30-10-12 Giorgia cacciò un urlo. Era davanti al computer e aveva appena visto le date delle tappe del tour di Take Me Home dei suoi idoli, i One Direction. Non poteva crederci, era dall’inizio dell’estate che lei e le sue amiche Elena e Federica speravano in una tappa a Milano e adesso fissava lo schermo allibita. Suo padre entrò spaventato nella stanza e la vide felice come non mai. Riuscì a capire il suo entusiasmo solo dopo aver guardato lo schermo del computer. La ragazza prese il cellulare e scrisse immediatamente alle sue amiche su whatsapp nel loro gruppo ‘We’re just directioners’: “Ragazze sedetevi. E tenetevi forte. Stringete la mano di qualcuno. E ascoltatemi. Vengono in Italiaaaaaaaa! Il 20 maggio a Milano. Oddiobenedetto.” Elena stava facendo i compiti di latino nella sua camera, le squillò il cellulare. Comparve la scritta ‘We’re just directioners’. Giorgia aveva scritto qualcosa. Si trattava sicuramente di latino. E invece…dopo aver letto lanciò il quaderno e corse ad abbracciare sua sorella che era appena entrata in casa. “Indovina dove vado io il 20 maggio!”. Enrica la guardò stranita. “ A scuola?” rispose. “Che scema che sei! Un po’ si fantasia ci vuole…”. La sorella la guardò in silenzio. “Ti dico solo due parole Enri: One Direction!”. Federica stava mangiando le polpette che aveva fatto sua nonna assorta nei suoi pensieri. Il telefono vibrò facendola sobbalzare. Se si concentra sul cibo sa essere peggio di Niall. Lesse il messaggio ancora distaccata dalla realtà e in un primo momento non realizzò ciò che le sue amiche avevano risposto. Chiuse il messaggio ma subito dopo lo riaprì pensando di aver letto male. No ok era tutto vero. Dio santo. Rispose alle ragazze sfoderando il suo repertorio di finezza. Un sogno si stava per realizzare. 2-11-12 Il compito di prendere i biglietti era stato affidato a Elena, l’unica sfigata rimasta a casa nelle vacanze di Halloween. Inutile dire quanto tutte e tre fossero tese e preoccupate di non riuscire a prenderli in tempo. Erano le 9.30 e sebbene mancasse ancora mezz’ora all’apertura delle vendite, Elena era seduta con suo padre davanti al pc. Continuava a mandare messaggi alle due amiche, agitata. “Se non riusciamo a prenderli è tutta colpa mia” continuava a pensare. Le ragazze tenevano molto a quel concerto, era qualcosa come un sogno, ma sapevano che prendere i biglietti sarebbe stato difficile. Mentre Elena era assorta in queste paranoie scattarono le dieci e il padre subito entrò nel sito e riuscì a ordinarli. Passavano i minuti, Elena sudava freddo, le ragazze continuavano a scriverle ma non riusciva a rispondere…tutto ciò che voleva era che comparisse la scritta ‘il tuo sogno si sta per realizzare, ce l’hai fatta e la Gio e la Fede non ti trucideranno’. Cazzo. Prese immediatamente il cellulare in mano. “Ragazze li ho ordinati…ne ho presi tre. Non saranno nel parterre ma ragazze o facevo così o se no niente” Fede: “In che senso?” Ele:”Nel senso che siamo nell’anello C…ma non siete contente?” Fede: “ Si ahahah, solo che se scrivo sclero!” Gio:” Ma va Ele va bene!” Ele:” Ah ok menomale…siamo un po’ lontane però” Gio:”Pazienza, faremo un lancio power degno di un giocatore di baseball per la rosa u.u YO” Ele:”Mi sento potente…ok ragazze ho controllato è l’ultimo cerchio” Gio:” Io porto il binocolo” Fede:” Binocolo e via” Ele:” Tanto io sarò la futura fidanzata di Harry e mi porterà sul palco con una seggiola” Gio:”ahahah zayn mi attaccherà una calamita, se ne attacherà una lui così mi attira dal settore C” Fede: “Io mi attacco a te Gio ahahah…Ele sei il mio nuovo idolo” Ok, stavano letteralmente degenerando.