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Autore: _M e l_    22/12/2012    5 recensioni
James, Lily e il dopo del loro primo appuntamento.
Dalla storia:
«Devi raccontarci tutto
«È un idiota. Continuava a cadere sui suoi stessi piedi e ad arrossire e balbettare ogni volta che mi guardava, passandosi continuamente una mano nei capelli. Come se non fossero stati già abbastanza scompigliati!»
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«Allora, James, com'è andata?»
«È fantastica! Bellissima! Assolutamente stupenda! I suoi occhi erano... erano... ah! E anche i suoi capelli erano... erano... ah! E il suo viso, oh, il suo viso era... era...»
«Ah
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Storia dedicata a Roxar :3
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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A Roxar, La regina delle Jily, Sara e basta.
Che tu possa passare un felicissimo Natale ricco d'ispirazione, gioia e amore.
E tanti bei regali xD



Per l'amore è ancora troppo presto... no?
[1688 parole]



Lily entra in camera il meno rumorosamente possibile, sperando di passare inosservata agli occhi delle compagne di stanza. Cosa impossibile, date le varie cianfrusaglie di Mary sparse dappertutto che rischiano di farla cadere miseramente. Passa giusto un attimo – in cui le ragazze osservano sbalordite le guance arrossate della compagna e la strana luce che le illumina gli occhi e in cui Lily impreca in modi babbani e non – prima che Marlene si alzi dal letto, battendo le mani contenta, e Mary corra ad abbracciarla. Alice è quella più tranquilla: si limita a rivolgerle un ghigno malizioso e ad esclamare le fatidiche parole:«Devi raccontarci tutto
Lily è già pronta a fuggire, ma Mary, prevedendo la sua seguente mossa, si sposta alle sue spalle e la costringe a camminare verso il letto, spingendola con forza sulla schiena. A Lily non resta che sedersi – le braccia incrociate e l'aria molto offesa – e attendere le domande delle sue amiche. Sbuffa, immaginando che ne avranno per molto. Stronze pettegole, pensa, sollevando gli occhi al cielo.
 
James entra in camera elettrizzato, trovando lì tutti i suoi compagni di stanza, che, evidentemente, non l'hanno minimamente notato. Sirius sonnecchia sul suo letto, annoiato, Remus legge un tomo spropositatamente grande per i gusti di James e Sirius, Peter mangia beato della cioccolata e Frank studia Difesa, essendo già entrato nel pieno panico pre-esami – che poi si trovino solo agli inizi di Dicembre, non sembra interessargli. Infastidito dalla scarsa attenzione dedicatagli, James sbatte la porta dietro di sé. Passa giusto un attimo – in cui tutti si voltano sorpresi verso il ragazzo e James li osserva soddisfatto – prima che Sirius si porti le mani al viso, mugugnando qualcosa di incomprensibile, Remus chiuda gli occhi, contando fino a mille per mantenere la calma, e Peter cerchi di scappare verso il bagno – per sua sfortuna, però, scivola sulla carta di un dolce appena mangiato e atterra sul sedere, esalando un ridicolo ouch. Neanche Sirius – Sirius! – riesce a ridere, troppo occupato a maledire il suo fato crudele. Frank, saggiamente, prende il suo libro sotto braccio e scende in Sala Comune, scostando James dalla porta con uno spintone e borbottando di dover assolutamente finire il capitolo entro quella sera stessa. James, dal canto suo, si sgonfia, spalancando prima la bocca e poi andando a sedersi sul suo letto – le braccia incrociate e l'aria molto offesa – con un atteggiamento degno di una prima donna, e attende le scuse di coloro che dovrebbero essere i suoi migliori amici.
Remus sa che non dovrebbe proprio dirlo, neppure se fosse sotto tortura, ma è la sua educazione mista alla lealtà maladrina – lealtà che costringe gli altri malcapitati a restare in quella stanza – a spingerlo a parlare; Sirius, contemporaneamente, geme, già prevedendo il peggio.
«Allora, James, com'è andata?»
James sorride. Non aspettava altro.
 
«È un idiota. Continuava a cadere sui suoi stessi piedi e ad arrossire e balbettare ogni volta che mi guardava, passandosi continuamente una mano nei capelli. Come se non fossero stati già abbastanza scompigliati!»
L'aveva trovato anche tremendamente carino, ma Lily questo non l'ammetterebbe mai. Mary sembra aver capito i suoi veri pensieri e le sorride, scuotendo leggermente il capo, come se le stesse facendo un bonario rimprovero, mentre Marlene congiunge le mani al petto e Alice, ridacchiando, le toglie le parole di bocca:«Che tenero, era così nervoso!»
 
«È fantastica! Bellissima! Assolutamente stupenda! I suoi occhi erano... erano... ah! E anche i suoi capelli erano... erano... ah! E il suo viso, oh, il suo viso era... era...»
«Ah?» continua Peter per lui, già stufo di quel discorso – come tutti gli altri, del resto.
«Esatto!» esclama James, illuminandosi e aprendosi in un sorriso ebete, non facendo caso al tono seccato usato dall'amico.
«Povera Evans, se questo è il tuo livello di conversazione mi stupisco che non abbia optato per il suicidio!»
James rivolge uno sguardo assassino a Sirius, poi il sorriso ebete si trasforma in uno nervoso.
«Ma che dici! Sono stato perfetto! È stato tutto perfetto! Non sono caduto, non sono arrossito, ho balbettato! Anzi, sono stato molto molto virile e un gran gran signore.» Già il fatto che calchi tanto sui non e affermi di essere virile e signoreJames! – rende l'intero discorso molto poco credibile. Sirius e Remus si scambiano uno sguardo – uno divertito, l'altro scettico –; entrambi sanno che, molto probabilmente, è accaduto tutto il contrario di ciò che James gli sta raccontando.
«Sì, certo» replica, infatti, Remus.
 
«Dai, dicci qualcos'altro, Lils!»
«Sì, vogliamo sapere!»
«Dove siete andati? Cosa avete fatto?»
«L'avete fatto?»
«MARY!» a richiamare la ragazza non è solo Lily – anche se è solo lei a farlo con un tono indignato; quello delle altre è molto più scherzoso, e alla rossa le s'incendiano le guance per l'imbarazzo.
«Era una domanda lecita» si difende la McDonald, protendendo i palmi in avanti. Marlene muove sbrigativamente una mano verso di lei, come a scacciarla via, e poi si rivolge a Lily:«Allora?»
«Beh, siamo andati ai Tre Manici, abbiano ordinato qualcosa e poi siamo tornati indietro.» risponde lei sbrigativa, tralasciando, quindi, metà dell'appuntamento, un po' per vergogna un po' perché le sembra troppo sdolcinato raccontare delle loro passeggiate e dei regali che le aveva fatto – tutta roba di Mielanda che era stata mangiata (strafogata sarebbe meglio dire) dai due quasi subito – e del bacio che gli aveva dato e delle sensazioni che ne erano scaturite. Di quello, forse, ne avrebbe parlato più in là con Mary, l'unica con cui si confidava e l'unica in grado di capirla davvero.
 
James si sta stringendo al petto il cuscino, dove affonda il mento, e ha lo sguardo perso nel vuoto, come se stesse sognando ad occhi aperti.
«Abbiamo passeggiato e chiacchierato tranquillamente tutto il tempo, mi ha persino concesso di tenerle la mano per un luuuungo tratto!, poi siamo andati da Mielandia, lei ne va matta, abbiamo svaligiato mezzo negozio,» fa una pausa, in cui ridacchia al ricordo delle sue braccia piene di cioccolato e dell'espressione beata di Lily mentre ne mangiava una barretta, poi riprende:«e siamo andati ai Tre Manici, abbiamo ordinato delle Burrobirre e, infine, siamo andati alla Stamberga, sai, in quel posticino isolato in cui--»
«Avete limonato?» la rozzezza di Sirius rompe quell'atmosfera idilliaca che – e questo solo secondo James – il ragazzo aveva creato con il suo racconto.
«Ci siamo baciati, sì, una volta. Mi ha baciato lei! È stato bellissimo. Le sue labbra erano morbidissime e delicatissime e bellissime e--»
«E tanti altri aggettivi che finiscono con -issime, sì. L'avete fatto?»
«Cane pervertito! Possibile che tu debba pensare sempre e solo a quello?» lo riprende James, arrossendo fino alle punte dei suoi disordinati capelli. Dal canto suo, Sirius solleva leggermente le spalle, per nulla toccato dalla “ramanzina” dell'amico.
«Lo prendo come un no.»
James lo fissa in modo truce, mentre il colorito, mano a mano, ritorna normale.
 
«Oh, dai, dicci qualche particolare! Poi giuriamo di lasciarti in pace» la supplica Alice, che, in realtà, più che particolari piccanti ne vuole di divertenti, in modo da poter prendere in giro fino alla morte la ragazza e James.
Lily sa che quella promessa è fasulla, poiché l'indomani – e i giorni a seguire – cercheranno di estorcerle altre informazioni, smettendola solo quando saranno sicure di essere venute a conoscenza di tutto, quindi decide di assecondarle.
«Beh, ho accettato di tenerlo per mano per un breve tratto di strada--» «Sei tremenda, Lil!» «e poi ci siamo baciati» evita accuratamente di specificare chi ha dato inizio al bacio e fissa ostentatamente il soffitto per non incrociare gli occhi delle altre. C'è sempre stata quella macchia lì su?
«Oooh! Si sono baciati!» esclama Marlene, intenerita, subito seguita da una sbalordita Mary:«E non gli hai neanche mollato uno schiaffo?»
Di nuovo, Alice le rivolge il suo sorrisino maligno, dicendole:«Quindi lo ami
Usa apposta quel verbo e riceve la reazione che si aspettava. Infatti, la faccia di Lily si spiega in un'espressione tale da far piegare in due dalle risate le compagne: ha gli occhi allargati e la bocca spalancata, mentre la narice destra è leggermente tirata verso l'alto. Il tutto è un mix di incredulità, scetticismo, offesa e indignazione davvero esilarante, specie perché lei non sembra avere l'intenzione di ricomporsi, ancora troppo shoccata.
 
«Io la amo» afferma James. Il suo sguardo stavolta è così serio e determinato che Sirius e Remus non hanno cuore di prenderlo in giro ricordandogli che lo ripete da circa quattro anni. Anzi, il viso di quest'ultimo si è addolcito, mentre guarda il suo migliore amico con un mezzo sorriso felice. Persino i lati della bocca di Sirius guizzano verso l'alto, e Peter si avvicina a James per dargli qualche pacca solidale sulla spalla. Lo ripete da quattro anni, sì, ma è la prima volta che nella sua voce non compare alcun tono infantile, come se finalmente si fosse reso conto che quell'amore non è un gioco, ma qualcosa di serio e da trattare con cura.
«Secondo voi adesso cosa starà pensando?» continua James, stendendosi di botto sul letto con ancora il cuscino tra le braccia. I lamenti dei ragazzi riempiono la stanza, e James lancia il suo cuscino verso Peter – il più vicino –, gracchiando un “bastardi” e dando inizio a una lotta all'ultima piuma che coinvolge tutti.
Certi aspetti di James non cambieranno mai, e questo, per quanto Sirius possa fingere il contrario, è decisamente confortante.
 
Lily si è ripresa, anche se continua a scuotere la testa con vigore. Le altre stanno ancora ridendo quando lei parla, le guance nuovamente arrossate:«No! Però... beh, ecco, sì... potrebbe, e sottolineo potrebbe, piacermi.»
Le amiche le sono subito addosso, urlandole nelle orecchie e facendola cadere per terra, dove, ovviamente, trascina anche loro. Ridono e, questa volta, si unisce anche Lily, seppur titubante. Potter le ha fatto nascere una marea di emozioni che ancora le scuotono il cuore e a cui non sa dare un nome. Le sembra impossibile che il semplice piacere la scombussoli tanto, ma, d'altro canto, cos'altro potrebbe essere?
Per l'amore è ancora troppo presto... no?
















La storia mi è venuta in mente mentre riguardavo Grease, precisamente durante la canzone Summer Nights, in cui Sandy e Danny raccontano agli amici della loro estate insieme e da cui la shot prende ispirazione.
La dedico a te, Sara, per augurari buone feste :) Spero che il regalo ti piaccia <3
E buon Natale anche a tutti voi, oh-oh-oh!

Ringrazio chi metterà la storia tra le seguite/preferite/ricordate, chi recensirà e chi leggerà solamente :)
Vostra,
     _M e l_
   
 
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