con solo questa calzamaglia?" disse tirando la stoffa a righe bianche e rosse che fasciava perfettamente le sue gambe lunghe e magre.

"Elfo Sebastian! Un po' di tatto mai, eh?"

"Uffina."

Blaine scosse la testa facendo di tutto pur di nascondere il ghigno di sincero divertimento che si era formato sulle sue labbra ancora violacee per il freddo.

Sebastian, da quanto Blaine avesse memoria, era sempre stato l'elfo più indisciplinato di tutta l'Accademia, la scuola che tutti gli elfi erano tenuti a frequentare per diventare i fedeli aiutanti di Babbo Natale. Non era cattivo, era solo confusionario, inappropriato e poco ligio alle regole e ai doveri. Più che avere il carattere docile e gentile proprio dell'elfo, ricordava un poltergeistdispettoso. E, forse, era proprio per questo che Blaine lo trovava così interessante e diverso dagli altri. 

Lo affascinava e non aveva ancora capito se era per colpa di quegli occhi verdi come il muschio sulle rocce che circondavano il Lago dell'Aurora oppure perché lo faceva sempre ridere con battute che, a volte, celavano doppi sensi nemmeno troppo velati. E non si sentiva di rimpiangere quelle serate trascorse insieme dopo essere usciti dal lavoro, in cui da un bacio si arrivava a qualcosa di più, perché stava bene. In fondo, non era male sentirsi protetto, anche solo per una notte, circondato dalle sue forti braccia sempre calde nonostante le temperature glaciali.

Gli rivolse un'ultima occhiata incuriosita e iniziò a rinforzare con un filo dorato l'orlo del vestitino di una bambola di pezza, mentre Sebastian posizionava il suo pacchetto in fondo ad un carrello ancora vuoto e si lasciava cadere esausto sul bancone.

"Ce l'abbiamo una pausa o si va dritto per dritto?" mugugnò con la faccia schiacciata contro lo spesso legno del tavolo.

"Passeranno gli elfi delle cucine a portarci cioccolata calda, budini di riso e biscotti di zenzero per cena", Blaine annuì. "Babbo non ci lascia morire di fame, non preoccuparti."

"Ma io non volevo fermarmi per questo..."

La mano di Sebastian iniziò a scorrere lentamente sulla schiena di Blaine, disegnando piccoli cerchi disordinati con la punta delle dita. L'elfo rabbrividì, ma continuò a lavorare come se niente fosse. "Continua a impacchettare, altrimenti non finiamo più. Non pensi a quei poveri bimbi che non potranno ricevere il loro giocattolo preferito perché un elfo irresponsabile non ha terminato il suo compito?"

"L'elfo è anche sexy da mozzare il fiato."

"Questa è la cosa che i bambini devono assolutamente sapere, vero? Non devono sapere che Elfo Sebastian è uno degli elfi più bravi che abbia mai  incontrato?"

Sebastian lo guardò con occhi luminosi e ridacchiò compiaciuto, facendo tintinnare il campanello alla cima del suo cappello appuntito.

Entrambi, troppo presi dalle loro risate, non si accorsero che, nel frattempo, dalla porta era entrato un omone dall'aria burbera, con la lunga barba bianca, vestito di rosso.

"Elfo Sebastian! Non ti pago per sonnecchiare! Su, forza, c'è ancora un mucchio di lavoro da fare!" Babbo Natale lo ammonì severamente. "E tu, Elfo Blaine? Come sta Renna Rudolph?"

Blaine tentò di sopprimere un'ulteriore risatina vedendo Sebastian scattare in piedi con il segno rosso del tavolo sulla guancia. "Renna Rudolph ha avuto qualche problemino con l'impianto luci, ma ora è tutto a posto. È pronto per il viaggio e scommetto che è felicissimo!"

"Molto bene", sorrise l'uomo lanciando un'occhiata indispettita a Sebastian. "Elfo Sebastian, mi prometti che rimani qui a finire i pacchetti e non ti fai trovare di nuovo nel laboratorio sotterraneo in compagnia di Elfo Blaine?"

Blaine diventò subito rosso, letteralmente, come il vestito di Babbo Natale, mentre Sebastian scosse la testa con nonchalance e morse un bastoncino di zucchero magicamente tirato fuori dalla tasca dei pantaloncini.

"Coraggio, ragazzi. Mancano ancora quattro ore prima della partenza e siamo indietrissimo! Al lavoro!"

I due elfi continuarono a lavorare più velocemente possibile e, fortunatamente, riuscirono a finire appena in tempo, nonostante Sebastian si fermò più volte per cercare di posare le proprie labbra ancora impiastricciate di zucchero su ogni parte di pelle scoperta di Blaine che riusciva a raggiungere, facendolo sempre arrossire e ridacchiare divertito.

Aiutarono gli altri elfi -nonostante Sebastian se la prese con Elfo Kurt per un fiocchetto glitterato di troppo- e Babbo Natale a riempire il sacco di tela stracolmo di regali. Usciti nell'ampio cortile, Blaine diede un'ultima carezza a Rudolph prima di veder sparire nella notte serena la slitta dell'uomo che, man mano che saliva sempre più alta nel cielo, sembrava luminosa quanto una stella.

Gli elfi rientrarono al piacevole caldo dell'enorme casa e, anche se ormai sfiancati, pulirono i loro laboratori da cima a fondo. Si prepararono per tornare alle proprie dimore: il loro compito era ormai terminato e, sicuramente, migliaia di bambini stavano già aprendo i loro regali e ridevano felici perché, anche quell'anno, Babbo Natale aveva esaudito i loro desideri.

Sebastian sbadigliò sonoramente e si stropicciò gli occhi con la manica del suo maglione verde. "Ce l'abbiamo fatta anche questa volta, uh? Non mi sento più le mani e ho pezzi di scotch incollati ovunque", si lamentò abbottonandosi il cappotto.

"I bambini saranno così contenti! Cosa darei per vedere il volto del bimbo che riceverà la macchinina radiocomandata!", rispose Blaine infilandosi i guanti e chiudendo a chiave la porta di casa di Babbo Natale. Anche se l'uomo non l'aveva mai ammesso apertamente, lui era il suo elfo preferito, quello di cui si fidava maggiormente, tanto da avergli dato le chiavi del suo ufficio e della sua immensa magica dimora.

"Tanto domani mattina sarà già rotta in mille pezzi", borbottò Sebastian, impegnato a scaldarsi le mani con il fiato prima di scoppiare a ridere, facendo uscire una nuvoletta che si dissolse subito nell'aria gelida.

"Elfo Sebastian, smetti di dire così! E poi non lo sai che a Natale sono tutti più buoni?"

"Oh, sì che lo so, Elfo Blaine", disse con il suo inconfondibile sorrisetto malizioso e allungò la propria mano, aspettando che Blaine l'afferrasse. "Io particolarmente. Ti va di assaggiarmi?"

Blaine non potè far altro che roteare gli occhi e avvicinarsi a lui, togliendo con rapidità il guanto per poter stringere meglio la mano nella sua.

Perché niente riusciva a dargli più calore di quella mano fredda, secca e piena di taglietti da carta. E quella piccola scintilla, che aveva scorto nel suo sguardo solo pochi istanti prima, era qualcosa di nuovo.

Insomma, alla fine, la vita a Korvatunturi durante il mese di dicembre non era poi così male. Soprattutto per Elfo Blaine e Elfo Sebastian.


 



Korvatunturi è una piccola frazione di Rovaniemi, in Lapponia, dove abita Babbo Natale.
* Rudolph è la prima renna che guida la slitta. Ha un particolarissimo naso che si illumina e fa sì che Babbo Natale non smarrisca la strada durante le bufere di neve.

Il glogg è la tradizionale bevanda natalizia finlandese. È alcolica: alcuni suoi ingredienti sono vino, brandy e numerose spezie (tra cui la cannella) ed è simile al vin brulé.
* Il termine poltergeist indica fenomeni che riguardano lo spostamento di oggetti non derivati dall'uomo né dalle forze naturali, ma mi sono riferita esclusivamente alla derivazione del nome tedesco, cioè 'spirito chiassoso', e al personaggio di Pix della serie di Harry Potter.

 



E, dopo le note, eccoci qua!

Spero vi sia piaciuta, ho voluto provare a scrivere qualcosa di diverso dal solito, dato che le OS con il solito tema natalizio non mi soddisfacevano abbastanza. Poi ho sentito la mancanza di scaraventarli in un universo alternativo e... Ta-daaan.

Gli auguri ve li faccio poi lunedì con il nuovo capitolo di One Last Chance! :P

Buon week-end e iniziate a sfondarvi di dolci proprio come la sottoscritta! <3

-violetsugarplum

 

  
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