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Autore: Mikayla    08/07/2007    3 recensioni
« È maleducazione sbuffare sempre, ciccina. Zia Rufalda non ti ha insegnato proprio nulla? »
« Quell’arpia s’è fissata col volermi insegnare a ricamare. »
« Che hai da ridere? Non c’è nulla da ridere, stupido! »
« Sei negata nelle arti manuali. »
« Non serve che me lo ricordi. »
« Un ripassino non fa male. »
Genere: Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tre passi.
Suonano sul cemento.
Una cascata di capelli castani cadono sulle mie spalle.
Un bacio sfiora leggero la mia guancia, i miei capelli, il mio cuore.

« Ben arrivato. »
« Grazie. »
« Tutto bene? »
« Si vive. »
« Mpf. »
« Sei qui da molto? »
« Un po’.»
« Ma ora toccano a me, le domande.»
« E sia. »
« Perché vuoi piacere agli altri per quello che non sei? »
« Subito al sodo, eh? »
« Sennò non sarei io. »
« Già. »
« Rispondi. »
« Perché altrimenti non mi accetterebbero. »
« Perché sei diversa da loro? »
« Perché sono anormale. »
« Non commettere mai l’errore di crederti l’unico alieno sulla terra. »
« Vedrò di non peccare di superbia, allora. »
« Mah. »
« A cosa pensi? »
« Che sei stupida. »
« Vedi che possiamo concordare su alcuni argomenti? »
« Perché sbuffi? »
« Mi dai fastidio. »
« Vattene. »
« Lo farò.»
« Ma non adesso. »
« Perché non vuoi che io sia considerata normale? »
« No, perché non capisci il mio obbiettivo. »
« Non sbuffare. Credi che non abbia di meglio da fare che starmene qui a farti ragionare, sciocca bambina?! »
« Non sono una bambina. Sono maggiorenne. »
« Sì, certo. Tuo cugino di sei anni è più maturo di te. »
« Ma se hai di meglio da fare perché mai stai qui a rompere le scatole a me?! »
« Perché sono un bravo fratello maggiore. »
« È maleducazione sbuffare sempre, ciccina. Zia Rufalda non ti ha insegnato proprio nulla? »
« Quell’arpia s’è fissata col volermi insegnare a ricamare. »
« Che hai da ridere? Non c’è nulla da ridere, stupido! »
« Sei negata nelle arti manuali. »
« Non serve che me lo ricordi. »
« Un ripassino non fa male. »
« Magari a te no, ma a me sì. »
« Non ti facevo così sensibile. »
« Mpf. Sei andato via prima di potermi conoscere bene. »
« Mi dispiace. »
« Bugiardo. »
« Non sono venuto qui per questo, ciccina. Parliamo del punto principale. »
« Speravo che te ne fossi scordato. »
« Non dimentico mai nulla, io. »
« Ti sei scordato del mio compleanno… »
« Questo lo pensi tu. »
« Adesso non venirmi a dire che avevi in mente di farmi una sorpresa! »
« E se così fosse? »
« Piangerei. »
« Piangi comunque. Ogni sera. Ti sento piangere, sorellina. »
« È un modo come un altro per sfogarsi. »
« È un modo come un altro per esprimere te stessa agli altri. »
« Non piango mai davanti alla compagnia. »
« Perché? »
« Non capirebbero. »
« Perché loro non ti conoscono. E tu non permetti loro di conoscerti. »
« Siamo punto e a capo, fratellone. »
« Il problema è sempre quello, vero. »
« Già. »
« Ammettilo. »
« Cosa? »
« Che la compagnia non è formata dai tuoi amici. Che è per questo che non sei te stessa. »
« Non è vero! In fondo siamo amiche! »
« Consideri tue amiche delle persone con cui non puoi sfogarti e parlare? »
« Sei arrivata a confidarti con me! »
« Rifletti. Sei sicura di stare bene con loro? »
« Mi fanno ridere. »
« Ridi con loro o per loro? »
« Rido, punto e basta. »
« E i tuoi genitori che ne pensano di queste tue amiche cool e in?»
« Non le sopportano. »
« Come io le mal sopporto. Ma mi fanno ridere. »
« Non sopporti le tue amiche? »
« Esatto. »
« Sei ben strana, sorellina. »
« Te ne sei accorto, finalmente. »
« Cosa non ti piace, di loro? »
« Quello di cui parlano. »
« Di cosa parlano? »
« Di soap-opera, di ragazzi, di trucco, vestiti, modelle, diete. »
« E a te di cosa piacerebbe parlare? »
« Non lo so. »
« Di libri, forse. »
« … Di fumetti e cartoni animati. »
« Sei proprio una bambina. »
« No, non lo sono. »
« Dandomi questa risposta l’hai dimostrato. »
« Grazie. »
« Prego. »
« Ascolta, ma allora perché non provi un po’ di più ad essere te stessa? »
« Perché essere se stessi quando si può essere qualcun altro? »
« Perché, in un mondo di ipocriti, c'è bisogno di essere sinceri. »
« No. È solo perché non si torna indietro con facilità. »
« E tu hai paura? »
« Forse. »
« Forse? »
« Sì, forse. »
« Forse ho paura d'essere me stessa. »
« Sai che non ha senso, vero? »
« Perché, c’è qualcosa che abbia un senso in questa conversazione? »
« Certo. Ci sono io, che cerco di svegliare te. »
« Il che non ha senso. »
« Perché? »
« Perché tu sei morto, fratellone. Ed io ti sto parlando seduta sul cornicione del nostro palazzo. Il che non ha senso. »
« Ha meno senso la tua ostinazione, sorellina. »
« Sai che ho due anni in più di te? »
« Non cambiare discorso, ciccina. »
« Tanto siamo ad un punto morto. Cosa vuoi ottenere? »
« Voglio che tu guardi il mondo che ti sta accanto. »
« Lo conosco già. È monotono. »
« Mai come te. »
« Non offenderti, su! Intendevo che devi darti una svegliata. Devi guardare a fondo nelle persone per trovare delle bambine come te, che guardano i cartoni animati e leggono i fumetti. »
« Non sono una bambina. »
« E questo è appurato. Allora devi spiegarmi perché ti comporti così. »
« Perché essere me è difficile. Una volta iniziato non potrò più tornare indietro. »
« Sei fissata con questo voler tornare indietro, eh? »
« Sì. »
« A che ti serve tornare indietro? Così dai per scontato che quello che ti succederà sarà un male, che ti pentirai della scelta che hai fatto. Cosa ti da questa sicurezza che fallirai? »
« Nessuna sicurezza. Non ne ho mai avute. »
« Allora perché gettare la spugna prima d’aver provato? »
« Ho paura. »
« Non sarai sola. »
« Chi mi resterà vicino? Tu? Un fratello morto otto anni fa? »
« Perché, non ti basto? Quante persone possono contare sull’appoggio di un angelo custode? »
« Non lo so. »
« Te lo dico io: nessuno. »
« Cos’hai intenzione di fare? »
« Proverò. »

Poso il flauto accanto a me.
Passo la mano tra i miei capelli nocciola.
Guardo sotto i miei piedi la strada lontana, con le macchine che passano.

« Proverò. »

Mi volto per salutarlo, ma è andato via.
Mi ha lasciato una piuma, carino da parte sua!
Torno a casa.
Devo almeno provare.
   
 
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