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Autore: sakuraelisa    22/12/2012    0 recensioni
Blaine è rimasto vedovo a crescere sua figlia Melanie, convinto che per lui l'amore non esistesse più decide di vivere solo per lei, ma quando il destino si mette di mezzo, tutto è possibile.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mike Chang, Tina Cohen-Chang | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quindici



Erano passate alcune settimane da quel giorno al luna park ed il mese di giugno era ormai giunto quasi alla fine. L’estate era appena cominciata, si iniziava già a sentire quel caldo afoso che ti faceva sudare appena varcavi la porta di casa. Mentre lavava i piatti e sentiva l’acqua fresca sulle mani, Blaine pensava al fatto che la presenza di Kurt non faceva altro che far salire ulteriormente la temperatura.
Kurt gli diceva spesso che non c’era bisogno di correre e che se lui non si sentiva ancora a suo agio a farlo dormire con lui la notte, andava bene comunque, bastava restare insieme.
Non ce la faceva più a resistere, Blaine. Voleva tanto andare avanti e fare un altro passo con il suo compagno, ma la paura di cadere era troppa. Ad ogni modo, decise che era il caso di parlarne.
Blaine sciacquò l’ultimo piatto che depose nella credenza si asciugò le mani, alzò lo sguardo e fissò l’orologio; erano le sette della sera e di lì a poco Kurt sarebbe arrivato. L’ansia iniziava a manifestarsi e fortunatamente Melanie quel giorno era a dormire da un’amichetta.
Prima che potesse sedersi sulla sedia sentì il campanello suonare, segno che Kurt era arrivato e che tutto potesse finalmente iniziare.
Raggiunse l’ingresso anche troppo lentamente e aprì altrettanto lentamente la porta; Kurt era lì, ed era terribilmente bello. Era il suo… angelo.

“Non mi fai entrare?” gli disse, rimanendo fermo sul ciglio della porta.

Blaine si scosse dai suoi pensieri e balbettò un che era arrivato alle orecchie di Kurt molto incerto e quest’ultimo, prima di entrare, gli prese una mano e gli domandò cos’avesse avesse.

“Non ho nulla, solo… entra.”

Kurt non volle indagare oltre ed entrò, il suo fidanzato chiuse la porta alle loro spalle e, vedendo che lui non si voltava per salutarlo decentemente, si sentì quasi in colpa.
Continuava a fissare la sua schiena e l’unica cosa che voleva era di raggiungerlo e di stringerlo forte tra le braccia. Quasi tremante, fece alcuni passi lenti e insicuri e lo raggiunse.
Portò le sue braccia intorno alla sua vita e lo attirò a sé, facendolo aderire al suo petto. Si abbandonò al suo abbraccio lasciandolo di stucco e sorpreso. Blaine poggiò il mento sulla sua spalla e delicatamente gli baciò un punto indefinito del collo.

“Allora, tutto bene?” gli domandò.

“No… non sto bene, Kurt.”

“È il nostro ultimo abbraccio?”

Lasciò la sua vita e lo fece girare verso di lui prendendolo per i fianchi, e in un istante erano uno di fronte all’altro a guardarsi perdutamente negli occhi, a leggersi l’anima e a dirsi ti amo solo con uno sguardo.

“No. certo che no, perché me lo hai chiesto?”

“Ti ho sentito distante negli ultimi giorni, io… Blaine, credevo che tutto stesse andando bene, ma se vuoi finirla qua, ti prego… dimmelo subito.” gli
rispose sconsolato, abbassando il suo viso.

Decise di rimediare alla sua mancanza e con due dita gli sollevò il mento posando le labbra su quelle di Kurt. forse baciandolo poteva fargli capire che tutto si poteva risolvere e che la sua era solo una banale paura di sbagliare.
Sentì quasi subito le sue labbra muoversi e aderire alle sue rispondendo al bacio, le sue dita gli stringevano i riccioli e quella stessa mano lo stava attirando verso di lui.
Le loro bocche continuarono a muoversi per un tempo che sembrava non finire mai e quando il respiro terminò decisero che era arrivato il momento di staccarsi.

“Non voglio lasciarti, ma dobbiamo parlare.” gli disse Blaine.

Lo prese per mano e lo trascinò fino al divano, dove si sedettero uno di fianco all’altro.
Blaine era ancora molto insicuro di quello che stava per dire. Voleva ripetere quello che sentiva, ma aveva il timore di non sapersi esprimere al meglio.

“Blaine, se non te la senti di dirmi quello che vorresti dire, non importa… staremo anche qua tutta la sera se fosse necessario.”

“Penso che sia arrivato il momento,” sospirò, guardando ancora le loro mani e le loro dita intrecciate.

“Che momento?” gli domandò Kurt.

“Voglio fare un ulteriore passo insieme a te.” gli rispose Blaine, voltandosi finalmente verso di lui.

“Vuoi…”

“Voglio passare la notte con te.”

“Sei sicuro?”

“Hai detto che l’importante per te … era di passare la notte insieme, anche se non facciamo nulla possiamo sempre restare abbracciati tutto il tempo.”

“Esatto.”

“Voglio fare una prova, Kurt, voglio vedere se possiamo fare anche questo passo insieme.”

Aveva un uomo che era disposto ad amarlo completamente, a prendersi cura di Melanie come una figlia e a rinunciare ai piaceri corporali per stargli accanto. Stava ancora osservando le loro mani quando sentì delle labbra che conosceva fin troppo bene, posarsi sulla sua guancia, con un tocco lieve e delicato.

“Vuoi prenderti una pausa da me, Blaine? Vuoi che vada via? Sei in silenzio e non mi piace… non avere paura di dirmi le cose come stanno.” gli disse Kurt.

“Kurt.”

“Sono qua.”

“Oggi Melanie non c’è, dorme da un’amica… possiamo guardare un film, poi potremo cenare e tu… potresti dormire qua… saresti il secondo uomo dopo James a dormire nel mio letto, pensi che possa andare bene come programma?”

Kurt sorrise senza rendersene conto e, in quello che poteva sembrare un tempo lunghissimo, si avvicinò a Blaine e lo strinse forte a sé, stringendolo e baciandolo con passione.
Blaine lo prese per un sì.

“Allora sei d’accordo?”

“Amore, me lo stai davvero chiedendo? Certo che va bene e non vedo l’ora sai, anche se…”

“Anche se?” domandò Blaine, cercando di non perdere il sorriso che si era formato sul suo volto.

“Avrei voluto che per la mia prima notte qui, ci fosse anche Melanie. Sai, mi sarebbe piaciuto farla addormentare e renderla partecipe di tutto.”

E fu in quel momento che Blaine si rese conto che Kurt era davvero quello giusto, quella persona che stava aspettando da sempre. Era lui, l’uomo della sua vita, ed era reale.

“Vuoi che la chiami?” gli chiese, sorridendo.

“No, non preoccuparti Blaine, domani sono sicuro che andrà bene lo stesso.” gli rispose sicuro.

“Sei certo allora che andrà tutto bene? Tra di noi intendo.”

Kurt gli prese una mano e la baciò dolcemente

“Non ho dubbi Blaine e sai perché? Io lo so che sei quello giusto, me lo sento… me lo sento nel cuore.” gli disse, portandogli una mano sul cuore.

Blaine guardò la sua mano poggiata sul suo petto e sotto i polpastrelli sentì quei battiti continui che gli davano una fiducia immensa, tale da renderlo finalmente un po’ più sicuro che quello che stava per accadere tra lui e Kurt era importante.

“Forse è meglio se inizio ad andare a preparare la cena.”

“Vuoi che ti aiuti?” gli propose Kurt

“Ti va?”

“Certo che sì.”

“Scusami se ti posso sembrare noioso e pedante, è che quando sono insieme a te, ho paura di fare un passo in avanti e cento passi indietro.”

“Non ti preoccupare,” gli rispose lui, guardandolo intensamente e rendendolo finalmente tranquillo.

Blaine gli sorrise e gli baciò una guancia, alzandosi per andare in cucina.
Prepararono la cena aiutandosi a vicenda; per Blaine fu perfetto sapere di avere la fortuna di cucinare con il suo compagno, vederlo in una situazione così diversa, quasi intima e familiare.
Il tempo volò anche troppo in fretta e loro, senza che se ne rendessero conto, si ritrovarono di fronte alla porta della stanza di Blaine, in piedi fermi di fronte a quel pezzo di legno incapaci di muoversi.

“Blaine, non è necessario.” gli disse Kurt, voltandosi verso di lui.

“Aspetta solo un momento… aspetta.”

Blaine decise che era arrivato il momento di agire, così strinse più forte la mano del suo compagno che aspettava fiducioso e piano posò l’altra mano sulla maniglia, girandola e aprendo la porta davanti a loro.
Lui lasciò la presa ed entrò nella stanza, si avvicino al comò e aprì l’ultimo cassetto prendendo un paio di vecchi pantaloni corti da casa e una maglietta blu.
Raggiunse Kurt che stava ancora sul ciglio e gli porse tutto.

“Puoi cambiarti e metterti questi, se vuoi.” gli disse.

“O-ok, grazie.” gli rispose Kurt, e Blaine si accorse del suo nervosismo.

Kurt gli sorrise timidamente e andò verso il bagno per cambiarsi e nel mentre Blaine fece lo stesso prendendo una maglia pulita dall’armadio.
Non passò molto tempo prima che Kurt lo raggiungesse e Blaine era seduto sul letto con le braccia incrociate al petto. Appena si accorse che non era più solo, sollevò il viso e guardò il suo fidanzato che se ne stava di fronte a lui.

“Vieni, siediti qua con me.” gli disse, indicandogli con la mano il posto accanto a sé.

Lui annuì  e si avvicinò; quando gli arrivò vicino, Blaine notò che non si stava affatto sedendo, bensì gli strinse la mano e lo fece sedere sulle ginocchia. Kurt rimase sorpreso da quel suo gesto così improvviso, tanto che gli venne la voglia improvvisa di baciarlo. Blaine lo fermò.

“Aspetta.”

“Vuoi che mi alzi?”

“No… è solo che stiamo correndo Kurt, vorrei fare tutto con più calma, non voglio fermarmi… voglio solo procedere lentamente.”

“Ok… allora andremo per gradi, va bene?”

“Va bene.”

Blaine iniziò ad accarezzargli le braccia con le dita, cercando di farlo rilassare anche se, infondo,  quello nervoso era lui.
Il suo compagno avvicinò il viso e gli sussurrò:

“Forse è meglio sdraiarci, non credi?”

“… non voglio fare niente Blaine, ma stando così non risolveremo mai nulla e tu… stai tremando, e io lo sento.” Continuò.

Blaine portò le braccia intorno alla sua vita per abbracciarlo e appoggiò la fronte sulla sua spalla.

“Scusami, ma non ci riesco… è più forte di me.”

“Ma va bene… è normale… solo, sdraiamoci, ci farà sentire più tranquilli entrambi.”

Kurt si alzò dalle sue ginocchia e tirò su Blaine, fino a farlo sollevare in piedi stando proprio di fronte lui.
Si sporse verso di lui e gli lasciò un candido bacio sulle labbra prima di allontanarsi e scegliere il lato del letto sul quale avrebbe dovuto sdraiarsi.

“Puoi andare a sinistra.” gli disse Blaine intuendo le sue intenzioni.

Lui fece quello che Blaine gli aveva consigliato e si mise sul lato sinistro; stava fermo in piedi aspettando che il suo compagno facesse lo stesso a destra.
Quando furono l’uno di fronte all’altro, quasi come se fossero in sincronia spostarono il copriletto bianco sollevandolo e piegandolo in modo che stesse fermo ai piedi del letto.
Blaine fece a Kurt un cenno della mano per dirgli di accomodarsi per primo, lui annuì e si coricò poggiando la testa sul cuscino.
Quest’ultimo, quasi perdendo la nuova sicurezza che aveva racimolato in quel momento, si sdraiò al suo fianco stando bene attento a non avvicinarsi troppo; era stupido, ma voleva rispettare i suoi spazi.
Quando entrambi furono sdraiati di fianco, tirarono quasi nello stesso momento il lenzuolo bianco. Blaine quasi per coprire le sue gambe nude e Kurt per nascondere la sua pelle bianca.
Non si erano mai visti tanto esposti come in quel momento. Certo, avevano fatto qualche passo in quel verso, ma non erano mai arrivati così lontano.
Le loro mani erano poggiate sul coprimaterasso, molto vicine ai loro corpi, ed entrambi avrebbero tanto voluto allungarle per farle toccare.
Nell’aria c’era un’atmosfera particolare.

“Non ti vuoi avvicinare?” domandò Kurt.

La sua voce risuonava nella stanza come un forte eco.

“Kurt…”

“Non ti mangio, voglio solo averti più vicino.” gli rispose lui, cercando di essere rassicurante.

“Ti sembrerò un tale imbranato!” disse, sollevando una mano e grattandosi la nuca.

“Sei solo spaventato e io posso capirlo.”

“Vorrei tanto che fosse tutto più semplice ma so di essere inesperto ed è per questo che ho paura di sbagliare.”

“Quando è stata l’ultima volta?” gli chiese, sempre guardandolo negli occhi.

“Prima della morte di James.”

In quell’istante, guardando Kurt ebbe il desiderio di sollevare la sua mano e di accarezzargli la guancia e così fece, avvicinò lentamente le dita alle sue gote e, quando le posò su quella pelle vellutata, gli sembrò di toccare il paradiso.

“Hai voluto subito che Melanie facesse parte di tutto, hai voluto che fossimo la tua famiglia e questo per me conta più di tutto.” continuò

“Ti amo, Blaine.”

Blaine sorrise a quelle parole che stava imparando a sentire sempre più spesso 

“E tu? La tua ultima storia?”

“L’ultimo è stato Adam, dopo di lui non ho voluto più nessuno.” gli rispose, con un tono di voce che a Blaine non piaceva affatto.

Fu quella la molla che lo fece svegliare, quell’allarme che lo portò nella giusta direzione; si avvicinò a lui e con delicatezza posò le mani sui suoi fianchi attirandolo a sé.
Blaine lo stringeva così forte che non sentì nemmeno quel pianto silenzioso che Kurt aveva iniziato, quelle lacrime che gli stavano bagnando la sua maglia bianca.
Kurt si sentiva al sicuro tra le sue braccia, si sentiva protetto, e si convinse che, dopotutto, se con Adam era finita… infondo una ragione c’era.
Quella fu la prima volta che dormivano insieme, che condividevano un letto,  che passavano la notte vicini e che assaggiavano l’uno il respiro dell’altro.
Sarebbe stata la prima di tante notti; finalmente Blaine si era sbloccato ed aveva oltrepassato quella sua barriera invisibile che gli impediva di lasciarsi andare con Kurt. Da quel giorno in poi tutto sarebbe stato più facile, il suo compagno aveva ragione: l’importante era starsi accanto. Anche se, lo sapeva, quel desiderio sarebbe cresciuto.


Note:

Buon pomeriggio, eccoci qua con questo aggiornamento, mi dispiace che lo abbiate trovato più breve del solito, ma ho dovuto farlo finire in una certa maniera visto che il prossimo sarà il capitolo importante, arriverà penso dopo natale, verso il 28 o il 29, ma se può farvi contenti il giorno di Natale pubblicherò una one shot natalizia, un bellissimo grazie e un grandissimo abbraccio alla mia beta Annie.
  
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