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Autore: Ale24    22/12/2012    1 recensioni
Sei sempre stata una pessima bugiarda. Ti trema la voce, come pretendi di essere credibile?
Io.. non ti amo più.

La voce aveva smesso di tremare e ora sapevo di essere forte abbastanza per fare la cosa giusta.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non possiamo più stare insieme.
Ripetilo.
Era difficile pronunciare quelle parole senza lasciarmi prendere dal panico.
Non possiamo più stare insieme
Si era avvicinato a me guardandomi dritto negli occhi, quegli occhi color dell’oro in cui in passato mi ero persa, quegli occhi di cui mi ero innamorata, quegli occhi di cui ero innamorata.
Ripetilo
Devo partire.
Non ti credo.
Ormai era diventato un grido, eppure lo sapeva, lo sapeva da mesi, avrei rimandare volentieri all'infinito quella conversazione, ma non si poteva più. 
Ci dobbiamo lasciare.
Nemmeno tu ci stai credendo.
Aveva detto prendendomi il viso tra le mani. Troppe volte quelle mani avevano sfiorato il mio corpo per portarmi in luoghi di cui non avrei potuto nemmeno immaginare l’esistenza, eppure dovevo allontanarle da me.
Aveva appoggiato la sua fronte alla mia nel tentativo di farmi ragionare..
Ti trema la voce, come pretendi di essere credibile?
Mi sforzavo di trattenere le lacrime, cercando di non abbassare lo sguardo.
Io.. non ti amo più.
Eccola la lama, una bugia talmente ridicola da ferirmi io stessa mentre la dicevo, ma faceva male anche a lui che ora aveva abbassato lo sguardo stringendo i denti.
Sei sempre stata una pessima bugiarda. 
Aveva detto in un ghigno.
Aveva ragione.
Non possiamo più stare insieme.
Perché.. pensi che non potrei aspettare il tuo ritorno?
Ora era la sua voce a tremare. Mi odiavo per quel dolore, era stato l’unico, l’unico per cui avrei potuto affrontare tutto quello, eppure non lo capiva, non capiva!
Perché io non tornerò. 
La voce aveva smesso di tremare e ora sapevo di essere forte abbastanza per fare la cosa giusta. 
Appoggiai la mano sulla sua guancia ispida, riportando i suoi occhi ai miei, quante volte avevo trovato rifugio tra le sue braccia, quante volte solo la sua risata era riuscita a farmi sperare qualcosa di migliore; cercava nei miei occhi una risposta ai suoi perché; ma cosa si può fare quando si ama così tanto? Macchiare quello che c’era stato con l’egoismo sarebbe stato comodo, tenerlo legato a me mentre io ero altrove, tutti ne erano capaci. Avremo finito con lo sciupare quello che c’era stato giurandoci fedeltà mentre vedevamo altre persone; ma per quello che eravamo stati meritavamo di più: meritava di essere lasciato libero.
Addio.
  
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